
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Marulli |
Questa pagina è in onore della Sorella nobile Donna
Maria Antonia
Marulli d'Ascoli (Napoli, 1897 †
1918), nobile dei duchi d'Ascoli, nobile dei principi di
Sant'Angelo dei Lombardi, etc., dei patrizi napoletani,
infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, deceduta per
polmonite e nefrite contratta in servizio e per ragioni di
servizio, Medaglia
d'Argento al Valor Militare alla Memoria.
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Arma:
d'azzurro al leopardo d'oro sormontato da
una crocetta scorciata d'argento(1).
Alias: d'azzurro al leone d'oro passante sormontato nel capo
da una croce patente d'oro(2).
Alias: d'azzurro al leone d'oro illeopardito, sormontato nel capo
da una croce biforcata d'argento(3).
Alias:
d’azzurro al leone passante, sormontato da una croce patente scorciata;
il tutto d’oro.
Livrea: panciotto di azzurro,
calzoni, calze e giubba di giallo, bottoni di argento, gallone d'oro
dell'altezza di tre centimetri. |

© Napoli - stemma Famiglia Marulli |
La
famiglia Marulli, di origine bizantina, venne in Italia nel 1061
con il patrizio Marules, inviato a Bari dall'Imperatore
Costantino X Ducas quale Catapano d’Italia; successivamente si
stabilì in Andria dove fu aggregata al locale patriziato.
Durante il
periodo Svevo, nel maggio 1229, fu un esponente della
Casata, Leone Marulli,
Patrizio di Andria, che
ebbe l’onore di guidare la delegazione per
consegnare le chiavi della città
all'Imperatore Federico II.
In ricordo dell’evento, fu costruito ad Andria, sulla Porta di Sant'Andrea,
porta attraverso cui passò l’Imperatore per entrare in città, l'Arco di
Federico II di Svevia, dove ancora oggi si legge: “Imperator Federicus
ad Andrianos Andria fidelis nostris affixa medullis”.
Con
gli Angiò, nel 1267, regnante Carlo I, fu fra le famiglie
patrizie andriesi fondatrici degli ospedali della Santissima
Trinità, di San Riccardo, di Santa Maria della Misericordia e di
San Bartolomeo. |
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Andria - Porta Sant'Andrea. A destra:
Barletta - Arma della Famiglia Marulli |
Fra’
Pietro, morto nel 1316, patrizio di Andria, Frate dell’Ordine
dei Predicatori e discepolo di
San Tommaso d’Aquino, fu da Papa
Celestino V, con propria Bolla datata 14 settembre 1294, nominato
Vicario Generale della Provincia di Sicilia e, il 13 agosto 1306,
da Papa Clemente V, creato Vescovo di Vico Equense.
Nel 1308
Leone, patrizio di Andria, capostipite genealogico, rappresentò
la città presso la Corte di Re Carlo II d'Angiò, suo figlio Guglielmo,
nato nel 1278, fu nominato, il 24 agosto 1328, Contestabile da Re
Roberto II d'Angiò, ed il figlio Stefano ricoprì, dal 1344, l’ufficio
di Maestro Portulano e Regio Segreto della Regina Giovanna I
d'Angiò.
Passato il domino agli
Aragonesi, Nicolò, già comandante
nell’esercito di Re Roberto d'Angiò, fu nominato, il 16 giugno
1441, da Francesco II
del Balzo, Maestro Mercato della Fiera di
Andria, titolo trasmissibile ai suoi discendenti. |
I suoi figli Giacobello
e Antonio, viventi nel 1447, furono designati,
rispettivamente, Maestro Razionale e Governatore di Andria da Re
Ferdinando I d'Aragona, il quale nel 1464, concesse al primogenito, in feudo
perpetuo, anche la Fiera di San Luca di Grottole. Tali privilegi
nobiliari vennero entrambi confermati il 4 dicembre 1487 da
Federico d’Aragona. Nel 1545 la Famiglia si trasferì a Barletta dove
fu aggregata alla nobiltà cittadina. La Famiglia è divisa nel Ramo
primogenito dei Marulli d'Ascoli, da cui le Linee dei conti Marulli
e dei Marulli di Carosino, e nel Ramo cadetto dei Marulli di San
Cesario. |
RAMO DEI DUCHI D’ASCOLI E PRINCIPESCO DI FAGGIANO E DI SANT’ANGELO
DEI LOMBARDI |
Il ramo
dei Duchi di Ascoli(4) è il ramo primogenito del Casato ed è
discendente da Giacobello, Maestro Mercato della Fiera di Andria,
signore della Fiera di San Luca di Grottole, Patrizio di Andria,
Maestro Razionale di Re Ferdinando I di Aragona. Il trisnipote di
Giacobello, Fra’ Scipione, Nobile di Barletta, nato a
Barletta 24 marzo 1566 ivi † 6 maggio 1638, fu ricevuto di giustizia
nell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme il 10 luglio 1577 e fu
commendatore di Santa Maria di Picciano di Matera; Fra’ Giuseppe,
balì cavaliere di gran croce dell’Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme, nato a Barletta il 24 febbraio 1624 † ivi 19 agosto
