Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Julia |
A cura del Dott. Francesco Paolo Dodaro
Socio Corrispondente dell’Accademia Cosentina |
Arma:
d’azzurro alla fascia d’oro accompagnata nel capo da un destrocherio di carnagione tenente un uccello di nero e in punta
da un albero radicato al naturale(1).
Titolo:
Nobile di Acri. |
© Arma Famiglia |
La famiglia Julia, in origine nota come de Giulia(2),
figura fra le antiche e nobili casate di Acri(3)
(Cosenza), città dove risulta presente sin dal XVI secolo. I
Julia godettero sempre, nella locale società, di un buon
livello di prestigio sociale come testimoniato dalle
alleanze matrimoniali contratte con diverse famiglie
patrizie fra le quali ricordiamo le seguenti:
Benincasa,
Candia, Capalbo,
de Simone,
Dodaro,
Falcone, Fusari. Simbolo della condizione privilegiata
della famiglia è il grande palazzo sito tra il rione
Casalicchio ed il quartiere Piazza. Tale edificio, al
cui interno si conserva la ricca biblioteca di famiglia,
è abbellito da un portale lapideo sul quale spicca un
mascherone sormontato da un’antica riproduzione in
pietra dello stemma del casato. Il suddetto blasone è
timbrato dalla classica corona a cinque punte che
identifica i Julia come nobili. |
Acri, Palazzo Julia,
portale |
Nel 1506, con atto del notaio Gaudinieri, il sacerdote
Nicola Maria Julia fondò una cappella
privata sotto il titolo dell’Immacolata Concezione
all’interno della chiesa di San Nicola di Bari in Acri(4)
(situata nel rione Casalicchio). Nel XVIII secolo,
precisamente nel 1706, Fabrizio Julia vendette a
Giuseppe Leopoldo
Sanseverino
un terreno dove sarà successivamente edificato
l’imponente complesso del palazzo acrese dei principi di
Bisignano, permutandolo con la casa e il fondo Macchia(5).
Dal matrimonio fra il dott. Raffaele e la N.D.
Giuseppina Capalbo nacquero Salvatore ed
Antonio dei quali il primo (deceduto nel 1851) fu
rinomato avvocato mentre Antonio viene ricordato come “Medico
illustre” che “in età provetta, in pochi mesi,
studiò leggi presso il Focaracci e ne apprese quanto ne
anno i più maturi; onde s’incentrarono in lui il medico
e l’avvocato”
(6).
Fra i personaggi celebri di questa famiglia ricordiamo
il citato Raffaele che fu nominato Governatore di S.
Giorgio e Vaccarizzo. La figura cui si lega maggiormente
la fama del casato è quella di Vincenzo Julia,
letterato e poeta. Allo stesso è intitolato il Liceo
Classico e Scientifico di Acri. Vincenzo nacque nel 1838
da Antonio e Maria Giuseppa Balsano(7),
svolse gli studi presso l’istituto Molinari di Acri ed
il seminario di S. Marco Argentano(8).
Negli anni ’50 del 1800 frequentò il seminario di
Bisignano dove ebbe come insegnante il Canonico acrese
Francesco Saverio Benvenuto (1810 †
1876), quest’ultimo colto latinista nonché teologo,
filosofo e Parroco Maggiore di Santa Maria in Acri(9).
Successivamente intraprese gli studi giuridici e per
alcuni anni esercitò la professione di avvocato poi
accantonata a favore dell’insegnamento di materie
letterarie, filosofiche e giuridiche(10).
Quanto alla sua produzione letteraria questa fu “quella
del poligrafo (letteratura, filosofia, storia, cultura
calabrese)” inoltre “Nei suoi studi predilesse la
valorizzazione e la riscoperta di figure regionali
poiché gli pareva che la Calabria fosse dimenticata e
poco apprezzata dopo la raggiunta Unità”(11).
Fra le sue opere ricordiamo: Saggio sulla vita e le
opere di G.V. Gravina, Saggio di studi critici su
Vincenzo Selvaggi e la Calabra poesia, Terenzio Mamiani
e i suoi dialoghi di scienza prima, Francesco Fiorentino
filosofo, Lettere al figlio Antonio su Cesare, De
Sanctis in Calabria, Vincenzo Monti. Nel 1864 sposò
Gabriella Fusari(12)
e da tale matrimonio nacquero: Antonio,
Francesco, Mariannina e Giulietta(13).
