Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Mottola

Arma: d'azzurro, al cavallo alato d'argento infrenato da un braccio armato d'oro movente dalla sinistra dello scudo, accompagnato nel capo da tre stelle dello stesso (6) ordinate in fascia.
Arma più antica: d'azzurro, a tre scaglioni d'oro.
Titoli: nobile, barone di Mandia e Rodio, barone di Joppolo, barone di San Calogero, marchese di Amato.


Stemma Mottola timbrato da corona di marchese (1)

La famiglia Mottola, nel Cinquecento era radicata in Principato Citra dove Giovanni Antonio Mottola era barone di  Mandia e di Rodio (oggi, la prima, frazione di Ascea, la seconda, frazione di Pisciotta, in provincia di Salerno); sposato con Joannella Barba, ha avuto come figli: Giovan Bernardino, sposato in casa Capece, da cui Giovan Battista e Giovan Andrea; ed Eliseo, sposato con Silvia Farao, ha avuto come figli Orazio, e Donato Antonio, quest'ultimo fu chiamato a Monteleone (oggi Vibo Valentia), in Calabria Ultra, dallo zio materno Giovan Battista Farao, barone di Rofrano (oggi comune omonimo in provincia di Salerno) in quanto deteneva l'ufficio di Governatore Generale dello Stato di Monteleone al servizio di Camillo Pignatelli juniore, 3° duca di Montelone, il quale ebbe significatoria di rilevio per lo Stato di Monteleone il 22 aprile 1570, come erede del duca Ettore II, 2° duca di Monteleone suo padre, deceduto il 21 gennaio 1569. Donato Antonio, nel 1594 successe nella carica di Governatore dello Stato di Monteleone a suo zio Giovan Battista Farao. Successivamente la famiglia si trasferì nella Citta Regia Tropea, al cui seggio non fu mai aggregata.


Stemma della Città Regia di Tropea timbrato dalla corona reale d'Aragona

Donato Antonio sposò Emilia Marzano, figlia del barone di Santa Caterina, ha avuto come figli: Marcantonio, sposato a Caterina Tomarchiello; Geronimo; ed Orazio ( Tropea, 31 marzo 1663, sepolto nella chiesa di San Francesco) il quale acquistò la baronia di Joppolo in Calabria Ultra, con annessi i casali di Cuccorino e Cuccorinello (oggi comune omonimo meno la frazione di Caroniti, in provincia di Vibo Valentia) le seconde cause e zecca di pesi e misure, per vendita fattagli, per la somma di ducati 13.500, da Francesco Caracciolo, duca di Girifalco, con Regio Assenso del 16 luglio 1642; con istrumento del 31 maggio 1647 acquistò, per la somma di ducati 30.000, la terra di Amato con le giurisdizioni (oggi comune omonimo in provincia di Catanzaro, già casale della baronia di Tiriolo, a sua volta pertineneza della contea di Catanzaro, già smembrato nel 1382 a favore della famiglia Rodio o Rhodio) per vendita fattagli da Ferrante Dragone, con Regio Assenso del 5 agosto del 1647. Nel 1616 aveva sposato Laura Santacroce di Barletta dei baroni di Ammirato, ha avuto come figli: Claudia, sposata a Paolo di Francia, fu madre di Domenico, marchese di Feroleto; Antonio, sposato il 16 marzo 1659 a Faustina Nomicisio, capostipite del ramo Mottola-Nomicisio, suo figlio Francesco Mottola-Nomicisio acquistò il feudo di San Calogero (oggi comune omonimo in provincia di Catanzaro meno la frazione di Calimera), per vendita fattagli, per ducati 18.000, dalla baronessa Chiara Mjuli Mastrilli, con Regio Assenso del 24 gennaio 1736, aveva sposato Laura Mazara dei patrizi di Tropea; Francesco, sposato a Vittoria Marzano, ha avuto come figli Fabrizio, sposato a Maria Fazzari, e Marcantonio, che sposerà sua cugina Felicia Teresa Mottola (Amato, 1663 † ivi, 24 agosto 1702); ed il primogenito Donato Antonio († Tropea, 31 agosto 1686), ebbe refuta e donazione della terra di Amato, con Regio Assenso del 14 novembre 1662, il 20 maggio 1666 ebbe significatoria di rilevio per la baronia di Joppolo per la morte del padre; fu il 1° marchese di Amato per privilegio di re Carlo II d'Asburgo-Spagna dato in Madrid il 4 marzo 1675, esecutoriato il 21 maggio dello stesso anno, tale concessione veniva a premiare i servigi militari da lui resi, col grado di Mastro di Campo, durante la rivoluzione del 1647-48.


