Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Napoli - Maschio Angioino, Cappella Palatina - Campo d'armi,
attività didattiche di scherma, dimostrazioni di
combattimento
e Conferenza sulla Storia di Napoli Angioina: " Discussione ed analisi del Maschio Angioino",
“Fortezza tra
Storia e Modernità”, “L’Amor Cortese a Napoli”, “I Cavalieri
dell’Ordine del Nodo”. |
L'evento ha suscitato grande interesse e la
partecipazione del pubblico è andata oltre le più rosee
previsioni. Apprezzato l'intervento del Maestro
d'armi Roberto Cinquegrana sulla storia del castello; con un
forte e prolungato applauso il prof. Ciro Romano ha concluso la
sua relazione su "L'Amor Cortese a Napoli" e "I Cavalieri
dell'Ordine del Nodo". |
La
sala della Cappella Palatina è stata addobbata con i gonfaloni
di numerose famiglie nobili: i
Sanfelice, i
Moccia, i
Confalone, i
Tajani, gli
Imperiali, i
Longo, i
de Bellis,
i Cavallo (pagina in costruzione), gli
Alagna, gli
Ulloa Severino, i
Pinto, i
d'Alessandro, i
Romano, i Tartaglione (pagina in
costruzione), i
d'Anna, i
Rizzo dei Ritii, i
Donato, e di alcune case regnanti: gli
Altavilla, gli
Angioini e
gli
Aragonesi. |
La
bravura degli organizzatori, l'eloquenza dei relatori, la
presenza di armi, stendardi e corazze, l'atmosfera della
Cappella Palatina e della quasi attigua Sala dei Baroni ma,
soprattutto, l'arrivo degli amici dalla Puglia, dalla Toscana,
dalla Lombardia, dalla provincia di Caserta ed altri luoghi,
hanno fatto riscoprire a molti le proprie origini e la gioia di
apprendere un frammento di storia che appartiene a tutti, di
sentirsi vicini e solidali anche vivendo in luoghi lontani,
sotto il vessillo della cultura. |
Un
caloroso ringraziamento all'Associazione
Aquila Bianca, al Prof. Ciro Romano e a tutti gli amici che
hanno aderito alla manifestazione. |
Ci vuole un minuto
per notare una persona speciale,
un’ora per apprezzarla,
un giorno per
volerle bene,
ma poi tutta la
vita per dimenticarla…
(e questo vale per ognuno di Voi !)
Con affetto
Pasquale Cavallo |
La seconda conferenza tenutasi sempre
nella Cappella Palatina di Castel Nuovo in Napoli,
avente come tema "La Cavalleria: essenza e significati
dal Medioevo all'età Moderna", ha visto una
partecipazione più massiccia, grazie all'adesione dei
rappresentanti di altri nobili Casati, quali i
Migliaccio, i
Perrone di Sellia, i
Villani, gli
Scardaccione, i Cavallaccio, i
Mancini, i
Ferri de Pegnalver, i Zavagli Ricciardelli.
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I presenti, a fine conferenza e
dimostrazione di combattimento con armature pesanti,
hanno ricevuto in omaggio il 1° volume di "La
storia dietro gli scudi" in formato digitale. |
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11 - 12 e 13 FEBBRAIO 2011 |
GAETA
"XX CONGRESSO NAZIONALE DELLA FEDELISSIMA
CITTA' DI GAETA"
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Gaeta ed il Sud a 150 anni dal Regno
delle Due Sicilie |
Messa in suffragio dei
caduti del 1860-61
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Conferenza, uno dei temi
trattati:
"Dai primati delle Due Sicilie all'emigrazione" |
Parata in costume dei
reggimenti dell'Armata di Terra
e di Mare del Regno delle Due Sicilie |
Il marchese Pierluigi
Sanfelice di Bagnoli rende
omaggio alle insegne del Regno delle Due Sicilie. |
Note:
Francesco Saverio
Anfora
(Napoli 1833, † Corleto 1871) fu tenente colonnello e si
distinse, insieme a
Giuseppe
Campanile, Paolo
e Riccardo
di Sangro, durante l’assedio di Gaeta (1860/61)
per le sue doti militari e il suo coraggio compiendo atti di
autentico eroismo.
L’artiglieria piemontese, i cui cannoni avevano una gittata
molto superiore a quella degli assediati, vomitavano di continuo
colpendo mura, soldati, donne e fanciulli.
