Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Farina |
Arma:
d’azzurro, al leone poggiante sul sacco di mezzo dei tre di
farina
uscenti dalla punta il tutto al naturale, e mirante un sole
d’oro raggiante nascente dall’angolo sinistro del capo.
Titoli: baroni (per
linea maschile primogenita). |
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La famiglia Farina ha le sue origini a Sora sin dal 1500
(1).
Leonardo ( Sora 1683 †
Chieti 1762 ), fu tintore di Popoli per 24 anni, poi di
Chieti dal 1726. Da Anna Antonia Celli, ebbe sette figli
tra cui Francesco
(Chieti 1731 † 1800) tenuto al sacro fonte da madonna
Giovanna Leognani
Ferramosca dei duchi d’Alanno.
Francesco, dopo aver
operato nella tintoria del padre presso la Fonte Grande
(2), iniziò una sempre più proficua attività
commerciale dei tipici prodotti locali tra cui l’ olio e
il grano. Nel 1775 ottenne l’Arrendamento del ferro per
l’ Abruzzo, Molise e Capitanata che mantenne per più
mandati
(3).
Con l’aiuto dei cognati Costanzo creò un vero e proprio
impero commerciale con "case di commercio" a Marsiglia,
Trieste, Chieti e Napoli
(4).
Acquistò la terra feudale di Anfiano (Lecce) e molti
terreni ex gesuitici siti a Casalincontrada e
Bucchianico
(5).
Col titolo baronale, dal 1782 si
trasferì con tutta la famiglia a Napoli dove abitarono
gli appartamenti di palazzo Burnasso del duca di Morrone
(6)
e divennero assidui di corte. |
Napoli, la Chiesa dello Spirito Santo e i 2 palazzi Brunasso -
tela di Antonio Noli del 1762 |
I suoi figli Florindo ( Chieti 1761 † Portici 1807
) e Celidonio ( Chieti 1764 † Pescara 1833)
sposarono due damigelle di corte, il primo la
baronessina Marianna Lauer camerista della regina Maria
Carolina e il secondo la marchesina Carolinella Vivenzio
figlia del medico di corte Giovanni e di Carolina Lauer
zia di Marianna da cui discendono i Farina marchesi di
Pescara.
Francesco, per i suoi trasporti, fece costruire due
fregate nei cantieri di Castellammare e, per la
spedizione punitiva contro il rais di Algeri del 1784,
ne affittò una a re
Ferdinando di Borbone che poi gliela
acquistò.
Nel 1793, reclutò soldati e finanziò due reggimenti di
cavalleria per sua maestà il quale per riconoscenza lo
nominò prima Tenente, poi Colonnello e infine Brigadiere
dei Reali Eserciti e gli conferì l’onorificenza di
Commendatore dell’Ordine Costantiniano
(7).
Nel 1794, fu nominato Commissario di Guerra per
l’Abruzzo e tornato nella sua città natale, ne fu
Camerlengo per tre mandati dal 1795 al 97
(8).
La città, grata per il suo operato, gli ha dedicato una
targa marmorea e l’orologio della Porta Pescara
(9). |
Chieti,
l’orologio con l’iscrizione: "Ferdinando IV. Siciliar.
Rege. P.A.F Auspice
Baro. D. Franciscus Farina. Constant.
Ord. Eques
Commendator. Vicetribunus. Censorque. Exercituum
Viis. Praefectus. Patritius. ac Camerarius. Teat.
Utriusque. Aprut. Prov. Princepes. Inclytiss.
E. Fund. Hanc costruendam. Januam. Curavit
Et Horologium Posuit
A. MD.CCXCVII" |
Quando il generale Pronio la riconquistò dai francesi,
nominò Francesco Comandante della piazza di Pescara.
Morì il 16.12.1800
(10). |
Florindo
(Chieti 1761 † Portici 1807), suo primogenito, frequentò
il prestigioso Seminario Soleti di Siena dal dicembre
1775 a novembre 1800, si diplomò esponendo un «trattato
sullo Elettricismo con un saggio di Matematica»
(11).
Continuò con successo l’attività commerciale paterna.
Sposò Marianna, figlia del generale asburgico barone
Franz Lauer, e camerista di sua maestà Maria Carolina.
Per stare vicino alla moglie impegnata a corte, oltre
all’abitazione napoletana acquistò là villa del principe
Vincenzo di Calvaruso a Portici. |
Villa Farina oggi detta villa Starita dal
cognome dell’ultimo proprietario; fu acquistata da
Florindo Farina intorno al 1790
(11bis) |
Ebbero due figli: Carolina e Ferdinando.
