
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
 |
Famiglia
d'Alessandro |
Il
duca Nicola Maria III ed il “Ramo di Civitanova”
a
cura di Ettore d'Alessandro |
Il
primogenito figlio del duca Giovanni Maria d’Alessandro,
Nicola
Maria III (1857†1894), acquisì il titolo di
marchese di Civitanova Sannio e nacque in Pescolanciano il 15 ottobre 1857.
Frequentò il regio Collegio di Mondragone, iscrivendosi tra i
primi alunni nel 1865. Fu coniugato con Carolina
Gaetani
dell’Aquila d’Aragona (del fu Onorato - senatore del Regno - e
di Antonietta Solazzi Castriota) dei principi di Piedimonte in
data 24 novembre 1880 in Napoli. Risiedette fino al 1887, come
risulta da atti municipali, nel palazzo Pescolanciano di Corso
V. Emanuele n. 171 di suddetta città. |

-1- |

-2- |
Il Marchesino Nicola Maria III di
Pescolanciano, studente presso il nobile Collegio di Mondragone.
Foto 1 e 2 - lo studente Nicola Maria III; foto 3 - il Collegio
di Mondragone; foto 4 - studenti del Collegio: F. Chiappelli, i
fratelli Strikland, Salem e De Martino con Mons. Foggiasco. |
-3-
 |
-4-
 |
“Difatti, in occasione del matrimonio, il duca Giovanni M.
fece dono (in usufrutto e proprietà, istrumento del 2 novembre
1880 per notar Carlo Campanile in Napoli) al figlio Nicola della
metà del primo piano nobile di detto fabbricato, esposta ad
oriente e mezzogiorno, comprese le camere di rappresentanza e
parte della sala d’armi”.
Si
spostò, poi, con moglie e figli a Bellavista (Portici) nella
sontuosa villa “Pescolanciano”, ombreggiata da un esteso parco
(circa 7.000 mq) con galoppatoio e scuderie. Detta villa era
posizionata tra il mare e la collina, in via Nuova Bellavista
n.21, forse fatta edificare su un terreno acquisito dalla
Gaetani prima del 1894, per il tramite notaio Pace di Portici.
Tale trasferimento da Napoli a Portici, dopo la perdita del
palazzo agnatizio del corso Vittorio Emanuele, fu forse
invogliata dalla moglie Carolina, che intese avvicinarsi ai suoi
familiari ivi già residenti.
La
sua salma fu sepolta presso l’Arciconfraternita dei Bianchi
dello Spirito Santo nel cimitero “vecchio” di Napoli, ove fu poi
collocata anche la moglie a seguito del suo decesso del 19 marzo
1940. |
La
giovane vedova Gaetani, con relativa prole, continuò a vivere lo
scorcio della prima metà del XX secolo nella suntuosa dimora di
Bellavista, conducendo una vita ancora degna del suo rango. Fu
presente in tutti i salotti culturali e sociali della città,
molto legati ancora ai deposti sovrani Borbone.
La fedeltà alla
vecchia dinastia continuò a perdurare con i figli ed i nipoti
del duca Giovanni Maria d’Alessandro.
Donna Carolina si dedicò a portare avanti la famiglia e a far
crescere tutti i suoi figli. |

© Portici-Bellavista (NA), Villa
Civitanova
1912 |
Nonostante le difficoltà della vedovanza la giovane Gaetani si
mise in luce per le sue opere di beneficienza, organizzando
feste e “pesche” per raccogliere fondi per i giovani del
Ricreatorio festivo educativo di Don Domenico Marchiorre.
|

Portici (NA) Chiesa SS. Cuore di
Gesù |
Tra il
1897 e il 1913 contribuì, poi, con altri benefattori alla
costruzione della chiesa dedicata al Cuore di Gesù, lungo la via
nuova su una parte del terreno della villa donata. Di questa
importante iniziativa fu impresso nel marmo della chiesa quanto
segue: “Primo a sorgere e dar vita alla ridente Bellavista fu
questo tempio che la munifica pietà dei fedeli e la tenacia del
fondatore sac. Domenico Marchiorre eressero e donarono al
cardinale arcivescovo di Napoli, 1897-1913.
Ernesto Vergara
Caffarelli disegnò e diresse”.
Furono poi scolpiti i nomi dei
fondatori: “S.A.R. Don Alfonso di Borbone, Proc. Gen. Senatore
Giacomo Calabria, Leopodo Borelli, S.A.R. Maria Sofia di
Borbone, Marc. di Civitanova Carolina Gaetani” e tanti altri
nomi illustri. Si mise a disposizione, poi, del comitato
organizzatore di feste e spettacoli per la raccolta di fondi per
l’ampliamento dell’altra chiesa della Salute a Bellavista.
In
età avanzata fu presidentessa dell’associazione “San Vincenzo
dei Paoli”, prodiga a soccorrere vedove ed orfani, nonché
malati. |
 |
Il primogenito Giovanni Maria II°, nato a Napoli il 1 gennaio 1881,
fu sotto tutela nonostante portasse il titolo di secondo
marchese di Civitanova (1894†1961) e IX° duca di Pescolanciano
(1910†1961).
La sorella Anna nacque a Napoli il 10 gennaio 1885
e sposò Nicola Boscarelli il 14 febbraio 1914, risiedendo prima
a Portici e poi Bisignano (‘51); Antonia,
altra sorella, nacque a Napoli il 21 novembre 1887 si sposò a
Roma in tarda età.
Mario
d’Alessandro, fratello più piccolo, nacque a Napoli il 10
settembre 1883, divenne famoso come “marchese delle carrozze”.
L’ultimo figlio, Nicolino, morì durante il parto, appena pochi
mesi dopo la scomparsa del padre, nel settembre 1894. |
Riepilogo - i cinque figli del duca Nicola Maria III:
1)
Giovanni Maria II, nato a Napoli il il 1
gennaio 1881, deceduto a Bisignano il 8/8/1961;
2) Mario, nato a Napoli il 10 settembre 1883, deceduto a Livorno il 29/4/1963;
3) Anna, nata a Napoli il 10 gennaio 1885, deceduta a Bisignano il 20/4/1960;
4) Antonia, nata a Napoli il 21 novembre 1887, deceduta ?;
5) Nicolino, nato a Napoli il 10/9/1894, deceduto il 10/9/1894. |