1689, ricevitore del Comun Tesoro, fu Priore di Barletta nel 1644 e
poi di Capua; dopo pochi anni dal suo ingresso nella milizia dovette
con coraggio affrontare una nave ammiraglia turca che minacciava la
città di Napoli. |
Napoli - Stemma di Frà Giuseppe Marulli. A destra: Epitaggio in memoria di Frà Giuseppe Marulli |
Fra’ Nicola, balì cavaliere dell’Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme, nato a Barletta il 25 nov. 1661, commendatore di San
Giovanni di Troia, Ricevitore del Comun Tesoro, Maestro di Campo ed
Ammiraglio, fu nel 1712 Priore di Barletta. |
A tale
Ramo appartenne Don Trojano, nato ad Ascoli il 3 dicembre
1759 e † Napoli 19 maggio 1823, Duca d’Ascoli
con i suffeudi di Puzzo Terragno, delli Pavoni, Fontana Fura, Pizzo
d’Uccello e Salvetra etc., Patrizio Napoletano, che fu, alla data
delle sue istituzioni, nominato cavaliere di gran croce del
Real
Ordine di San Ferdinando e del Merito e cavaliere di gran croce del
Reale Militare Ordine di San Giorgio della Riunione, era cavaliere
di gran croce del Reale e Distinto
Ordine Spagnolo di Carlo III,
cavaliere di gran croce dell’Ordine Imperiale Austriaco di Leopoldo
etc., e fu Cavallerizzo Maggiore, Aiutante Maggiore e Ufficiale alla
Immediazione di Re Ferdinando, Capitano Generale del Reale Esercito,
Ispettore dei Cacciatori e Pionieri Reali, Sovrintendente generale
della Polizia e della Giustizia Criminale del Regno, Consigliere di
Stato, Consigliere del Supremo Tribunale Conservatore della Nobiltà
del Regno di Napoli, Vicario generale del Re con poteri di Alter
ego, Consigliere del Principe Ereditario, Presidente della
Commissione per la Ricostruzione del Teatro San Carlo etc.. |
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Troiano Marulli (1759
† 1823), Duca di
Ascoli, Tenente
Generale del Re
Ferdinando I di Borbone e suo Consigliere di Stato. A destra:
Opera
data alle stampe in occasione della morte del
Duca di Ascoli Don Trojano Marulli |
Nel 1816 il teatro San Carlo di Napoli si incendiò, probabilmente a
causa di una lanterna dimenticata accesa; re Ferdinando di Borbone
nominò una commissione formata da Troiano Marulli duca
d’Ascoli, Marzio
Mastrilli
duca di Gallo, Michele
dè Medici
principe di Ottajano, Giovanni
Carafa
duca di Noja e Francesco
Berio
marchese di Salza, per sovrintendere i lavori di ricostruzione,
terminati in soli 10 mesi. |
Napoli, teatro San
Carlo e la targa che ricorda l'incendio del 1816 e i componenti
della commissione |
Troiano
Marulli (1759 † 1823),
Duca di Ascoli. A destra: La notizia
della morte del Duca di Ascoli Don Troiano Marulli riportata
sulla
“Gazzetta di Genova” del 31 maggio 1823 |
Il
fratello di Troiano, Don Paolo, nato a Napoli il 15 gennaio 1766 e ivi †
21 febbraio 1846, patrizio Napoletano, fu commendatore di
juspatronato familiare dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme,
cavaliere di gran croce decorato del Gran Cordone della Sacra
Religione ed Ordine militare dei Santi Maurizio e Lazzaro, cavaliere
di gran croce del Reale ed Americano Ordine di Isabella la Cattolica
etc., Cavallerizzo della Regina e Gentiluomo di Camera con esercizio
del Re delle due Sicilie etc., che fece da testimone alle prime
Nozze di Re
Ferdinando II
di Borbone. |
Detto
Don Trojano fu figlio di Don Sebastiano, Duca d’Ascoli etc.,
patrizio Napoletano, nato ad Ascoli il 15 dicembre 1718 ivi † 17
marzo 1793, che fu aggregato al
Seggio di Portanova il 30 luglio
1788, e di Donna Maria Giuseppa
Carafa dei principi di Stigliano e
dei patrizi Napoletani; sposò a Napoli, il 1 settembre 1784, Donna
Maria Gratimola
Filomarino dei duchi della Torre di Teverolaccio,
figlia del Duca Don Pasquale, patrizio Napoletano e della
principessa del S. R. I. N. D. Donna Maria Maddalena Rospigliosi dei
duchi di Zagarolo, nobile Romana, patrizia Veneta, nobile patrizia
di Pistoia. Suo nonno fu Don Trojano, Duca d’Ascoli etc.,
nobile di Barletta, nato ad Ascoli il 12 ottobre 1686 e † a Napoli
12 aprile 1749, che aveva sposato a Succivo, il 27 aprile 1717,
Donna Eleonora
Sanfelice dei duchi di Bagnoli, figlia del Duca Don
Cesare, patrizio Napoletano e di Donna Giulia Sanfelice dei duchi di
Bagnoli e dei patrizi Napoletani, suo zio, fratello di suo padre fu
Don Giuseppe, patrizio Napoletano, morto a Napoli il 30 agosto 1816,
che fu Cappellano del
Real Tesoro di San Gennaro.
