
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Mastrilli |
Arma:
la più antica: d’oro alla
banda azzurra caricata da un giglio francese d’oro;
poi: re
Ferrante I d'Aragona concesse a Ciro Mastrilli il rastrello
rosso a tre pendenti;
infine: d’oro alla
banda azzurra caricata da un giglio francese d’oro, accompagnata
nel capo da un lambello a tre pendenti rosso e nella punta da un
leone rosso(1).
Motti: "Sic Notuit Expertis", "Bene facere et liaetari",
"Hinc coetera lumen".
Dimora: Napoli |

© Marigliano (NA) - Stemma Famiglia
Mastrilli posto su ingresso del castello
di Marigliano (Napoli),
oggi casa di riposo gestita dalle Suore di Carità;
l'edificio fu
acquistato verso la metà del secolo XVII
da Giulio Mastrilli, duca di
Marigliano.
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La famiglia Mastrilli, di origini francese,
erano baroni di Provenza, Signori delle Castella Villacaso,
Santa Margherita e del Piano del Castello a Mastrella, da cui
presero il cognome.
TEODORO Mastrilli, barone di Provenza, nel 1264 a
Marsiglia armò a sue spese
più galee che guidò sotto le insegne del futuro re di Napoli,
Carlo d'Angiò,
alla conquista del Regno.
MAINO, figlio di detto Teodoro, fu il primo ad entrare
nel Regno; per i servigi resi al Sovrano che lo distinse col
titolo di Parente e Fedele, insieme alle famiglie
della Leonessa
e Lagni, fu nominato Barone del Regno, giurando fedeltà nel
refettorio di San Lorenzo Maggiore a Napoli. Fu Castellano di
Bari, a 33 anni si stabilì a Napoli dove sposò Laudonia
Montalto.
Il Casato si stabilì prima a Nola e poi
a Napoli ove fu aggregata al Patriziato napoletano del
Seggio di Portanova
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e, dopo la soppressione dei sedili (1800), fu iscritta nel Libro
d’Oro napoletano.
Vari sono stati i titoli concessi a questa
famiglia, fra questi:
Conte di: Casamarciano (per
successione casa Sersale), Rocca Rainola (1665).
Marchese di: Gallo (1649),
Livardi (1654), San Marzano (1612), Schiava, Selice
Duca di: Gallo (1813),
Marigliano (1644), San Paolo (1652)
Ebbe numerosi feudi tra cui: Camposano,
Casamarciano, Comignano, Faibano, Resigliano, Sant’Erasmo,
Saviano, Sirico, Tufino e Vignola.
I suoi rappresentanti furono valorosi combattenti e abili
diplomatici:
Marino,
valoroso cavaliere, si distinse alla
battaglia di
Benevento del 1266;
CIRO,
figlio di Gabriele e di Isabella
Arcamone, al comando di duemila
fanti, partecipò alla
guerra d'Otranto
col grado di Maestro di Campo,
il figlio MATTEO
(† Otranto,1481) cadde sul campo di battaglia;
ANTONIO, cavaliere del S.O.M. di Malta (vedi
lapidario),
in giovane età comandò una galera contro
i musulmani; accudì il principe Emanuele di Savoia nella presa
di Susa nel 1556, mise gli esplosivi vicino ad una porta, fu poi
ferito da una moschettata che gli provocò la morte;
GIOVAN BATTISTA,
cavaliere dell’Ordine Gerosolimitano, fu uno degli eroi della
battaglia di Lepanto del
1581.
ANTONIO fu consigliere della regina
Giovanna II di
Durazzo e GARBIELLO, giudice della
Gran Corte della Vicaria,
fu consigliere di re
Ferrante I
d’Aragona.
