Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Pio Monte della Misericordia

Nel 1601, sette nobili napoletani, che solitamente si recavano all'Ospedale degli Incurabili per dare cibo agli ammalati a loro spese, decisero di realizzare un’istituzione per aiutare i bisognosi e, nel 1602, fondarono il Pio Monte della Misericordia.
Nel 1603 venne redatto lo statuto del Pio Monte da Gian Simeone Moccia,
Ascanio Carafa, Carlo Caracciolo marchese di Vico, Cesare Piscicelli e Gianbattista Severino; fu approvato dai congregati e pubblicato il 16 agosto di detto anno. Questo documento non è stato mai più ritrovato; il più antico esistente, pertanto, resta quello conservato nell’Archivio Storico del Pio Monte, trascritto nel Regio Assenso di Filippo III d'Asburgo-Spagna ed inviato al Monte undici mesi dopo l’approvazione del primo statuto, il 10 luglio del 1604. che fu approvato nel 1604 dal viceré Giovanni Alfonso Pimetel de Herrera e nel 1605 dal Papa Paolo V, nato Camillo Borghese.
I Fondatori del Pio Monte furono:
Astorgio Agnese  (Napoli, 1574 † 1660), nobile del Seggio di Portanova, barone di Rotondella in Basilicata, sposò nel 1597 Claudia Capece Piscicelli, cugina del cofondatore Giovan Vincenzo Piscicelli, sotto riportato;

Giovan Battista d’Alessandro (1580 circa † Pozzuoli, 1656), duca di Castel di Lino (oggi Castellina del Biferno in Molise), che fu anche governatore degli Incurabili;

Giovanni Andrea Gambacorta (1569 circa † Limatola, 1638), nobile fuori seggio, sposò nel 1601 Diana Gambacorta che nel 1627 gli cedette la baronia di Limatola, feudo in seguito ricomprato dalla famiglia, del quale divenne duca nel 1628;

(Giovan ?) Geronimo de Lagni (? † 1605), nobile del sedile di Capuana;

Giovan Battista Manso (Napoli, 1567 † 1645), nobile fuori Seggio, marchese di Villago nel 1621;

Giovan Vincenzo Piscicelli (Napoli, 1571 circa † 1651), nobile del seggio di Capuana;

Cesare Sersale (Napoli, 1576 † 1654), nobile del Seggio di Nido, teatino dal 1610, figlio di Giovanni Battista e di Antonia della Gatta, e marito di Camilla Capece Piscicelli; fu anche benefattore dell'Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini.

Nel 1604 il Pio Monte della Misericordia aprì a Casamicciola di Ischia il primo ospizio in Europa per offrire alloggio ed assistenza a poveri infermi. Gran parte dell’ospizio crollò a causa del terremoto del 28 luglio 1883 e venne ricostruito e inaugurato il 28 luglio 1895.

Nel 1607 diedero incarico a Michelangelo Merise, detto il Caravaggio, che era fuggito da Roma ed aveva trovato rifugio e protezione a Napoli, di realizzare un’opera, dietro compenso di 400 ducati, pagati il 9 gennaio di detto anno, che incarnasse gli scopi dell’Istituzione; il pittore realizzò il magnifico dipinto denominato “Le sette opere della Misericordia”: nutrire gli affamati, visitare i carcerati, seppellire i morti, vestire i nudi, prendersi cura dei malati, dare riparo ai viaggiatori e offrire da bere agli assetati.
L'opera di Caravaggio piacque molto ai governatori del Pio Monte e al vicerè di Napoli Pietro Fernandez de Castro e, quindi, nel 1613 si decretò il divieto di rimuovere il dipinto dalla chiesa e di copiarlo.


Napoli, il capolavoro del Caravaggio, le sette opere della Misericordia

Il Caravaggio, per il suo pessimo carattere, si era creato molti nemici e nell’ottobre del 1609 subì un’aggressione, che gli lascerà al volto il segno indelebile della lama di una spada, all’uscita della Taverna del Cerriglio, locale in Napoli che era solito frequentare essendo luogo di ritrovo di artisti tra i quali Giovan Battista Basile, Giovan Battista della Porta, Giulio Cesare Cortese, Benedetto Croce.