Nel 1831 Sebastiano Marulli, duca d'Ascoli, fu nominato
Cavaliere del
Reale Ordine di San Gennaro. |
Questo
Ramo fu decorato anche coi titoli di
Principe di Faggiano(5), principe
di Sant'Angelo dei Lombardi(5),
feudo in
Principato ultra,
duca di Carosino(5), Barone di
Nusco(5), Andretta
(Casale di Sant'Angelo dei Lombardi),
Lioni, Carbonara(5)
(oggi Aquilonia), Monticchio(5),
Oppido(5),
Montemarano, Volturara e
Parolise dal 1900. Oltre
ovviamente al titolo di Patrizio Napoletano del Seggio di Portanova;
dopo la soppressione dei sedili (1800) fu iscritta nel Libro d'Oro
Napolitano. |
Carbonara (oggi Aquilonia) |
Carbonara (oggi Aquilonia) in
Principato
Ultra, feudo della famiglia Marulli, e in epoche diverse dei
del Balzo, dei
Caracciolo e degli
Imperiali, fu rasa al suolo dal
terremoto del 1980. E' stata ricostruita poco distante e vanta
il museo etonografico più grande d'Italia che merita di essere
visitato. |
Il
castello dei Principi Marulli nel Ducato di Ascoli Satriano
(sec. XII). A destra:
lo stemma dei Principi Marulli, feudatari
del Ducato
di Ascoli,
sul portale del castello. |

La targa che ricorda la donazione del castello ducale
da parte dei feudatari
Principi Marulli alla comunità di Ascoli Satriano. |
Il castello dei Principi Marulli nel
Ducato di Ascoli Satriano, di epoca normanna, durante il feudalesimo
fu adibito a struttura militare, diventò poi, in epoca
contemporanea, una delle residenze estive dei Principi Marulli, fino
a che, il 9 gennaio 1958, fu donato dal Patrizio Napoletano Don
Sebastiano Marulli d'Ascoli, Duca di Ascoli, Principe di
Sant'Angelo dei Lombardi e da sua moglie,
posata a Napoli il 29 ottobre 1949, la Principessa Donna Maria Luisa,
figlia del Duca e Marchese Don Michele Valiante di Avena e di Elisa
dei Conti
Petriccione
di Vadi, alla comunità di Ascoli Satriano. |
Arma: d’azzurro, al leone rampante di oro, lampassato ed
armato di rosso, sormontato da una croce patente scorciata dello
stesso.
Alias:
d’azzurro al leone passante, sormontato da una croce patente
scorciata; il tutto d’oro.
Alias:
d’azzurro, al leone passante di oro, sormontato da una croce patente
scorciata d'argento. |

Stemma del ramo dei duchi
d'Ascoli e principesco di Sant'Angelo dei Lombardi |
RAMO COMITALE E DEI NOBILI DI BARLETTA, NOBILI DI BOLOGNA E NOBILI
PATRIZI
DI FIRENZE e Marulli Galiberti, von Marulli |
Appartenne a tale Linea il conte Trojano Giovanni Saverio
Domenico Nicolò, nobile di Barletta, nato a Barletta il 24
ottobre 1689 e † 3 marzo 1755, figlio di Giacomo, nobile di
Barletta e di Beatrice Marulli del Ramo di San Cesario,
figlia di Paolo, nobile di Barletta e di Cornelia
Marulli dei marchesi di Campomarino e nobili di Barletta, del Ramo
di San Cesario, sposò a Venezia, il 5 febbraio 1727, Morosina
contessa von Thurn und Taxis, figlia del conte Ferdinand e della N.
D. Anna Maria Felicia Gritti dei conti di Zumelle, patrizia veneta,
con Diploma datato 7 novembre 1730 l’Imperatore
Carlo VI
d'Asburgo-Austria gli concesse di
succedere al titolo di Conte dello zio Francesco Saverio
(1675 † 1751). |

Conte Fra’
Francesco Saverio Marulli (1675
† 1751)
|
Il
fratello di Trojano, Filippo, nobile di Barletta, cavaliere
della Chiave d’Oro(5
bis) delle Loro Maestà Imperiale, Governatore dei
Paesi Bassi, ufficiale comandante alle dipendenze di Eugenio di
Savoia, ebbe l'onore di comandare il Reggimento Marulli alla
battaglia di Velletri del 1744 agli ordini del
Feldmaresciallo von Lobkowicz.
Con anzianità 5
agosto 1752, fu nominato Luogotenente Maresciallo di Campo Imperiale.
