Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia de Luca

Arma:
dei patrizi di Trani
: d’azzurro, al leone d’oro linguato di rosso, sormontato da una croce d’argento posta nel canton destro del capo ed attraversato da una fascia del medesimo caricata da tre rose di rosso.
Dimore: Napoli e Trani
dei marchesi di Melpignano:  d’azzurro, al leone d’oro linguato di rosso, tenente con la zampa destra una croce d’argento patente, alla banda d’argento attraversante e caricata di tre rose di rosso.
Dimore: Molfetta e Melpignano
di Lizzano: d’azzurro, al leone d’oro linguato di rosso, tenente con la zampa destra una croce d’argento patente, alla banda d’argento attraversante e caricata di tre rose di rosso gambute di verde.
Dimora: Amantea
dei marchesi di Roseto: d’azzurro, al leone d’oro posto sulla cima di un monte di tre cime di verde movente dalla punta addestrato in capo da una cometa d’oro, alla fascia di rosso attraversante sul tutto.
Dimore: Foggia, Celle di Bulgheria e Napoli.


Cattedrale di Molfetta, stemma dell'arcivescovo Francesco Antonio de Luca

La famiglia de Luca, in antiquo Loco, ebbe origine da Berardo, signore della terra di Luco sita in Umbria; da lui discende Sinibaldo, console di Roma e conte di Luco nel 1186.
La famiglia fu portata nel Reame di Napoli da Gionata di Luco che nel 1239 ebbe l’incarico dall’imperatore Federico II di Svevia di custodire Gerardo Piacentino, preso in ostaggio nella guerra di Lombardia.
Il Casato si stabilì in molte città e godette di nobiltà in Napoli fuori seggio nel 1475, Chieti, Lecce, Barletta, Molfetta, Capua, Venosa, Amantea ed Aquila, il cui ramo si estinse.
Della famiglia de Luca stabilitasi a Napoli e poi aggregata al patriziato di Trani si ricorda Adimari, capitano generale in Basilicata nel 1296 e poi capitano di Napoli , giustiziere di Terra d’Otranto e Reggente della Gran Corte della Vicaria nel 1303.
Giovanni Battista, consigliere di guerra e Maestro di Campo della cavalleria leggera nelle Fiandre; fu poi inviato dal re Filippo II di Spagna in Calabria quale comandante il Terzo di fanteria italiana.
La famiglia aveva il diritto di sepoltura nella Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli e nel 1735 fu ricevuta per giustizia nell’Ordine di Malta ed è pure annoverata fra le famiglie ascritte nel 1801 all’elenco del Priorato di Barletta.


Napoli, Chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli danneggiata dai bombardamenti del 1944

Questo ramo è ascritto nell’Elenco Ufficiale Italiano col titolo di patrizio di Trani in persona di Giovan Battista de Luca (n. Napoli, 26-7-1841 ), Canonico della Metropolitana di Napoli, figlio di Ciro (Trani, 1804 Torre del Greco, 1875) e della nobile Alfonsina Sarnelli  (1818 1847), e fratello di Nicola Maria (Napoli, 1843 ivi, 1887) che sposò Candida de Vivo (16-10-1845 17-5-1887).


La famiglia de Luca di Melpignano è una diramazione dei de Luca patrizi di Trani.
Uno dei personaggi piu’ illustri del casato fu Pier Francesco de Luca (1668
1703), tenente colonnello di cavalleria, figlio di Luigi e di Beatrice Zelone ( 1674), patrizia pistoiese; nel 1701 iniziò la guerra di successione spagnola e il de Luca partecipò a numerose battaglie rimanendo ferito piu’ volte, infine nel 1703 perse la vita durante l’assedio alla piazzaforte di Brescello.


Molfetta, Ritratto di Pier Francesco de Luca (1668 1703)

Nel 1675 Marcello de Luca, nipote di Francesco Antonio de Luca ( 1676) arcivescovo di Nazareth dal 1667, acquistò la baronia di Lizzano in Terra d'Otranto, nel 1682 ottenne il titolo di marchese. Sposò Chiara Diana Montefuscoli dei baroni di Fragagnano.


