Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Salerno di Stilo

A cura del dr. Giuseppe Pizzuti

Arma: d'azzurro, al leone coronato d'oro contornato da due stelle dello stesso.

Titoli: patrizi di Stilo, baroni di Argusto, baroni di Burgorusso.

Dimora: Guardavalle.


Stemma Salerno patrizi di Stilo

Matteo Salerno ( 1668) da Guardavalle acquistò la terra di Argusto (oggi comune omonimo in provincia di Catanzaro, già casale di Stilo e poi di Soverato) per la somma di 8.700 ducati da Bernardino Marincola, con Regio Assenso del 23 luglio 1657, registrato nel Quinternione 119, f. 11t.

Prese intestazione il 14 giugno 1665, Cedolario 81, f. 353t.


Argusto (CZ)

Sposò Caterina Gharito, sorella di Felice, barone di Burgorusso.

Angelo, barone di Argusto come erede per la morte di suo padre, barone Matteo, prese intestazione il 12 maggio 1673.

Vendette il feudo, per 8.350 ducati ad Antonio Marincola, 3° duca di Petrizzi, con Regio Assenso del 18 novembre 1682.

Angelo fu anche barone di Burgorusso (feudo in territorio di Stilo sito tra Stilo e Guardavalle, già “difesa” per le razze dei cavalli di corte sotto gli Aragonesi) per successione a suo zio materno, barone Felice Gharito, che lo aveva acquistato da Camilla Morano, baronessa di Gagliato sposata a Giovanni Sanchez, futuro 1° marchese di Gagliato; come erede universale di suo zio prese e trasmise ai suoi discendenti il cognome Gharito creando la Casata Gharito Salerno.


Guardavalle (CZ)

Giovanni, barone di Burgorusso per successione a suo padre, barone Angelo, morì improle.

Cesare, barone di Burgorusso per successione a suo fratello Giovanni.

Giuseppe, barone di Burgorusso, con decreto della Gran Corte della Vicaria  del 14 agosto 1727 fu dichiarato erede universale dei suoi fratelli Giovanni e Cesare morti senza discendenza diretta.

Gabriele Sanchez de Luna, 1° duca di Gagliato, esercitò lo jus redimenti come avente causa da Camilla Morano, pagò 3.350 ducati al barone Giuseppe per la retrovendita sul feudo di Burgorusso.

Guardavalle, Palazzo Salerno
Si ringrazia la Signora Anna Veraldi per aver inviato le foto


Stemma Salerno, un tempo posto sul portale

Camillo Salerno di Guardavalle, Alfiere di una compagnia, militò sotto Carlo V e Filippo II a 62 anni, morì il 27 marzo 1627 a 113 anni.

Soverato (Catanzaro), Palazzo Salerno


Soverato, Palazzo Salerno, lapide, già apposta sul palazzo di Guardavalle

Famiglie imparentate: Barone, patrizi di Tropea, Gharito, Loyero, Politi, Spedalieri.

Di seguito alcuni stemmi presenti in Guardavalle:


Stemma Criniti


Stemma Crea


Stemma Sirleto


Palazzo Spedalieri, monogramma mariano Auspice Maria (sotto la protezione di Maria), sovrastato da una corona, sottostante accompagnato da un crescente e da una rosa

Si ringrazia la Professoressa Anna Veraldi per averci inviato le foto

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Bibliografia:
- Franz von Lobstein, “Settecento Calabrese”, Volume I,  Fusto Fiorentino, Napoli 1973.

- Mario Pellicano Castagna, “La Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria”, Volume I, Frama Sud, 1984.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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