
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia de
Liguoro |
Arma: troncato d’azzurro e d’oro al
leone dell’uno nell’altro con la fascia d’argento attraversante
sulla troncatura(1).
Dimora:
Napoli e Milano. |

© Stemma
Famiglia de Liguoro
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Le radici
della famiglia de Liguoro, de Liguori,
de Liquori,,
Ligorio o Liquoto sono in Napoli;
capostipite fu MARCO de Ligorio, uno dei governatori della città
partenopea nel 1190.
Godette di grande nobiltà nel
Seggio di Portanova e
fu ricevuta nell’Ordine Gerosolimitano dal 1422; ebbe numerosi feudi
e vari titoli, fra questi:
Barone
di:
sul nome.
Conte di: Celso, Priego.
Duca di: S.
Nicola (per successione della Casa
di Gaeta con
anzianità dal 1711), Pozzomauro, Canzano.
Principe di: Presicce, Pollica, Montefalcone .
GIAN
CRESCENZO, valoroso comandante, fu nominato capitano generale ed
ottenne da re
Carlo I
d’Angiò il cingolo militare.
Ai tempi di
re
Ladislao di Durazzo, GIOVANNI fu tesoriere generale.
Nel 1614 ANTONIO, del Seggio di Portanova, sposò Zenobia
del Giudice; il figlio ALFONSO
(1615 † 1660) sposò la nobile Eleonora
Mastrilli.
Francesco
(Napoli, 1660
†
ivi, 1734), Patrizio Napoletano, fu
duca di Pozzomauro dal 30-5-1716 e 7°
principe di Presicce
dal 1719; sposò in prime nozze nel 1703 Virginia Raitano (†
1723), già vedova Carlo
Bartirotti
d’Aragona 4° principe di Presicce,
e in seconde nozze nel 1728 Beatrice
Capece
(†
Napoli, 1758).
Cesare
(Napoli, 1721
† ivi,
1727), figlio di Francesco e di Beatrice Capece, fu l'8° principe di
Presicce dal 1721. |
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© Francesco de Liguoro, 7° principe di Presicce. A destra: Cesare de Liguoro, 8° principe di Presicce
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Napoli,
palazzo appartenuto a Francesco de' Liguoro (1660
†
1734),
principe di Presicce;
egli era cugino di Giuseppe, padre di Sant' Alfonso |
Il personaggio più importante del
Casato fu senza dubbio ALFONSO MARIA de Liguori, figlio primogenito
di Giuseppe e Anna Caterina Cavalieri (o Caballero); nacque a
Marianella (Napoli) nell’avita villa di famiglia il 27 settembre
1696, ove compì i primi studi dedicandosi anche alla pittura e alla
musica, compose la celebre canzone natalizia “Tu scendi dalle
stelle”.
Ad
appena sedici anni si laureò in diritto civile ed ecclesiastico
all’Università di Napoli; esercitò la professione di avvocato presso
il
Tribunale della Vicaria
per circa dieci anni. Chiamato dalla Fede intraprese la carriera
ecclesiastica e nel 1726 fu ordinato sacerdote; esercitò il
Ministero tra i poveri di Napoli e di Amalfi, dando loro aiuti
materiali e conforti spirituali. |
Sant'Alfonso Maria de Liguori.
A destra: Sant'Agata dei Goti - Elenco Vescovi |
Nel 1732, con la benedizione del
vescovo di Castellammare di Stabia, fondò a
Scala la Congregazione del SS.
Salvatore. Per far giungere la sua voce in tutto il Regno di Napoli
si diede all’apostolato della penna e pubblicò numerosissime opere
tra cui “Theologia Moralis” nel 1748; fu definìto da papa Leone XIII
"il più insigne e il più mite dei moralisti".
Fu vescovo di Sant’Agata dei Goti (BN) dal 1762 al 1775; rese
l’anima a Dio il 1° agosto 1787 a Pagani (SA). Per la
novena
del Santo Natale compose
“Quanno nascette Ninno”. Fu proclamato santo
nel 1832. |

Sant'Agata dè Goti, Episcopio,
stemmi dei vescovi Muzio di Gaeta, Alfonso M. dé Liguoro e
Onofrio de Rossi |
GAETANO (1701
†
?),
fratello di Sant’Alfonso, fu cappellano del
tesoro di San Gennaro.
