Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Berlingieri |
A cura del dr. Giuseppe Pizzuti - Seconda parte |
Napoli, palazzo
Berlingieri |
Napoli, Villino
Berlingieri commissionato da Anselmo, nobile di
Crotone e nobile dei marchesi di Valle Perrotta |
Annibale
Berlingieri (Cotrone, 1874 † Roma, 1947), figlio di
Pietro
(Cotrone, 1847 † ivi, 1908), nobile di Cotrone, e di
Maria
Galluccio figlia
del barone Francesco, cavaliere d’onore e devozione del
S.M.O. di Malta,
commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro,
grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, con Decreto
Ministeriale del 14-9-1908 fu
riconosciuto nei titoli di nobile di Cotrone (m) e di
nobile dei marchesi di Valle Perrotta (mf), con Regio
Decreto del 6-3-1910 fu creato
Marchese(1)
per maschi primogeniti, autorizzato all'uso del titolo
con Regie Lettere Patenti del 17-4-1910; fu deputato al
Parlamento del Regno d’Italia. Sposò a Napoli, nel 1900,
Matilde
Caracciolo (Napoli, 1876 † 1960), dama d'onore e
devozione del S.M.O. di Malta, figlia di Carlo
Caracciolo dei principi di Castagneto e di Leopoldina
Ruffo di Bagnara dei principi di Sant’Antimo. |
Monogramma del marchese
Annibale. A destra: Marchese Annibale Berlingieri (1874
† 1947) |
Detti coniugi
hanno avuto per figli:
Xenia Maria
Antonietta,
sposata a don Marcello, duca Visconti di Vimodrone;
Maria Viola,
sposata a Luigi Leonardi, marchese di Villacortese;
Licia,
sposata a Giovanni Lanza di Mazzarino; e
Pietro
(Napoli, 1904 † 1981) che ereditò il titolo di marchese, sposò
Lidia Treves de' Bonfili, nobile dell'Impero Austriaco, figlia
del barone Alberto Treves de' Bonfili, nobile dell'Impero
Austriaco e cavaliere dell'Impero Austriaco, e di Ortensia
Vicentini, dal loro matrimonio nacquero:
Annibale
(1935 † 2024), nobile dei marchesi di Valle Perrotta e
nobile di Crotone, sposato alla nobile Maria Ida Guaineri,
figlia del nobile Luigi e di Ida Alda dei conti Bonzi, hanno
avuto come figlie:
Marialda
(1970), nobile dei marchesi di Valle Perrotta, e
Lidia
(1968), nobile dei marchesi di Valle Perrotta; ed
Alberto
(1936) nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile di
Crotone, cavaliere d'onore e devozione del S.M.O. di Malta,
sposato alla nobile Barbara Cicogna Mozzoni, dama d'onore e
devozione del S.M.O. di Malta, figlia di Alessandro, conte di
Terdobbiate, patrizio milanese, e di Umberta San Germano d'Aglié
dei marchesi di Fontaneto e San Germano, hanno avuto come figli:
Alessandro
(1968), nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile di
Crotone, cavaliere d'onore e devozione del S.M.O. di Malta,
sposato con Alberta nata Franchin ed hanno avuto per figli:
Laura,
nobile dei marchesi di Valle Perrotta,
Ilaria,
nobile dei marchesi di Valle Perrotta,
Alberto,
nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile di Crotone,
e
Barbara,
nobile dei marchesi di Valle Perrotta;
ed il primogenito
Pietro
(1966), nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile di
Crotone, cavaliere d'onore e devozione del S.M.O. di Malta,
sposato con Elisabetta nata Ambrosio, ed hanno avuto per figlio
Annibale,
nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile di Crotone.
Il Casino di Salerni:
Alberto ha
ereditato da suo padre, marchese Pietro, nella Sila Grande in
provincia di Cosenza la
difesa
Salerni
con il suo Casino, appartenevano al barone Salerni di Rose, in
seguito la famiglia ebbe difficoltà economiche e tutto il loro
patrimonio venne venduto all'asta, ad aggiudicarselo fu il
principe di Luzzi Tommaso
Firrao; successivamente venne acquistato dagli
Arnedos, famiglia nobile di origine spagnola e residente a
Motta di Rovito, e da quest'ultima fu acquistato dai Berlingieri;
il marchese e deputato
Annibale
lo restaurò agli inizi del Novecento e lo destinò a sua dimora
estiva.
