
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
d'Avalos |
Arma:
d'azzurro
alla torre con tre torrette merlate d'oro, con la bordura composta
di sedici pezzi alternati d'argento e di rosso
(1).
Residenza: Napoli. |

© Napoli, stemma della Famiglia d'Avalos
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L’illustre
famiglia d’Avalos, proveniente dalla Castiglia (Spagna), si
trasferì nel Napoletano al seguito di re
Alfonso I
d’Aragona con
INIGO
d'Avalos (†
Napoli, 1484) e
i suoi tre figli ALFONSO († 1495),
RODRIGO († 1496)
e INIGO Junior († 1504),
tutti sepolti in Napoli nella cappella gentilizia della chiesa
di Sant’Anna dei Lombardi.
I d’Avalos ebbero numerosi feudi e titoli, furono aggregati al
Patriziato napoletano del
Seggio di Nido e, dopo l’abolizione dei sedili (1800),
furono iscritti nel Libro d’Oro napoletano. Ebbero
il
privilegio di battere moneta e nominare conti. |
Napoli - Cappella gentilizia dei
d'Avalos. A destra:
Napoli - stemma d'Avalos |
Napoli, arazzo con lo stemma dei d'Avalos |
Inigo († 1484),
si distinse nella battaglia navale di Ponza del 1435; nel 1450
sposò Antonella
d’Aquino, ultima
rappresentante del ramo primogenito, e i feudi e i titoli di
marchese di Pescara,
conte di Loreto,
Monteodorisio
e
Satriano
passarono in casa d’Avalos.
Medaglia di don Inigo d'Avalos
realizzata a Napoli nel febbraio del 1449 da Antonio
Pisanello († Napoli, 1455) |
FERDINANDO FRANCESCO d'Avalos
detto
Ferrante
(Napoli,1489
†
Milano,1525), marchese di Pescara, conte di Loreto e Castellano dell'isola di Ischia (Napoli),
nacque a Napoli nel 1489 e nel 1509 sposò Vittoria
Colonna (1490 † 1547), figlia di
Fabrizio e Agnese di
Montefeltre.
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Ferdinando Francesco d'Avalos. A
destra: Ischia Ponte (Napoli) - Castello Aragonese
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Ferrante, valente combattente, prese parte nel 1512 sotto il comando di dé Cordona, alla battaglia di Ravenna contro i Francesi; nel 1513
partecipò alla campagna di Lombardia conquistando Voghera; nello stesso
anno, nella battaglia di Vicenza, mise in fuga i Veneziani. Nel 1521,
dividendo il comando con Prospero Colonna, assediò e conquistò Milano,
Como, Lodi e Genova.
Il Ferrante passò alla storia con la
battaglia di Pavia nel 1525;
divenuto generale in capo dell'armata imperiale in Italia di Carlo V
d'Asburgo, travolse i francesi e fece prigioniero il re Francesco I;
quest'ultimo, condotto a Madrid, fu costretto a firmare un trattato col
quale rinunciava a qualsiasi pretesa su Milano, Genova, Napoli e sulle
Fiandre.
Ferdinando Francesco d'Avalos morì di tisi all'età di 36 anni e le sue
spoglie, unitamente a quelle di Vittoria Colonna, sono custodite a Napoli nella Basilica di San Domenico Maggiore. |

Napoli, Arca con le
spoglie di Ferdinando Francesco d'Avalos d'Aquino, detto
Ferrante, marchese di Pescara. |
Con l'arrivo della duchessa Vittoria
Colonna sposa, all'età di 19 anni, di Ferdinando Francesco d'Avalos nel 1509,
la vita nel castello aragonese
di Ischia cambiò radicalmente. Donna affascinante e bellissima,
leggiadra danzatrice e una delle più grandi poetesse del '500,
definita la Petrarca femminile, attirò un gran numero di artisti,
studiosi, umanisti e poeti tra cui Jacopo
Sannazzaro, Benedetto
Cariteo e Michelangelo Buonarroti, nominato Commissario generale delle
fortificazioni. Quest'ultimo, legato da grande amicizia con Vittoria,
le dedicò versi ispirati; si affacciava sovente dalla torre
Guevara,
posta avanti il castello, per ammirare la sensuale castellana. |