Tiberio del Pezzo, barone di Santo Mango e di Torna, patrizio salernitano, procuratore del Pio Monte della Misericordia di Napoli acquistò per conto di papa Paolo V, nato Camillo Borghese, la tela “N.S. della Misericordia” di Michelangelo da Caravaggio nell’anno 1607.

Nel 1653 la chiesa in Napoli del Pio Monte fu demolita per essere ricostruita integralmente e dal 1658 al 1678 il complesso fu riorganizzato in uno stabile più grande, grazie anche all'acquisto di circa 10 costruzioni limitrofi, in quanto quello precedente divenne insufficiente per le cresciute esigenze dell'ente.

Tra i principali donatori e testatori, come si evince dall’Albo d'oro scolpito nella lastra posta all’ingresso dell’edifico, risultano, tra gli altri:
Adimari Giovanni, marchese di Bomba (1792); Afflitto (d’) Scipione; Aldobrandino Elena, duchessa di Mondragone; Amalfitani Francesco, conte (1908); Angelis (de) Capano Antonia, principessa di Bitetto; Angelis (de) Enrichetta di Trentinara, marchesa (1897); Aquino (d’) Alessandro dei principi di Caramanico, conte (2009); Aragona (d’) Margherita, principessa di Bisignano; Arcamone Violante (1680);
Baldacchini
Livia, vedova Bonazzi, contessa; Balzo (del) Walpole Dorotea, duchessa; Basso Sallustro (1634); Blanch Giovan Tommaso, marchese dell’Oliveto; Bologna Lucrezia; Bonazzi di Sannicandro Francesco, conte; Borgia Artemisia, principessa di Cariati (1720); Brayda Odo;
Capece Galeota Maria dei duchi della Regina; Capuano Carlo, marchese della Petina; Caracciolo Luigi, marchese di S. Eramo; Caracciolo Ottavio, principe di Forino; Caracciolo Vincenzo, principe di Pettoranello; Carafa Domenico, duca della Chiusa; Castriota Scandenberg Giorgio (1980);
Dusmet Carolina;
Feltre
della Rovere Isabella, principessa di Bisignano; Ferrer Achille, conte; Firstimbergh Polissena, principessa di Caserta;
Gaetani
Paolina, principessa di Striani; Gennaro (di) Cesare, principe di S. Martino; Grillo Nicoletta, principessa della Riccia; Giustiniani Elena, duchessa di Telesa; Guerriero Andrea;
Leonetti di Santo Janni Famiglia (2006); Lombardo, Francesca contessa di Gambatesa (1633);
Mancini Pasquale Stanislao; Marciano Gennaro (1802), cavaliere; Mariconda Claudia (1656); Marulli d’Ascoli Paolo Troiano (2017); Mauro (di) Francesco, conte (1925); Medici (dè) Alfonso, marchese di Acquaviva (1951); Mezzacapo Gabriele; Mormile Troiano; Migliaccio Enrico;
Orsini Beatrice, marchesa di Macchiagodena (1632);
Palmieri Maria in Parisi Perrotti; Pappacoda Innico, conte di Gambatesa; Pignatelli di Cerchiara Fabio; Pignatelli Michele, marchese di S. Marco; Pinto Tommaso; Piromallo di Capracotta Piero (1951); Ponte (de) Geronimo, marchese di Collesenise (1616);
Salazar (de) Faustina in Galante; Salerni Nicola, marchese di Nevano; Sangro (de) Ascanio (1613); Sangro (de) Francesco, principe di S. Severo; Sersale Ruffo Francesca, marchesa di Macchiagodena; Severino Giovan Battista; Spinelli Troiano, principe dell’Oliveto; Spinelli di Fuscaldo Antonio; Spinola Nicola Antonio, arcivescovo di Lepanto; Strambone Girolamo, duca di Salsa (1744);
Tomacelli Federico, marchese di Chiusano (1604, il marchese fece testamento nominando il Pio Monte della Misericordia suo erede universale);

Tortora Luigi; Tuttavilla Francesco Ottavio, duca di Calabritto (1723);
Verusio Gennaro, sacerdote;
Zezza Michele (1950).