Molfetta, busto di Francesco Antonio de Luca, arcivescovo di Nazareth

Al citato Marcello successe il figlio Marzio che morì nel 1693 infante e senza discendenza. A lui successe la prima delle sue sorelle, Porzia che sposò nel 1697 Nicola Chyurlia, conte di Roccaforzata e nobile di Giovinazzo; i loro discendenti acquisirono il titolo di marchese di Lizzano.
Il ramo collaterale di Molfetta dei de Luca ai primi anni del 1700 comprò la baronia di Vaste, frazione di Poggiardo in Terra d’Otranto, con Francesco Antonio.
Melpignano, feudo anche in terra d’Otranto, oggi in provincia di Lecce, nel 1396 apparteneva Raimondo Orsini del Balzo poi, passò a varie famiglie tra le quali i Branai Castriota, dal 1632 al 1667, e gli Acquaviva d’Aragona; nel 1753 Saverio de Luca, figlio secondogenito di Francesco Antonio, acquistò il feudo di Melpignano; sposò Maria Giovanna Bozzi Colonna dei baroni di Acquaricca e Vemole e il titolo di barone di Melpignano passò al figlio Francesco Antonio de Luca (n. Melpignano, 1752) che sposò, in seconde nozze donna Erminia Lentini dei baroni di Castiglione, che generò Francesco Saverio, Giambattista, Giulio e Giuseppina.
La famiglia fu decorata col titolo di
marchese di Melpignano, feudo che tenne sino all’abolizione della feudalità.


Melpignano (Lecce), palazzo edificato nel 1636 per volere di Giorgio Castriota, figlio di Giovanni Fabio e di Eleonora Macedonio

Il ramo di Melpignano venne ricevuto nel S.M.O. di Malta e con D. M. del 6 febbraio 1907 venne riconosciuto il titolo di nobile col predicato di Melpignano.
La famiglia risulta ascritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano col titolo di nobile (mf) e predicato di Melpignano con Sergio de Luca (n. 10-10-1846 1923), fratello di Giulio (17-1-1857 26-12-1927), Comm. del S.O.M.G. del Santo Sepolcro che sposò in Napoli il 24-1-1901 la nobile Carolina del Balzo dei duchi di Presenzano (1871 1951).


Un ramo della famiglia de Luca dei marchesi di Lizzano si trasferì in Matera. Nel 1704 Giovan Battista de Luca fu dichiarato dal Sacro Regio Consiglio nobile fuori seggio in Napoli. Altro Giovan Battista nel 1795 ottenne con Regio Assenso l’aggregazione al patriziato di Amantea.
Con D.C.G. del 13 dicembre 1928 i fratelli Carlo (1890
1937) e Giuseppe (n. 1891), figli di Eugenio, furono riconosciuti nel titolo di nobile patrizio di Amantea (m.) e predicato di Lizzano (mf.).


Amantea, stemma de Luca

Continua: Famiglia de Luca marchesi di Roseto

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Bibliografia:
- Marco Ignazio de Santis, “Frà Giuseppe Maria de Luca, giovannita di Molfetta e Patrizio di Trani (1753-1808)”, da Studi Melitensi 2016, Ecumenica Editrice
- Berardo Candida Gonzaga, “Memorie delle famiglie nobili delle Province Meridionali d’Italia”, Napoli, 1875.
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare Italiana”, Arnaldo Forni Editore, 1978.
- Lorenzo Giustiniani , “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli”.
- Biblioteca Universitaria di Napoli, “Imprese ovvero stemme delle famiglie italiane” di Gaetano Montefuscoli.
- Umberto Ferrari, “Armerista Calabrese”, La Remondiniana, Bassano del Grappa 1971.
- L'Araldo “Almanacco Nobiliare del Napoletano 1903”, Enrico Detken, libraio editore, Napoli 1902.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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