
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Vaaz de Andrade |
Armi
(1):
-d'oro a
3 fasce ondate e nebulose di rosso.
- Spaccato d'argento e di rosso al leone dell'uno nell'altro.
- (dei conti di Mola): di rosso alla sirena di carnagione
uscente da un mare ondeggiante di azzurro e d’argento, tenente
nella mano destra una corona offrendola ad una donzella nuda
posta sulla torre d’argento aperta e finestrata di quattro di
nero; la sirena è sormontata da un destrocherio impugnante una
spada infilzante una testa umana di carnagione, recisa.
Titoli:
duchi di San Donato, Bellosguardo, Casamassima, Sanmichele
conti di Mola,
feudatari di Campomarino, Rutigliano, San Cesario,
Sannicandro,
Nobili Napoletani
ascritti fuori seggio. |

© Napoli - Stemma Famiglia Vaaz de Andrade
dei conti di Mola |
Nel XVI secolo molte famiglie di origine ebraica
ispano-portoghese si trasferirono nel Regno di Napoli, come
i
Sanchez
de Luna,
duchi di S. Arpino; i Pinto,
principi d'Ischitella; i Palma, duchi di Sant'Elia; i
Vargas,
duchi di Cagnano; i Vaaz, Vaez, Vaaz de Andrada, conti di Mola.
Il cognome portoghese Vaaz era molto diffuso, per differenziarsi
le varie famiglie o rami aggiungevano al cognome la località di
origine: Vaaz de Lacerda, Vaaz Pestana, Vaaz de Tavora, Vaaz
Vogado, Vaaz de Castel Branco, Vaaz Pereyra, Vaaz de Andrada,
ecc.
La famiglia Andrade si trasferì in Spagna dalla Galizia (Betanzos,
La Coruna); si imparentò con i de Castro conti di Lemos a
seguito di matrimonio contratto da donna Teresa de Andrade,
figlia del primo conte di Andrade y Villalba, con don Fernán
Ruiz de Castro, conte di Lemos e primo Marchese di Sarria
(Galizia).
La famiglia Vaaz de Andrade, anch’essa di origini
israelitiche-portoghese, si trasferì dalla Spagna nel Regno di
Napoli nel 1580 con Michele (†
1623)
che, in pochi anni col commercio del grano, riuscì ad accumulare
un’immensa ricchezza, entrando nelle grazie del vicerè di Napoli
Pietro Fernandez di Castro (†
1637), 7° conte di Lemos, che lo nominò Consigliere nel
Collaterale di Napoli.
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© Napoli - Lapide posta
nel 1698 da Benedetta e Anna Vaaz de Andrada in memoria di Michele Vaaz (†
1623) |
Nel dicembre del 1609 acquistò il feudo di Casamassima,
poco lontano da Bari che diventerà ducato nel 1645, e con
atto pubblico dell’11 luglio 1612 acquistò la città di
Mola, in
Terra di Bari;
con diploma datato Madrid 4 maggio 1613 Michele ottenne
il titolo di conte
di Mola.
Nel
1615 decise di fondare una
nuova città popolata 90 famiglie profughe dalla Dalmazia
che portasse il suo nome, ma che fu chiamata invece San
Michele (casale di Casamassima).
Il feudo di
Campomarino,
in provincia di Campobasso, fu acquistata nel 1615 da
Emanuele Vaaz de Andrada.
Il citato Michele, conte di Mola, acquistò molti feudi
principalmente in Puglia dove si produceva il grano:
Rutigliano (in Terra di Bari), Sancesario (in Terra
d’Otranto, fu venduta sub asta per ducati 37600 a
Michele Vaaz d’Andrada duca di S. Donato), Sannicandro
(Capitanata o Bari?),
Bellosguardo
(in Principato citra, nel 1624 la possedeva Florenzia
Vaaz e nel 1669 Michele Vaaz), e
Sandonato
(in Provincia d’Otranto).
Nel 1622
volle riedificare a Napoli
la chiesa trecentesca dei Celestini chiamata
dell'Ascensione a Chiaia, disponendo nel testamento che
i suoi eredi dovevano terminare la costruzione.
Il conte mori
il
21 settembre 1623 senza figli; eredi furono i nipoti:
Florentia e Beatrice ebbero le terre di
Bellosguardo e San Donato, e
Simone ebbe Mola, Casamassima e San Michele. |

© Napoli - Altare Famiglia Vaaz
de Andrade |
Florentia con diploma datato
Madrid 7 marzo 1625 ottenne il titolo di
duchessa di Bellosguardo.
Beatrice con diploma datato
Aranjuez 24 aprile 1633 ottenne il titolo di
duchessa di San Donato.
Simone (†
1654)
fu dunque il secondo
conte di Mola
alla morte del padre (1623); fu doganiere delle pecore
in
Capitanata,
giudice della Vicaria e in data 16 marzo 1614 fu
nominato Presidente della
Camera della Sommaria.
Il comune di Napoli ha dedicato una via in ricordo di
Simone; questi fece costruire un maestoso edificio in
Napoli, talmente grande da influenzare i toponimi dei
dintorni, che si affacciava in via Toledo e comprendeva,
tra l'altro l'edificio divenuto Teatro Augusteo e il
palazzo oggi noto come palazzo
Berio. |

Napoli - Palazzo Berio,
appartenuto alla famiglia Vaaz de Andrade |
Una
figlia di Simone, Anna Vaaz de Andrade (†
1647), sposò nel 1642 Orazio
Sersale (†
1653), barone di Belcastro, Sellia, Zagarise, Cotronei e
Cropolati, patrizio napoletano e patrizio di Cosenza.
Terzo conte di Mola fu
Michele II Vaaz d'Andrade (†
1670),
già duca di San Donato; suo fratello Benedetto fu
duca di San Michele.
Con diploma datato Zaragoza 5 ottobre 1645 Michele
ottenne il titolo di
duca di Casamassima.
Successore di Michele II fu il figlio Edoardo (†
Capodimonte, 1681),
giudice penale; sua nipote Agnese impalmò Carlo
Bartirotti,
principe di Presicce e figlio di Filippo, che fu ucciso
con un colpo di fucile reo di aver tentato di imporre lo
"jus prime noctis".
Il titolo di conte di Mola passò prima in casa
de
Liguoro
a seguito di matrimonio tra Raffaella Vaaz e di Alfonso
de Liguoro e poi in casa Caracciolo a seguito di
matrimonio celebrato nel 1793 tra la contessa Francesca
Maria de Liguoro e
Francesco
Paolo
Caracciolo (1775
†
1853), duca di Rodi e di Sirignano, patrizio napoletano.
I feudi di San Donato e Casamassima passarono prima
ai
de
Ponte di Napoli e poi, alla fine del XVIII
secolo, ai
Caracciolo di Vietri. |
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1) - Fonti: Biblioteca Universitaria di
Napoli e Archivio di Stato di Napoli.
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