Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

Famiglia Granito

Arma: troncato d’azzurro e oro, il 1° al leone nascente del secondo linguato di rosso, il 2° a quattro punte del primo in palo moventi dal lembo inferiore dello scudo.
Dimora: Napoli e Salerno
Motto:
Rumpar non flectar.

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© Stemma Famiglia Granito di Belmonte

L’illustre famiglia Granito, originaria di Salerno ove fu ascritta al Seggio di Campo, godette di grande nobiltà anche a Lucera e a Napoli.
Ebbe numerosi feudi e fu decorata con vari titoli, tra i quali:
patrizio di Salerno;
barone di Rocca Cilento;
conte di Copertino (per successione casa Pignatelli – 1877);
marchese di Castellabate (1745), Galatone (per successione casa Pignatelli – 1877);
duca di Acerenza (per successione casa Pignatelli – 1877):
principe di Belmonte (per successione casa Pignatelli – 1877).
Nel 1922 fu insignita del grandato di Spagna sul ducato di Acerenza.
Le prime notizie risalgono al XIV secolo con RICCARDO, giudice di Salerno.

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© Palazzo Granito di Belmonte - portale e stemma


 

Il feudo di Castellabate (dal latino Catrum  e Abatis ovvero Castello dell’ Abate), in Principato Citra, un tempo comprendeva i casali di: Acquavella, Casalicchio, Montecorice,  Perdifumo, San Giorgio, S. Mango, S. Mauro, S. Matteo ad duo fulmina, Serramezzana, Terricelle, Tresino.
Per la posizione e la bellezza dei luoghi fu conteso da re e feudatari; nel 1461 il re Alfonso d’Aragona  diede Castellabate a Giovanni Sanseverino, conte di Marsico.

Alla famiglia Sanseverino fu confiscato il feudo a seguito della ribellione di Ferrante Sanseverino (Napoli,1507 † Avignone,1568), principe di Salerno, accusato ingiustamente di tradimento.  
Nel 1553 il feudo passò a Marino Freccia, nel 1556 a Vincenzo Loffredo,  nel 1557 alla famiglia Filomarino, principi di Rocca d’Aspide, nel 1622 alla famiglia Acquaviva, conti di Conversano,  nel 1645 alla famiglia Caracciolo di Torrecuso, nel 1704 a Francesco Nicodemo, consigliere Regio, nel 1713 al reggente Falletti e, infine, nel 1733 alla famiglia Granito, nella persona di PARIDE (o Parisio) che nel 1745 ottenne  il titolo di marchese di Castellabate. Il feudo fu mantenuto dai Granito sino alla eversione della feudalità (1806).

tratta da http://it.wikipedia.org/wiki/File:Porto_di_san_marco.jpg
Castellabate - Porto di San Marco

Matteo Granito (1578 1638), patrizio salernitano, figlio di Loisio e di Ovidia d'Afflitto, fu prima vescovo di Cava poi arcivescovo di Amalfi dal 1635.

Salerno
Salerno - Monumento dell'Arcivescovo Matteo Granito (1578 1638)