Carolina, (Napoli 1795 † Palermo 1872) ebbe come
padrino di battesimo re Ferdinando e andò poi sposa a
Don Francesco
Pignatelli
principe di Noia, di Castelvetrano, di Terranova e
Bellosguardo, nato il 4 dicembre 1790 da Ettore V e
dalla Principessa e Duchessa Anna Maria
Piccolomini. |
Ferdinando
(Napoli 1795 † 1879) ebbe come padrino sua maestà Maria
Carolina d’Asburgo Lorena Borbone. |
Il Forte del Carmine
(che oggi non esiste più ) in un quadro di Antonio Joli
(Modena, 13 marzo 1700 - Napoli, 29 aprile 1777)
Di seguito: altra veduta del Forte del Carmine in una
incisione del 1845 |
Il 23 gennaio del 1839 sua maestà lo nominò socio della
Società economica di
Terra di lavoro
con sede a Caserta
(15).
Nel 1848 fu nominato Maggiore della Guardia Nazionale di
Caserta. |
Con suo fratello minore, Francesco, proseguì la
gestione dei Mulini Reali di Caserta iniziata dal padre
e nel 1840 ne innovò il funzionamento cambiando i
tradizionali meccanismi con turbini idraulici
(16). |
Croce di Cavaliere del Real Ordine di
Francesco I re di Napoli |
Sposò Elisa Guerra da cui ebbe Francesco (1841),
Marianna ( 1843ca), Carlo ( 1845 ) e Ettore (
1849 ). |
Carlo
(Portici 1845 † Napoli 1926)
da sottotenente di vascello fece parte dello Stato
Maggiore della pirocorvetta Magenta della Real Marina
Militare che, dal 1866 al 1868, effettuò la prima
circumnavigazione del globo agli ordini del capitano
Vittorio Arminjon che strinse accordi commerciali con
gli imperi Giapponese e Cinese
(18).
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Carlo Farina, foto nell’album di Pasquale
Libetta, Capitano in seconda della Magenta.
Biblioteca La Magna Capitana di Foggia |
Lo Stato Maggiore della Magenta
all’arrivo a Napoli il 30 marzo 1868 (vedasi nota 14) |
Nel 1882 fu promosso Capitano di Corvetta, nell’85
Capitano di Fregata, nell’89 Capitano di Vascello e il 7
marzo 1897 Contrammiraglio
(19).
A la Spezia fu Direttore delle Torpedini e del Materiale
Elettrico dal 1892 al 1896 poi Comandante Superiore dei
C.R. Equipaggi dal 1897 al 1899 e infine
Sempre alla Spezia fu poi nominato: Direttore Generale
del Personale dal 1900 al 1901, il 1° maggio 1902,
terminò il servizio in mare e fu nominato Direttore
Generale dell’Arsenale fino al 1904.
Nel 1906 fu nominato Viceammiraglio e nel 1912 fu messo
a riposo
(20).
Le sue onorificenze:
- Cavaliere, poi Ufficiale, Commendatore e infine Grande
Ufficiale dell’Ordine Equestre della Corona d’Italia.
- Cavaliere, poi Ufficiale e infine Grande Ufficiale
dell’Ordine Equestre di San Maurizio e Lazzaro. |
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Da Matilde Perodi ebbe quattro figli: Ferdinando,
Elena, Maria, Isabella ed Ettore.
Morì a Napoli il 25.02.1926 col grado di Viceammiraglio.
Ferdinando
(la Spezia 1877 † Roma 1967)
seguì le orme del padre facendo la carriera militare in
Marina, divenne Ammiraglio, Senatore del Regno ed ebbe
alti incarichi al Ministero e nello Stato Maggiore, fu
Presidente della Finmare e della Cumana.
Fu insignito delle onorificenze di Cavaliere, Ufficiale,
Commendatore, Grande Ufficiale e infine Gran Cordone
dell’Ordine della Corona d’Italia e di quelle di
Cavaliere, Ufficiale, Commendatore e Grande Ufficiale
dell’Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro.
Fu aiutante di campo di Sua Maestà Vittorio Emanuele III
e ricevette la Croce al merito di Guerra e la Medaglia
d’argento al Valore Militare
(21).
A seguito della morte dello zio Francesco e di suo
cugino Gioacchino nel 1931, ereditò il titolo di barone
che fu confermato con Real Decreto del 26 ottobre 1839
(22).
Da Maria Luigia
Spirito
ha avuto Beniamino, nato il 14 luglio 1910, anch’egli
Ammiraglio di Marina, che sposò Maria
Sersale
da cui ebbe il barone Carlo ingegnere e grande
appassionato di viaggi e fotografie e Maria sposata con
Alexander Leon. |
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Elena sposò l’avvocato Francesco Calvanese, Maria sposò
il marchese Lorenzo De Leonardis e Isabella sposò il
marchese Giuseppe
Di Transo. |
Ettore
(Napoli
1880 † 1966), quartogenito di Carlo, come il
padre ed il fratello Ferdinando, è stato ufficiale di
Marina. Col grado di guardiamarina addetto alla rotta ha
fatto parte dello Stato Maggiore dell’incrociatore
Dogali che dal 1904 al 1906 ha fatto la Campagna delle Americhe, mitico viaggio in cui la nave ha risalito il
Rio delle Amazzoni fino al Perù.
