
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Mormile |
Arma: d'oro alla banda d'argento
bordata di nero caricata da tre aquile nere al volo abbassato
coronate e poste l'una dopo l'altra lungo la banda(1). |

© Napoli - Stemma di Francesco Mormile,
duca di Campochiaro |
La
famiglia Mormile è una delle più antiche e nobili di Napoli,
aggregata al Patriziato napoletano del
seggio di Portanova e,
dopo l'abolizione dei sedili (1800), iscritta nel Libro d'Oro
napoletano. |
TITOLI E
FEUDI
Vari sono stati i titoli
concessi a questa famiglia, fra questi:
baroni di:
Vairano (1590), di Tora (1645),
di Carinari (1645), Bugnara (1759), Sant’Angelo
Radiginoso (1740), Sant’Angelo in Grotta (1740), Albidona
(1781)
conti di:
Sant’Angelo Limosano (1616)
marchesi di: Lauria
(1564), Macchiagodena
(1740)
Ripa Limosano (1781)
duchi di:
San Cesario (1613), Campochiaro (1621),
Vairano (1628),
Carinari (1663),
Castelpagano (1740), Marzanello (1759).
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Napoli - Un sepolcro della Famiglia
Mormile di epoca angioina |
I Mormile hanno inoltre
posseduto vari feudi. Quelli di
Acquaborrana,
Bagnoli,
Cagnano,
Campagna,
Campochiaro, Carpino, Castellabate, Castelluccio,
Colle d’Anchise, Contursi, Eboli,
Frignano Piccolo, Marigliano, Petrella Tifernina,
Postiglione, Rocca Sassone, Tora (acquistata dalla famiglia
Galluccio nel 1666), Vairano,
Vastogirardi (venduto nel 1540
dalla
famiglia d'Afflitto a Giovan
Leonardo
Petra).
I
titoli di
duca di Castelpagano e
marchese di Ripa Limosano
passarono per successione in Casa
Capecelatro. |
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Nel
1417 la regina
Giovanna II di Durazzo inviò il suo Maestro Razionale e
Consigliere Francesco
Capano, barone di
Turricello e
Castellammare della Bruca, a
conquistare con la forza delle armi, i casali di Santo Mango,
Acquavella, Perdifumo, Casalicchio e Santo Mauro, posti nella
baronia di Cilento e in possesso di Francesco
Mormile.
Nel 1663
Carlo Mormile fu insignito col titolo di duca
di Carinari, in
Terra di Lavoro. Detto titolo passò poi in casa
Ligny e
successivamente in casa
de Vera d'Aragona.
Il titolo di duca di Marzanello
pervenne a seguito di matrimonio celebrato nel 1728 tra
Vittoria
Mariconda († 1759)
duchessa di Marzanello, figlia ed erede del duca Domenico e di
Domenica
di Sangro, e
Michele Mormile,
duca di Carinari (1691 † 1761). |

© Napoli - Stemma ed epitaffio del
sepolcro di Baldassarre Mormile |
Letizia Mormile è tra le
dame della sfarzosa corte di Roberto II d’Angiò, che Boccaccio, innamoratosi
di Maria
d’Aquino, che si disse
fosse stata figlia naturale di Re Roberto, fece
partecipare alla caccia allegorica, insieme, tra le altre,
a Zizzola
Barrile, Principessella, Lariella e Marella
Caracciolo, Giovannola
Coppola, Caterina, Serella e Vannella
Brancaccio, Sobilia
Capece, Zizzola
d’Alagna, Beritola e Biancola
Carafa, Vannella Bulcano, Tuccella
Sersale, Alessandra
e Covella
d’Anna, Berita
e Costanza
Galeota, Peronella e Covella d’Arco, Marella
Piscicelli, tutte citate con i
loro nomi nel poemetto in terzine dantesche. |
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Aversa,
Chiesa di San Francesco delle monache, cappella dell’Assunta, altare dove fa bella mostra il dipinto
“Assunzione in cielo della Vergine” del Guercino; ai lati
della mensa d’altare due stemmi, il 1° partito
con le armi Mormile e
di Gennaro,
il 2° partito con le armi Mormile e
Cybo
Malaspina.
Al centro dell’arco d’accesso su un cartoccio marmoreo è apposta la
seguente iscrizione:
Si ringrazia il Prof. Fortunato Allegro |
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1)
- Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli -
Sezione Diplomatica. |
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