Il figlio di Trojano, conte Giacomo, nobile di Barletta,
nobile di Bologna,
nobile patrizio di Firenze, nato a Barletta il 6
feb. 1729 e † Venezia 12 settembre 1799, cavaliere milite di giustizia e
Priore dell’Insigne Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e
Martire, Cameriere Segreto di Spada e Cappa Partecipante di Sua
Santità, Ciambellano di Sua Maestà Imperiale, Ministro
Plenipotenziario di Sua Maestà Imperiale e Altezza Granducale,
Gentiluomo di Camera di Sua Altezza Granducale, Protettore della
Nazione Alemanna etc., fu ascritto, con i suoi discendenti,
nell'Adunanza del 7 novembre 1751, dal Senato di Bologna, con
conferma del Cardinale Legato, alla Nobiltà di Bologna e, con
Diploma del 7 dicembre 1795 del Granduca Ferdinando III, al
Patriziato di Firenze. Il 14 agosto 1748 ottenne l’iscrizione della
Famiglia, quale nobile fuori Piazza, al
Real Monte Manso di Scala di
Napoli. |
 |
Il
citato Giacomo
sposò, il 30 aprile 1752, Camilla Orinzia dei conti Boccadiferro,
nobile di Bologna, dama di gran croce dell’Ordine della Croce
Stellata, figlia del conte e senatore di Bologna Camillo, nobile di
Bologna e di Caterina dei conti e senatori di Bologna Fava, nobile
di Bologna. Suo fratello Fra' Francesco, nobile di Barletta,
nato a Barletta il 30 gennaio 1737 † ivi 13 febbraio 1799, cavaliere
dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, commendatore di Foggia,
San Giovanni Battista e San Marco di Grassano, Santa Maria Carolina
in Sant’Eufemia, Regia Guardia del Corpo, fu brigadiere di
cavalleria nel Reale Esercito, preside della Provincia e della Regia
Udienza di Lecce, direttore generale delle Marine e Porti
dell’Adriatico, Presidente della Delegazione per la Pubblica
Sicurezza con poteri di Alter Ego etc.. |

Lapide sepolcrale del cavaliere
dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme Fra' Francesco dei
conti MARULLI
nobile di Barletta (1737
†
1799) murata a Lecce nella chiesa di San Francesco della Scarpa |

Stemma
del Ramo comitale della famiglia Marulli affiancato a quello dei
conti e senatori di Bologna Boccadiferro, nobili di Bologna |
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Palazzo dei marchesi Conti Castelli, Bologna, Strada Maggiore, 46. In questo palazzo visse la marchesa Giovanna Conti Castelli,
nata Marulli
nobile dei conti Marulli, figlia del nobile
Paolo, conte Marulli , nobiledi Barletta, cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme
etc., già ufficiale nel Reggimento Marulli, Governatore della
Piazza di Barletta etc.,nato a Barletta il 17 novembre 1733 e morto ivi il
24 agosto
1790, e
di Maria Giuseppa
Venusio
dei baroni di Turi, dama di gran croce
dell'Ordinedella Croce Stellata, figlia del barone
Ottavio e di
Donna Antonia Carafa dei principi di Sepino e dei patrizi napoletani.
Giovanna sposò Pietro, marchese Conti Castelli,
figlio di Gaetano,
marchese Conti Castelli e di Anna dei conti Malvezzi, patrizi di
Bologna, marchesi di Castel Guelfo, figlia del
conte Sigismondo,
marchese di Castel Guelfo, senatore di Bologna e patrizio di
Bologna.
A destra: Lapide
sepolcrale della marchesa Giovanna CONTI CASTELLI nata nei
conti MARULLI |
Fratello del padre di Trojano fu Co. Fra’ Francesco Saverio,
nobile di Barletta, nato a Barletta il 4 aprile 1675 e † Bologna 19
agosto 1751, balì cavaliere di gran croce dell’Ordine di San
Giovanni di Gerusalemme, commendatore di San Giovanni di Buccino,
San Giovanni di Troia, San Giovanni di Sorrento, Nardò, San Giovanni
Battista e San Marco di Grassano, Santa Maria del Tempio di Bologna,
Grande Ammiraglio della Lingua d’Italia, Gran Priore di Venezia e
Priore di Barletta, Ciambellano e cavaliere della Chiave d’Oro delle
Loro Maestà Imperiali, Maresciallo di Campo Imperiale, Consigliere
Aulico dell’Impero, Consigliere di Guerra di Corte, Governatore
Generale di Belgrado e del Regno di Serbia etc., utroque jure doctor,
accademico degli Incuriosi di Rossano, combatté agli ordini di
Eugenio di Savoia e ottenne, nel 1716, che il reggimento Marulli, di
proprietà della Famiglia, fosse inquadrato nei ranghi dell’esercito
Imperiale mantenendo l’uniforme con i colori della Casata, fu creato
conte sul cognome l’8 giugno 1726
dall’Imperatore Carlo VI, che, successivamente il 21 ottobre 1730,
gli concesse di unire le proprie armi con quelle della madre,
Isabella Maria dei nobili di Barletta Galiberti, discendente dal
nobile Bonifacio, morto nel 1280, Giustiziere di Re Carlo I d’Angiò
e da questi, nel sesto decennio del 1200, creato signore dei feudi
di Caiazzo, Palena, Civitaquana, Ginestre, Castiglione,
Monteodorisio, Palma e Castelluccio, Famiglia originaria di Canne e
dalla quale, secondo la tradizione, discende San Ruggero, patrono di
Barletta. |

Napoli - stemma partito con le armi
delle Famiglie Marulli e Galiberti, e col capo con le insegne del
S.M.O. di Malta |
Francesco Saverio fu
fratello di Antonio Domenico Nicolò Leonardo, nobile di
Barletta, nato a Barletta il 12 agosto 1677 e † ivi novembre 1751,
che il 21 giugno 1745 fu creato da Benedetto XIV Arcivescovo di
Nazareth, con i titoli di Vescovo di Canne e Monteverde ed il
privilegio del Pallio, e, il 28 giugno 1745, Vescovo Assistente al
Soglio Pontificio. |

L'Arcivescovo Antonio Marulli, nobile di Barletta |
Il Conte Trojano, n. a Barletta 6 giugno 1774 e ivi † 2 ottobre
1859, fu ascritto, con diritto al relativo titolo nobiliare, dal
Senato di Bologna, nell’Adunanza del 28 aprile 1795, con conferma del
Cardinale Legato del 29 agosto 1795, con i suoi discendenti, alla
Nobiltà di Bologna.
