Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

stemma dei Caravita

Famiglia Caravita

Arma: d’azzurro al leone d’oro con la fascia rossa caricata da tre stelle d’argento attraversante sul tutto.
Dimora: Napoli


© Napoli - Stemma Famiglia Caravita di Sirignano


Toritto, stemma Caravita timbrato da corona di duca
Immagine tratta da: https://catalogo.beniculturali.it.

La famiglia Caravita, di origini spagnole, proveniente dal Regno di Leon con il nome Sanchez, molto probabilmente arrivò nel Napoletano ai tempi di Carlo Magno con Ferdinando Sanchez Garavito; di certo, troviamo in Eboli i cavalieri Gualtiero e Giovanni sin dal 1309.
Nel 1423 Alvaro Garavita, figlio di Juan Sanchez Garavita, fu aggregato al Patriziato napoletano del Seggio di Porto per ordine della Regina Giovanna II di Durazzo.
Agostino Caravita (1531 † 1580) fu cavaliere Gerosilimitano.
Nel 1640 il casato fu iscritto al Real Monte di Manso, istituzione benefica fondata nel 1608 da Giovan Battista Manso allo scopo di assicurare un’elevata istruzione ai figli delle famiglie aristocratiche; e, quando furono aboliti i sedili, fu iscritto nel Libro d’Oro Napoletano con Real dispaccio del 1835.
Tommaso, cavaliere di S. Giacomo della Spada, nel 1656 costruì il villaggio Caravita, oggi facente parte del comune di Volla (NA), dopo aver comprato una vasta tenuta di 173 moggi per ducati 12.000 in Terra di Lavoro.
Simplicio (1639 † 1701) nel 1681 fu arcivescovo di Amalfi.

© Foto proprietà www.nobili-napoletani.it
© Stemma del Vescovo Simplicio Caravita


Lapide in memoria di Simplicio Caravita, arcivescovo di Amalfi

Giuseppe (1715 1788), figlio di Tommaso e donna Fulvia Sersale, fu presidente della Regia Camera della Sommaria, vestì l’abito di Malta nel 1745 e fu decorato col titolo di marchese sul cognome.
Il figlio Tommaso (1749 † 1819), marchese alla morte del padre, fu comandante delle Guardie del Corpo di re Ferdinando IV di Borbone; sposò nel 1771 donna Emilia de Gennaro, figlia di Nicola principe di Sirignano.
La linea Caravita si divise in due rami con Pietro Antonio (1569
1645, capostipite del ramo poi di Sirignano) Regio Consigliere, che sposò nel 1589 Giovanna Moles dei Duchi di Parete e Andrea (1572 1607, capostipite del ramo poi di Toritto) che sposò Beatrice Frangipani della Tolfa. Il loro padre fu Agostino Caravita (1531 1580) Regio Consigliere e Cavaliere Gerosolimitano, sposato con Dianora Capece.
Matteo
Caravita risulta iscritto nell’Albo degli Avvocati del 1780, istituito per la prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli.

Il marchese Giuseppe (1783 † 1845) nel 1803 sposò, in prime nozze, Camilla Muscettola, figlia di Giovanni Antonio principe di Leporano; nel 1819 ereditò dalla madre Emilia de Gennaro il titolo di principe di Sirignano, città in Principato Ultra. Nel 1819 fu nominato Cavaliere Commendatore del Real Ordine Militare di S. Giorgio della Riunione. Nel 1821 sposò, in seconde nozze, Clementina Gaetani dell’Aquila d’Aragona, figlia di Onorato duca di Laurenzana; nel 1833 fu nominato primo colonnello della guardia nazionale del re Ferdinado II di Borbone.
Altro Giuseppe (1710 † 1789) nel 1733 fu insignito del titolo di duca di Toritto, in Terra di Bari, titolo mantenuto dal Casato sino al 1960; fu Regio
Consigliere e Caporuota del Sacro Regio Consiglio, sposò Francesca Pinelli dei duchi di Tocco.

Giulia Carafa della Quadra (9-6-1758 24-12-1813, sp. 21-3-1782) fu la consorte di Filippo Caravita (figlio di Giuseppe e di Francesca Pinelli), 2° duca di Toritto (dal 1789) e figlia di Pier Nicola Alvaro della Quadra Carafa della Stadera, 5° principe di San Lorenzo, della linea dei Duchi di Laurino e principi di San Lorenzo (8-6-1730 14-8-1786) e di Serafina Caracciolo dei principi di Torchiarolo.


Lapide posta nella chiesa della Madonna della Stella a Toritto, ex proprietà Caravita.

Francesco Saverio (1796 1859), 3°  duca di Toritto alla morte del padre Filippo, sposò Nicoletta d' Urso.

V.V.E.C. -C.S.L.a M.
© Napoli - Lastra tombale di Francesco Saverio Caravita, duca di Toritto

Il quarto e ultimo duca di Toritto fu Giuseppe (1824 1889) che sposò in prime nozze a Napoli nel 1861 la marchesa Donna Maria Anna Maresca Donnorso, figlia di Nicola 3°  Duca di Serracapriola e di donna Maria Margherita di Sangro dei duchi di Sangro e, in seconde nozze sempre a Napoli nel 1868, in seconde nozze, donna Maria d’Aquino ( Napoli, 16 gennaio 1901), figlia di Tommaso Enrico principe di Caramanico e di donna Teresa di Sangro dei principi di Sansevero; dalla seconda moglie ebbe tre figlie: Nicoletta che morì in tenera età, Enrichetta (o Enrica o Henriette, 1871 1960) che sposò nel 1892 Bernardino Telesio, patrizio di Cosenza, e trasmise alla famiglia Telesio il titolo di duca di Toritto, e Francesca (o Fanny, 1874 † 1961) che sposò Leopoldo Lucchesi(1) Palli dei principi di Campofranco, figlio di Edoardo Lucchesi Palli(2) e Giovanna de Gregorio dei Principi di Sant’Elia.

