Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Marra |
A cura del dr. Giuseppe Pizzuti |
Arma: ai tre monti sormontati da
due spade in decusse sostenute da due mani, al crescente rivolto
in capo accompagnato da due stelle di sei punte, alla fascia di
rosso sulla partizione
(1).
Titoli:
Baroni
Dimora: Lappano |
Stemma Famiglia Marra |
Famiglia
spagnola presente a Lappano, uno dei “Casali del Manco
di Cosenza”, sin dal XVI secolo, così come lo era
l'altra famiglia nobile del paese, gli Orsimarsi. |
Lappano (CS), Palazzo
Marra Orsimarsi, Portale |
Lappano (CS), Palazzo
Marra Orsimarsi, lato ovest |
Lappano (CS), Palazzo
Marra Orsimarsi, lato est |
Il
latifondo dei Marra si estendeva in gran parte
nell'attuale comune di Lappano: ad ovest fino ad
Altavilla (attuale frazione di Lappano) al confine con
il comune di San Pietro in Guarano, ad est sconfinava
nell'attuale e contiguo comune di Rovito, a nord si
estendeva fino a Fondente, località silana (oggi bene
comunale di San Pietro in Guarano, ottenuto in seguito a
transazione con
Amelia
Marra, con atto rogato il 12 luglio 1931 dal notaio
Francesco Goffredo e reso esecutivo dal Prefetto di
Cosenza nello stesso mese), a sud nell'attuale comune di
Zumpano, tutti territori ricadenti nella Presila
Cosentina facenti parte del Regio Demanio così come la
Città di Cosenza e la Sila Regia.
Da un
istrumento rogato il 20 marzo 1604 dal notaio Manlio De
Luca da Cosenza,
Medesimo
Marra da Zumpano e i di lui figli
Giovanni
Bernardino
e
Marcello
Marra vendevano al Capitolo Cosentino, rappresentato dal
cantore don Antonino
Donati,
dal canonico don Marcello Quintieri e dal camerario don
Marzio Guerra, un annuo censo redimibile di ducati
cinque, per il prezzo di ducati cinquanta, sopra tre
proprietà di essi Marra site in territorio di Zumpano
nella contrade
Casalini, Linazza e
Padula.
Il Capitolo effettuava la compra con denari riscossi da
Claudio Figline
Spadafora
e da Porzia
Passalacqua,
per egual somma lasciata in testamento allo stesso
Capitolo dal fu don Giovan Battista
Romano
per la celebrazione di una messa ed altro.
Da un
istrumento stipulato l'11 aprile 1611 in Cosenza per
mano del notaio Annibale Cozza da San Pietro in Guarano,
Giovanni Paolo Amantea,
Giovanni Bernardino
e
Giovanni
Ferdinando
Marra da Zumpano, vendevano a Bartolomeo
Giordano
da Cosenza un annuo censo di ducati dodici e carlini
cinque, per il prezzo di ducati centoventicinque,
garantendolo su alcuni beni stabili.
Con
istrumento degli 11 dicembre del 1621,
Antonio,
Filippo,
Giuseppe,
e
Vittoria
Marra da Rovito, vendono all'Utroque Jure Doctor Flavio
Cuzzolini (Guzzolini)
da Cosenza un annuo censo redimibile di ducati dieci,
per il prezzo di ducati cento, affingendolo sopra vari
beni stabili siti in territorio di Guarano, nella
Sila di
Cosenza
e in Rovito. Notaio Vito Antonio
Arnoni da
Rovito residente in Cosenza, giudice Gerolamo Ortale da
Belsito
(2). |
Lappano (Cosenza), Palazzo Marra, Portale |
Famiglia Marra, stemma |
Lappano (Cosenza),
Palazzo Marra |
Casa di guardia di
Palazzo Marra e particolare della feritoia |
Giorgio Marra (Lappano, 1595 † Roma, 1681), si dedicò agli studi
universitari a Roma conseguendo il titolo di Utroque
Jure Doctor, Protonotario Apostolico, fu teologo
dell'Arcivescovo di Cosenza Alfonso Castiglione
Morelli, il quale gli conferì tre canonicati;
visse a lungo a Roma, profondo conoscitore della lingua
latina, fu poeta, delle sue opere si ricordano due
drammi dedicati a San Giorgio: “S.