Le "Rime amorose" di Vittoria
Colonna - prefazione di Romeo De Maio -Valentino Editore -
www.valentinoeditore.it
- In copertina il ritratto di Vittoria Colonna. |
La signora dell'isola nelle sue "Rime" cantò l'amore per il
marito, definendolo il suo sole.
Arrivarono anche le tele di Leonardo da Vinci; si narra che la donna
della "Gioconda" era una signora(2) sempre in compagnia di
Vittoria e di sua zia Costanza d'Avalos, definita la Sibilla di Ischia
per la sua bellezza.
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Panorama dal Castello Aragonese
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La prima fortezza
sull'isola fu costruita nel 474 a.
C.; nel 1441 Alfonso I d'Aragona, re di Napoli, fece costruire un ponte
che collega l'isolotto all'isola di Ischia. I percorsi sono tre:
1) museo delle armi e delle torture;
2) itinerario di Ponente: terrazzo dell'Immacolata, Chiesa
dell'Immacolata, Convento di S. Maria della Consolazione con il
chiostro, Cimitero delle Monache, Belvedere del Convento, Cattedrale
dell'Assunta, Cripta gentilizia della Cattedrale;
3) itinerario di Levante: Casa del Sole, Chiesa di S. Pietro a
Pantaniello, Palmenti per vinificazione del vino, Viale dei palmenti,
Carcere Borbonico, Terrazzo degli Ulivi, Chiesa dell'Ortodonico,
antica torre di avvistamento e di difesa, Sentiero del Sole, Gradoni di
S. Cristofaro, Chiesa della Madonna della Libera, Viale dell'Ailantus,
Resti del Tempio del Sole, Loggetta panoramica.
Vi sono due caffetterie, un Book shop Nesos e un ristorante.
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© Napoli - Palazzo d'Avalos in
ristrutturazione |
Ferdinando Francesco d'Avalos fece costruire per sè e per
la moglie Vittoria un maestoso edificio in Napoli, oggi in
ristrutturazione, i cui giardini arrivavano sino al mare; il
palazzo fu abitato per pochi anni dai coniugi per la prematura
morte del Ferrante. Vittoria Colonna preferì lasciare la villa,
impregnata di ricordi, per il castello di Ischia. Nel piano
nobile erano conservati 12 arazzi raffiguranti la battaglia di
Pavia, donati dall'imperatore Carlo V, oggi conservati nel Museo
di Capodimonte.
Nel 1558 la marchesa MARIA d'Avalos d'Aragona, in questo
palazzo, in onore del vicerè Ferdinando
Alvarez de Toledo organizzò una rappresentazione teatrale
eseguita da attori tutti napoletani, con la partecipazione di
alcuni nobili. Tale rappresentazione con musiche barocche e
classiche, note come "recitar cantando" ebbe un enorme
successo e si diffuse nel Regno.
Nel 1563 la villa fu assaltata dal pirata Ucciali e il duca d'Alcalà
fece erigere una Torretta a difesa delle ville aristocratiche
della zona.
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ALFONSO d'Avalos (Ischia,1502 † Vigevano,1546),
cugino di Ferrante,
marchese del Vasto
e di Pescara
alla morte del padre Inigo († 1504),
partecipò alla battaglia di Pavia col grado di generale
dell’esercito dell’imperatore
Carlo V d'Asburgo-Spagna
e comandò le truppe di terra nella
guerra di Tunisi; nel 1531 fu
nominato cavaliere del
Toson d’Oro. Fu governatore di Milano nel
1538; sposò donna Maria d’Aragona, figlia
di Ferdinando, duca di Montalto. |

