Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Compagna |
Arma:
troncato,
d'oro e di nero al leone rampante dell'uno nell'altro.
Dimora: Messina, Longobucco, Cosenza, Corigliano Calabro,
Palma Campania e Napoli.
Titoli: nobili di Messina, baroni, principi di
Marsiconovo. |
Stemma partito con le insegne
delle famiglie Basile di Santa Lucia del Mela (Messina) e
Compagna. |
Paolo,
dopo il Vespro Siciliano del 1282 fu eletto Rettore di
Sutera (Caltanissetta).
Tommaso, nel 1455 ebbe l'incarico di
Senatore della città di Messina.
Francesco, nel 1496 ebbe l'incarico di
Senatore della città di Messina.
Matteo,
figlio del citato Tommaso, acquistò da Giovanni Baglione
il feudo della gabella del fondaco del re, ne ebbe la
conferma regia nel 1477, nel 1502 gli successe suo
figlio
Angelo.
Bernardino fu Senatore Nobile della
città di Messina nel 1522.
Gian
Giacomo fu Giudice della Corte
Stradicotiale di Messina nel 1528.
Tra i
Cavalieri Gerosolimitani furono accolti: nel
1577 frà
Antonio
Compagna, nel 1582 frà
Giuseppe
Compagna, nel 1583 frà
Giacomo
Compagna e nel 1613 frà
Francesco. |
Cosenza, stemma famiglia Compagna
con le insegne melitense |
Nel 1618 Francesco Maria Compagna lascia la
Sicilia per trasferirsi a Longobucco nella Sila in
provincia di Cosenza, tra gli altri incarichi esercitò a
lungo l'ufficio feudale di Mastrodattia.
Paolo Antonio nel 1756 ebbe l'incarico da parte
del governo di riattivare le antiche miniere
argentifere; Pietro suo figlio fu avvocato,
ottenne dal Senato di Messina la reintegra nella
Nobiltà; ebbe cinque figli dei quali il primogenito fu
Luigi. Sul finire del Settecento la famiglia
versava in grave crisi finanziaria, a questa si
aggiunse l'uccisione da parte dei briganti dello stesso
Luigi. |
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Giuseppe
(Longobucco, 1780 † Corigliano, 1834), fratello del
citato Luigi, fu l'artefice delle fortune della
famiglia; sposato nel 1813 con Isabella
Cavalcanti (1792 † 1853) di Gennaro, fratello di
Vincenzo, barone di Rota e di Vittoria
Marsico dei baroni di Lattarico, colse le
opportunità che gli si presentarono col nuovo governo
francese che lo chiamò alla direzione delle
contribuzioni dirette per la provincia della
Calabria Citra; con i proventi acquistò beni
ecclesiastici espropriati dal governo, alcuni fondi in
Calabria e nella Terra del Lavoro. |
Giuseppe Compagna (1780 †
1834). A destra: Cosenza, Palazzo Compagna,
stemma |
L'apice fu raggiunto con l'acquisizione del patrimonio
della famiglia Saluzzo duchi di Corigliano (oggi
Corigliano Calabro in provincia di Cosenza),con abilità
i Compagna riuscirono ad acquistare tutti i crediti che
pesavano sull'eredità dei
Saluzzo ottenendo nel 1828 la cessione dei
beni di Corigliano col suo castello, e i beni in Palma
Campania (in provincia di Napoli), a Corigliano furono
trasferiti gli uffici per l'amministrazione e il
castello divenne la nuova residenza di famiglia. |
Palma Campania (Napoli),
Palazzo dei baroni Compagna già dei conti Orsini. A
destra:
Palma Campania -
stemma Compagna su omonimo palazzo |
Intestatario dei beni Saluzzo fu suo figlio Luigi
(1823
†
1872), il quale fu sottoposto alla tutela materna fino
alle nozze nel 1842 con la nobildonna Mariuccia del
Carretto, figlia del marchese Francesco Saverio,
Ministro della Polizia di re
Ferdinando II di Borbone. |
Corigliano Calabro,
Castello Compagna |
Luigi appoggiò le rivendicazioni dei moti del 1848,
ancora più in evidenza nelle battaglie risorgimentali
troviamo suo fratello minore Pietro Compagna,
frequentatore di circoli liberaldemocratici,
imprigionato nel 1858 per attività sovversiva e mandato
al domicilio coatto ad Amalfi; nel 1860 fu al seguito
di Garibaldi, nel 1861 fu eletto deputato nella prima
legislatura dell'Italia Unita
(1). |
Corigliano Calabro, Castello Compagna, ponte elevatoio.