Arma (dal 21 ott. 1730): partito, nel primo, d’azzurro, al
leone d’oro passante, lampassato di rosso e sormontato da una croce
patente scorciata di oro, nel secondo, d’argento, all’aquila
bicipite di nero, lampassata di rosso, con ciascuna testa coronata
di oro e caricata in petto da un leone ferito di rosso, addestrato
da una palma del medesimo.
Arma (antica): d’azzurro, al leone d’oro passante, sormontato
da una croce patente scorciata (alias ottagona, alias greca) di oro
(alias d’argento).
Alias:
d’azzurro al leone passante di oro, sormontato da una croce patente
scorciata; il tutto d’oro.
Alias:
d’azzurro al leone passante di oro sormontato da una croce di
Malta d’arg., al capo dell’Impero. |
RAMO DUCALE DI SAN CESARIO E PRINCIPESCO MARULLI |

Stemma che adorna l'altare di patronato dei Duchi di San Cesario
Principi Marulli nella Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie a
San Cesario. |
Il Principe Don Gennaro, Duca di
San Cesario(6), n. San Cesario 16 gennaio 1800 e † Napoli 24
febbraio 1858, figlio del Principe Don Carlo, Duca di San
Cesario, n. a San Cesario 5 maggio 1777 † ivi 18 giugno 1834 e di
Laura Palmieri dei Marchesi di Martignano, figlia del Barone Tommaso
Gaetano dei Marchesi di Martignano, Nobili di Monopoli e di Teresa
Massa dei Baroni di Galugnano, (il nonno di Don Gennaro fu Don
Gennaro, principe Marulli, Duca di
San Cesario, Nobile di Barletta (nato il 19 maggio 1727 e † 19
febbraio 1787) che aveva sposato Anna Granafei dei Marchesi di
Serranova, figlia di Enrico Marchese di Serranova e di Donna Rosalia
Guarini dei duchi di Poggiardo, figlio di Don Fabrizio, Duca
di San Cesario, nato a San Cesario 30 luglio 1701 e † ivi 28 marzo
1775, che aveva sposato a Napoli, il 21 giugno 1722, Gerolama
Caracciolo dei Baroni di Sirignano e dei Marchesi di Gioiosa, figlia
del Barone Gennaro, dei Marchesi di Gioiosa, Patrizio Napoletano e
di Donna Elisabetta
Como dei Duchi di Casalnuovo e dei Patrizi di
Trani), fu insignito, nel 1849, della Gran Croce dell'Ordine Piano,
onorificenza nobilitante, che conferiva all'insignito il Titolo
nobiliare trasmissibile ai discendenti maschili e femminili di
Nobile (Nob. m. f.), fu altresì insignito nel 1851, della Gran
Croce dell'Ordine del merito sotto il titolo di San Lodovico,
onorificenza anch'essa nobilitante che conferiva il Titolo nobiliare
trasmissibile ai discendenti maschili e femminili di Nobile (Nob. m.