Napoli - rappresentazione
di Alfonso alla Battaglia di Tunisi |

Ritratto di Alfonso d'Avalos,
marchese del Vasto. Dipinto di Tiziano Vecellio |
Innico II d'Avalos d'Aragona, (Napoli, 1536 †
Roma, 1600), figlio di Alfonso
(1502 †
1546)
e di Maria d'Aragona, dopo essere stato Cancelliere del
Regno di Napoli, intraprese la carriera ecclesiastica;
nel 1563 fu nominato vescovo di Torino, nel 1573 fu
governatore di Benevento, dal 1578 al 1579 fu Camerlengo
del Sacro Collegio. |
Napoli, stemma d'Avalos
con le insegne ecclesiastiche |

Procida (Napoli), palazzo
d'Avalos, all'inteno della cinta muraria, fatto
costruire nel 1563 da
Innico II
d'Avalos d'Aragona, (1536
†
1600) |
FRANCESCO FERDINANDO (1530 † 1571),
marchese del Vasto e di Pescara, a soli sei anni nel 1536 fu
nominato
Gran Camerlengo del
Regno di Napoli; nel 1556 fu nominato comandante dell’esercito
spagnolo in Lombardia e Piemonte, nel 1560 governatore di Milano
e nel 1568 vicerè di Sicilia.
Partecipò, in qualità di Ambasciatore del Re Filippo II,
al
Concilio di Trento
(1545-1563) con altri napoletani, il Cardinale Girolamo Seripando Vescovo di Salerno, Pietr’Antonio
di Capua Arcivescovo d’Otranto, Gian Tommaso
Sanfelice Vescovo della Cava, Pompeo
Piccolomini d’Aragona Vescovo di
Tropea, Fabrizio
Severino Vescovo
della Cerra, il teologo Gian Francesco
Lombardo.
GIOVANNI, figlio di Alfonso, marchese del Vasto, e di Maria
d’Aragona, nipote del defunto re di Napoli
Ferdinando I
d’Aragona, nel 1585 fece costruire in Napoli, sulla collina dei Camaldoli, l’Eremo del SS. Salvatore, oggi gestito dalle Suore
di S. Brigida, che offre accoglienza tutto l’anno. |
© Stemma con le insegne dei d'Avalos,
dei d'Aquino
e degli Aragona. A destra: Napoli - Eremo dei Camaldoli |
Napoli, ai piedi
dell'altare della Chiesa Refettoria dell'Eremo del SS.
Salvatore, vi è il sepolcro di don Giovanni d'Avalos
d'Aragona |
Isernia, terra in
Contado di Molise,
fu acquistata per ducati 28.000 da
Diego d'Avalos (†
1697), figlio di
Innico III d'Avalos (1578 †
1632), 5° marchese del Vasto, marchese di Pescara,
principe di Francavilla,
conte di Monteodorisio, cavaliere del Toson d’Oro e di
Isabella d’Avalos, con il
titolo di principe. |
Isernia, Palazzo d'Avalos
passato poi alla famiglia Laurelli che utilizzò lo scudo
dei principi di Isernia
inserendo all'interno la propria
arma, come da intuizione dell'Arch. Franco Valente |
ANDREA
d’Avalos
(Napoli,1615 † ivi,
1708),
principe di Montesarchio
alla morte del padre Giovanni († 1638), fu
uno degli artefici della repressione della rivolta di Masaniello
e della
congiura di
Macchia. Nel 1648 appoggiò la congiura contro il vicerè
Inigo Velez de Guevara y Taxis (1648-1653), conte
di Onate, in favore di
Giovanni d’Austria che aspirava al trono di
Napoli. Nel 1649 la congiura fu scoperta e il principe Andrea fu
arrestato insieme a
don Paolo
Venato e don Antonio
Maresca,
Maestro di Campo degli Spagnoli.