TERESA, sorella di Sant’Alfonso, sposò Domenico
del Balzo dei duchi di Presenzano.
ERCOLE (1706
†
1780)
sposò
nel 1763 in seconde nozze Marianna
Capano,
principessa di Pollica e contessa di Celso. |
Napoli, busto e stemma di Domenico de Liguoro, patrizio napoletano,
confratello e finanziatore della
Congregazione dei nobili della Misericordiella, Anno 1752 |
CARMELA, figlia di Ercole e Marianna Capano, fattasi monaca, refutò
i titoli di principe di
Pollica e
conte di Celso
in favore di RAIMONDO de Liguoro, ministro delle finanze di re
Fedinando II di Borbone.
Don NICOLA (1719
† 1767)
fu insignito del titolo di
duca di Pozzomauro.
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© Napoli -
Particolare palazzo de Liguoro
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Napoli, Palazzo de
Liguoro, portale e stemma |
Nel
1862 CARMINE de Liquori dei principi di Presicce sposò
Francesca, figlia di Beatrice Coppola,
principessa Montefalcone,
duchessa di Canzano,
contessa di Priego,
e del marchese Antonio Andreotti, e i titoli passarono in casa
de Liquori. |
© Napoli - Stemmi della famiglia de Liguoro |

© Girolamo de
Liguoro (Napoli, 1807 1864) dei Principi
di Presicce, Colonnello Comandante
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Famiglia
Liguori di
Eboli del Casale di Battipaglia
A cura di Giulio
Mattarocci |

Stemma araldico della Famiglia
Liguori visibile
presso la Chiesa di San Giuseppe
e Santa Caterina ad Eboli |
Questa fu una nobile famiglia nota ad Eboli già dal secolo XI°.
Eboli faceva parte del Principato di Citra o Principato
Citeriore, dapprima del Regno di Sicilia, poi del Regno
di Napoli, infine del Regno delle Due Sicilie. Distante da Salerno
e Paestum di circa sedici miglia, Eboli è stata abitata da antiche
popolazioni a cominciare dai Pelasgi, dagli Osci, dai Lucani, poi
dagli Etruschi, dai Greci ed infine dai Romani. |
Il territorio di Eboli, o Evoli, sin dal 1150 fu sempre
contraddistinto come una delle più insigne città del Principato
Citra, dove vi sono molte tenute Feudali all‘ uso Longobardo = In
Feudum et sub contingenti Feudali Servitio, di cui molte Nobili
Famiglie di Eboli ne furono investite col titolo di Barone, da come
si rileva dalle diverse annotazioni esistenti nel Grande
Archivio della Regia Camera
ed estratti
dai Regii
Quinternoni,
fatte dagli Antichi Principi e Duchi di Eboli.
D‘ onde è chiaro ed evidente esservi stata sempre in Eboli quale
città antica e nobile la distinzione di ceto non solo; ma ben anche
per più volte riconosciuta ed approvata dalla Real Camera di Santa
Chiara e dalla Maestà del sovrano
Ferdinando IV. |

Carta geografica del Catalogus Baronum - 1089
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Eboli era situata nella
Lucania, regione
storica dell'Italia antica, che cominciava dal fiume Tusciano, detto
volgarmente Battipaglia, fino ad arrivare alla città di Matera con
l‘ aggiunta ad ovest del Cilento e della Basilicata (odierne). Nel
muro del giardino di S. Antonio si trova una lapide in marmo dove si
legge ancora oggi:
Eburi Antiqui Municip Romanorum
|
Sono state emerse diverse spiegazioni circa il modo in cui si è
formato il cognome Liguori.
Alcuni l‘ hanno fatto rinvenire ad una ascendenza castigliana altri
la vorrebbero greca. Da uno studio preciso e scientifico, condotto
secondo i criteri del sistema onomastico latino durante l‘ età
imperiale, viene rilevato che il cognome
Liguori deriverebbe
dall‘ aggiunzione dell‘ attributo Ligorio imposto ad un
antenato a causa della devozione per
San Ligorio, santo
di origine greca (secondo il Gregorio). Pertanto, merita di
essere presa in considerazione l‘ origine cilentana.
