Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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a cura di
Fabrizio Fantoni |
Arma:
d’azzurro, alla colomba ferma sopra un terreno di verde, tenente
nel becco un ramoscello d’olivo, sormontata da tre stelle d’oro
(5) ordinate in fascia.
Lo scudo accollato all’aquila
bicipite imperiale degli Asburgo-Austria.
Titoli:
baroni
di Firmo,
nobili. |
© Stemma famiglia Gramazio di
Firmo |
La famiglia
Gramazio, originaria di Salerno, si trasferì a Cosenza
nel 1587 con Diego risultando, già nel 1620,
titolare di una cappella gentilizia presso la chiesa di
San Francesco di Paola.
Il 22 giugno 1682 Giovanni Gramazio (regio
scrivano di razione della
Calabria Citra
dal 1689 al 1701), a seguito del matrimonio con Anna
Salituri, acquistò da Gaetano Salituri per la somma di
4.500 ducati i suffeudi di Firmo Soprano e Foresta con
le sue giurisdizioni. |
Frontespizio
e prima pagina del contratto acquisto del casale di
Firmo |
Antica veduta di Firmo (Cosenza) dominata
dal palazzo baronale |
Firmo, terra in diocesi di Cassano, distante da Cosenza
36 miglia(1), era diviso in due parti: il casale di
“Firmo Sottano” acquistato dai Padri Domenicani di
Altomonte nel 1486 dal re
Ferdinando I
d’Aragona, e il casale “Firmo Soprano” che
apparteneva alla famiglia
Sanseverino.
Nel 1502, Berardino Sanseverino (†
1517), 3° principe di Bisignano, duca di San Marco e 9° conte di Altomonte,
concesse al condottiero Alessio, conte di
Costantinopoli
(2), di costruire case a “Firmo Soprano” per
dare alloggio ai
greci-albanesi
che, dopo la morte di
Castriota
Scanderberg, iniziarono a trovare riparo in
Italia per fuggire al gioco degli Ottomani.
Detto casale ebbe piu’ proprietari, tra i quali:
i
Campolongo
(Francesco Campolongo fu suffeudatario di Firmo, per
eredità paterna, di Sartano, e di altri feudi, tutti
compresi nel vasto Stato di Bisignano in possesso della
famiglia Sanseverino), i
Massa,
Salituri, ed infine, alla famiglia Gramazio
(3) che vi
esercitò i diritti feudali ininterrottamente fino al
1806 (anno di eversione del feudalesimo). |
Documento
datato 1589 relativo a causa tra Diego Gramazio e il
principe di Bisignano |
Palazzo Baronale di Firmo (Cosenza) risalente al XVII
secolo |
Nel 1692 Nicola Gramazio ottenne
il riconoscimento di nobiltà dall’Imperatore
Carlo VI
d'Asburgo-Austria venendo, nominato dallo stesso,
Ufficiale della Regia Scrivania. |
Tra i membri della famiglia si ricorda:
Francesco Gramazio: Regio scrivano di razione
della Calabria Citra,
Cavaliere di Malta.
Nicola Gramazio: Ufficiale della Regia Scrivania.
Domenico Gramazio: sposò Vittoria
Dattilo.
Vittoria Gramazio, figlia di Giovanni
1°
barone di Firmo, sposò nel 1704 Domenico
Cavalcanti
dei duchi di Torano Castello con dote di 5000 ducati.
Da detta unione nacquero Violante Cavalcanti che sposò
Giacinto Nardi il 18 marzo 1732; Antonio Cavalcanti
governatore dello Stato di Montalto nel 1726; Marianna
Cavalcanti sposò Francesco
Alitto
barone di Papasidero e, in seconde nozze, sposò Bernardo
di
Montalto;
Giovanna Cavalcanti sposò Matteo
Vercillo
I° barone di San Vincenzo. |
Appunti del barone Amedeo Miceli di Serra
di Leo riguardante discendenza dal matrimonio tra
Vittoria Gramazio,
figlia del primo
barone di Firmo,
e Domenico Cavalcanti dei duchi di Torano |
Albero genealogico della famiglia Nardi
di Montalto Uffugo di origine fiorentina.