ANGELO Granito, 2° marchese di Castellabate, fu ascritto nel registro delle Piazze Chiuse del Regno di Napoli; sposò Nicoletta Cavaselice e fu padre di GIOVANNI LOISIO, 3° marchese di Castellabate dal 1793, che morì senza prole e il titolo passò al fratello GIOACCHINO, consigliere del Sacro Regio Consiglio, iscritto nell’Albo degli Avvocati del 1780, istituito per la prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli.
ANGELO (1782 † 1861), figlio di detto Gioacchino, 5° marchese di Castellabate e barone di Rocca Cilento, fu presidente della commissione dei titoli di Nobiltà; fu autore di numerose opere tra le quali spicca la monografia sulla congiura del principe di Macchia; nel 1839 sposò Paolina Pignatelli y Aymerique Pinelli (Napoli, 1824 † 30 agosto 1911), 12^ principessa di Belmonte, titolo riconosciuto formalmente con Regie Lettere Patenti del 3 aprile 1887, duchessa di Acerenza, marchesa di Galatone e contessa di Copertino ed ebbero per figli: LAURA; LIVIA; ANNA; GIULIA; MARIA MERCEDE, sposata a Benedetto dei marchesi Maresca dei duchi di Serracapriola; CHIARA, sposata a Francesco de Clario, patrizio di Salerno degli antichi baroni di Finocchito; GENNARO (Napoli, 1851 † Roma, 1948), usava il titolo di conte di Copertino, fu cardinale, decano del Sacro Collegio Cardinalizio; ed il primogenito
GIOACCHINO
Granito Pignatelli (Napoli, 1849 † 6 aprile 1934), 6° marchese di Castellabate, con le stesse Regie Lettere Patenti del 3 aprile 1887, fu autorizzato ad assumere anticipata successione materna, ed a trasmettere, il titolo di principe di Belmonte (13°), con il quale è iscritto nell'Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana, duca di Acerenza, marchese di Galatone, e conte di Copertino; convolò a nozze nel 1865 con Caterina d’Ayala dei marchesi di Valva, ed ebbero per figli: GIOVANNA MARIA, FRANCESCA PAOLINA, ed ANGELO MARIA (1875 † 1924).
GIOACCHINO Granito Pignatelli (n. Milano, 1913), 14° principe di Belmonte, figlio di Angelo Maria, e della sua seconda moglie Maria Giudo, per successione al suo avo paterno Gioacchino, essendo Angelo Maria premorto al padre.

GENNARO (Napoli,1851 † Roma, 1948), figlio di Angelo e Paolina Pignatelli principessa di Belmonte, studiò filosofia nel collegio di Mondragone, dove nel settembre del 1877 decise di dedicare la sua vita a Dio, dopo aver assistito ai funerali dell'arcivescovo di Napoli, cardinale Sisto Riario Sforza, in odore di santità. Incoraggiato a proseguire nella strada intrapresa dal nuovo cardinale di Napoli, Gugliemo Sanfelice, Gennaro fu ordinato sacerdote nel 1879. Si prodigò in favore dei colpiti dal terremoto ad Ischia del 1883 e l'anno dopo fu nominato prelato di Sua Santità; fu creato cardinale nel 1911 e poi vescovo di Albano. Fu confratello dell'Augustissima Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trinità dei Pellegrini e convalescenti.


© Napoli - Ritratto del Cardinale Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte


Cava de' Tirreni - Monumento del Vescovo Silvestro Granito
© Per gentile concessione di Vincenzo de Simone

SILVESTRO fu vescovo di Cava de' Tirreni e Sarno dal 1818 al 1832; Gabriele (da “Notizie storiche del Castello dell’Abate”, di Domenico Ventimiglia, 1827) dall’atto di morte di suo fratello Silvestro, come si evince dalla lapide sul suo monumento nella cattedrale di Cava eretto da detto Gabriele.  

Alcune parentele contratte dai Granito:
del BALZO: Giovanna Maria (n. a Napoli nel 1872), figlia del principe Gioacchino Granito, sposò il nobile Gennaro del Balzo dei duchi di Presenzano.
MARESCA: Maria Mercede (Napoli, 1853
† ivi, 1925), figlia di Angelo Granti, marchese di Castellabate, sposò a Napoli nel 1874 il nobile Benedetto Maresca di Serracapriola.
SERRA: Angelo (Napoli, 1875
1898), fratello di detta Giovanna Maria, sposò nel 1879 Adelaide Serra dei duchi di Cassano.


© Castellabate - Palazzo Granito di Belmonte

Il seicentesco palazzo del principe Angelo Granito Pignatelli di Belmonte, a Santa Maria di Castellabate, è oggi uno degli alberghi più esclusivi della costa cilentana.


© Belmonte, in Calabria citra - Furono principi di Belmonte i Ravaschieri (1619), i Pinelli (1685),
i Pignatelli (1721) ed infine i Granito (1877).

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.


Casato inserito nel 2° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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