Vedi Telesio

vedi Telesio

Giuseppe Caravita (1824 1889), 4° duca di Toritto e Maria d'Aquino, seconda moglie di Giuseppe Caravita

Vedi Telesio

Vedi Telesio

Maria d'Aquino ( 1901), duchessa di Toritto. A destra: annuncio funebre di donna Maria d'Aquino


Donna Enrica Caravita (1871 1960), figlia di Giuseppe 4° duca di Toritto

 Vedi Telesio

Vedi Telesio

Ingresso del castello Caravita a Toritto fiancheggiato da due leoni romanici. A destra: Chiesa S. Maria della Stella,
antica proprietà Caravita in Toritto

Nel campo delle lettere, si ricorda Andrea (1824 1875), monaco cassinese, per la sua opera “I codici e le arti di Montecassino”. 

© Foto proprietà www.nobili-napoletani.it

V.V.E.C. -C.S.L.a M.

© Napoli - Palazzo Sirignano. A destra: Cappella Famiglia Caravita

Il palazzo-fortezza Sirignano, munito di torri, fu uno dei primi ad essere costruiti nel XVI secolo vicino al mare e costituiva un baluardo, insieme alle mura e ai castelli, in caso di eventuali attacchi nemici.  In questo monumentale edificio, oggi denominato  palazzo Sirignano, hanno dimorato importanti famiglie aristocratiche, tra cui ricordiamo Nicola Caracciolo principe di Torella, il duca Riario Sforza, il principe di Marsiconuovo e Leopoldo Borbone conte di Siracusa.
Il barone Francesco Compagna nel 1889 vendette l'immobile a donna Rosa Plazaola y Limonta moglie di Giuseppe Caravita principe di Sirignano. L'edificio, sito in Napoli al Rione Sirignano n°2, oggi è di proprietà della società Tirrenia Navigazioni e nella terza domenica di ogni mese, si può visitare gratuitamente la collezione Tirrenia, costituita da quadri, sculture e splendidi arazzi che abbellivano i grandi transatlantici.

© Foto proprietà www.nobili-napoletani.it

© Foto proprietà www.nobili-napoletani.it

© Napoli - Scalone e le  insegne delle famiglie Caravita e Plazaola y Limonta, imparentate - Palazzo Sirignano oggi sede della Tirrenia

Il personaggio più amato senza dubbio fu Giuseppe (Napoli, 1849 ivi, 1920), principe di Sirignano, cavaliere del S.O.M. di Malta dal 1980, figlio di Francesco e di Antonietta de Tomasi dei principi di Lampedusa.
Nel 1891 fu eletto deputato e nel 1915 senatore del Regno d’Italia; presentò un disegno di legge che prevedeva un sostegno economico per i senza reddito.
In quei tempi la proposta suscitò grande scalpore ma non meravigliò chi lo conosceva; egli fu molto generoso con i poveri e fu un mecenate dell’arte, amico di grandi intellettuali tra cui Giacomo Puccini, Matilde Serao e Gabriele d’Annunzio.
In questa nobile famiglia il pregio delle lettere superò il valore delle armi, Giuseppe Pisanelle scrisse: ”La giurisprudenza napoletana acquistò in breve spazio di tempo grande autorità pei nomi del Principe di Sirignano, di Raffelli, Poerio, Nicolini, Englen e Cianciulli, che sarebbero bastati essi solo ad illustrare un’età (3).

Il citato principe Giuseppe fu il creatore e il primo presidente del Circolo Artistico Politecnico di Napoli.


Napoli, MUSAP - Museo Artistico Politecnico, sala intestata al principe Giuseppe Caravita

Si consiglia la lettura dei libri "Un Principe amico" di Laura Caravita di Sirignano - edito da Electra-Napoli, e "Francesco Caravita di Sirignano. Memorie di un uomo inutile", anno 1981.

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

___________________
Note:
(1) -
La sorella di Leopoldo Lucchesi Palli, Gabriella, cognata di Fanny (1875 1963), sposò Luigi Costa Sanseverino, 17° principe di Bisignano, avendo la famiglia Costa ereditati tutti i titoli dei Sanseverino.
(2) - Edoardo Lucchesi Palli era cugino in primo grado di Ettore Lucchesi Palli (1806
1864), secondo marito (1831) di SAR Maria Carolina di Borbone Sicilia (1798 1870), Duchesse de Berry, vedova dell’erede a trono, Duca de Berry, nuora di S.M. Charles X re di Francia e madre di Henri V di Francia (Comte de Chambord).
(3) - Giuseppe Pisanelli, "Dei progressi del Diritto Civile in Italia nel sec. XIX", Napoli 1871


Casato inserito nel 2° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

Copyright © 2007  - All rights reserved  
 

*******************
STORIA DELLE FAMIGLIE NOBILI:
Elenco A - B  /   Elenco C   /   Elenco D - H 
Elenco I - N /  Elenco O -R  /  Elenco S -
Z
*******************

SEDILI DI NAPOLI   CASE REGNANTI   ELENCO TITOLI
MEDIA   PUBBLICAZIONI   EVENTI  
ELENCO ANALITICO NOMI   MERCATINO ARALDICO   MAPPA DEL SITO
STEMMARIO   ORDINI CAVALLERESCHI

SCOPO   FONTI   CONTATTI   LINKS
HOME PAGE