(Archivio famiglia Gramazio) |
Barone Pietro Gramazio: sotto la tutela dello zio
Matteo nominò un procuratore a Napoli per giurare
fedeltà a Carlo VI nel 1702.
Isabella Gramazio: monaca carmelitana, proclamata
“Serva di Dio” dalla Chiesa.
Tommaso Gramazio,
cavaliere di Malta nel 1745, figlio di Pietro
3° barone di Firmo e di
Anita Falco.
Barone Domenico Gramazio sposò
Elisabetta Cappelli ed attuò nel 1776 una
riorganizzazione dei suffeudi di Firmo e Foresta
regolarizzando il diritto di casalenaggio, della zecca,
e portulania, conformemente a quanto stabilito dal
Principe di
Bisignano che, fin dal 1502, aveva assegnato
ad Alessio Comite il territorio di Firmo per
l’edificazione di un casale di Albanesi o Greci con il
pagamento di tre carlini, una gallina, due uova e una
giornata di fatica per ogni fuoco come diritto di
casalenaggio.
Barone Carmine Gramazio, figlio di Domenico ed
Elisabetta Cappelli, sposò Maria Teresa
Pisani.
Caterina Gramazio, figlia di
Domenico Gramazio VI barone di
Firmo e di Agnese Pellegrino, sposa il nobile
Gennaro Caselli
Barone Luigi Gramazio, 7° barone di Firmo,
sindaco di Firmo, comandante della
guardia nazionale, prese parte ai moti risorgimentali al
fianco del cognato Giuseppe Pace e Domenico Damis
combattendo nella battaglia del Volturno del 1860. Sposò
Antonietta Pace figlia di Muzio Pace
(4) e Maria Baratta di
Castrovillari. Da detta unione nacquero: Carmine
Gramazio che sposò Filomena La Greca di Mormanno;
Domenico Gramazio; Muzio Gramazio che sposò
R. Russo; Teresa Gramazio che sposò Vincenzo
Toscano di Cassano Jonico; Filomena Gramazio che
sposò il dott. Antonio Leporino di Diamante; Agnese
Gramazio che sposò Alfano.
Luigi costruì il Palazzo Gramazio a Firmo come dimora
per il suo secondo genito Muzio
(5); |
Luigi Gramazio con famiglia (fotografia
del 1860 circa) |
Barone Luigi Gramazio con la moglie
Antonietta Pace (fotografia del 1850 circa) |
Filomena e Agnese Gramazio, figlie del
barone Luigi (fotografia del 1870 circa) |
Palazzo Gramazio costruito nel XIX secolo
da Luigi Gramazio VII, barone di Firmo, per il suo
secondo genito Muzio |
Maria Gramazio: dama di corte della Regina Margherita,
sposò il Colonnello Giuseppe Pace deputato al Parlamento
nel 1861. |
Maria
Gramazio (foto del 1870 c.ca) e ritratto del Colonnello
Giuseppe Pace realizzato dal pittore Vichi
e conservato al museo del Risorgimento Italiano |
Barone Carmine Gramazio, sindaco
di Firmo, ufficiale dell’ordine della Corona d’Italia
(con regio decreto del 9 gennaio 1879), sposò Filomena
La Greca di Mormanno. |
Barone Carmine Gramazio
sindaco di Firmo |
La direzione politica di Firmo venne
mantenuta dalla famiglia Gramazio anche nelle
generazioni successive con Davide Gramazio,
avvocato, sindaco di Firmo dal 1910 al 1912, con Arturo Gramazio,
podestà di Firmo dal 1929 al 1931, ed infine con Gustavo Gramazio
ultimo podestà di Firmo dal 1937 al 1943. |
Biglietto da visita con
raffigurazione dei due stemmi utilizzati dalla famiglia,
il primo piu' antico, il secondo
a partire dal XIX secolo, semitroncato e partito, nel 1°
Gramazio, nel 2° ? e nel 3° Gonzaga |
Barone Domenico Gramazio: sposò nel 1923 Angelica Falvella, figlia del Conte Giuseppe Adolfo Falvella e di
Donna Laura
Granito Pignatelli dei Principi di Belmonte.
