Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
|
Famiglia
Blanco |
Arma: d’azzurro a
nove stelle d’oro ad otto punte disposte 3, 3, 2,1.
Dimora: Napoli |
© Napoli - Stemma Famiglia Blanch o Blanco,
marchesi dell'Oliveto |
La
famiglia Blanc, Blanch o Blanco, originaria della Spagna, si diramò nel
Napoletano agli inizi del XVII secolo e con diploma di
Filippo IV
d’Asburgo-Spagna nel 1656 fu riconosciuta nobile; fu
aggregata al Patriziato napoletano dei
Seggi di Porto e
Portanova e, dopo
l’abolizione dei sedili, fu iscritta nel Libro d’Oro Napoletano.
Pietro Antonio Blanc,
terzo Signore di Oliveto, impalmò Beatrice
Capece Galeota ed ebbe quattro figli: Francesco,
Vincenzo, Cornelia che sposò Vincenzo
di Gennaro
del Seggio di Porto, Lucrezia che sposò in prime nozze
Gio: Battista
del Balzo
barone di Santa Croce e, in seconde nozze, Guglielmo
Recco
Giudice Criminale della Gran Corte della Vicaria.
ALFONSO, valoroso cavaliere ed esperto nella disciplina
delle armi, sotto re Filippo II di Spagna, fu al comando di una
compagnia di fanti in Piemonte e in Fiandra dove morì in
combattimento nel 1594.
GIOVANNI TOMMASO Blanc (Napoli, 1586 † 1676),
marchese dell'Oliveto, fu un
valoroso e abile uomo d'armi e fu uno dei donatori del
Pio Monte della Misericordia.
Il Casato vestì l’abito di Malta nel 1611 e fu decorato col titolo di
marchese di S. Giovanni di Celsito
nel 1632, per successione della famiglia
del Tufo;
titolo in precedenza attenuto alla famiglia
Bonito.
Il titolo fu ereditato nel 1927 dal conte Luigi
de Cillis (n.
Napoli, 1874), figlio di Francesco Saverio e di
Carolina Blanco,
marchesa di S. Giovanni di Celsito. |
|
|
© Napoli -
Cappella gentilizia della famiglia Blanch o Blanco con i
monumenti funebri del marchese
Giovan Tommaso Blanch e di don Francesco Blanco |
MICHELE Blanch
(Napoli, 1590
† ivi, 1685) intraprese la
carriera militare; col grado di capitano partecipò, sotto il
comando di Tommaso Caracciolo alla guerra di Monferrato. Sotto
il comando di
Geronimo
Tuttavilla, tentò
di conquistare le isole di Lérins, nel mare di Cannes.
Nel 1638, col grado di
luogotenente, partecipò alla conquista di Vercelli e di Asti, e
all'assedio di Torino nel 1639; raggiunto il grado di maestro di
Campo nel 1645 tornò a Napoli, dove durante la rivoluzione di
Masaniello del 1647 tentò inutilmente di convincere Filippo IV
ad aprire un nuovo sedile nel quale potevano confluire tutti
quei nobili esclusi dall'amministrazione della città. Nel 1632
fu decorato col titolo di marchese di San Giovanni e nel 1677
acquistò il feudo di Campolattaro,
cittadina in
provincia di Benevento, che apparteneva alla famiglia
de Capua
dal 1473.
Francesco Blanch fu marchese del
Pizzone.
Il Casato vestì più volte l'abito di Malta sin dal 1587 con
Mario e
nel 1611 con
Annibale Blanch. |
|
|
Napoli, sepolcro di Virginia
Blanch - anno 1619 |
|