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La marchesa, donna Matilde Caracciolo,
moglie del marchese Annibale con i figli: Xenia,
Pietro, Viola e Licia |
Sila - Difesa Salerni -
Villa Marchese Berlingieri |
IL CASTELLO DEL FEUDO DI SAN BASILIO |
Situato nella contrada omonima (facente parte della
frazione di Marconia ricadente nel comune di Pisticci in
provincia di Matera, poco distante dal mar Jonio e dal
feudo di Policoro) fu costruito nell'alto medioevo come
masseria fortificata dalla comunità monastica dei
basiliani, divenne feudo con i
Normanni, Ruggiero I costruì la torre
centrale, per assumere poi le caratteristiche di un
castello; dai feudatari normanni fu donato alla comunità
benedettina di Santa Maria del Casale di Pisticci. |
Posseduto dalla Certosa di Padula, nell'Ottocento fu
venduto all'incanto come bene ecclesiastico ed
acquistato dal marchese Berlingieri.
Il proprietario attuale è il marchese
Annibale
Berlingieri di
Pietro. |
Castello di San Basilio - Ingresso principale e stemma
Marchese Berlingieri |
Il castello è stato oggetto
di restauro conservativo che lo ha riportato agli
antichi splendori dal marchese Annibale, in esso sono
esposte alcune opere d'arte contemporanea per la quale
la famiglia ha grande passione. |
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San Basilio - Torre
quadrata |
"Annibale Berlingieri (1935
†
2024), riconosciuto come uno dei più importanti
collezionisti d’arte contemporanea, ha avuto un impatto
significativo sugli sviluppi della storia dell’arte. Con
straordinaria visione e altrettanta determinata passione
ha trasformato le sue storiche strutture in musei
dove, in armonia, convivono antico, moderno e
contemporaneo. Una immersione che rintraccia le
coordinate visive di un dialogo che rispecchia intuito e
sensibilità e dove prevale
l’interpretazione della cultura come valore pubblico,
nella tradizione dei grandi mecenati della storia. |
Con la moglie Marida ha compreso il passato e immaginato
il futuro. Intuito e riflessione hanno guidato le loro
scelte verso opere nelle quali hanno riconosciuto
qualcosa di sé, quasi un percorso interiore alla ricerca
della propria spiritualità. Con un approccio
collezionistico pionieristico hanno colto l’importanza
di movimenti artistici nascenti e hanno individuato la
qualità di artisti con una sicurezza che rivela la
lungimiranza di una vita dedicata alla ricerca della
bellezza e della libertà immersa nell'infinito. Animati
da affinità del gusto e da curiosità, hanno scoperto
talenti che poi hanno promosso e valorizzato e hanno
lasciato un segno di grande impatto sociale e culturale
collaborando con le istituzioni e diventando, con
inesauribili energie, vero motore del Sistema
dell'Arte. |
Il marchese Berlingieri ha restaurato il palazzo materno
Treves a Venezia, l’edificio di "Torretta" a Roma, il
complesso monastico di San Basilio in Basilicata e il
sontuoso palazzo Mazzarino a Palermo con visione
museografica divulgando così conoscenza. Ha restaurato
le antiche strutture e gli apparati decorativi barocchi,
ha rifunzionalizzato gli spazi e li ha fatti rivivere
con l'arte in tutte le sue declinazioni: informale,
espressionismo astratto, pop art, minimalismo, arte
concettuale, ambientale e installazioni specifiche. |
Ha ricercato nell'arte la propria anima e personalità e
ha tradotto genialità e grandezza in collezioni
eccezionali che rappresentano a pieno quello spirito di
coinvolgimento, dialogo e condivisione con gli artisti
verso progetti che interagiscono con l'ambiente,
ripristinando così la vocazione culturale degli edifici
che ha saputo proteggere e valorizzare nell'interesse
collettivo. Rendendo fruibili spazi ricchi di passato ha
divulgato cultura, interpretando un prezioso ruolo
sociale. Una vita piena di valori che ha creato
sinergie, promosso rapporti in un tragitto lungo e
impegnativo. La scomparsa di Annibale Berlingieri è un
dolore personale e una grande perdita per il Paese. Il
suo nome vive nel suo operato e nella passione espressa
nei suoi straordinari progetti." |
IL FEUDO DI
POLICORO
al Bosco Pantano |
Il barone
Luigi
(Crotone, 1816 † ivi, 1900) figlio di
Pietro
(di
Anselmo, 3° marchese di Valle Perrotta e
fratello di
Cesare,
4° marchese di Valle Perrotta, e di
Nicola,
Vescovo di Nicastro) e di Gaetana
Lucifero (figlia di Francesco, marchese di
Apriglianello e di Eleonora de Riso dei marchesi di
Botricello) nel 1893 acquistò il feudo di Policoro, in
Terra di Basilicata, con atto del notaio Ruo di Napoli,
al prezzo di lire 3.400.000, da Francesco
Serra, principe di Gerace, già proprietà di
suo zio Nicola Serra conte di Montesantangelo tra il
1868 ed il 1870. |
Castello di Policoro,
oggi splendida locazion per nozze, cerimonie ed eventi:
https://www.castellodipolicoro.com/ |
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Policoro all'epoca era un piccolo agglomerato di case ed era una
frazione del Comune di Montalbano Jonico; il castello fu
costruito su un'altura, per dominare la valle, intorno all'anno
mille e, nel corso dei secoli, subì numerose modifiche. Vi
dimorò nel 1833
Ferdinando II di Borbone per una battuta di caccia.