Tropea, stemma Fazzari

Il marchese Donato Antonio aveva sposato Felicia Braccio, patrizia di Tropea, ha avuto come figli: Laura, sposata in prime nozze ad Eustachio d'Afflitto, in seconde nozze a Giovan Battista Toraldo, barone di Puglisa; Francesco, sposato a Beatrice Marincola di San Floro, capostipite del ramo Mottola-Braccio che ha continuato a fiorire in Tropea; Domenico (1653 † 1709), capostipite del ramo di Catanzaro; ed il primogenito Orazio (Tropea, 9 luglio 1640 † Amato, 18 dicembre 1721), 2° marchese di Amato, il 24 febbraio 1688 ebbe significatoria di rilevio per la terra di Amato come figlio primogenito e per la morte del marchese Donato Antonio suo padre, che si intestò il 1° dicembre 1690 con il feudo di Tornafranza. Uomo d'arme e letterato, all'età di 16 anni entrava a far parte dell'Accademia di Feroleto, fu poi accademico degli Spensierati di Rossano, al comando di una schiera di paesani respinse un attacco turco; sposato in Napoli con Giulia, figlia di Fabrizio Capece-Bozzuto, patrizio napoletano, ha avuto l'unica figlia Felicia Teresa (Amato, 1663 † ivi, 24 agosto 1702), poetessa, sposata allo zio-cugino Marcantonio Mottola, figlio di Francesco e Vittoria Marzano, ha avuto come figlio Francescantonio (1692 † Amato, 24 febbraio 1756), 3° marchese di Amato, barone di Joppolo, come erede per la morte del suo avo materno, marchese Orazio, nel 1710 sposò Caterina Mottola figlia di Domenico del ramo di Catanzaro, ha avuto come figlio Orazio (1711 † Amato, 17 gennaio 1781), 4° marchese di Amato, come erede per la morte di suo padre Francescantonio, e di Joppolo, quest'ultima baronia fu venduta per ducati 30.000 al dottor Giorgio Melacrinis da Pizzo, con Regio Assenso del 30 gennaio 1768; sposato a Giovanna D'Azzia, patrizia capuana, i capitoli matrimoniali furono stipulati il 5 maggio 1730, come figlio primogenito ha avuto Francescantonio (n. 1731), 5° marchese di Amato, come erede per la morte di suo padre Orazio, sposato nel 1758 a Laura Mottola, figlia di Gioacchino dei baroni di San Calogero, ha avuto come figlia Caterina, 6^ marchesa di Amato, come erede per la morte di suo padre Francescantonio, sposata ad Alessandro Mottola (1739 † 1797), suo zio paterno (figlio ultrogenito di Orazio, 4° marchese di Amato), ha avuto come figlio Donato Antonio, 7° marchese di Amato per successione a sua madre Caterina, sposato nel 1816 a Maria Vincenza Ferrari da Pizzo, ha avuto l'unica figlia Giulia, 8^ marchesa di Amato.


Tropea, stemma Braccio


Tropea, stemma Mottola Braccio

Ramo di Catanzaro: Domenico (1653 † 1709), figlio del marchese Donato Antonio e di Felicia Braccio, sposato ad Angela Maria Sanseverino, ha avuto come figlio Giuseppe (Amato, 17 febbraio 1705 † Catanzaro, 22 marzo 1786), acquistò per il prezzo di ducati 6.600 una sezione (tre quarti) del feudo di Architello o Lachicello (feudo ubicato in territorio di Belcastro, in Calabria Ultra) per vendita fattagliene dal barone Antonio Maria Sanseverino suo zio materno, atto del 1° febbraio 1717, con Regio Assenso del 2 marzo successivo, inoltre acquistò l'altra sezione del feudo (un quarto), da Domenico Antonio Marincola, con Regio Assenso del 2 maggio 1718. Nel 1728 sposò la nobile catanzarese Francesca di Francia.
Discenente di Giuseppe fu Antonio Mottola di Amato (Catanzaro, 19 gennaio 1865 † Napoli, 4 aprile 1931), con Decreto Ministeriale del 22 agosto 1927 gli fu riconosciuto il titolo di nobile col predicato di Amato col quale la famiglia venne iscritta nell'Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana del 1933. Sposato a Napoli nel 1892 con Elena Lucifero (Crotone, 1871 † Napoli, 1953)  marchesa di Apriglianello (oggi frazione di Crotone), figlia di Francesco e di Elisa Ferrari dei baroni di Clima, successe al marchese (6°) Fabrizio Lucifero suo zio (1824 † celibe, 1876), ha avuto come figli: Roberto (1897 † 1969), ottenne il titolo di marchese con Regio Decreto del 26 settembre 1942, Cavaliere di Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta e Cancelliere del Gran Priorato di Napoli e Sicilia, sposato a Napoli il 29 aprile 1928 con Giulia Cattaneo della Volta Paleologo dei principi di San Nicandro, ha avuto come figlio Antonio (n. Napoli, 2 marzo 1929) ed ivi sposato il 9 gennaio 1954 a Lisi Leonetti dei conti di Santojanni, ha avuto prole; Maria (n. 1895), sposata nel 1920 a Rodolfo Zurlo; ed il primogenito Francesco Saverio (Napoli, 1° gennaio 1894 † ivi, 31 ottobre 1979), Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, sposato a Napoli il 29 ottobre 1922 con Elena Cafiero, ha avuto come figlia Beatrice Mottola di Amato, sposata il 4 giugno 1959 a Giacomo Zezza di Campomarino dei baroni di Zapponeta.

Antonio Mottola di Amato (1865 † 1931) e la consorte Elena Lucifero (1871 † 1953), marchesa di Apriglianello

Di seguito presentiamo alcuni ritratti di famiglia della collezione del N.H. Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona:

Di seguito presentimo lo stemmario presente nel Sedile denominato Porto Ercole della Città Regia di Tropea:


Arma del Seggio di Tropea

Si ringrazia il N.H. Giorgio Cosentini per averci inviato le immagini di Tropea.

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Note:
(1) - Immagine tratta da “La Storia dei Feudi e...”, di Mario Pellicano Castagna, citata in bibliografia,Vol.I.
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Bibliografia:
- Mario Pellicano Castagna, “La Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria” Voll.I-II-II, C.B.C. 1984-1999.
- Umberto
Ferrari, “Armerista Calabrese”, La Remondiniana, Bassano del Grappa 1971.
- Gustavo Valente, “Storia della Calabria nell’età moderna” Vol.IV, Ferrari 2017.
- Mario Pellicano Castagna, “Le ultime intestazioni feudali in Calabria”, Effe Emme 1978.
- Franz von Lobstein, “Settecento Calabrese”, Volume III, Edizioni Frama Sud, Chiaravalle Centrale (CZ), 1990.
- Ercole Massara, Genealogie delle famiglie patrizie e nobili di Tropea”.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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