Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Marulli |
Memorie storiche di Casa Marulli |
Versione settecentesca
dell'Uniforme del Reggimento Marulli |
L'uniforme fu disegnata per riprodurre i colori della Casata
proprietaria: azzurro, oro e argento (bianco), i bottoni portavano
al centro una croce patente scorciata così come presente nello
stemma.
Il grido dell'arme del Reggimento era “LEONES !” con riferimento al
leone araldico presente nel blasone dei proprietari.
Il Reggimento, composto tutto di napoletani, combattè innumerevoli
battaglie, ed alle dipendenze di Eugenio di Savoia, inquadrato nei
ranghi imperiali con il nome di 46° Reggimento imperiale Marulli,
combattè la Guerra austro-turca. In particolare l'apporto del
Reggimento si rivelò determinante nelle battaglie di Petervaradino e
di Belgrado meritando il plauso dell'Imperatore
Carlo VI d'Asburgo-Austria.
Il Reggimento ebbe anche l'onore di scortare l'Imperatrice Maria
Teresa alla Dieta di Ungheria. |
Salvacondotto rilasciato il 2 marzo 1764 ad Ignazio Marulli e a suo
nipote Giacomo |
Ignazio Marulli,
nobile di Barletta, fu commendatore
dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, era figlio di Giacomo,
nobile di Barletta e di Beatrice Marulli del Ramo di San Cesario,
figlia di Paolo, nobile di Barletta e di Cornelia Marulli dei
marchesi di Campomarino e nobili di Barletta, del Ramo di San
Cesario.
Opera data alle stampe dal Conte Giacomo Marulli nel 1793 |
Di lato: libro che ricorda i solenni funerali fatti
celebrare dal patrizio di Firenze Giacomo conte
Marulli per il prozio il feldmaresciallo Fra'
Francesco Saverio conte Marulli. |
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Suo nipote ex fratre, il conte
Giacomo, nobile di Barletta, nobile di Bologna, nobile patrizio
di Firenze, nato a Barletta il 6 febbraio 1729 e morto a Venezia il
12 settembre 1799, cavaliere milite di giustizia e Priore
dell’Insigne Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire,
Cameriere Segreto di Spada e Cappa Partecipante di Sua Santità,
Ciambellano di Sua Maestà Imperiale, Ministro Plenipotenziario di
Sua Maestà Imperiale e Altezza Granducale, Gentiluomo di Camera di
Sua Altezza Granducale, Protettore della Nazione Alemanna etc., fu
ascritto, con i suoi discendenti, nell'Adunanza del 7 novembre 1751,
dal Senato di Bologna, con conferma del Cardinale Legato, alla
Nobiltà di Bologna e, con Diploma del 7 dicembre 1795 del Granduca
Ferdinando III, al Patriziato di Firenze. Il 14 agosto 1748 ottenne
l’iscrizione della Famiglia, quale nobile fuori Piazza, al
Real
Monte di Manso di Napoli.
Giacomo sposò, il 30 aprile 1752, Camilla Orinzia dei conti
Boccadiferro, nobile di Bologna, dama di gran croce dell’Ordine
della Croce Stellata, figlia del conte e senatore di Bologna
Camillo, nobile di Bologna e di Caterina dei conti e senatori di
Bologna Fava, nobile di Bologna. |
Pisa, particolare cenotafio di Vincenzo
Marulli d'Ascoli (1768
† 1808) |
Particolare
del cenotafio commissionato a Michele Van Lint per onorare la
memoria di Don Vincenzo Marulli d'Ascoli, nobile dei duchi
d'Ascoli, patrizio napoletano, cavaliere dell'Ordine di San Giovanni
di Gerusalemme, dottore in utroque jure, nato a Napoli il 2 febbraio
1768 e morto a Pisa il 23 settembre 1808. Fratello del duca
d'Ascoli Don Trojano (1759
†
1823), pubblicò, fra le altre opere, “L'arte di ordinare i
giardini”; “Sull'architettura e sulla nettezza delle città”;
“Ragionamento sulla mendicità”.
