Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Giunti

Arma: d'oro, troncato da una fascia di rosso; nel primo, una pianta di rose fiorita di tre pezzi al naturale, nodrita di un vaso di verde posto sulla fascia; nel secondo, alla banda di rosso sostenente un leone al naturale illeopardito ed accompagnato in punta da una stella di rosso.
Altra: troncato da una fascia di rosso; nel primo, d'azzurro ad una pianta di rose fiorita di tre pezzi al naturale, nodrita di un vaso d'oro posto sulla fascia; nel secondo, trinciato d’argento e d’azzurro, nel 1° al leone al naturale illeopardito, nel 2° alla stella (5) d'argento; sulla partizione una banda d’oro.
Dimore:
Strongoli, Crotone, Sangineto, Napoli e Roma.
Titoli: barone
Patrono: San Michele Arcangelo


Crotone, stemma della famiglia Giunti

L’antichissima famiglia calabrese Giunti, di probabili origini siciliane, si stabilì in Strongoli (in provincia di Crotone) con Bernardino Giunti, nipote di Giovanni Giunta, barone di Aliano (1453), che ebbe due figli: Evangelista ed Alfonso. Il primo, restò in Strongoli e divenne Contestabile(1) dei Sanseverino principi di Bisignano; il secondo, invece, passò in Sangineto, feudo sito in Calabria Citra, per curare gli affari del principe di Bisignano il quale era anche Signore di quest'ultimo feudo.
In seguito i discenti di Nicola svolsero mansioni di agenti generali della famiglia Pignatelli di Strongoli.
Nel 1767 i due rami di Strongoli e Sangineto si riunirono a seguito di matrimonio di Domenico Giunti di Sangineto con Isabella Giunti di Strongoli.
Francesco Giunti fu deputato nel primo Parlamento d’Italia; egli era prozio del Senatore Leopoldo, più avanti menzionato.


Crotone, Palazzo Giunti
Per gentile concessione del Nobile Don Francesco Giungata


Crotone, Palazzo Giunti, la corte


Palazzo Giunti, porticato con scale

Dipinti settecenteschi commissionati dalla Famiglia Giunti


Sangineto (Cosenza), Villa Giunti
Si ringrazia il Signor Airaldi Claudio e consorte Eleonora, nata Magnelli, per averci inviato le foto

Sangineto, Cappella di Villa Giunti, esterno, altare e lapide
Si ringrazia il Signor Airaldi Claudio e consorte Eleonora, nata Magnelli, per averci inviato le foto

Il feudo di Strongoli, terra in Calabria Citra, apparteneva alla provincia di Cosenza, nel 1815 passò alla provincia di  Catanzaro e nel 1922 a quella di Crotone, nel 1605 apparteneva ai Sanseverino principi di Bisignano che lo vendettero a Giovan Battista Campitelli, conte di Melissa,  per 70.000 ducati. Annibale Campitelli nel 1620 ottenne il titolo di principe di Strongoli. Alla morte di Francesco Campitelli, deceduto improle, il feudo passò nel 1668 al nipote Domenico Pignatelli, figlio della sorella Giovanna Campitelli, maritata con Girolamo Pignatelli. Infine il feudo pervenne ai Giunti.


Strongoli, stemma Giunti
Foto inviata dal collaboratore Carlo Perri

Nel 1839 Leonardo Giunti sposò Irene Pignatelli di Strongoli; una loro figlia, la baronessa Giulia che diede il nome all’"Asilo Giunti", tutt’ora esistente e funzionante in Strongoli, sposò nel 1870 un suo cugino, il Senatore del regno Leopoldo Giunti (Sangineto, 21-1-1849 Roma, 8.3.1927); quest’ultimo, con Regio Decreto 8 marzo 1925 e Regie Lettere Patenti 10 luglio stesso anno, fu decorato del titolo di barone trasmissibile ai maschi primogeniti. Detto barone era figlio di Pietro (Sangineto, 2-2-1826 Napoli, 21-9-1896).


Strongoli, Palazzo Giunti. A destra: l' Asilo Giunti
Foto inviata dal collaboratore Carlo Perri


Cappella Giunti nell'ex cattedrale di Strongoli

Castello di Strongoli e cappella gentilizia con stemma della famiglia Giunti.
Foto inviate dal collaboratore Carlo Perri

Irene Giunti (Napoli, 21-1-1874 Roma, 7-3-1968), altra figlia dei citati Leopoldo Giunti e Giulia Giunti, sposò a Napoli nel 1892 Felix Hermann di Targiani, di origine svizzera; diede alla luce quattro figli: Maria, Leopoldo, Sophia e Felix.
Irene fu la seconda ispettrice nazionale della C.R.I..

Merita di essere citato Ignazio Giunti (Roma, 30-8-1941 Buones Aires, 10-1-1971), figlio del barone Leonardo (Napoli, 14-1-1872 Roma, 12-2-1958), pilota automobilistico di formula 1, deceduto a seguito di incidente avvenuto sul circuito di Buones Aires, alla guida della Ferrari 312 PB.


Senatore Leopoldo Giunti


Ignazio Giunti, pilota

Il barone Pietro Giunti (Napoli, 1899 Roma, 1969), fratello di detto Ignazio, sposò nel 1928 la nobildonna Gabriella dei conti San Martino di Strambino.


Foto del matrimonio del barone Pietro Giunti con Gabriella dei conti San Martino di Strambino
Sotto: foto di gruppo in Sila, al centro il
barone Pietro Giunti
Per gentile concessione del NH Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona

Il casato risulta iscritto nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e nell’Elenco Nobiliare Italiano col titolo di barone in persona di Nicola Giunti, figlio di Leopoldo e di Giulia Giunti, nato a Napoli il 7-3-1871.

_____________
Note:
(1) -
Comandante delle milizie dei principi.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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