Nel 1896 Carlo del Pezzo dei duchi di Caianiello (1843 1899) fece scolpire in marmo la statua di Maria Madre di Misericordia, protettrice del Pio Monte della Misericordia.

Riccardo Paternò (n. Napoli il 5/10/1945), patrizio di Benevento, conte di Montecupo, nobile dei duchi di San Nicola, cavaliere d’onore e devozione del S.O.M. di Malta, e sua moglie  donna Sveva Gilardini, fecero restaurare, a loro spese, le lapidi e vasche in marmo provenienti dall’Istituto Termale di Casamicciola Ischia di proprietà del Pio Monte della Misericordia, in ricordo di Frà Renato Paternò (n. Napoli, 23/10/1916), padre di Riccardo, balì gran croce di giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, cavaliere dell’Insigne Ordine Ordine di San Gennaro, e di sua moglie donna Laura Cunato ( 1974).

Furono Soprintendenti del Pio Monte della Misericordia dal 1910 al 1970:
- Giudice Caracciolo, duca di Schiavi, dal 1905 al 1911;
- Caracciolo Vincenzo, principe di Pettoranello, dal1912 al 1923;
- del Balzo Filippo dei duchi di Presenzano, nobile, dal 1924 al 1929;
- del Balzo Nicola, duca di Presenzano, dal 1930 al 1935;
- de Sangro Placido dei principi di Fondi, nobile,  dal 1936 al 1938;
- Carelli Pasquale, nobile, nel 1945;
- Maresca di Camerano dei duchi di Serracapriola, marchese, dal 1946 al 1951;
- Paternò di S. Nicola Ludovico, duca di Pozzomauro, dal 1952 al 1958;
- Dentice d’Accadia Domenico, conte, dal 1959 al 1964;
- Castriota Scanderbeg Ferdinando, nobile, dal 1965 al 1968;
- Leonetti Tommaso, conte di Santo Janni, dal 1969 al 1970.
Furono Commissari del Pio Monte della Misericordia dal 1939 al 1945:
- de Sangro Placido dei principi di Fondi, nobile, dal 1939 al 1941;
- Maresca di Camerano dei duchi di Serracapriolo, marchese, nel 1942;
- Spinelli Barrile Luigi, marchese, dal 1942 al 1944;
- Pisani Massamormile, nobile, dal 1944 al 1945.

Ch. Coll.Cin.

Gli attuali governatori sono:
- il marchese Riccardo Imperiali dei principi di Francavilla, governatore degli affari legali e affari legali riguardanti il patrimonio immobiliare urbano;
- Carlo Sersale dei marchesi Sersale, vice soprintendente, governatore degli affari legali:
- Floriana Carignani di Carignano, duchessa di Novoli, governatore alla beneficenza;
- Luigi Pietro Rocco dei principi di Torrepadula, governatore all’assistenza;
- Conte Sifola di San Martino, governatore al patrimonio mobiliare artistico e archivistico;
- Riccardo dei baroni d’Andria di Montelungo, governatore al patrimonio immobiliare agricolo e al patrimonio immobiliare urbano;
- Fabrizia Paternò dei duchi di San Nicola, soprintendente, governatore al personale alla ragioneria e Cassa, agli affari generali.

Il Pio Monte della Misericordia è ancora operante ed ha per scopo l’esercizio, diretto o indiretto, delle tradizionali Opere di Misericordia, che costituiscono l’inalienabile patrimonio morale dell’Istituzione, e di ogni altra opera di umana solidarietà, anche di assistenza socio-sanitaria…”.
Merita una visita la chiesa con splendidi dipinti, tra i quali spicca quello del Caravaggio, e le sale con la quadreria. La pinacoteca fu inaugurata ed aperta al pubblico il 21 dicembre 1972.

Il complesso è anche dotato di una ricca biblioteca grazie a numerose donazioni, tra le quali si ricordano quelle del 2009 dell'archivio d'Aquino di Caramanico con 12.000 volumi e, piu' recentemente, gli archivi dei Caracciolo di Melissano (Caracciolo Pisquizi) e dei Marulli d'Ascoli.

 

Altre Arciconfraternite e Compagnie:
Arciconfraternita dei SS Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem
Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini
Compagnia della Disciplina della Santa Croce


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