Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Antinori

Arma: troncato, nel 1° losangato d’oro e d’azzurro; nel 2° d’oro.
Motti: Te disce proficio. Frangar, non flectar.
Residenza: Firenze e Napoli

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© Stemma Famiglia Antinori dei duchi di Brindisi di Montagna

Antica e nobilissima famiglia stabilitasi a Firenze già dagli inizi del XII secolo ove i suoi rappresentanti ricoprirono importanti cariche e vestirono l’abito di Malta e quello di S. Stefano.
FRANCESCO fu commissionario di guerra nel 1487 e nel 1495.
AMERICO fu ambasciatore di Milano nel 1502.
ALESSANDRO, ricchissimo commerciante, finanziò la costruzione dell’oratorio della chiesa di S. Michele Bertelli a Firenze, detto degli Antinori, ove risposa in pace.
LUDOVICO fu Vescovo di Volterra, di Pistoia e di Pisa nel 1575.


Firenze, Palazzo Antinori


Firenze, Palazzo Antinori, stemma


Firenze, Palazzo Antinori, cortile interno.
 


Firenze, Palazzo Antinori, cortile interno, stemma
 

IL RAMO NAPOLETANO


Nel 1458 un ramo della famiglia si trasferì a Napoli, dove furono nobili fuori Seggio, con ANTONIO Antinori che insieme al cardinale Latino Orsini presenziò all’investitura di Ferdinando I d’Aragona, re di Napoli, detto Ferrante.
LUIGI Antinori, figlio di Antonio e di Caterina Soderini, agli inizi del 1500 accumulò una fortuna grazie al commercio e acquistò varie terre tra cui il feudo di Brindisi di Montagna in Provincia di Basilicata e proprietà in Napoli dalle famiglie Orsini e Sanseverino.


© Brindisi di Montagna (Basilicata) - Ciò che resta del castello dei Sanseverino acquistato e trasformato in
residenza estiva dalla famiglia Antinori.

ALFONSO Antinori, barone di Giurani e Siano, sposò a Napoli nel 1590 Eleonora Piscicelli (Napoli,1568 † ?).
SCIPIONE, Signore di Giurani, nipote di detto Luigi, subì dei rovesci economici ed il
feudo di Brindisi di Montagna nel 1634 venne messo all’asta per soddisfare i creditori.
L’acquistò FLAMINIO Antinori; nel 1654 detto feudo risultava intestato al nipote GERONIMO il quale ottenne da re Filippo IV di Spagna nel 1661 (Diploma dato a Madrid il 20 ottobre 1661 - Arch. di Simancas: ivi, vol. 519 fol. 227 t) il titolo di 
duca di Brindisi di Montagna. A Geronimo successe suo nipote GIUSEPPE DOMENICO († 15 maggio 1767), al quale successe suo figlio FLAMINIO († 17 settembre 1775), sposato a Maria Antonietta de Goyzueta dei marchesi di Toverena, ha avuto come figlio GIUSEPPE (Napoli, 1773 † ivi, 25 gennaio 1856), il quale ebbe l'ultima intestazione dei feudi di Brindisi di Montagna e di Pietramorella il 17 novembre 1786. Uomo colto, di bellissimo aspetto, conteso da numerose donne tanto da scatenare l’ira e la gelosia della moglie Maddalena Battaglia, che chiese ed ottenne la separazione, dissipò gran parte del patrimonio al gioco ed ai bagordi. Nei letti delle amanti venne a conoscenza di notizie segretissime e ben presto diventò un agente segreto. Fu informatore di re Gioacchino Murat e, quando ci fu la restaurazione del Regno, dovette fuggire da Napoli. Fu al servizio della corte austriaca e dello zar di Russia, alternò vita mondana con periodi di prigionia. Tornato nella sua amata Napoli trascorse gli ultimi anni in tranquilla solitudine.
Con Real Rescritto del 14 agosto 1858 è stato riconosciuto il titolo di duca di Brindisi a LUIGI Antinori, e con Decreto del 1866 confermato ad AMERIGO, figlio di COSMA. In seguito alla morte di Amerigo, avvenuta il 25 luglio 1892, detto titolo, con Decreto Reale dell'8 luglio 1903 e Regie Lettere Patenti del 26 novembre dello stesso anno, è stato novellamente riconosciuto a MARIA Antinori (n. Firenze, 1870) figlia di Amerigo, moglie di Giuseppe Camillo Borghese principe Aldobrandini, con diritto di trasmetterlo al figlio secondogenito Ferdinando (n. Firenze, 2 luglio 1895). L'Araldo “Almanacco Nobiliare del Napoletano 1915”, Enrico Detken, libraio editore, Napoli 1914, p. 285.

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© Napoli - busto di Fabrizio Antinori

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© Napoli - busto di Flaminio Antinori

A Napoli, nella chiesa dei Santi Apostoli, accanto al Monastero che sino a qualche anno fa custodiva l'originale della "Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso, vi è la cappella gentilizia del Casato con i busti dei nobili FABRIZIO e FLAMINIO Antinori.

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© Napoli - Chiesa barocca dei Santi Apostoli


La storia del duca Giuseppe Antinori.

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.


Casato inserito nel 3° Volume  di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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