Domanda:
sono in
possesso di un lodo arbitrale che mi autorizza ad utilizzare un
predicato nobiliare. Per aggiungerlo al mio cognome cosa devo
fare? Devo rivolgermi al Comune o al Prefetto?
Risposta: Se il lodo è in via "incidentale" per il
riconoscimento di un titolo, nulla può fare perchè ogni
riconoscimento deve essere fatto in via principale, come
proprietà di quella cosa.
Se nel dispositivo del lodo, oggi sentenza per gli effetti
dell'art. 824 del c.p.c., è ordinato che venga trascritta la
sentenza e rettificato il cognome, in via bonaria può
chiedere al Direttore dell'Ufficio Anagrafe la trascrizione
della sentenza e la rettifica del cognome. Nel caso venga
respinta, si ricorre alla locale Corte di Appello e ne
risponderà in via principale il Sindaco.
Il Prefetto è competente solo per la rettifica o aggiunzione del
nome o del cognome, ai sensi del DPR 13 marzo 2012 n. 54.
Domanda: come si effettua una ricerca genealogica ?
Risposta:
Una ricerca genealogica la si effettua
dapprima consultando e richiedendo tutti quei documenti
necessari per la ricostruzione, presso gli uffici anagrafici
dove la famiglia ha avuto le sue residenze (spostandosi di
comune in comune), e risalire quindi ai vari componenti della
famiglia stessa.
Quindi, atti dello stato civile conservati negli archivi
comunali e in quelli delle cancellerie dei Tribunali.
Da tali archivi è possibile risalire sino alla metà dell’800.
Un estratto dell'anagrafe dal quale
risulta il titolo nobiliare
Terminato con l’anagrafe civile si passa a quella Ecclesiastica,
consultando, fotocopiare e/o fotografare i
registri parrocchiali, degli atti di battesimo, di matrimonio,
di morte ed altri; anche in questo caso spostandosi di
Parrocchia in Parrocchia, seguendo gli spostamenti della
famiglia.
Di norma è possibile arrivare alla ricostruzione a ritroso nel
tempo sino alla seconda metà del secolo XVI, in quanto alla
disposizione del Concilio di Trento (1545) dall'anno 1563 ogni
parrocchia fu obbligata a tenere ed aggiornare i cosiddetti
"libri parrocchiali", costituiti in origine dai soli registri di
battesimo e di matrimonio, successivamente anche con quelli di
morte.
Attraverso questi registri, se la ricerca è effettuata da
persone conoscitori della scrittura antica e del latino, è
possibile individuare con assoluta certezza, anche in caso di
omonimie, tutti quei personaggi appartenenti ad una determinata
stirpe.
La ricostruzione prosegue con la ricerca di atti notarili
(conservati negli archivi notarili e negli Archivi di Stato),
atti di compravendita, cessioni ecc.
A volte la ricerca può terminare prima del tempo a causa di
diversi fattori, quali: possibili adozioni, i cosiddetti
"trovatelli", in tal caso è impossibile la continuazione;
mancanza di documentazione perché andata persa e/o distrutta a
causa di incendi, terremoti, alluvioni, tumulti popolari, ecc.
Domanda:
Mi mancano alcuni anelli di congiunzione per dimostrare che mi
spetta il titolo nobiliare. Cosa posso fare e a quali spese vado
incontro?
Risposta:
Nel suo caso l'unica via percorribile è quella del lodo
o sentenza arbitrale, si rivolga ad una Commissione Arbitrale. Il lodo, una
volta divenuto esecutivo, ha lo stesso valore di una sentenza
passata in giudicato. I costi variano a seconda dei casi, dai
10.000 ai 15.000 euro.
Domanda:
Sa se nei manoscritti di Serra di Gerace c'è la genealogia della
famiglia Campitelli?
Risposta:
Si, nel terzo volume alla pagina 941.
Domanda:
Ho visitato numerosi siti di araldica ma non ho trovato lo
stemma della famiglia Serino.
Risposta:
Le invio in allegato alla risposta l'elenco delle armi Serino e
di Serino con la collocazione nei manoscritti stemmari.
Domanda:
Affascinato sin da
bambino dai racconti in famiglia sulle figure dei miei bisnonni,
ora all’età di 76 anni, vorrei contattare un esperto per una
accertamento genealogico. Ho navigato in rete e, a dir la
verità, ho qualche perplessità, mi può dare qualche consiglio?
Risposta:
- si accerti che
il prescelto sia un perito araldico iscritto presso un Tribunale
e alla Camera di Commercio;
- chieda una perizia giurata con in allegato i documenti in
copia conforme dai quali si evince la veridicità di quanto
attestato;
- il tempo necessario per un serio e approfondito accertamento
varia a seconda della complessità e delle difficoltà incontrate,
in particolare se i suoi antenati hanno o meno dimorato in
più città. In ogni caso non meno di sei o sette mesi, con
aggiornamenti mensili sullo stato delle ricerche;
- diffidare di chi promette risultati certi e sicuri.
Domanda:
Vorrei fare una ricerca sulle mie origini
e dare a lei l'incarico.
Risposta:
L’età
e la salute non mi consentono di effettuare ricerche
genealogiche, cosa che del resto non ho mai fatto in passato, mi
sono sempre limitato a dare un aiuto consultando i miei testi e
al più recandomi periodicamente all’Archivio di Stato e alle
Biblioteche.
Per maggiori informazioni
scrivere a
nobili-napoletani@libero.it
|