f.). |

Napoli - Palazzo
Miranda. In questo palazzo visse la duchessa di Miranda,
principessa di Ottajano, Donna Giulia Teresa Laura de’
Medici di Toscana di Ottajano, nata Marulli, nobile dei
principi Marulli, nobile dei duchi di San Cesario, etc. etc. etc.,
dei nobili di Barletta, nata a Napoli il 2 novembre 1826
e morta ivi il 18 novembre 1849, sposò a Napoli il 6 febbraio 1842,
Don Michele
de’ Medici
di Toscana, principe di Ottajano, patrizio napoletano, figlio
di Don Giuseppe, duca di Sarno, patrizio napoletano e di Donna Anna
Maria
Gaetani
dell'Aquila d'Aragona, duchessa di Miranda dei principi
di
Piedimonte e dei patrizi napoletani. |
Il
figlio di Don Gennaro, Principe Don Carlo, Duca di San
Cesario, n. a Napoli 3 novembre 1829 e † a Capodimonte 17 maggio
1877, fu anch'egli insignito della Gran Croce dell'Ordine del merito
sotto il titolo di San Lodovico e del titolo nobiliare trasmissibile
relativo (Nob. m. f.). Il Capo di tale Ramo era altresì decorato dei
seguenti titoli nobiliari: Principe Marulli, Duca di San Cesario,
Duca di Frisa,
Marchese di Campomarino, Marchese di
Longano, Marchese di Ascigliano,
Marchese di Torrepinta,
Marchese di Casamassima,
Conte di Casale della Trinità e il
figlio primogenito usava il titolo di Marchese di Campomarino fino
alla morte del padre. |
Ramo cadetto dei discendenti di Antonio, Patrizio di Andria e
Governatore di Andria. A tale Ramo appartennero Fra’ Girolamo,
balì cavaliere di gran croce dell’Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme, balì di Santo Stefano di Monopoli, commendatore di San
Giovanni di Troia, Santa Maria di Canatello, San Giovanni di
Monopoli, Putignano la maggiore, Putignano Minore e Lizzano, Grande
Ammiraglio della Lingua d'Italia, già Luogotenente del Gran Priorato
di Capua e Ricevitore del Comun Tesoro, nato a Barletta 19 novembre
1580 e ivi † 1650, che fu ricevuto nell’Ordine il 24 dicembre 1591;

Opera di Girolamo Marulli del
1636 |
Fra’ Ettore, balì cavaliere di gran croce dell’Ordine di San
Giovanni di Gerusalemme, commendatore di Maruggio, Priore di
Barletta, Ministro dell’Ordine presso i Sovrani di Napoli e la Corte
Pontificia, nato a Barletta 12 ottobre 1585 e ivi † 26 aprile 1656,
fu ricevuto nell’Ordine il 25 ottobre 1602; Fra’ Giovanni
Battista (nato a Barletta nel 1575), balì cavaliere di gran
croce dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, fu Luogotenente
del Priorato di Barletta dal 31 agosto 1628; Fra’ Don Ettore,
balì cavaliere di gran croce dell’Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme, balì della Trinità di Venosa, commendatore di Maruggio,
nato a San Cesario il 30 marzo 1692 e ivi † 24 settembre 1763,
Grande Ammiraglio della Lingua d’Italia, Ricevitore del Comun Tesoro
fu Ministro dell’Ordine presso i Sovrani di Napoli. |
 |
 |
Napoli -Villa Walpole,
già villa Marulli d'Ascoli. A destra: Napoli
– Palazzo Maresca, dove risiedevano i Duchi di San Cesario |
Don Giuseppe, Duca di San Cesario, con i suffeudi di Santa
Croce, Filippo e Lago Rosso, Duca di Frisa,
Marchese di Casamassima, Campomarino,
Statte(7), San Nicola di Pettorano,
Specchia, Ascigliano, Longano, Torrepinta e
Montesano, conte
di Tramacere, Casal San Michele,
Casale della Trinità, con le masserie della Bagliva, di Quarto,
della Motta, della Torre della Manna piccola, di Mezzo, del Serrone
ed i territori di Giardino e dei Mari dei Paladini, Signore della
gabella sul grano di Bisceglie etc., nobile di Barletta, nato a
Barletta 1647 e † San Cesario 1724, figlio di Francesco,
Marchese di Casamassima e di Donna Beatrice Del Barone dei Duchi di
Frisa e Nobili di Capua, fissò la residenza del proprio Ramo a San
Cesario. Don Giuseppe ebbe in sposa Vittoria Marulli,
Marchesa di Campomarino, del suo stesso Ramo della Famiglia, figlia
del Marchese Orazio, Nobile di Barletta e di Isabella dei
Nobili di Barletta Santacroce, ultima esponente della propria
Famiglia. Il nipote ex filio di Don Giuseppe, Principe Don
Filippo, nobile di Barletta, cavaliere dell’Ordine di San
Giovanni di Gerusalemme, nato a San Cesario 30 marzo 1705 e ivi †
1778, figlio di Don Francesco, Duca di San Cesario, nato a
San Cesario 30 giugno 1666 e ivi
†
2 luglio 1749, e di Donna Teresa Marulli dei Duchi d’Ascoli,
figlia del Duca Don Trojano, nobile di Barletta, e di
Virginia Isabella dei Patrizi Napoletani Capece Bozzuto, fu creato
Principe sul cognome dall’Imperatore
Carlo VI il 19 marzo 1734.
Don Paolo Troiano Marulli d'Ascoli nel 2017 fu un grande
benefattore del
Pio Monte della Misericordia
in Napoli. |
Successivamente, questo Ramo
si trasferì definitivamente a Napoli, dove, il 14 agosto 1748, fu
aggregato, nobile fuori Piazza, al
Real Monte Manso di Scala.