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Lettera autografa di Donna Alberta
Marulli d'Ascoli (1869 † 1948)
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Lettera autografa della Dama di Corte nobile Donna Alberta
Marulli d'Ascoli (nata a Milano il 24 luglio 1869 e morta a
Napoli
il 22 dicembre 1948), duchessa d'Ascoli, principessa di
Sant'Angelo dei Lombardi etc., all'epoca Dama di Palazzo della
Principessa di Napoli, nominata in data 29 settembre 1896, con
la quale risponde ad una richiesta di udienza a Sua Altezza Reale la Principessa di Napoli Elena di
Savoia presentata da una nobile torinese. |
Ultima
pagina del celebre Atto di Cannes stipulato il 14 novembre 1900 con
il quale Carlo Tancredi di Borbone delle Due Sicilie,
rinunciava alle pretese al trono delle Due Sicilie. |
Fra i testimoni firmatari vi fu il nobile Francesco di Paola
Bernardo Maria, conte Marulli, nobile di Barletta, nobile
di Bologna, nato a Napoli il 22 agosto 1851, figlio del nobile
Gennaro Marulli, conte Marulli, nobile di Barletta, nobile di
Bologna, cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta, cavaliere
di I classe dell'Ordine della Corona di Ferro (Austria), cavaliere
di gran croce del
Reale e Militare Ordine di San Giorgio della Riunione,
Medaglia a Ricordo della Difesa di Gaeta in oro, consigliere Intimo
dell’Imperatore, etc. etc. etc. già Paggio di torcia del Re delle
Due Sicilie, capitano generale del Reale Esercito del Regno delle
Due Sicilie,
Governatore di Gaeta durante l’assedio, già ufficiale nel
Reggimento dei Granatieri della Guardia Reale, nato a Napoli 16
marzo 1808 e morto ivi il 25 dicembre 1880 - figlio del conte,
nobile Trojano, conte Marulli, nobile di Barletta, nobile di
Bologna, cavaliere di giustizia dell'Ordine di Santo Stefano Papa e
Martire, fondatore del reggimento di cavalleria dei Nobili, medaglia
d’Oro al Valor Militare, tenente generale dell’Esercito di Sua
Maestà il Re del Regno delle Due Sicilie, colonnello comandante del
reggimento Marulli, membro della Giunta degli Orfanotrofi,
presidente del Secondo Consiglio di Guerra di Napoli, generale
comandante delle armi della
Capitanata, dottore in ambe le leggi, preside della
provincia di Salerno, già volontario nobile a cavallo, accademico,
vice presidente e tesoriere dell’Accademia Pontaniana, accademico
dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria, ex alunno
del Collegio Tolomei di Siena, etc. etc. etc. n. a Barletta il 6
giugno 1774 e morto ivi il 2 ottobre 1859 (figlio del conte, nobile
Paolo, conte Marulli. nobile di Barletta, cavaliere di onore
e devozione dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, già
ufficiale nel reggimento Marulli, veterano della campagna dei Sette
Anni in Breslavia, Praga e Dresda, governatore della Piazza di
Barletta, nato a Barletta il 17 novembre 1733 e morto ivi il 24
agosto 1790 e di † Maria Giuseppa
Venusio
dei baroni di Turi, dama di gran croce dell'Ordine della Croce
Stellata, figlia del barone Ottavio e di Donna Antonia Carafa dei
principi di Sepino e dei patrizi Napoletani), che sposò a Napoli, il
5 febbraio 1800, Donna Maria Teresa Marulli dei principi Marulli.
duchi di San Cesario etc., nata a San Cesario il 5 agosto 1778 e
morta il 6 aprile 1826, figlia del principe Don Gennaro,
principe Marulli, duca di San Cesario, etc., nobile di Barletta,
nato il 19 maggio 1727 e morto il 19 feb. 1787 e di Anna Granafei
dei marchesi di Serranova, figlia di Enrico, marchese di Serranova
e di Donna Rosalia Guarini dei duchi di Poggiardo – Gennaro sposò a
Napoli la nobile Concetta dei marchesi Santasilia di Torpino, figlia
del marchese Andrea e di Vittoria dei baroni Carrascosa y Zerezeda
y Azebron. |
Esemplare di Mesia argentauris laurinae |
L'ornitologo conte Adelardo Tommaso
Salvadori Paleotti nel 1879 ebbe il merito di descrivere e
catalogare per primo tale pennuto che volle battezzare, in omaggio
ed in onore di Donna Laura Doria d'Eboli, principessa di
Angri, nata Marulli dei principi Marulli duchi di San Cesario,
Mesia argentauris laurinae.
La nobile Donna Maria Laura Teresa
Vincenza Pasquarella Lutgarda
Doria
d'Eboli, nata Marulli, Dama di Corte della Regina delle Due
Sicilie, nacque a Napoli il 18 maggio 1834 dove morì il 26 agosto
1882, figlia di Gennaro Marulli 6° duca di San Cesario e di
Francesca Berio dei marchesi di Salza; sposò a Napoli, il 23 aprile 1853, il marchese Don Marcantonio
Doria d’Eboli, principe di Angri, patrizio napoletano, patrizio
genovese, figlio del marchese Don Francesco, principe di Angri,
principe di Centola, Duca di Eboli, patrizio genovese, patrizio
napoletano e di Donna Giulia Caracciolo dei principi di Avellino,
dei principi del S.R.I. e dei patrizi napoletani.
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