Si spense il 4 maggio del 1894 in Acri. |
Vincenzo Julia |
Telesio,
rivista codiretta da Vincenzo Julia |
Antonio Julia, figlio di Vincenzo, fu avvocato e
raffinato poeta e nel 1894 sposerà, in prime nozze(14),
Mariantonia Dodaro (1870 †
1897) figlia dell’avv. Giovanbattista e di Cristina
Benvenuto. Il loro fu un matrimonio felice e allietato
dalla nascita di Maria Gabriella(15)
(1895 †
1980), Vincenzo (1896 †
1924) e Antonietta(16)
(1897 †
1978). |
Antonio Julia e sua
moglie Mariantonia
Dodaro |
Antonio Julia fu legato da sincero amore a sua
moglie e quando questa prematuramente scomparve, riversò
il suo dolore in alcuni toccanti componimenti poetici
che rappresentano una struggente testimonianza del suo
dramma interiore e assieme della sua spiccata
sensibilità d’animo. |
AL CROCIFISSO DEL SUO LETTO
Non più le sue lucenti
Pupille a te si volgeran la sera;
non più per le dolenti
mie stanze echeggerà la sua preghiera…
O tu, che pendi ancora,
mistico Iddio, sul vedovo mio letto,
volgi le luci ognora
sovra i miei figli e sul paterno tetto!
Dimmi che ancor le rose
Olezzano per te, vigile Iddio,
le parole amorose
che a te rivolse, ne l’estremo addio…
Dimmi che ancor tu senti
La voce sua, ne l’ombre de la sera,
e che, in soavi accenti,
mormora pe’ suoi figli una preghiera!..(17)
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_________________
Note:
(1) -
Gli smalti dello stemma Julia sono noti
grazie ad una raffigurazione del blasone in oggetto
riportata dallo storico acrese Raffaele Capalbo
(1843-1921) in un suo lavoro inedito sull’araldica delle
famiglie nobili di Acri. Nella riproduzione del blasone
dei Julia, visibile ancora oggi sul portale del loro
palazzo in Acri, il destrocherio appare vestito.
(2) - Per approfondimenti si
rimanda a M. G. CHIODO, L’Archivio Privato della
famiglia Iulia di Acri- Inventario sommario, in
“Archivio Storico per le Province Napoletane”, 1982.
(3) -
Per un elenco completo delle famiglie
patrizie di Acri si veda R. CAPALBO, Memorie storiche
di Acri, S. Giovanni in Persiceto (BO), Edizioni
Brenner, 1985, pp. 76-89.
(4) - R. CAPALBO, op.
cit., p. 88.
(5) - Ibidem
(6) - Ibidem
(7) - Quest’ultima,
appartenente a una famiglia originaria di Rogiano
Gravina, era sorella di Ferdinando Balsano (1826-1869),
letterato e deputato del regno d’Italia nonché preside
del liceo Telesio di Cosenza. Lo stesso figura tra i
maestri del nipote Vincenzo Julia. A. PIROMALLI, La
Letteratura Calabrese, vol. I, Cosenza, Pellegrini
Editore, 1996, p. 388.
(8) - Ibidem
(9) - Ibidem
(10) -
Ibidem
(11) -
Ibidem
(12) -
Per approfondimenti su alcune vicende
storiche che interessarono la famiglia Fusari si rimanda
a R. CAPALBO, op.cit., pp. 146-148.
(13) -
https://juliavincenzo.atavist.com
(14) -
Alcuni anni dopo il decesso della prima
moglie, si unirà in matrimonio con Maria Beatrice
Antonietta Romano di Acri.
(15) -
Poi sposatasi con Carlo Giannice (1887
†
1966).
(16) -
Andata successivamente in sposa a
Giuseppe dell’Armi (1877 †
1962).
(17) -
A. Iulia, Momenti, S. Maria Capua
a Vetere, Casa ed. Della Gioventù, p. 36. Si veda anche
il componimento intitolato “Alla Vergine della Sua
Stanza”, Ivi p.37.
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