Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Recco

Arma: d’azzurro, al leone d’argento; ed il capo scaccato d’argento e di nero a tre file.

Ch S. G. a Carbonara
Napoli, stemma Recco su lastra tombale di Antonio Recco - Anno 1531

La famiglia Recco di Genova, originaria di Recco nella riviera orientale, aggregata all’Albergo Cybo, si diramò nel Regno di Napoli dove godette di nobiltà in Capua, Foggia, Gragnano, Lucera e Napoli dove furono ascritti alla nobiltà extra Sedile.
I Recco di Lucera ebbero la baronia di Tertiveri, feudo in Terra di Bari.
I Recco di Napoli vestirono piu’ volte l’abito di Malta con Giovanni nel 1655, Domenico, Mastro di Campo e poi Sergente Maggiore di S.M. Cattolica  Filippo IV nel 1660, Giovan Battista, Maestro di Campo nel 1662, Giacomo Nicolò, Maestro di Campo al servizio di Spagna, comandante della fanteria italiana ai tempi della congiura del principe di Macchia nel 1671.
Nel 1350 Nicolò Recco sposò Giulia Sersale del Seggio di Nido.
Gesuè Recco, marito di Caterina Caldora, fu familiare di re Ladislao di Durazzo e Gran Siniscalco della regina Giovanna II.
Nel 1421 Pietro Recco, come uno dei nobili del Seggio di Capuana, intervenne in favore di uno dei militi e baglivi della città di Napoli.
Guglielmo Recco, Giudice Criminale della Gran Corte della Vicaria, sposò in seconde nozze Lucrezia Blanch, figlia di  Pietro Antonio Blanc, terzo Signore di Oliveto e di Beatrice Capece Galeota, acquistò in data 4 marzo 1665 dal Sacro Regio Consiglio su istanza dei creditori di Carlo Caracciolo, il feudo di  Accadia, situato in Principato Ultra, per ducati 22.864, tarì 2 e grana 5.
Nel 1687 Francesca Recco, figlia di Guglielmo, barone di Accadia, sposò Gennaro d’Andrea (Sant’Agnello, 1637 † 1710), figlio di Diego e di Lucrezia Coppola dei duchi di Canzano, patrizio di Lucera, Reggente del Consiglio Collaterale, che ottenne il titolo di marchese di Pescopagano con diploma datato un mese dopo la sua morte.
Nel 1677 Giovanna Recco dei duchi di Accadia sposò Francesco Zunica († Lucera, 23-11-1689) della città di Lucera, figlio di Carlo († Bisaccia, 3-10-1644) patrizio napoletano del Seggio di Montagna, barone di Chianca, feudo in Principato Ultra.

Napoli, Altare della famiglia Recco. A destra: lastra tombale di Nicola e Tommaso Recco

Carlo II di Spagna, con privilegio spedito da Madrid il 20-5-1667 concesse al capitano di cavalleria Giuseppe Recco, figlio di Guglielmo, ed ai suoi eredi e successori il titolo di duca di Accadia, in considerazione della nobiltà della sua famiglia e dei servigi resi alla Corona dal Maestro di Campo Generale Ferdinando, dal capitano di cavalleria Giovan Battista e da Giovanni Antonio.
Il predetto Giuseppe, cavaliere gerosolimitano,  sposò Lucrezia Carafa ma non ebbe figli maschi e, pertanto, dovendo la sua figlia primogenita Margherita (†  1701) sposare  Carlo Dentice, conte di Santa Maria Ingrisone,  di antichissima prosapia del Sedile di Nido, donò nei capitoli matrimoniali del 17 dicembre 1695 la terra di Accadia ed il feudo di Costabaccara, situato nei dintorni di Ariano. Fabrizio Dentice, figlio di Carlo e di Margherita Recco, ereditò la terra di Accadia col titolo di Duca e il feudo di Costabaccara, anche in forza di atto di conferma di donazione del citato Giuseppe Recco, padre di Margherita, di detti beni e titoli con scrittura rogata a Napoli il 19-4-1719.

Francesco Recco (Salerno, 1820 †  Napoli, 1911) dei duchi di Accadia fu ammesso alla Nunziatella e intraprese la carriera militare come suo zio Ferdinando, ufficiale superiore della Guardia Reale. Nel 1846 con il grado di 1° tenente fu destinato alla cittadella di Messina dove nel 1848 ebbe il comando delle artiglierie del forte di S. Salvatore. Nel 1849 fu promosso capitano di 2^ classe, nel 1853 capitano di 1^ classe, nel 1860 maggiore; difese con onore il forte di S. Salvatore sino al 13 marzo 1861. Fu decorato con la croce di Francesco I ed il re Francesco II di Bordone lo promosse tenente colonnello; dopo la resa non volle entrare nell’esercito sabaudo preferendo trascorrere gli ultimi anni nella sua Napoli. 


Il colonnello Francesco Recco

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.

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Fonti bibliografiche:
- Erasmo Ricca, “La nobiltà del Regno delle Due Sicilie”, Napoli, 1839.
- G.B. di Crollalanza, “Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti”, Pisa 1896.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Elenco dei Cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme”, Napoli 1897.
- Carlo Padiglione, “Trenta centurie di Armi Gentilizie”, Napoli, 1914.
- Roberto M. Selvaggi, “Nomi e volti di un esercito dimenticato”, Grimaldi & C. Editori, Napoli 1990.
- Lorenzo Giustiniani , “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli”.
- Giuseppe Lumaga, “Teatro della nobiltà dell'Europa ovvero Notizie delle famiglie nobili, che in Europa vivono di presente, e che in lei vissero prima ...”, Napoli 1725
- Biblioteca Universitaria di Napoli, “Imprese ovvero stemme delle famiglie italiane” di Gaetano Montefuscoli.
- Biagio Aldimari, “Memorie Historiche di diverse famiglie nobili, così Napoletane, come forestiere…”, Napoli 1591.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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