A destra:
Cosenza, Palazzo Compagna, Portale |
"Il
Quadrato Compagna" (immagine prelevata da Google
Earth)
Nel 1850 Luigi Compagna fece erigere questa imponente
struttura nella frazione Marina di Schiavonea per
ospitare l'annuale
fiera del Primo Maggio (oggi si svolge sul lungomare la
prima domenica di maggio); venne anche utilizzato per
immagazzinare
la liquirizia per essere imbarcata dal porto della
Schiavonea; costruito su progetto dell'ingegnere
Francesco Bartholini di
Cosenza in stile neoclassico. |
Marina di Schiavonea,
frazione di Corigliano Calabro, Quadrato Compagna,
ingresso principale |
Il barone don
Francesco
Compagna (Corigliano, 1848 †
Napoli, 1925) figlio del citato Luigi, nobile di
Messina, Senatore del Regno e gentiluomo di corte della
Regina Margherita, sposato con la nobildonna Maria
Bianca Gallone di Nociglia (1852 †
1939), 9^ principessa di Marsiconovo. |
Il Senatore Francesco
Compagna |
Marsico Nuovo (Potenza) |
Ebbero
numerosa prole:
Lorenzo,
Carmela,
Pietro,
Mario,
Maria
Rosaria,
Anna Francesca,
Alferio,
Gerardo,
Giuseppe,
Antonia,
Guido
ed il primogenito
Luigi
(Corigliano, 1873 † Napoli,
1939),
principe di Marsiconovo per anticipata
successione materna concesso con Regio Decreto del 17
maggio 1925 e le successiva Regie Lettere Patenti del 4
marzo 1926, nobile di Messina, riconosciuto con Decreto
Ministeriale il 13 settembre 1927; sposato a Margherita
Soulier nel 1905; senza prole, nei titoli successe suo
fratello, il già citato don Pietro (Napoli, 1888
† ivi, 1965), principe di
Marsiconovo, nobile di Messina, cavaliere d'Onore e
Devozione del S.M.O. di Malta, cavaliere dell'Ordine dei
SS. Maurizio e Lazzaro, sposato a Teresa Siciliano dei
marchesi di Rende con la quale ebbero
Francesco
(Napoli, 1921 † Capri,
1982) principe di Marsiconovo e nobile di Messina, fu
Ministro dei Lavori Pubblici; sposato a donna Licia
Cattaneo della Volta dei principi di San
Nicandro; dalla loro unione nacquero:
Anna Maria,
Luigi
ed il primogenito
Guido
(1946), principe di Marsiconovo e nobile di Messina,
Senatore della Repubblica, sposato con Adelaide
Maresca
hanno avuto come figlio
Francesco
(Napoli, 1976), nobile di Messina. |
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Tripolitanaia, il
principe di Marsiconovo e Bianca Pallavicino. A destra:
la principessa di Marsiconovo - Anno 1932 |
Cosenza, Palazzo Compagna |
La
famiglia possedeva in Napoli un maestoso palazzo che fu uno dei primi ad essere costruiti
nel XVI secolo vicino al mare; in questo monumentale edificio, oggi denominato palazzo Sirignano,
hanno dimorato importanti famiglie aristocratiche, tra cui ricordiamo
Nicola Caracciolo principe di Torella, il duca
Riario Sforza, il principe di Marsiconuovo
e Leopoldo Borbone conte di Siracusa.
Il barone Francesco Compagna nel 1889 vendette l'immobile a
donna Rosa Plazaola y Limonta moglie di Giuseppe
Caravita principe di Sirignano. |
Napoli, Palazzo Compagna poi Sirignano, scalone. A
destra:
Napoli, Palazzo Compagna poi Sirignano, una delle sale |
Il
Barone Piero Compagna fu, insieme alla
principessa Isabella
Pignatelli,
al barone Leone
Massa ed
altri, uno degli oblatori insigni dell'ampliamento del
Santuario della Beata Vergine del Rosario di
Pompei. |
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Note:
(1)
-
I Compagna e il Risorgimento di
Crescenzio di Martino - Corigliano Calabro.
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Fonti bibliografiche:
- Memorie del Gran Priorato di Messina raccolte da Frà
Don Andrea Minutolo, dei baroni del casale di Callari, e
feudi di Boccarrato, Caualiero Gerosolimitano, 1699.
- Teatro Genologico delle famiglie nobili, titolate,
feudatarie ed antiche nobili del fidelissimo Regno di
Sicilia del S. Don Filadelfo Mugnos - parte prima-
Palermo MDCXLVII.
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