Si tratta, quindi, di un cognome patronimico nato dall‘ abitudine
assai diffusa nel popolo di servirsi del nome di un determinato
avo/personaggio rappresentativo di una famiglia per distinguere
figli e congiunti. |
Altro aspetto da considerare è la diversità del vocabolo del cognome
assunto nel corso dei secoli. Tra i documenti antichi risulta
infatti Ligorio, de Ligorio, de Ligori, Ligori, de` Liguori e
Liguori anche riferiti ad uno stesso albero genealogico.
Sebbene talvolta vi sia una sostanziale differenza tra una forma e
l‘ altra, dobbiamo considerarle tutte tra loro equivalenti e che in
nulla però ne variano il valore ed il significato. Nella maggior
parte dei casi, infatti, si tratta di modificazioni di origine
dialettale della lingua, altre volte di semplici errori di
trascrizione sui registri o ancora di forme modificate dall‘ uso
familiare.
Nell‘ appellativo cognominale di una famiglia si può conservare
traccia anche dall‘ evoluzione di una lingua nel corso dei secoli.
Ebbene, di tante fasi di tale lingua possiamo trovare traccia negli
stessi cognomi ed infatti, come la medesima parola può presentarsi
in modo diverso a seconda dei tempi e dei luoghi, così un cognome
può apparire nella storia con varie forme e dizioni, a seconda del
livello evoluto raggiunto in quel momento dalla lingua. (Evoluzione
della lingua “volgare“ come derivato dalla tradizione
letteraria latina in concomitanza anche con la differenza culturale
tra i vari ceti sociali dando origine alla formazione dei dialetti
“volgari“ – sermones vulgares). |
L‘ unica fonte sicura è che la famiglia Liguori
ritrova la sua estrazione in ambiente di origine bizantina o
culturalmente bizantino. Infatti personaggi con il nome o il
cognome Ligorio sono ad Amalfi, Napoli, Trani, in
Basilicata e in Sicilia. E proprio dal Cilento, provenienti certo
dalla Lucania, trovano origine i nostri Ligorio, stabiliti ad
Eboli dopo essere stati per generazioni nell‘ area del Mercurion
(derivazione probabilmente riferita al Dio Mercurio) identificata
all‘ interno del territorio del Pollino in cui fiorì per molti
secoli il monachesimo greco-orientale. Il periodo di massimo
splendore della zona fu raggiunto nei secoli X-XI, in cui il
Mercurion divenne uno dei maggiori centri del misticismo dell'Italia
meridionale e della Sicilia. In tale periodo infatti vissero o
studiarono, presso i monasteri locali, un gran numero di personalità
che saranno venerate come santi dalla chiesa, tra cui per l‘ appunto
San Ligorio martire. |

San Ligorio martire |
Soffermandoci sul ramo della famiglia Ligorio ebolitana,
dai documenti cavensi già nel 1083 possiamo trovare
traccia di
Giovanni de Liguori de Cilento, di
Urso de Ligori vivente nel 1095 e di Alfano de
Ligorio vivente nel 1181.
Analizzando il Catalogus baronum a cura di Evelyn
Jamison (elenco di tutti
i feudatari del Regno di Sicilia) realizzato dalla
Duana baronum, dal Re del Regno di Sicilia Ruggero
II tra il 1150 e il 1152, vengono menzionati il nostro
Urso de Ligorio il quale “tenet in Ansia feudum
unius militis et cum augmento obtulit duos (2) milites
“e Bernardo(Bernardus) de Ligorio che
anche lui “tenet in Ansia feudum unius militis et cum
augmento obtulit milites duos (2)“. |

(d) sic, corr. in
Ansia; (7) Anzi (Potenza) |
Da un Manoscritto che si conservava in Sant‘ Agostino in Salerno,
dei Fasti del Reame di
Napoli, si trova memoria - in una scrittura del 1168 - di
Giovanni Liguori di
Battipaglia. Per Battipaglia si deve intendere
il Casale di Battipaglia della località di Eburi
(oggi Eboli).
Infatti, fin dal IX secolo, Eburi risultava divisa in Casali
o Contrade, propriamente luoghi vicinissimi all‘ antichissimo
Municipio e Castello degli Eburini o sulle colline intorno alla
città.
