
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Falletti |
Arma: d’azzurro alla banda scaccata
d’oro e di rosso. |

© Stemma Famiglia Falletti, duchi di
Cannalonga |
L'antica
e illustre
famiglia piemontese Falletti,
si diramò a Genova sin dal 1184, dove intensificò le relazioni
commerciali nei decenni successivi. Nel corso del XIII secolo, il
prestito di denaro divenne l'attività principale della famiglia. I
Falletti di diramarono poi ad Asti a Pinerolo e Alba. A Pinerolo tennero banchi di
mercatura e il nome falletto era sinonimo di banchiere.
Nel 1307 Giacomo Falletti fu investito del
feudo di Barolo da
re
Carlo II d’Angiò.
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Alberto Falletti, figlio di Pietrino
investito dal
marchese di Saluzzo
del Feudo di Serralunga dal 1340 si trasferì alla corte della regina di Napoli
Giovanna
I d'Angiò ed acquistò nel
1340
il feudo de
La Morra.
Suo figlio,
Pietro Falletti fu
Signore di
Rocca
Imperiale in Calabria e governatore di
Reggio
Calabria dal
1419.
Tommaso Falletti, nobile di Reggio Calabria,
vivente a metà del
1500,
del ramo di Rocca Imperiale fu bisnonno di Giacinto Falletti
attraverso il figlio Francesco, nonno di Giacinto.
Giacinto Giovanni Francesco Falletti Arcadi,
figlio di Giuseppe, che ricoprì la carica di vice principe dei
Carafa della Spina principi di Roccella, e di Antonina Arcadi, dei
Baroni di Pisana, nacque il 12 Settembre 1661 a Roccella, e ivi fu
battezzato il 19 successivo, padrino il nobile roccellese U.J.D.
Giovan Francesco Pasqualino.
Giacinto Falletti,
addottoratosi in utrioque iure, difese i Principi Carafa della Spina
contro la Casa Carafa di Forlì per il riconoscimento dei diritti
feudali di primogenitura.
Il 17 giugno 1704 fu nominato Regio Consigliere e,
il 21 dicembre di quell’anno, fu inviato a Roma per dirimere un
grave conflitto di interessi insorto tra lo Stato della Chiesa ed il
Viceregno di Napoli rispetto alle immunità ecclesiastiche, che egli
peraltro risolse brillantemente.
Il 18 Febbraio 1706 G. Falletti Arcadi fu nominato
Presidente di Camera, e successivamente Reggente del Regio
Consiglio Collaterale, supremo Collegio giudiziario del Viceregno,
carica che egli conservò fino alla morte avvenuta, quasi sessantunenne, il 14.6.1722.
Il 3.3.1713 ebbe la concessione del titolo di
Duca di Cannalonga. Acquistò poi i feudi di Sicignano e di San
Gregorio nel Cilento, in
Principato
Citra, dal principe
di Tocco di Montemiletto, che
ritenne per sé il titolo di duca su Sicignano. Nello stesso
anno ottenne il feudo di Castellabate che nel 1733 passò alla
famiglia Granito.
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Cannalonga (SA) - la piazza principale |
Fu Cavaliere
dell’Ordine della Sacra Religione dei SS. Maurizio e Lazzaro e
Ricevitore della stessa Religione nel Viceregno napoletano.
Nel 1716
Giacinto Falletti acquistò la Villa d’Elboeuf al Granatello di
Portici (NA) da
Emmanuele Maurizio di Lorena, principe d’Elboeuf,
generale, nipote dell’imperatore Giuseppe I . |

J. Rebell -
Il Porto del Granatello di Portici con Villa
d’Elboeuf |
Il
principe d’Elboeuf è ricordato con una lastra per aver iniziato nel
1711, senza volerlo, uno degli scavi che portò alla luce l'antica
Ercolano, sepolta nel 79 d.C. dalla lava del Vesuvio. |

Scavi di Ercolano (Napoli) |
Tra le principali opere giuridiche:
Osservazioni alla scrittura uscita per la
Primogenitura de’ Signori Carafa di Forlì della famiglia Carafa
della Spina, colla quale si dimostra esser gli Principi della
Roccella i Primogeniti dell’Universal Famiglia Carafa (Napoli,
1691);
Trattato del Marchese Falletti nella
Corte di Roma (Colonia, 1712);
Consultatio
pro Regali Celsitudine Ducis Sabaudiae in causa cum Dataria
Apostolica, qua in consultatione refellentur quae novissime pro
eadem Dataria scripta fuerunt. In praeclarissimorum Prudentum
responsa de Privilegio Nicolao V. Ludovico Sabaudiae Duci concesso (Colonia, 1714).
Giacinto Falletti sposò Rosa Marcherita Valperga, dei
conti di Masino, marchesa di Bossia (di cui rimane un bel ritratto
esposto nel Castello di Masino). Ne nacquero due figlie:
Maria Giuseppa (nata ? † 28.7.1786), che
ereditò e trasmise il titolo di duchessa di Cannalonga, 2/3 del
feudo di Sicignano (feudo di diritto longobardo e perciò divisibile)
e la comproprietà della villa d’Elboeuf a Portici con la sorella
Anna, che sarà venduta nel 1738 al
Re Carlo III. Sposa
Teodoro Falletti, da cui Elena Dionisia, duchessa di Cannalonga, che sposò
nel 1752 Carlo Piossasco, Conte di None.
Anna (nata ? † 23.5.1789), che ereditò il
feudo di S. Gregorio, 1/3 di Sicignano, e la comproprietà della
Villa d’Elboeuf a Portici. Sposò il 13.10.1727
Vincenzo d’Anna
(31.7.1706 † 16.5.1774), 2° duca di Laviano, 3° duca di
Castelgrandine, 3° marchese di Rapone, di Giuseppe e Andreana
Carafa. Da essi Giuseppe Maria d’Anna, 3° duca di Laviano etc., che
ereditò dalla madre il feudo di S. Gregorio. |
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Ritratti del conte Giovanni Battista
Falletti e della moglie Eleonora Lamberti Faraone |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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