© Il Principe di Piedimonte Onorato
Gaetani |
Nel periodo in cui, in Italia, era re Vittorio Emanuele III
di Savoia, onde disciplinare l’uso dei titoli nobiliari ed
ovviare ai frequenti abusivismi, è d’uopo rammentare che con
R.D. 3 luglio 1921, poi con legge 17 maggio 1925 n. 473 ed
infine con R.D. 21 gennaio 1929 n.61, fu fatto obbligo alle
famiglie nobili di richiedere l’iscrizione nel Libro d’Oro della
nobiltà italiana, pur se già registrate nel precedente Elenco
Ufficiale del Regno Italiano. |

© Stemma d'Alessandro |
All’adempimento di tale
pratica si interessarono allora, per i propri figli, sia
Carolina Gaetani (già vedova del defunto Nicola III di
Civitanova) sia Don Fabio d’Alessandro del fu Giovanni Maria,
ottenendo dalla Consulta Araldica con provvedimento del 8
marzo 1922 il riconoscimento al titolo avito ed ai connessi
predicati e quale arma gentilizia l’antico stemma della casa
d’Alessandro: di oro al leone di rosso con la banda di
nero caricata di tre stelle a cinque raggi di oro
attraversante, con gli ornamenti ducali di corona e mantella
e svolazzi d’oro,rosso e nero.
Successivamente
nel 1933 seguì l’iscrizione nel Libro d’Oro della Nobiltà
Italiana e nell’Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana, con
il titolo di “Nobili dei Duchi di Pescolanciano” ed
uso di “Don e Donna” con il motto “Te sine quid
moliar?”.
(G. Uff. del 1934, pg.16,Elenco Nobiltà Italiana
della Consulta Araldica del Regno). |
Il
decreto Ministeriale di riconoscimento del titolo di “Duca di
Pescolanciano, Civitanova, Speronasino, Carovilli, Castiglione,
Civitavetere, Castel del Giudice, Roccacinquemiglia e
Pietrabbondante” attribuiva tale prerogativa alla primogenitura
maschile legittima (discendenti per linea retta ). Ai restanti
discendenti legittimi e naturali d’ambo i sessi, spettava il
titolo di nobile (Don e Donna) dei duchi di Pescolanciano.
|

© Carlotta d'Alessandro (1859 † 1889) |
Nel decreto
veniva citato, all’insaputa degli esponenti napoletani del
casato che erano sconvolti dal loro grave dissesto economico, su
decisione della Consulta Araldica del 1892, anche quale ramo
discendente secondogenito un nucleo familiare, residente in
Palermo, ricongiungendo la loro asserita ascendenza al duca Giuseppe. Tale deliberato fu riconfermato con D.M. del 8
marzo 1902.
Le
sorelle di Nicola Maria III di Civitanova (figlie di Giovanni
Maria) sposarono quasi tutte: Carlotta con Cesare Giuliani dei
baroni di Roccadaspide nel 29 ottobre 1878; M.Aurora con
Raffaele dei baroni Pitti nel 9 settembre 1878; M.Giuseppa con
Raffaele Perrelli nel 17 giugno 1887; Anatolia M. con Michele
Stellati nel 24 luglio 1892.
Da
linee collaterali, cadette ma pur sempre dirette, la discendenza
dei d’Alessandro di Pescolanciano venne proseguita da Fulco nato
a Roma il 20 marzo 1861; Alessandro nato a Roma il 12
maggio 1862; Fabio (1863†1954) nato a Roma il 25 novembre
1863; Ettore nato a Napoli il 19 ottobre 1865 (divenuto
Monsignore al
Tesoro di S. Gennaro al Duomo napoletano, nonché
segretario Apostolico di S.Santità); Agapito (1867†1918) nato a
Napoli il 2 febbraio 1867, tutti figli essi di Giovanni Maria.
|
Le successive generazioni maschili derivaronsi soltanto, però,
da Fabio ed Agapito.
|
|