Il giovane ufficiale si prodigò per salvare quante più vite
umane possibili, facendo scavare trincee e partecipando ad
alcune sortite, ottenendo così la croce di diritto di S.
Giorgio.
Terminata la guerra, scrisse nel 1861 "La difesa di Gaeta"
e morì nel 1871, ancora giovanissimo, assistito da Don Raffaele
Riario Sforza, suo compagno d’armi.
Pietro
Calà Ulloa
(Napoli, 1802 † ivi, 1879),
magistrato e politico in varie procure (anche a Trani),
seguì Francesco II prima a Gaeta e poi a Roma; nel 1861
fu primo ministro
del Governo napoletano in Esilio a Roma, insieme a Don Salvatore
Carbonelli,
ministro delle Finanze e degli Affari Ecclesiastici.
Il marchese
Michele Imperiali (1795 † 1867) fu cavallerizzo
maggiore dell'ultimo re di Napoli Francesco II di Borbone. Dopo
l'assedio di Gaeta,
il re in esilio gli conferì (1861) la Gran Croce dell'Ordine di San
Ferdinando e tenne con lui e i suoi discendenti una fitta
corrispondenza che durò fino alla morte (1894).
Il duca Giovanni Maria
d'Alessandro
di Pescolanciano fu appellato "la primula rossa"; dopo
la caduta del Regno delle Due Sicilie si oppose con
tutte le sue forze al regime dei piemontesi.
Luigi
Rodinò
(1811 † 1880),
barone di Miglione, restò fedele a Re Francesco II al momento
della partenza da Napoli per Gaeta, lo seguì nell’esilio
romano e gli rimase sempre legatissimo, al punto che il
giornale cattolico-legittimista La Discussione
del 28 giugno 1892, ricordava ancora come il
migliore amico e servitore del nostro legittimo Re, il
barone di Miglione.
Carmelo Rodinò
(1840
† 1907)
guardia a cavallo della “Compagnia delle Regie Guardie del
Corpo”, fu tra i pochissimi della Compagnia a partecipare alla
difesa del Regno delle Due Sicilie, compiendo tutta la campagna
del 1860/61 in prima linea aggregato al “9° Battaglione
Cacciatori”.
Antonio
Winspeare
(Sulmona, 1818
†
Vienna, 1873) nel 1861 fu a Gaeta
durante l’assedio al fianco del Re Francesco II come
consigliere diplomatico. Con l’Unità d’Italia andò in
esilio a Vienna dove ricopre la carica di Ministro
plenipotenziario del governo borbonico in esilio presso
l’Imperatore d’Austria-Ungheria. Dalla capitale austriaca si
prodiga per la restituzione dei beni privati del Re
Francesco II senza riuscirvi. Quando il sovrano napoletano
decide di ritirare per economia la sede diplomatica
viennese, Antonio Winspeare volle rimanervi a sue spese come
rappresentante personale del re fino alla morte che lo
coglie ancora giovane.
Davide
Winspeare
(Napoli, 1830
† Cannes, 1905), poco prima dell’entrata
di Garibaldi a Napoli, andò a Marsiglia per acquistare
viveri e armi destinate alla fortezza di Gaeta. Durante
l’ultimo assedio a Gaeta ha il comando d’artiglieria di
un settore di terra. Combatte con valore al fianco del
Re guadagnando un’altra croce di San Giorgio della
Riunione. Dopo la capitolazione rifiuta d’entrare
nell’esercito italiano preferendo quello russo.
Roberto
Winspeare (Napoli, 1832
† Chieti, 1904) entrò nella Guardia Reale
nel 1848. Tenente di cavalleria nel primo reggimento
degli ussari. Poco prima della capitolazione del Regno
partecipò nel Gennaio-Febbraio del 1861 alla difesa
della fortezza di Gaeta.
La principessa Francesca
Marulli
(S.Giogio a Cremano, 17 luglio 1802
† Napoli, 15 febbraio
1883)
divise con
la Regina Maria Sofia di Baviera, moglie di re
Ferdinando II di Borbone, il pagliericcio per
riposare poche poche.
Palmerindo
de Monaco,
nato il 23 giugno 1837,
nominato
Alfiere l’11 luglio 1859, fu tra i 17 Alfieri che
seguiranno il Re a Gaeta. |
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