Rodolfo Gramazio, avvocato, direttore generale
della Cassa depositi e prestiti, sposò Pierina Pisani.
Dalla loro unione nacque Carmy Gramazio
professoressa in lettere sposa dell’ ing. Achille
Lidonnici nobile di Polistena.
Luigi Gramazio, enologo, sposò
Angelina de Feo di Avellino. Dalla loro unione nacquero Lydia Gramazio,
laureata in lingue a Napoli, sposò Nicola Pisani medico
condotto in Firmo; Maria Gramazio prof.ssa di
lettere sposò Ronny Minicillo; Carmen Gramazio. |
Avv. Rodolfo Gramazio |
Carmy Gramazio, figlia
dell' Avv. Rodolfo e
Lydia Gramazio, figlia di Luigi
(enologo) |
Guido Gramazio: Colonnello del Regio Esercito
combatté valorosamente nella prima guerra mondiale
venendo ferito nella battaglia di Castagnevizza sul
Grappa. |
Colonnello Guido Gramazio con la moglie Rosaria Lombardi
- foto del 1920 |
Barone Carmine Gramazio: Generale del Regio
Esercito, comandante del 17° Reggimento Acqui, decorato
con “Croce di Ufficiale al merito militense con spade”
dal Sovrano Militare Ordine di Malta; sposò dott.ssa Ada
Mantovani di Modena. |
Il generale Carmine Gramazio, 10° barone
di Firmo, ritratto con la divisa di alpino nel 1956 e
con la divisa di comandante del 17° Reggimento Acqui |
Dott.ssa Ada Mantovani
moglie del Generale Carmine Gramazio |
Il Generale Carmine Gramazio ricevuto da
Papa Paolo VI |
Il
Generale Carmine Gramazio sfila alla testa del 17
Reggimento Acqui |
Oltre alle parentele sopra indicate i Gramazio strinsero
legami con i De Callis, i Pisani di Lauria (Maria
Gramazio sposò don Diego
Pisani)
(6), i Fasanella
di Bisignano, i Toscano di Cassano Jonico.
Dall'archivio privato del barone Amedeo
Miceli di Serradielo
appunti sulla famiglia Gramazio: |
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Note:
(1) - All'epoca le distanze
venivano calcolate in miglia. 36 miglia = 60 Km. circa
(2) -
Storia di Firmo.
(3) - Lorenzo Giustiniani,
"Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli",
Napoli - 1797-1816.
(4) -
Muzio Pace (n. Ejanina, 4 dicembre 1797),
figlio di Giovanni Vincenzo e di Elena Straticò di
Lungro, partecipò a tutti i moti risorgimentali della
Calabria: da quelli del ’44 a Cosenza dove fu assieme a
Cesare Marini avvocato d’ufficio del fratelli Bandiera a
quelli del ’48 dove organizzò la rivolta anti
borbonica ricevendo costante aiuto logistico dalla
famiglia Gramazio che gli fornì riparo ed assistenza
durante le persecuzioni. Fu arrestato a Napoli il 23
giugno 1848, venne processato per cospirazione e messo
in libertà provvisoria il 7 ottobre 1852. Diresse il
governo insurrezionale del 1860 e venne nominato da
Garibaldi governatore del circondario di Castrovillari.
(Sulla collaborazione prestata dalla famiglia Gramazio a
Muzio Pace si rimanda a: Antonio Iannicelli “Giuseppe
Pace colonnello di Garibaldi e deputato nazionale di
Calabria Citra”, edizioni il Coscile 2011, pagg. 41-42).
(5) -
Antonio Iannicelli,
“Giuseppe Pace, colonnello di Garibaldi e deputato
nazionale di Calabria Citra” edizioni il Coscile 2011.
(6) -
Cfr. "Cenno storico della Città di
Rossano e delle sue nobili famiglie", Napoli 1838, pp.
528 - 529.
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