Questo Casale - denominato appunto di Battipaglia – era vicino al
fiume Tusciano sulla Collina di Castelluccio, così chiamato
dall`antico Castello, il quale, a custodia vegliava l‘ entrata del
territorio Ebolitano. |
La parola Battipaglia veniva chiamata dai Greci BUQ e PAIIV che
stava a significara Casa o Tempio di Pala Dea de‘ Pastori e
successivamente Battipaglia. Questo Giovanni Liguori
di Battipaglia fu padre di Eustachio e
Pietro. Da Eustachio nacque Rugiero
padre di Maria, la quale nel 1213 vende la sua parte
di Battipaglia alla Chiesa di Salerno. Da Pietro poi nacque
Nicolò e Mobilia, i quali nel medesimo anno
similmente venderono le loro parti a detta Chiesa.
|
Seguendo i continui movimenti di Migrazione dei nostri antenati dal
Cilento nel Salernitano, viene individuato intorno al trecento
Enrico Liguori,
notaio e gentiluomo dell‘ Arcivescovo di Salerno, che visse a
Montecorvino (Pugliano). Ricevette dallo stesso Arcivescovo in
suffeudo (Baronia) una parte della terra di San Pietro a
Pendazzi, dove Enrico Liguori fondò il
Beneficio ecclesiale di San
Pietro.
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Da un documento relativo alle vicende di S. Pietro dell‘ anno 1369
si legge : “N.Henrico de ligori de Montecorbino fundo`
uno juspatronato per se, suoi heredi, e succ.ri utriusq. Sexus in
Montecorbino nel Casale di Pugliano nominato S. Pietro a Pugliano“.
“Dal quale ne nacque Matthiuccio (….). Dal quale ne nacque
Bernardo, Roberto, et Giuovanne (….), dal quale
Bernardo ne nacquero Jacomo, Fed.co, Gio.Cola
(….)“
(Montecorvino Pugliano, Benefici e Cappelle 1374-1568/Beneficio di
S.Pietro di Pugliano nella Terra di Montecorvino, fondato dal
M.co Enrico di Liguori nell‘ anno 1488 per la sua Famiglia, oggi
del Monte dei Morti della città di Salerno). |
Si menziona Baranabs Liguori, Capitano dei Feudi
Arcivescovili nel 1483. Inoltre i Liguori avevavo ereditato nel
Cinquecento l‘ antico oratorio detto “delli Fasani“ insieme
alla famiglie Pandolfi, Rapa e d’Urso.
Intorno al tre e quattrocento la Famiglia risiedeva a Montecorvino.
Poi venne a stabilirsi ad Eboli dando vita ad una serie di distinti
personaggi che si svilupparono sino al 1666 con la morte senza
figli di Giacomo Liguori, ultimo discendente maschio di
Enrico.
Col titolo di Barone fu nominato
Liguori Cristoforo
in seguito al processo di aggregazione di questa Famiglia alla
Salernitana Nobiltà nel sedile di Porta Rotese.
Verso il 1550 Cesare De
Ligorio ebbe il titolo di
Barone. |
La famiglia Liguori ebbe rapporti di parentela con la famiglia
Troiano attraverso
diversi matrimoni tra cui Diana dei Baroni
Troiano con il Nobile
Giulio Cesare Dei
Baroni Liguori nel 1572, Signore di San Pietro eletto nobile di Eboli nel
1591, 1593, 1606; Gian Pietro dei Baroni
Troiano con la Nobile
Giulia dei Baroni
Liguori nel 1582, Michele Giacomo
Troiano con la Nobile
Diana Liguori
dei Patrizi di Eboli, Gian Battista dei Baroni
Troiano con la Nobile
Giulia Liguori
e Michele Berniero Troiano
con la Nobile
Margherita Liguori dei Patrizi di Eboli. |
Otto dei suoi discendenti furono sacerdoti tra cui :
Gian Gregorio (n.1539) Parroco di S. Eustachio (1576-82),
Canonico arciprete di Eboli, Protonotario Apostolico nel 1582,
Ferrante, Canonico SS. Annunziata ad Eboli nel 1516 il
magister Matteo frate in San Francesco nel 1559,
Francesco, frate nel Convento di S. Francesco nel 1554,
Giovanni Antonio (n.1568), prima chierico, poi sposato e
ritornato nello stato religioso dal 1627, Geronimo,
suddiacono nel novembre 1604, Cappellano di S. Bartolomeo nel 1614,
Giuseppe (n. 1616) chierico nel 1625, Cesare,
chierico nel 1635, Parroco di S. Maria ad Intra.
