Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.  

Stemma famiglia Monaco

 Monaco di Lapio

Armi:
la più antica:
di rosso al falcone al naturale poggiante su un colle verde con l'artiglio destro alzato in atto di aggredire;
poi:
d'argento alla croce azzurra (Filangieri);

adottata dai duchi di Longano: d'oro bordata d'argento e d'azzurro con l'aquila coronata di diadema imperiale. Nel cuore un piccolo scudo d'argento con croce azzurra.
Dimora: Napoli e Genova

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© Napoli - Lo stemma più antico della Famiglia Monaco

Nel 1638 Ottavio Monaco fu uno dei fondatori, insieme ad altri 37 cavalieri Napoletani, tra cui Tommaso Filangieri, Scipione Filomarino, Carlo Dentice delle Stelle, Placido Dentice del Pesce e altri, del MONTE GRANDE DE’ MARITAGGI di Napoli, istituzione benefica con lo scopo di assicurare una cospicua dote alle fanciulle aristocratiche che si sposavano(1).
Gio: Battista e Nicola Monaco risultano iscritti nell’Albo degli Avvocati del 1780, istituito per la prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli.
La ricca famiglia Monaco o Monaco di Lapio raggiunse l’apice della notorietà quando ereditò dal casato dei Filangieri titoli e proprietà.


Lapio (Avellino)

Donna Teresa († 1868) fu l’ultima principessa di Arianello di casa Filangieri, il titolo passò per eredità alla figlia Giulia Romaldo (Napoli, 1840 † ivi, 1914) nel 1882. Quest'ultima sposò nel 1857 Augusto Monaco (Napoli,1840 † ivi,1914), dal matrimonio nacque:
1) Antonino Monaco (Napoli, 1857 † ivi, 1940), che nel 1905 divenne, per successione materna, principe di Arianello (AV);
2) Giulia (Napoli, 1865 Roma, 1944);
3) Maria Giulia (Napoli, 1868
?);
4) Roberto Monaco (Napoli, 1871 Roma, 1936), Ammiraglio, Cerimoniere del Re d’Italia e Prefetto dei palazzi reali, nel 1911 fu insignito del titolo di duca di Longano (Isernia); sposò a Napoli nel 1895 Donna Teresa Gaetani dell’Aquila d’Aragona, figlia di Don Onorato, principe di Piedimonte.
5) Riccardo Monaco (Napoli, 1874 † 1944) nel 1926 fu decorato coi titoli di barone di Lapio, Croce e Rogliano; sposò a Napoli nel 1908 Maria Tornielli, figlia di Rinaldo, marchese di Borgolavezzaro. 
I discendenti di Augusto Monaco e di Giulia Romaldo, con concessione sovrana del 1882, adottarono l'ama dei Filangieri con la sola distinzione di usare la bordura d'argento e di azzurro e il globo a differenza della croce piena.

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© Napoli - cortile Palazzo Monaco di Lapio; in alto la raffigurazione di Venere e Adone.

Agli inizi del 1800 il principe Monaco di Araniello acquistò in Napoli, insieme al Cavalier Del Prato, la duchessa Caetani di Miranda e ai Garzilli, parte del palazzo Carafa di Maddaloni.

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

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Note:
1) -
Istituirono il Monte Grande de’ Maritaggi 38 nobili, essi furono: Tommaso (detto anche Giovan Tommaso) Filangieri figlio di Luigi barone di San Lorenzo e Filetto dei duchi di Laurino, Scipione Filomarino Mastro di Campo, Carlo Dentice delle Stelle, Pacido Dentice del Pesce, Carlo Cavaniglia marchese di San Marco, Landolfo d'Aquino, Giovanni d'Aquino, Alfonso del Doce duca di Cufriano, Giulio Caracciolo, Carlo Andrea Caracciolo marchese di Torrecuso, Ettore Caracciolo marchese di Barasciano, Giovan Francesco Caracciolo, Giuseppe Caracciolo principe di Torella, Marcantonio Carafa, Carlo della Leonessa principe di Sepino, Donato Coppola duca di Cassano, Fabrizio de Silva, Federico Pappacoda marchese di Pisciotta, Orazio di Gennaro, Francesco Galluccio, Ottavio Guindazzo, Giovan Battista Brancaccio di Cesare, Ferrante Brancaccio di Rinaldo principe di Ruffano, Paolo Marchese marchese di Camarota, Giovan Francesco di Sangro principe di Sansevero, Scipione di Sangro duca di Casacalenda, Giovan Battista di Sangro principe di Viggiano, Goffredo Morra marchese di Monterocchetta e Principe di Morra, Vincenzo Mora, Ottavio Monaco, il Consigliere Tommaso de Franchis, Andrea de Franchis marchese di Taviano, Francesco Maria di Somma, Carlo Spinello principe di Tarsia, Giovan Battista Pisanello, Antonio Castigliar marchese di Grumo, Orazio Suardo e Vincenzo del Tufo.


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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