Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Parisani Bonanno |
Arma:
inquartato: nel 1° e 4° d’azzurro al monte di sei cime d’oro
all’italiana, ristretto; nel 2° e 3° di rosso a tre bande d’oro.
Titoli:
marchesi di Caggiano
(Salerno),
conti di Contursi
(Salerno),
baroni di Scala (Cosenza), feudatari di
Montaquila, Rocca Ravindola, Valleporcina.
Dimore: Roma, Tolentino, Macerata, Camerino, Napoli,
Caggiano. |
© Napoli, stemma Parisani Bonanno |
Della famiglia Parisani, originaria dalla Germania, si
hanno notizie sin dal secolo XIV in Tolentino, in
provincia di Macerata, con il capostipite Tommaso
che nel 1303, come priore, stipulò l’acquisto del
castello di Urbisaglia, sui cui resti fu in seguito
eretta l’attuale Rocca di Urbisaglia.
Buongiovanni
Parisani, figlio di Tommaso, fu priore nel 1304.
Alberico, figlio di Ruggiero e nipote
di Buongiovanni, consigliere e vicario generale di
Cesena e Feltre nel 1417, fu un valoroso capitano al
servizio dell’imperatore Sigmondo di Lussemburgo (1368
†
1437).
Giovanni Antonio, fratello di Alberico, nel 1420
fu cavaliere del S.M.O. di Malta del Priorato di Roma.
Prospero, altro fratello di Alberico, fu
investito del castello di Serravalle nel distretto di
Camerino, nel 1435 dal duca di Milano Filippo Maria
Visconti.
Lorenzo, I.V.D., anch’egli fratello di Alberico,
nel 1430 fu eletto podestà di Viterbo dal pontefice
Martino V, nato Oddone Colonna (1639
†
1431).
Ascanio (†
1549), figlio di Berardo e nipote di Lorenzo, fu
nominato vescovo Caiacense, nel 1529 vescovo di Rimini,
nel 1539 vescovo di Camerino ed infine nominato
cardinale col titolo di S. Pudenziana, legato a Perugia,
da Papa Paolo III (1468
†
1549); fu ambasciatore presso l’Imperatore Carlo V d’Asburgo-Spagna.
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Roma, Cappella di famiglia
concessa nel 1549 al cardinale Ascanio
Parisani dedicata a Santa Maria Maddalena;
l'originaria pala
della Pietà fu rimossa nel 1727 dopo i restauri
commissionati dal marchese Prospero
Parisani e sostituita con il dipinto attuale.
A seguire: lo stemma sulla volta, l'epitaffio
del cardinale Ascanio, ed il ricordo dei
restauri |
Giulio (1533
†
1574), figlio di Niccolò, fu nominato vescovo di
Rimini nel 1550; partecipò
al Concilio di Trento (1545-1563) insieme all’arcivescovo
Ferdinando
d’Anna,
il cardinale Girolamo
Seripando
vescovo di Salerno, Pietr’Antonio
di Capua
arcivescovo d’Otranto, Gian Tommaso
Sanfelice
vescovo della Cava, Pompeo
Piccolomini
d’Aragona vescovo di Tropea, Fabrizio
Severino
vescovo della Cerra, il teologo Gian Francesco
Lombardo,
Francesco Ferdinando
d’Avalos
marchese di Pescara ambasciatore del Re Filippo II,
Annibale
Saraceno
vescovo di Lecce dal 1560. |
Concilio di Trento, particolare
dipinto nel Museo del Palazzo del Buon Consiglio, Trento |
Demostene,
Cesare e Alessandro, fratelli di Giulio,
furono rispettivamente vicario generale in Rimini al
1567 al 1574, governatore di Orvieto nel 1555, generale
per la Repubblica Veneta.
Questo ramo si estinse per mancanza di eredi. |
Nel 1674 don Prospero Parisani (†
1694) da Tolentino acquistò
Caggiano, Contursi e Palomonte; ottenne il
titolo di marchese di
Caggiano (Privilegio dato a Madrid 16 gennaio
1678, esecutoriato il 30 settembre 1678) e
conte di Contursi
(Privilegio dato a Madrid l'11 dicembre 1686,
esecutoriato il 2 maggio 1687), feudi in
Principato Citra.
I Parisani dei marchesi di Caggiano
vivevano in Napoli.
La famiglia aggiunse al proprio il cognome Bonanno
creando la casata Parisani
Bonanno. |
Nicola († 21 gennaio 1723),
successe nei feudi a suo padre Prospero, sposato ad
Emanuela Erberta Vitilio, figlia di Luigi, marchese di
Auletta e di Donica Castriotto Coscinelli, signora della
Scala (oggi comune di Scala Coeli in provincia di
Cosenza), ha avuto come figlio Prospero (†
7 novembre 1759),
sposato a Vittoria
Pagano
(†
12 dicembre
1758), ha avuto come figlio Nicola juniore (†
18 maggio 1790),
il quale prese intestazione dei feudi il 13 agosto 1760,
ereditò da sua madre il
feudo di Policoro in
Terra di Basilicata.
Il 21 aprile 1773 la
Terra di Scala, risulta intestata a Nicola
Parisani Bonanno, marchese di Caggiano, per cessione
fatta dai coniugi Emanuela Vitilio ed Andrea
de Gennaro,
con Regio assenso del 31 ottobre 1768. |
Napoli, lastra tombale di
Nicola Parisani Bonanno - Anno 1723 |
Al marchese Nicola juniore successe il
figlio Vincenzo (1764 † 1828), con i titoli di: marchese di
Caggiano e conte di Contursi, ereditò da suo padre anche
i feudi di Montaquila,
Rocca Ravinola o Ravindola, Valleporcina ed
altre giurisdizioni, prese intestazione il 12 dicembre
1790, in quanto suo padre Nicola era stato nominato
dalla SS. casa dell'Annunziata che n'era posseditrice.
Il marchese Vincenzo con i suoi fratelli Ascanio
(1766 †
1828), e Prospero (1768 †
1840), furono ascritti al Registro dei
Cavalieri di Malta di
giustizia.
La famiglia si è estinta con il marchese Nicola
Parisani Bonanno (1799 †
1855), figlio di Ascanio (1766 †
1828). |
Napoli, lastre tombali
delle famiglie, da sinistra a destra per chi guarda:
Guarna, Parisani Bonanno, Vitellio,
Filomarino delle
Bande |
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Bibliografia:
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia
storico-nobiliare Italiana”, Arnaldo Forni Editore,
1978.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Elenco dei
Cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di
Gerusalemme”, Napoli 1897.
- Giuseppe Lumaga, “Teatro della nobiltà dell'Europa
ovvero Notizie delle famiglie nobili, che in Europa
vivono di presente, e che in lei vissero prima ...”,
Napoli 1725.
- G.B. di Crollalanza, “Dizionario storico-blasonico
delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e
fiorenti”, Pisa 1896.
- Amato Grisi, “Tra Telese e Tanagro. Pagine di storia”,
editore Arci Postiglione, 2013.
- L’araldo, Almanacco Nobiliare del Napoletano, anno
1910, 1914 e 1915, Enrico Detken, Libraio editore.
- Mario Pellicano Castagna, “Le ultime
intestazioni feudali in Calabria”, Effe Emme 1978.
- Archivio Storico di Crotone.
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