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Ricoprirono la carica di Sindaco di Eboli i seguenti : Paolo
Liguori nel 1494, Cesare Liguori nel 1584 e deputato
consanguineo per il Monastero di S. Antonio nel 1588, Giulio
Cesare Liguori eletto di Eboli nel 1601, Giovanni
Liguori eletto di Eboli nel 1622 e 1623. |
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Del Convento di San Francesco e di San Lorenzo in Eboli si ha :
- Da un protocollo notarile del 11 agosto 1604 rogato dal notaio
Giovanni Vincenzo Rizzo di Eboli veniamo a conoscenza dell‘ atto di
concessione tra il Guardiano e il signor
Cesare de Ligorio
della stessa città :“Fra‘ Antonio Stefanino, guardiano del
Venerabile Convento di San Francesco di Eboli, concede a Cesare
de Ligorio l‘ uso della Cappella dei Santi Cosma e
Damiano eretta nella Chiesa di detto Convento con l‘ obbligo da pate
di detto Cesare di farvi congregare l‘ Università d‘ Eboli in
pubblico Parlamento“.
- Da altri documenti notarili del 27 aprile del 1612 rogati dal
notaio Francesco de Cenna, si porta a conoscenza della costruzione
di nuove stanze e di un enorme ampliamento del convento :“Ottavio
de Sprano e Marco de Lamberto di Cava e Nicola Francesco Pagano di
Eboli, maestri fabbricatori, e
Giovanni de Ligorio
e Giovanni de Raho, promettono al reverendo Frau‘ Donato, Guardiano
di detto Convento, di portare a termine l‘ opera del convento nei
tempi stabiliti, cioè anni sei. La spesa per detta opera ascenderà a
ducati 350 all‘ anno“. |
Viene documentato con un atto del 3 ottobre 1720 una Cappella eretta
nella Chiesa del Convento intitolata all‘ “Ecce Homo“ di
Giuspatronato (jus patronatus) della
Famiglia Liguori. |
La Famiglia Liguori si imparentò anche con i
Fulgione attraverso
Girolama Fulgione con il Barone
Cesare De Ligorio,
Bernardo Fulgione (1526)
con la nobile Girolama
De Ligorio, Nobile
Ottavia Fulgione (m. 9.5.1635) con
Giovanni De Ligorio,
eletto
nobile di Eboli nel
1620, 1621, 1631 e Giovanicola
Fulgione (n.1618)
con Diana De Ligorio.
Altre famiglie di Eboli con cui i Liguori si sono imparentati
sono:
Caravita, De
Raho, Viviano, Ferrara
e d‘ Urso. |

Eboli, il castello
appartenuto ai principi
Colonna |
La maggior parte dei componenti della Famiglia perirono nella peste
del 1656. Tuttavia non si esclude la presenza di personaggi della
famiglia Liguori scampati al terribile flagello che cercarono
rifugio nel viceregno di Napoli ed in altri paesi del circondario,
dando vita a rami collaterali per poi ritornare nel proprio luogo di
origine, Eboli.
Con molta probabilità un ramo della famiglia Liguori di Eboli
raggiunse la città di Napoli e i comuni limitrofi già nei secoli del
XIV°- XV° generando diversi illustri personaggi, tra cui si ricorda
Alfonso Maria de‘ Liguori, Vescovo cattolico, autore di opere
letterarie, teologiche e di celebri melodie. |
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Note:
1)
- Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli -
Sezione Diplomatica.
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Fonti Bibliografiche:
-
Le chiese di San Francesco e di San
Lorenzo in Eboli a cura di Giuseppe Barra – Centro
Culturale Studi Storici .
- Istoria di
Eburi, oggi Eboli scritta da Antonio Romano a
cura di Giuseppe Barra - Centro Culturale Studi Storici
- Catalogus
Baronum a cura di Evelyn Jamison
– Istituto
Storico Italiano per il Medio Evo.
- Storia della Famiglia Troiano “Cantami,
O Diva“ del Prof. Carmelo Currò
- Una Famiglia di Eboli “I
Fulgione“ – Notizie storiche e genealogia di
Giuseppe Fulgione.
- Battipaglia
: 1858 – 1929 di Francesco Paolo Abbinente – Centro
Culturale Studi Storici.
- Intorno alla provenienza dei “Liguori“ del
Principato di Salerno, in RSS, XIV, 1953, pp.89-98 – O.
Gregorio. |
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