Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
|
Giudice
Caracciolo |
Arma: trinciato di
rosso e d'azzurro, alla banda d'argento sulla trinciatura. |
© Napoli, Stemma di Nicola o Nicolaus Giudice,
Principe di Cellamare, con le insegne delle Famiglie
imparentate: Sanseverino, Franchi e della Marra. |
La famiglia Giudice o Giudice
Caracciolo è uno dei tanti rami dei
Caracciolo Pisquizi, detti anche
Svizzeri, che anteposero al loro cognome quello di Giudice.
Il casato ottenne numerosi titoli:
- Nicola o Nicolau Giudice (1587 † 1681), figlio
di Marcantonio e Donna Cornelia dei Franchi, fu il primo
principe di Cellamare, cittadina in
Terra di Bari, e
successivamente duca di Giovinazzo e di
Terlizzi (1651); prese in moglie Ippolita Palagano (1606
† 1693).
- nel 1649 principe di Villa S. Maria;
- nel 1616 marchese di Alfedana e
duca di S. Elia;
- nel 1676 duchi di Gesso e di Schiava.
Francesco Giudice (Napoli, 7
dicembre 1647
† Roma, 10 ottobre 1725), nono figlio del
citato Nicola o Nicolau, primo principe di Cellamare, e di Ippolita
Palagano, intraprese la carriera ecclesiastica e ben presto ricoprì
numerosi incarichi, fu
creato cardinale il 13-2-1690 dal pontefice Alessandro VIII e
nominato arcivescovo di Monreale il
14-1-1704 dal papa Clemente XI .
|
Nel 1722 Gian
Francesco Caracciolo (1697
†
1737),
patrizio napoletano,
principe di Villa S. Maria e
marchese di Alfedena,
sposò donna Costanza Eleonora del Giudice, figlia ed erede di Antonio (†
1724), principe
di Cellamare e duca di Giovinazzo, e di donna Anna Camilla
Borghese
dei principi di Sulmona.
Nel 1724 Gian Francesco acquisì, per maritale nomine, i titoli di
principe di Cellamare e
duca di Giovinazzo. |
|
|
I predetti
coniugi ebbero un unico figlio, Nicola Giudice Caracciolo,
morto senza eredi essendo deceduto in tenera età (†
agosto 1724).
Il titolo, per l'istituzione del maggiorascato
passò a Filippo Caracciolo,
duca del Gesso;
dalla sua primogenita, nacque Francesco che ereditò il feudo di Cellamare e riunì in sé i titoli e i cognomi delle due estinte
famiglie dei Giudice di Cellamare e dei Caracciolo di Villa.
Francesco Caracciolo sposò Maria Vittoria
di Palma d'Artois;
per figlio ebbe Giuseppe, principe di
Cellamare e di Villa, il quale sposò Stefania Caracciolo dei
duchi di Martina. Dal matrimonio nacque Francesco, cavaliere
dell'Ordine di S. Gennaro, che sposò Marianna
Muscettola, principessa di Leporano e,
per maritale nomine, il titolo passò in Casa Giudice Caracciolo. |
Napoli, stemma Giudice
Caracciolo. A destra: stemma partito
Pappacoda -
Giudice Caracciolo |
Ritratto dell'arcivescovo Filippo
Giudice Caracciolo |
Il
palazzo Cellamare
di Napoli ha avuto vari proprietari: i
Carafa dei principi
di Stigliano, i
Guzman dei duca di Medina, i Giudice dei principi di
Cellamare e gli
Imperiali dei principi di Francavilla. In questo
palazzo "...si accoglieva
specialmente il fiore dei forestieri, che capitavano a
Napoli, in quei tempi nei quali il viaggio in Italia e il
soggiorno a Napoli erano venuti di moda."
(Benedetto Croce in "Napoli
Nobilissima", 1901, pag. 164) |
Napoli, palazzo Cellamare,
ingresso e facciata |
© Napoli - Affresco con lo stemma di
Nicola Giudice, principe di Cellamare |
Napoli - Palazzo dei Principi di
Cellamare |
Napoli, Altare con le insegne della
famiglia Giudice Caracciolo |
Nel
feudo di Cellamare, in Terra di Bari, il Casato possedeva nel XVI
secolo un magnifico castello. |
Cellamare (BA) - Portale del Castello - © foto di Carlo Longo de Bellis |
Sul
portale d'ingresso del castello è collocato lo stemma lapideo dei
Giudice Caracciolo Principi di Cellamare del XVI sec. e in seguito
Duchi di Giovinazzo; nello stemma è presente un mascherone
atropopaico scacciaspiriti che fa linguacce (contro la Jella),
simile allo stemma del portale di
Palazzo Longo di Modugno. |
Cellamare (BA) - Stemma sul portale del
Castello - © foto di Carlo Longo de Bellis |
I
de
Gemmis furono amministratori del feudo di Terlizzi. L'ultima
erede del ramo dei duchi di Giovinazzo fu Eleonora Giudice
Caracciolo morta senza figli nel 1770 e i feudi furono devoluti alla
Regia Corte. |
Giovinazzo(Ba) -
Palazzo Ducale edificato da Don Nicolò Giudice nell'anno 1659
© foto di Carlo Longo de Bellis |
Camillo
Giudice Caracciolo,
duca di Schiava,
fu governatore dell'Ospedale Elena d'Aosta di Napoli dal
1910 al 1911 e soprintendente del Pio Monte della
Misericordia dal 1905 al 1911. |
Napoli, elenco dei Governatori e
Commissari dell'Ospedale Elena d'Aosta di Napoli e dei
Soprintendenti e Commissari del
Pio Monte della Misericordia di Napoli dal 1910 al 1970 |
|