Andrea d'Avalos, principe
di Montesarchio |
Il Casato si imparentò con le più illustre famiglie del Regno
tra le quali:
Acquaviva,
d'Aquino,
Caracciolo,
Carafa, de
Cardona,
Colonna,
Doria,
Gesualdo,
de Guevara,
Piccolomini,
di Sangro,
Sanseverino,
del Tufo, e altre.
Fu insignito di altri numerosi titoli:
principe: di Troia,
d’Isernia, di Francavilla, di Roccella;
duca: di Montenegro, Monte Itilia
e Monte Bello;
marchese:
di Castro Vetere;
conte: della Grotteria, di Scerni,
Pollutri, Casal Bordino, Furci, Guilmi, Gissi, Lentella,
Casalanguida, Liscia, Colle di Mezzo, Monteodorisio.
barone: di Condojanno.
Innumerevoli furono i feudi e le Signorie tra cui Ischia e
Procida, quest'ultima tolta alla famiglia
Cossa nel 1529 per tradito l'imperatore Carlo V d'Asburgo-Austria.
Vestì l'abito di Malta dal 1571 e fu decorata del Grandato di
Spagna.
Nel 1639 la città di Troia fu
venduta all'asta a don Francesco d'Avalos, che di li a poco
ottenne il titolo di principe di Troia.
CESARE MICHELANGELO d'Avalos
d'Aquino(3) (1667
†
1729), marchese del Vasto e di Pescara, nel 1700 fu insignito
del
Toson d'Oro e nel 1704 fu decorato dall'imperatore Leopoldo
I col titolo di
principe del Sacro Romano
Impero. |
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© Napoli - Villa d'Avalos acquistata
nel 1936 dal principe Carlo d'Avalos |
A Napoli alla via Toledo,
Cesare d'Avalos marchese del Vasto, fece
costruire verso la fine del XVI secolo una grandioso edificio, venduto
il secolo successivo a Diomede
Carafa, duca di Maddaloni. |

© Napoli - Stemma Famiglia d'Avalos |

Napoli -Arma con le insegne delle famiglie d'Avalos e
d'Aquino
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Vasto (Chieti), Palazzo
d'Avalos |

Per approfondimenti: libro "Dàvalos, origen, historia y exstension
de un linaje" di Fernando Dàvalos Vidal |
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Note:
1)
- Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli -
Sezione Diplomatica.
2) -
Un recente studio della storica tedesca Maike
Vogt-Lüerssen, confermato dal Centro Studi Glinni di Acerenza e
da altri approfondimenti scientifici sulla grafia di Leonardo da
Vinci, sostiene un legame sentimentale tra Leonardo da Vinci e
la Isabella d’Aragona, nata a Napoli nel 1470, figlia dell’erede
al trono di Napoli Alfonso II e di Maria Ippolita Sforza. E
sarebbe proprio lei la Gioconda, l’enigmatica donna ritratta nel
celeberrimo quadro. Isabella, rimasta vedova di Gian Galeazzo
Sforza, sarebbe stata addirittura sposa segreta di Leonardo, il
che spiegherebbe perché l’artista abbia gelosamente tenuto con
sé il dipinto per tutta la sua vita. Dall’unione sarebbero nati
cinque figli, due dei quali riposerebbero accanto alle spoglie
della madre nella sagrestia del Convento di San Domenico
Maggiore a Napoli, dove, secondo le indagini di Maike
Vogt-Lüerssen, si troverebbero anche alcuni resti dello stesso
Leonardo, in realtà mai sepolto ad Amboise.
Eccezionale è la
somiglianza tra la Monna Lisa e il ritratto di
Giovanna d'Aragona di Montalto Uffugo ( Cosenza)
o, secondo studi recenti, sua nonna materna Isabella de
Requesenz (moglie di Raimondo de Cardona) madre di Castellana de
Cardona moglie del Duca di Montalto e madre di Giovanna.
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3) - I discendenti di Inigo († 1484)
e di Antonella d’Aquino acquisirono il doppio cognome. |
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