Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Contestabile Ciaccio

A cura del dr. Giuseppe Pizzuti

Arma Contestabile: inquartato, nel 1° d’azzurro ai dodici monti d’oro disposti 5, 4, 3; nel 2° d’argento alle tre  sbarre di rosso sormontate nel cantone destro dalla croce patente di rosso; nel 3° troncato, nel 1° d’oro all’aquila bicipide nera armata e lampassata di rosso coronata d’oro, nel 2° fusato in banda d’oro e di nero; nel 4° d’argento alle tre teste di moro ordinate 2, 1 bendate d’argento.
Arma Contestabile Ciaccio:  d’azzurro al leone d’oro.
Dimore: Barletta, Stilo, Cosenza, Taurianova, Pisciotta e Napoli.
Titoli: patrizi di Cosenza, patrizi di Stilo.


Taurianova (RC), Palazzo Contestabile, Stemma

Capostipite dell’antichissima famiglia Contestabile fu Joele, nominato da Ruggiero I (I come Re di Napoli, II come Re di Sicilia) detto il Normanno (1140 – 1153) Contestabile del Regno.
Il Casato da Barletta, a seguito di un contrasto con la famiglia della Marra, si trasferì in Stilo, città in Calabria Ultra in diocesi di Squillace, dove il milite Marco Contestabile, barone di Settingiano dal 1331 (terra in Calabria Ultra in diocesi di Catanzaro), ottenne da re Roberto d’Angiò la castellania di Stilo.


Stilo (RC)

Ruggiero Contestabile, barone di Settingiano (1), di Cotronei (2) e di Flomaria, fu familiare di re Roberto d’Angiò dal maggio del 1336.
Pietro Contestabile ottenne da re Roberto la Prefettura dell’Annona di Stilo.
Antonello, nella prima metà del Quattrocento, per cinque anni amministrò le proprietà di Genonimo Ruffo, signore delle terre di Brancaleone, Palizzi e Placanica in Calabria Ultra.
Nel 1490 re Ferrante d’Aragona  confermò alla famiglia Contestabile il feudo di Pissuni nelle pertinenze di Crotone; Lucia Contestabile di Giannotto ereditò il feudo; sposò Venceslao Campitelli barone di Melissa (Crotone).
Lorenzo Campitelli a seguito della morte di sua madre avvenuta nel 1594 ereditò il feudo di Pissuni e da parte paterna Melissa, Rivioti, Aprigliano (o Apriglianello) e Pesuni (presso Crotone).
Girolamo, sul finire del Quattrocento ebbe il feudo di Burgorusso (situato nella zona marina di Stilo e Guardavalle), già difesa  per le razze dei cavalli di corte, successivamente di proprietà dei Carafa, conti di Santa Severina e, da questi ceduto al Contestabile.
Francesca Contestabile ereditò il feudo di Burgorusso confermato con privilegio da Carlo V nel 1518; sposò Francesco Morano, alla sua morte ereditò il feudo suo figlio Giovan Geronimo con significatoria di relevio del 22 aprile del 1540.
Antonio, figlio di Tommaso, difese la città di Stilo contro Giovan Francesco d'Arena che voleva infeudarla; così scrisse il Sacro Consiglio "Praesentibus magnificus Antonio Contestabili et nobili Coeta Garzoniti sindicis praedictae Civitatis".
Luzio, figlio del citato Antonio, sposò donna Livia Presterà, sottrasse per la seconda volta dal giogo della servitù la patria contro il duca di Nocera nell'anno 1543; suo figlio Giovan Battista Contestabile (n. 1600
1678), U.J.D., fu tutore della patria affinchè rimanesse Regio Demanio per terza volta contro le pretese del marchese d'Arena recandosi a Madrid con Stefano Carnevale; fu storico e poeta. Tra l'altro, scrisse una "Cronoca della famiglia Contestabile"; fu Sindaco dei nobili di Stilo per tre diverse magistrature.
Marc'Antonio Contestabile da Stilo, figlio del citato Giovan Battista, fu vescovo di Bova (RC) dal settembre del 1669 al 19 luglio 1699, data della sua morte; gli successe Francesco Antonio Gaudiosi.
Caccio o Ciaccio Contestabile fu il primo ad approdare a Cosenza da Barletta, sostituì, il cognome col proprio nome.