PIETRO ANTONIO (†
Nola, 1654),
Consigliere
del Tribunale di Santa Chiara,
fu insignito del titolo di
marchese di Gallo nel 1649. |

© Napoli
- Stemma della Famiglia Mastrilli, marchesi di Gallo - sec. XVI |
ORAZIO fu decorato con i titoli di
marchese di Livardi nel 1654,
conte di Rocca Rainola e
duca di
Gallo nel 1665. |
Nel 1604 un gruppo di generosi nobili napoletani tra i
quali Antonio
Carmignano, Marcello
Muscettola, Frabrizio
Caracciolo di Brienza, Diomede e Marcantonio Caracciolo,
Gennaro di Capua, Francesco e
Geronimo Mastrilli,
diedero vita ad
un’Opera Pia che aveva tra gli scopi principali la cura delle anime del
Purgatorio; fu costruita la Chiesa di Santa Maria delle anime al
Purgatorio ad Arco e il sottostante Ipogeo, dove veniva data degna
sepoltura ai poveri che non avevano casa e familiari, le così dette
“Anime pezzentelle”. |
© Napoli -
Chiesa di S. Maria del Purgatorio con la statua di Giulio Mastrilli,
duca di
Marigliano e numerosi
stemmi policromatici della Famiglia. |
Ancora
tutt’oggi nell’Ipogeo, con la Terra Santa, avvengono fenomeni
inspiegabili come il teschio che suda da secoli, appartenuto
forse a persona che aveva compiuto numerose nefandezze per poi
pentirsi in punto di morte. Si narra che il “sudore” è dovuto
alle sofferenze del defunto per accedere al Paradiso. Un
particolare legame si è instaurato tra i fedeli e i resti
mortali di Lucia, eletta a patrona delle giovane spose che a lei
si affidano per avere un sospirato figlio, delle donzelle in
cerca di marito e per i cuori innamorati. |
© Particolare
Ipogeo e una parte delle numerose lettere di ringraziamento |
Dalle
numerose lettere di ringraziamento, accompagnate da vari doni e
precedute da preghiere in suffragio delle anime per liberarle
dal Purgatorio, sembra che i desideri delle donne
vengono esauditi.
Lucia, figlia di don Domenico d’Amore, principe di Ruffano, morì
di tisi nel 1789, poco dopo il matrimonio con Giacomo, Marchese
di Santomango.
La chiesa seicentesca con il presbisterio di tipo barocco in cui vi sono
numerosi stemmi policromatici della famiglia Mastrilli e il sepolcro con
la statua di Giulio Mastrilli duca di Marigliano, l'annesso museo e
l'ipogeo, dove fu sepolto don Giulio, sono visitabili. Per informazioni: "Progetto Museo" onlus - via Raimondo di Sangro 21 - Napoli - tel. 0815510547.
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Re
Ferdinando I d’Aragona il 26 agosto 1479 vendette il
possedimento di Marigliano, con il castello, i casali e le
ville, al regio consigliere Alberico Carafa (†1501)
che
nel 1482 ottenne il titolo di conte di Marigliano. Il feudo
passò prima a Geronimo Montenegro che 1578 ottenne
dall’imperatore Filippo II il titolo di marchese e poi a Cesare
Zattera che nel 1633 lo cedette, insieme ai casali, a
Giulio Mastrilli
(1576 † 1652),
Consigliere Regio, il quale ottenne nel 1644 il titolo di duca
di Marigliano. Sposò
nel 1596 Porzia
de Ponte, figlia
di Giovan Andrea dei baroni di Flumeri.
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Marigliano - Castello poi
Palazzo Ducale
dei duchi Mastrilli. A destra: Acquasantiera con le insegne
dei Mastrilli |
Marigliano - Cappella Mastrilli.
A destra: Arma partita Mastrilli e Caracciolo |
La famiglia Mastrilli tenne il feudo di Marigliano per circa
centocinquant’anni; diedero un notevole impulso alla cultura con
donna
Isabella Mastrilli (1652
† 1673)
promotrice
dell'Accademia di Marigliano.
MARIO
(1696
† 1781), figlio secondogemito del duca Giovanni e di
Isabella Mastrilli, nel 1760 succedette al fratello Marzio
e divenne il VII duca di Marigliano, V marchese del Gallo,
conte della Rocca Rainola e conte di Casamarciano,
rappresentando entrambi i rami delle Case di Marigliano e di
Gallo.
Nel 1759 in rappresentanza del
Seggio di Portanova assistette
alla solenne rinuncia dei Regni di Napoli e Sicilia da parte di
Carlo di Borbone in favore di Ferdinando IV che all'epoca aveva
otto anni. |
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Nel 1740 sposò
Giovanna Caracciolo dei marchesi di Capriglia e Villamaina che
portò in dote ventimila ducati. Procrearono sette figli, la
secondogenita Giulia sposò Salvatore Pignatelli, principe di
Strongoli e conte di Melissa.