Il barone Luigi, sposato nel 1836 con la nobile Laura
Barberio Toscano (figlia di Andrea, barone di Verzino e di
Zinga, e di Maria Costa dei marchesi Arielli) con la quale
ebbero per figli:
Enrico,
Andrea
(morti improle) e
Pietro
(1843 † 1914) sposato nel 1869 a sua cugina
Eleonora Berlingieri (figlia di
Cesare, 6° marchese di Valle Perrotta e di
Chiara
Berlingieri) ed ebbero per figli:
Pompilio Alfredo
(1881 † 1955), sposato a Bianca de Feliceantonio, ebbero tre
figlie; Arturo
(1878 † 1958), sposato ad Elisabetta Aramburo Chapman Schillinger
ed ebbero per figli:
Eleonora,
Andrea,
Pier Luigi
ed Arturo;
Giulio
(1873 † 1968); ed il primogenito
Luigi per il quale suo nonno Luigi acquistò il
feudo di Policoro e con lui lo visionò durante le trattative,
aveva dei confini naturali, a destra il fiume Sinni, a sinistra
il fiume Angri, alle spalle la montagna di Anglona, davanti il
mar Jonio, composto da circa 7.000 ettari dei quali 1.600 di
bosco fluviale, unico in Italia per queste caratteristiche.
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Roma, Villino Berlingieri commissionato
da Arturo (1878 † 1958) all'architetto Pio Piacentini,
il quale fu coadiuvato dal figlio Marcello, i lavori si
conclusero nel 1914 |
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Luigino, di 22 anni, aveva
già compiuto gli studi da avvocato, nel giro di un anno
si ammalò e morì; il feudo passò a suo fratello Giulio,
barone di Policoro,
sposato in prime nozze con la nobile Laura dei baroni
Galluccio di Crotone, ed in seconde nozze a
Marta Ugoletti con le quali non ebbero prole.
Crotone, Cappella
Berlingieri
Per gentile concessione del Nobile Don Francesco
Giungata |
Sepolcro del barone Luigi Berlingieri iuniore
deceduto a soli 22 anni. A destra:
Sepolcro del barone Luigi Berlingieri senior
(16.7.1816
† 8.2.1900) |
Policoro, al
centro il barone Giulio |
Il castello
fu in parte ristrutturato da Giulio, il quale era
grande amante della caccia al cinghiale
e dei cavalli, di carattere introverso, si sedeva, e per
ore guardava le sue maestranze, in silenzio, ma, quando
si apriva la caccia, si attorniava di molti personaggi,
i quali facevano a gara per guadagnarsi un invito, tra
di essi troviamo ministri, ammiragli di stanza al porto
di Taranto e di altri nobili; ebbe un'importante
scuderia di cavalli da corsa a Milano; tuttora esiste un
premio a suo nome che si disputa all'ippodromo di San
Siro. |
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Al suo servizio aveva salariati fissi, che vivevano nei
casalini, con le loro famiglie; poi, vi erano gli
stagionali per la raccolta delle olive e altro, i quali
dormivano nei casoni. |
LINEA DEI DUCHI DI CASALNUOVO |
Federico,
nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile di
Crotone, sposò Laura
Como
(1840
†
Casalnuovo, 1875), duchessa di Casalnuovo (oggi comune di Casalnuovo di Napoli) figlia del duca Vincenzo,
Ufficiale al servizio dei Borbone.
Roberto,
nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile di
Crotone, duca di Casalnuovo come erede per la morte di
sua madre, duchessa Laura; morì improle.
Federico
(1904
†
1983), nobile dei marchesi di Valle Perotta e nobile di
Crotone, di
Vincenzo, duca di Casalnuovo come erede
di suo zio, duca Roberto; sposò Rosa Petrilli.
Roberto
(1950), nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile
di Crotone, duca di Casalnuovo come erede di suo padre,
duca Federico, sposato a Cinzia Salvia hanno avuto come
figlio
Federico,
nobile dei marchesi di Valle Perrotta e nobile di
Crotone. |
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Nota:
(1)
- Da non confondere con il titolo di Marchese di Valle
Perrotta.
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