Cosenza, Palazzo Ciaccio, lato nord. A destra: lato sud


Cosenza, Palazzo Ciaccio, androne


Cappella di Palazzo Ciaccio

Pietro Ciaccio nel 1413, fu inviato dalla città come ambasciatore presso il re Ladislao d'Angiò Durazzo; fu sindaco dei nobili. Nel 1423 comprò il feudo di Venere dalla famiglia Sanseverino; sposato con la nobile Caterina Castiglion Morelli la loro discendenza continuò a fiorire nella città di Cosenza.
Pietro Ciaccio II fu giudice criminale della Vicaria nel 1522 e una seconda volta nel 1531.
Estratto del testamento del fu Pietro de Ciaccio da Cosenza stipulato in data 4 settembre 1615 per mano del fu notaio Giacomo Maugeri da Cosenza. Istituiva eredi i figli Pirro e Giovanni Andrea de Ciaccio. Legava al Capitolo Cosentino, per la celebrazione di una messa funebre ogni anno, un annuo censo di ducati dieci, per il capitale di ducati cento, dovuto da Cola Maria e Nuccio Delle Piane, che gli era stato ceduto dal figlio Pirro in pagamento del legato fatto da esso Pietro de Ciaccio dalla fu sua nuora Diana Toscano, moglie di detto Pirro. Notaio Giovanni Antonio Riccio da Cosenza, 8 ottobre 1625.  Vincenzo Maria Egidi in “Regesto delle pergamene dell'Archivio Capitolare di
Cosenza”, a cura di Raffaele Borretti. Editoriale progetto 2000, 1996, pag. 98.

Nel 1792 Giuseppe Ciaccio fu Sindaco del Grado della città di Squillace.
Nel catasto onciario del 1743 della città di Belcastro risulta che la magnifica Livia Ciaccio, ottantenne e vedova di Andrea Priamo, abitava in una casa di sua proprietà con le due figlie Anna, cinquantenne e vedova di don Antonio Ballatore, e Sigismonda, quarantacinquenne e vedova di don Silvestro Poerio.
Nel 1801 don Luca Ciaccio fu Sindaco degli Onorati della città di Monteleone.
Radicena, Jatrinoli e San Martino furono casali di Terranova fino al terremoto del 1783, che provocò la distruzione integrale della città; oggi gli antichi casali di Radicena e Jatrinoli costituiscono il cuore storico della cittadina di Taurianova (RC).

Pasquale Contestabile, patrizio di Stilo, sposò la nobildonna Giulia Sorbilli di Jatrinoli, la cui famiglia possedeva un antico palazzo, distrutto dal terremoto del 1783. I coniugi, sulle antiche rovine di palazzo Sorbilli, sito a Taurianova in Piazza Vittorio Emanuele (via principale di Jatrinoli), edificarono verso la fine del 1700, l’attuale palazzo Contestabile.


Taurianova (RC), Palazzo Contestabile, da Google Earth


 


Stemma Contestabile di Jatrinoli
(uno degli antichi casali che formano il Comune di Taurianova)

Da Cosenza la famiglia Contestabile Ciaccio si diramò a Pisciotta (SA).


Pisciotta (Salerno)

Pisciotta, Palazzo Ciaccio.
Si ringrazia la Signora Rossana Milite per averci inviato le foto

Da Pisciotta si trasferì a Napoli e nel 1834 fu riconosciuta di nobiltà generosa, nella prova a R. Guardia del Corpo del nobile Giuseppe Contestabile Ciaccio (3). La famiglia risulta iscritta generericamente nell'Elenco Uff. Nob. Ital. del 1922 col titolo di patrizio di Cosenza (m) in persona dei discendenti da Giuseppe, R. Guardia del Corpo del 1834.
Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.

Ciaccio e Bombini

Napoli - stemma famiglia Contestabile Ciaccio. A destra: Uno de tanti elogi scritti come ringraziamento dai nobili le cui
famiglie  furono inserite nell’opera di Fabrizio Castiglione Morelli; Carlo potrebbe essere identificato come suo cognato
sposato a Tenza Dattilo, sorella di Maria, moglie di Fabrizio e sorelle di Marzio juniore, barone di Gazzella.

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Note:
(1) – Il feudo di Settingiano o Settinzano nel 1323 era in demanio; re Robertò d’Angiò ne fece dono a Marco Contestabile, nel 1486 fu acquistato dalla famiglia Carafa dei duchi di Nocera, passò poi alla famiglia Cigala dei principi di Tiriolo.
(2) – Il feudo di Cotronei, in Calabria Ultra in diocesi di Santa Severina, era Signoria dei Ruffo dal XIII sec., passò nel 1335 ai Contestabile da Stilo.
(3) – R. Arch. di Stato di Napoli, Verbali della Regia Commissione dei Titoli. Vol. I, foglio 4.

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Fonti bibliografiche:
- Lorenzo Giustiniani, “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli”, Arnaldo Forni Editore
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare italiana”, Arnaldo Forni Editori.
- Franz Von Lobstein, “Settecento calabrese”, Fausto Fiorentino Editrice S.p.A. Napoli.
- Giovanni Fiore da Cropani, "Della Calabria Illustrata", Tomo III.
- Attilio Zuccagni Orlandini, "Corografia fisica storica e statistica dell'Italia e della sue isole", parte XI, Regno delle Due Sicilie", Firenze 1844.
-
Fabrizio Castiglione Morelli "De Patricia Consentina Nobilitate Monimentorum Epitome”,  Venezia 1713.
- Mario Pellicano Castagna “La Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria”  Vol.I pag.316, Vol.IV pag.84; Frama Sud e C.B.C. 1984-2002.


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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