Georgii Martjirium”, stampato da Giovan
Battista Robletto in Roma nel 1650, e “San
Georgii martyris triumphuf”, stampato da
Ignazio Lazzari in Roma nel 1661. Alla sua morte venne
sepolto a Roma nella chiesa di San Francesco ai Monti,
dov'è ricordato da un'epigrafe posta nella sua tomba dal
nipote Ludovico Valente. |
Lappano (Cosenza) |
Lappano (CS), Località
Querce dei Marra, chiesetta ricadente nel latifondo
Marra |
Lappano (CS), Località
Querce dei Marra, Casino Marra |
Michele,
nato a Lappano, vissuto tra il Cinque e Seicento,
Segretario del duca di Girifalco (comune del mandamento
di
Borgia
in provincia di Catanzaro), letterato, tradusse in
italiano l'opera comica di don Pedro Calderon de la
Barca intitolata “Con chi vengo vengo”, stampata
a Napoli presso Novello de Bonis nel 1665. Fu Accademico
dei Costanti.
Francesco, nel 1757, acquistò il fondo in
località Fondente che risultava iscritto nel catasto del
1752 per un'estensione di 50 tomolate.
Serafino, nel 1764 prestò all'Università di San
Pietro 132 ducati per comprare il grano di cui vi era
penuria, in quell'anno vi era stata una carestia in
tutto il Regno di Napoli; il sindaco Domenico Urso inviò
come emissari per ritirare la somma suo padre Niccolò ed
il deputato Bernardo Belvedere, il grano venne
panificato e venduto, il ricavato venne consegnato al
sindaco per estinguere il debito, il quale lo utilizzò
per liberare dal carcere suo fratello Gaetano, di
conseguenza la restituzione del debito ricadde sulla sua
famiglia.
Giuseppe (n. 1763), con sentenza del 30 settembre
1806 fu assolto dall'accusa di aver preso parte alla
rivolta antifrancese nel suo comune di Lappano.
Vincenzo († ante 1843), aveva un Palazzo in via
Garrubba (o San Lorenzo) a Cosenza, sposò Francesca
Toscano, hanno avuto come figli: Eluisa,
Giuseppe, Antonio, ebbe un figlio, e
Michele (Lappano, 1802 † Cosenza, 3 aprile 1861),
dagli atti risulta essere nato nel 1802 e non nel 1800
come lascia intendere la lapide, per cui morì a 59 anni.
Michele, fu
proprietario, tra gli altri, del fondo Macchia
Colonna sito nella difesa Miglianò in
Regia Sila, dato in permuta da Francesco e
Nicola Rodi di Celico; patriota nel 1848 e nel 1860,
sposato il 27 aprile 1834 a Luisa
Cosentini,
figlia di Giuseppe Maria e di Rosa
Parisio,
hanno avuto come figli: Filomena (n. 1839),
Maria (n. 1840), sposata ad Ippolito
Mirabello
di Carpanzano,
Giuseppina (n. 1841), sposata in casa De Bonis di
Cosenza, Saveria (n. 1842), Teresa (n.
1843), e Gerardo (1845 † ante 1877).
Gerardo sposò Caterina
Passalacqua,
figlia di Francesco e di Maria
Galluccio,
hanno avuto come figli: Alfredo (n. 1871),
Francesco (n. 1867), e Michele (n. 1865).
Archivio di
Stato di Cosenza, perizie giudiziarie: anno 1843, B. 7,
perizia 23; anno 1856, B. 21, perizia 28; anno 1889, B.
12, perizia 16. |
Cosenza, Chiesa di San
Francesco di Paola, lapide in memoria del nobile Michele
Marra |
Lappano, chiesa
parrocchiale di San Giovanni Battista, Altare della
Madonna del Rosario |
Altare, stemma Marra ? |
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Note:
(1)
- Non siamo riusciti ad identificare gli smalti.
(2)
- Vincenzo Maria Egidi in “Regesto delle pergamene
dell'Archivio Capitolare di Cosenza” a cura di Raffaele
Borretti. Editoriale progetto 2000, pagg. 84-86, e pag.
96.
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Fonti bibliografiche:
- Eugenio Arnoni, “La Calabria
Illustrata,vol. IV, il Circondario di Cosenza”.
- Ivan Pucci "Gli stemmi araldici nel contesto urbano di
Cosenza e dei suoi casali", pag.68. Edizioni Orizzonti
meridionali 2011.
- Luca Irwin Fragale, Microstoria e
araldica di Calabria Citeriore e di Cosenza. Da fonti
documentarie inedite, Milano, Banca CARIME, 2016.
- AA.VV. "MILLE ANNI DI STORIA" (col
patrocinio dell'Amministrazione Comunale di San Pietro
in Guarano), CIC EDIZIONI INTERNAZIONALI - ROMA 1999.
- Salvatore
Spiriti
“Memorie degli scrittori cosentini”, Napoli 1750.
- Gustavo Valente, “Compendium,
dizionario storico, geografico, biografico ragionato
della Calabria” Vol.IV, Ferrari editore
2017.
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