Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Salvidio

Arma: d’azzurro alla fascia di rosso, filettata d’argento, accompagnata da tre stelle d’oro, due in capo e una in punta, al capo d’oro all’aquila spiegata di nero.
Altra: d’azzurro alla fascia di rosso, filettata d’argento, accompagnata in capo da due stelle d’oro e in punta da una croce patente d’oro, al capo d’oro all’aquila spiegata di nero.
Motto: MERSUS EMERGET

Titoli: conte palatino, nobile di Acri.

Dimore: Acri e Roma.


Acri, Basilica di Sant'Angelo d'Acri, stemma Salvidio

L’antichissima famiglia calabrese Salvidio, originaria di Acri, terra in provincia di Calabria Citra in diocesi di Bisignano, godette di nobiltà ad Acri insieme alle famiglie Aliprandi, d’Antoni, Berlingieri, Bernaudo o Bernarda, Brancaccio, Capalbo, Civitate, de Falco, Ferrari, Gaudinieri, Gencarelli, Giannone, Julia, Lagaccia, Le Pera o de Piris, de Rosis, Salimbeni, Schiavo, de Simone, Sprovieri, Traietta e de Urso.
Antonio Salvidio, valoroso milite, castellano di Acri, si schierò con gli Aragonesi mentre gli abitanti della città parteggiarono per gli Angioini; per tale motivo, Mase Barrese, richiamato dall’assedio di Venosa dal re aragonese, saccheggiò il paese. Antonio, per i servigi resi, ebbe nel 1492 la Regia famigliarità da re Alfonso II d’Aragona.


Acri (Cosenza), Palazzo Salvidio

Acri (CS), Palazzo Salvidio, portale. A destra: Acri (CS), Palazzo Salvidio, stemma

Ascanio Salvidio, Credenziere del Regno di Napoli, ottenne dall’imperatore Carlo V nel 1520 la Milizia aurata e nel 1530 il titolo di conte palatino.
Salvatore Salvidio, sindaco di Acri, fu nominato cavaliere del Real Ordine di Francesco I.
La famiglia possedeva in Acri un maestoso palazzo e nella Basilica di Sant’Angelo d’Acri la cappella gentilizia; l’altare, quadro di San Francesco e i quadretti delle Vie Crucis furono fatti realizzare da Francesca Salvidio nata Baffi.


Acri, Basilica di Sant'Angelo d'Acri

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Bibliografia:
- Raffale  Capalbo, “Memorie storiche di Acri”, S. Maria Capua Vetere 1924.
-  Lorenzo Giustiniani, “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli”.
- Erasmo Ricca, “La nobiltà del Regno delle Due Sicilie”, Napoli, 1839.
- Franz von Lobstein, “Settecento Calabrese”, Napoli 1978.
- Archivio di Stato di  Napoli - Privilegi.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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