Tra i luoghi di raccoglimento e meditazione che vennero
costruiti da Gioacchino, si conserva il romitorio in
contrada Ceci (ricadente nel comune di Aprigliano, nella
Sila Grande in provincia di Cosenza) poco distante da Lorica, il
complesso, di proprietà del barone Collice, si affaccia
sul lago Arvo.
Gioacchino da Fiore, Servo di Dio, (Celico 1130 circa –
Pietrafitta 1202, comuni della Presila cosentina)
monaco, abate, teologo, esegeta e profeta; dopo un lungo
peregrinare in cerca della giusta vocazione, nel 1189
fonda la Congregazione Florense, nel 1195 Re Enrico VI,
figlio di Federico Barbarossa, gli concesse vasti
territori in Sila con relativi privilegi (la c.d. Sila
Badiale), nel 1196 ottenne da Papa Celestino III
l'assenso pontificio alle Costituzioni dell'Ordine.
Lo stesso Federico II con diploma del 3 marzo del 1200
da facoltà a Gioacchino da Fiore di costruire nel luogo
detto “Capalbo” (oggi località Ceci) una casa di
religione, alla quale concesse un possedimento “per
lo spazio di mille passi di longitudine e mille di
latitudine”.
Il giglio, emblema dell’Ordine Florense, che si può
ammirare scolpito sulla chiave di volta del portale del
romitorio di Ceci, nella profezia di Gioacchino è il
fiore della terza era, quella dello Spirito Santo. |