Arma: d'azzurro, al leone
passante d'oro, sormontato da una croce patente scorciata d'argento. |
Donna
Giulia Marulli di San Cesario (Napoli, 15/11/1852
† 8/5/1943),
moglie di Alfonso Pignatelli della Leonessa (1851
† 1924), Duca di San Martino,
regalò al Museo del Tessile e dell'Abbigliamento "Elena
Aldobrandini" di Napoli, tra le altre cose,
alcuni suoi abiti di manifattura napoletana e due ombrellini
da passeggio in merletto "Chantilly" con manici di tartaruga
e argento con le iniziali "G.M.C." (Giulia Marulli Cesario). |
Casati non italiani imparentati con la Casa Marulli: |
T'Serclaes
Joseph François Philippe t'Serclaes signore di Ophalfen,
discendente della nobile casa T'Serroelofs, una dei sette lignaggi
di Bruxelles, figlio di Jacques François signore di Ophalfen e di
Isabelle Alexandrine Colas dei conti di Marle, figlia del conte
Diego e di Marie van Mechelen de Berthout dei baroni di Duffel,
sposa a Bruxelles, il 4 agosto 1714 Maria Barbara Giuseppa
Francesca Marulli figlia di Giovanni Battista, nobile di
Barletta, del Ramo dei duchi d'Ascoli, nato a Barletta l'1 settembre
1604 e morto a Bari il 17 ottobre 1701. Da questa unione nasceranno
quattordici figli vivi. |
Von Thurn und Taxis
Trojano Giovanni Saverio Domenico Nicolò Marulli, nobile di
Barletta, nato a Barletta il 24 ottobre 1689 e morto il 3 marzo
1755, figlio di Giacomo, nobile di Barletta e di Beatrice
Marulli del Ramo di San Cesario, figlia di Paolo, nobile di Barletta
e di Cornelia Marulli dei marchesi di Campomarino e nobili di
Barletta, del Ramo di San Cesario, sposa a Venezia, il 5 febbraio
1727, Morosina contessa von Thurn und Taxis, figlia del conte
Ferdinand e della N. D. Anna Maria Felicia Gritti dei conti di
Zumelle, patrizia veneta. |
Sanford di Nynehead Court
Don Paolo Marulli, nato a Napoli il 15 gennaio 1766 e ivi †
21 febbraio 1846, patrizio Napoletano, commendatore di juspatronato
familiare dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, cavaliere di
gran croce decorato del Gran Cordone della Sacra Religione ed Ordine
militare dei Santi Maurizio e Lazzaro, cavaliere di gran croce del
Reale ed Americano Ordine di Isabella la Cattolica etc.,
Cavallerizzo della Regina delle Due Sicilie e Gentiluomo di Camera
con esercizio del Re delle due Sicilie sposa il 7 maggio 1823
Charlotte Sanford degli esquires di Nynehead Court, Dama di Corte
della Regina delle Due Sicilie, figlia di John esquire di Nynehead
Court e di Jane Ansthruther Leslie, figlia di Alexander dei baroni
Ansthruther di Ansthruther, lord Newark e della baronessa Jean
Leslie figlia di David Leslie, lord Newark. |
Alcuni Casati italiani imparentati con la Casa Marulli: |
Caracciolo:
- Giacomo Marulli, nobile di
Barletta, morto dopo il 1546, sposa Laudomia Caracciolo (nata
intorno al 1520) figlia di Michele Caracciolo, barone di
Castelfranco e patrizio napoletano e di Laudomia Caracciolo, figlia
di Francesco Caracciolo, signore di Montanara e patrizio napoletano
e di Dianora Caracciolo
- Don Fabrizio principe Marulli,
duca di San Cesario, nobile di Barletta, nato a San Cesario il 30
luglio 1701 e morto ivi il 28 marzo 1775, sposa a Napoli il 21
giugno 1722, Gerolama Caracciolo dei baroni di Sirignano e dei
marchesi di Gioiosa, figlia del barone Gennaro, dei marchesi di
Gioiosa, patrizio napoletano e di Donna Elisabetta
Como dei duchi di Casalnuovo e dei patrizi di Trani
- Il nobile Don Carlo Francesco
Raffaele Lutgardo Donato principe Marulli, duca di San Cesario,
nobile di Barletta, nato a Napoli il 3 novembre 1829 e morto a
Capodimonte il 17 maggio 1877, sposa Donna Maria
Doria d’Eboli dei
principi di Angri, figlia del marchese Don Francesco, principe di
Angri, patrizio genovese e di Donna Giulia Caracciolo dei principi
di Avellino, principi del S.R.I. e dei patrizi napoletani
- La nobile Donna Maria Laura Teresa
Vincenza Pasquarella Lutgarda dei principi Marulli duchi di San
Cesario, nata a Napoli il 18 maggio 1834 e morta ivi il 26 agosto
1882, sposa a Napoli il 23 aprile 1853, il marchese Don Marcantonio
Doria d’Eboli, principe di Angri, patrizio genovese, figlio del
marchese Don Francesco, principe di Angri, patrizio genovese e di
Donna Giulia Caracciolo dei principi di Avellino, principi del
S.R.I. e dei patrizi napoletani
- La nobile Donna Maria Paolina
Concetta Lutgarda Anna Francesca Camilla Marulli dei duchi d'Ascoli
e principi di Sant'Angelo dei Lombardi, nata a Napoli il 13 marzo
1821 e morta ivi il 23 agosto 1887, sposa, il 1 dicembre 1838,
Onorato
Caracciolo, marchese di Sant’Eramo, patrizio napoletano,
Grande di Spagna di I classe, figlio del marchese Carlo e di Donna
Maria Teresa
Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei principi di Piedimonte e dei patrizi napoletani
- La nobile Donna Paolina Marulli dei duchi d'Ascoli e
principi di Sant'Angelo dei Lombardi, nata a Napoli il 5 marzo 1870
e morta ivi nel 1942, sposa a Napoli il 30 giugno 1890, Don Carlo
Messanelli de’ Normanni, marchese di Teana, duca di Casarano, figlio
del duca Don Ferdinando e di Donna Petronilla Caracciolo dei
principi di Caspoli e patrizi napoletani
Doria:
La
principessa Laura
Marulli dei duchi di
S. Cesario sposò
Marcantonio
Doria,
principe di Angri e di Centola.