(23). |
Navigazione della Reale
Nave Dogali nel Mar delle Antille dal 1904 al 1906 |
Comandante Ettore Farina
(Napoli
1890 † 1966),
marito di Agnese Pittore |
Ha sposato Agnese Pittore appartenente ad una dinastia
di Presidenti degli Agenti di Cambio di Napoli. Da lei
ha avuto:
- Mario (Napoli 1914 † 2008) dottore in Chimica da cui
Giovanna (Napoli 1944) e il dott. Roberto ( Napoli 1947)
senza eredi maschi,
- Franco (1915 † 2002) dottore in E.C. da cui l’ing
Paolo (Rapallo 1943) da cui il dottore in logopedia Filippo (Milano 1980), da
cui Giovanni (Como 2019),
- Renato (1921 † 1995) ingegnere da cui l’ing. Maurizio
(1957), medico chirurgo Carlo (1959), Fabio (1962) e
Massimo (1968 )e infine
- Maurizio (Napoli
1924 † 1984). |
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Note:
(1) -
Archivio battesimi di Santa Maria Assunta - Sora.
(2) - Numerazione dei fuochi
1732- Archivio Sorico
Comunale Chiti.
(3) - Dizionario Biografico
degli Italiani – Treccani Francesco Farina.
(4) - Op. cit. alla nota 3.
(5) - Op. cit. alla nota 3.
(6) - Op. cit. alla nota 3.
(7) - Notizie
biografiche che riguardano gli uomini illustri di Chieti
di Gennaro Ravizza - Napoli 1830.
(8) - Op. cit. vedi nota 7.
(9) - Op. cit. vedi nota 7.
(10) - Registro dei morti della
Cattedrale di San Giustino di Chieti.
(11) -
Tomo decimoquinto delle Gazzette toscane
uscite per settimana per settimana nell’anno 1780,
Firenze 1780” consultabile su Google book digitando
Gazzetta Toscana 15 pag 156.
(11bis)
- La villa fatta costruire da Guglielmo Moncada, IV
principe di Calvaruso (1696-1766 ) passo al figlio
Vincenzo, V principe di Calvaruso (1732-1805), alto
ufficiale dei Regi Eserciti di Napoli e Sicilia,
governatore di Reggio Calabria e poi di Messina che la
vendette a Florindo Farina attorno al 1790, restò di
proprietà del figlio Ferdinando e alla sua morte alla
moglie Elisa Guerra, la quale, in seguito a svariati
debiti contratti, ne subì l’esproprio nel 1897,
l’acquistò all’asta Enrico Pessina che successivamente
la cedette ad Emilio Marrullier (ufficiale del Genio
Militare) che nel 1904 la vendette a Lucio Starita.
(12) -
Statuti Real Ordine Militare di S. Giorgio decreti del 7
ottobre 1819.
(13) - Affari deversi
dell’AS Palermo.
(14) - Almanacco del Regno
delle Due Sicilie dell’anno 1841 e anche in “Ruoli de
generali ed uffiziali attivi e sedentari di tutte le
armi” visibile su Google book.
(15) - La Società
economica di Terra di Lavoro di Alessandro Marra pag
40, 44, 108 e 118 in cui è citata la sua adesione a
tutto il 1850.
(16) -
Tratto da: I “mulini reali” di Caserta. Nuove
acquisizioni e strategie di conservazione e riuso di
Raffaele Amore, Mariangela Terracciano, saggio
contenuto in: Storia dell’ingegneria - Atti
dell’8 Convegno Nazionale 6 - 7 Aprile 2020, Vol 2°, I
“turbini idraulici” erano delle turbine a vapore che
incrementarono sensibilmente la produzione.
(17) - Tratto da
"Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla
principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata
marchesa di Pescopagano, e documenti ad esso relativi"
scritto dalla stessa Carolina Barberini nel 1864.
(18) -
Viaggio intorno al globo della pirocorvetta Magenta di
E. H. Giglioli 1875.
(19)
- Annuario ufficiale della Regia Marina
disponibile su Google book.
(20) - Estratto
Matricolare di Carlo Farina – Marina Militare.
(21) -
wikipedia: Ferdinando Farina.
(22) - Annuario della
Nobiltà Italiana vol I - i Farina.
(23) - Dalle Antille, alle
Gujane e alla Amazzonia di Gregorio Ronca.
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