Dopo una lunga malattia il duca rese l'anima a Dio e fu
seppellito in Napoli nella Chiesa del Purgatorio ad Arco. |
Nel 1816 il teatro San Carlo di Napoli si incendiò, probabilmente a
causa di una lanterna dimenticata accesa; re Ferdinando di Borbone
nominò una commissione formata da Troiano
Marulli duca
d’Ascoli, Marzio Mastrilli
duca di Gallo, Michele
dè Medici
principe di Ottajano, Giovanni
Carafa
duca di Noja e Francesco
Berio
marchese di Salza, per sovrintendere i lavori di ricostruzione,
terminati in soli 10 mesi. |
Napoli, teatro San
Carlo e la targa che ricorda l'incendio del 1816 e i componenti
della commissione. |
GIOVANNI (1742
† 1804), VIII duca di Marigliano, figlio di Mario II e di Giovanna Caracciolo dei
marchesi di Capriglia e Villamaina, fu investito col titolo di
conte di
Casamarciano
e nel 1760 con quello di
conte
della Rocca. |
Nel 1772
sposò Donna Maria Giustino
Filomarino dei duchi della Torre. |
Marzio Mastrilli
(1753 † 1833). A destra: un atto da lui emanato |
Ritratto di Marzio Matrilli,
marchese di Gallo, e uno dei tanti lasciapassare
rilasciato nel 1807; ne fu firmato anche uno a favore della
cantante lirica Giuseppina Grassini, amante del duca Augusto
Federico di Sussex, affinchè potesse liberamente circolare per
il Regno di Napoli. |
Il Casato si divise in due rami: di Gallo e della
Schiava.
Il Ramo della Schiava godette di nobiltà a Nola e fu decorato
col titolo di
marchese della Schiava
nel 1817. Il titolo passò a Luigi
Giusso, figlio primogenito di
Carlotta Onorina Mastrilli (n. Napoli, 1845†1931) e del marchese
Candido
Giusso dei duchi del Galdo.
Il titolo di
duca di San Paolo passò in casa
Milano a seguito di matrimonio celebrato nel 1671 tra
Domenico
Milano (1628
†
1677), patrizio napoletano, figlio di Giacomo e di Cornelia
del
Tufo dei baroni di Vallata, e Beatrice Mastrilli, figlia ed
erede di Giovanni Angelo,
nobile di Nola e duca di San Paolo.
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Napoli, elenco dei Governatori e
Commissari dell'Ospedale Elena d'Aosta di Napoli dal 1910 al
1970 |

Napoli, anno 1916,
la
lapide testimonia l'impegno della Deputazione del Tesoro di San
Gennaro, sotto la guida
di membri come il duca di Gallo Mario Mastrilli, nel promuovere la
pace e nel riaffermare il legame tra fede
e comunità civile in un momento di grande difficoltà per la
società napoletana e italiana |
FAMIGLIE IMPARENTATE CON CASA MASTRILLI |
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BARBATO: Giovanni (n. Napoli, 1840) dei marchesi
della Schiava, patrizio di Nola, sposò nel 1822 Maria Barbato.
BONITO: Ferdinando, marchese di Livardi, sposò donna Marianna
Bonito, figlia della
principessa di Casapenna.
CAPECE GALEOTA: Mario (n. Napoli, 1882), duca di Gallo, figlio
del duca Marcello(1820†1897),
sposò nel 1882 donna Maria Immacolata dei conti
Capece Galeota.
DORIA: Marzio (1843†1871),
patrizio napoletano dei duchi di Marigliano, gentiluomo di
Camera della Regia Corte di Napoli, sposò donna Filomena
Doria dei principi di Angri.
LIGUORO de: Andreana
Mastrilli sposò
Domenico
de Liguoro e
generano Ippolita che sposò Giacinto del Balzo, barone di
Presenzano.
MEZZACAPO: Giulia (n. Napoli, 1870) sposò nel
1894 don Giulio
Mezzacapo dei
marchesi di Monterosso.
PIGNATELLI ARAGONA CORTES: Isabella (n.Napoli, 1867) sposò nel
1881 Federico
Pignatelli
Aragona Cortes dei duchi di Terranova, patrizio napoletano,
principe del S.R.I.
di SOMMA: Amalia (n. Napoli, 1864) sposò nel 1889 don Carlo
di Somma, principe di Colle.
STATELLA: Maria (n. Napoli, 1884) sposò nel 1905 il conte
Francesco
Statella dei principi di
Cassero.
Antonio (1818†1875),
marchese della Schiava, sposò la marchesa Maria Felicita
Statella dei principi di Cassero. |

© Napoli - Palazzo dello Spagnolo
- qui hanno dimorato Ferdinando Mastrilli, marchese di Livardi
con la moglie Marianna Bonito,
figlia della principessa di Casapenna. |
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Note:
1)
- Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli -
Sezione Diplomatica.
2) - Per pochi anni i
Mastrilli furono iscritti anche al Patriziato Napoletano
del Seggio di Nilo con Simeone. |
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