Lombardo:
Livia
Lombardo, figlia di Brunoro I e
Antonella
de Gemmis,
sposò
Trojano
Marulli,
nobile di Barletta.
dé Medici:
Michele
dè
Medici
(Napoli,1823 † ivi, 1883), Patrizio Napoletano, Principe di Ottajano,
Duca di Sarno e di Miranda, Senatore del Regno
d’Italia nel 1876, Gran Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio
e Lazzaro, sposò
nel 1842 Giulia Marulli (1826 † 1849),
figlia di Gennaro
Duca di San Cesario. |

Stemma personale, con i quarti, del
nobile di Barletta Carlo Marulli dei Marchesi di
Casamassima (n. 1668 e morto nel 1736),
figlio di Paolo, dei marchesi di Casamassima e
nobile di Barletta (figlio di Francesco, marchese
di Casamassima e di Donna Beatrice
Del Barone dei duchi di Frisa e nobili di Capua) e di
Cornelia Marulli, figlia di Orazio, marchese
di Campomarino e nobile di Barletta
e di Isabella dei nobili di Barletta Santacroce.
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Note:
1)
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, "Famiglie Nobili e
titolate del Napolitano"
2)
- Archivio di Stato di Napoli - Libro d'Oro Napolitano.
3)
- Carlo Padiglione, "Trenta centurie di Armi Gentilizie"
4)
- Ascoli, città antichissima della Puglia Daunia,
in
Provincia di Capinata, aveva un territorio
molto esteso che comprendeva, tra l'altro, la masseria
del Conte di Noja, la Real Commenda dell'Ordine
Teutonico, il feudo di Pizzo di Uccello del Duca Marulli
in locazione, la Commenda dell'Ordine Gerosolimitano
gentilizia della casa Marulli. La terra di Ascoli ebbe
molti proprietari, tra i quali: Filippo Chalon Principe
di Orange nel 1530, Antonio Leina o Levva nel 1532 che
ottenne il titolo di Principe di Ascoli, per passare
finalmente alla famiglia Marulli che nel 1679 ottenne il
titolo di Duca di Ascoli.
5)
- Giulio Imperiali (†
17.12.1738) fu il 1° Principe di Sant'Angelo dei
Lombardi; gli successe il figlio Palcido († 10.12.1786)
e poi il nipote Giulio († giugno 1818) che il 19.7.1767
che ereditò anche le terre di Andreatta, Nusco,
Carbonara, Monticchio e Oppido; sposò Maria Francesca
Albertini, Principessa di Faggiano
e Duchessa di Carosino. La loro figlia
primogenita, Maria Giulia Imperiali, nata a Napoli il
29.7.1773, ereditò titoli e beni; sposò l' 1.10.1793
Francesco Maria Berio, Marchese di Salsa. La
primogenita, Carolina Berio, Principessa di Sant'Angelo
dei Lombardi, sposò Sebastiano Marulli, Duca di Ascoli.
Il titolo di Principe di Sant'Angelo dei Lombardi passò
nel 1834 al loro figlio, Troiano Marulli.
5
bis) - I gentiluomini portavano come segno
distintivo una chiave d'oro e potevano, alcuni di essi,
accedere in qualsiasi luogo del palazzo imperiale, gli
altri solo sino alla quarta anticamera.
6)
- Il feudo di San Cesario (di Lecce), situato in
Terra d'Otranto, fu posseduto da varie
famiglie: Orsini del Balzo, Acaya,
Condò, ecc.; nel 1624
fu venduto all'asta per ducati 37.600 a Michele Vaaz d'Andrada,
Duca di S. Donato. La famiglia Marulli l'ha posseduto
sino all'abolizione della feudalità (1806).
7)
-
Nel 1730 il
marchese Francesco
Marulli vendette il feudo di Statte ad Anna Antonia
Orimini,
baronessa di Luogosano.
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