Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Franco |
Arma: d’azzurro all’anatra d’argento galleggiante sul
mare, abbassata alla fascia convessa di rosso caricata da
tre rose d’argento.
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© Arma della
Famiglia Franco dipinta sulla volta d'ingresso del Palazzo di
Montecalvo Irpino. |
Le origini dell'antica
e nobile famiglia Franco si radicano probabilmente
nella presenza politica di Re Guglielmo il Buono sul territorio
irpino e che identifica nella figura di Petrus Frànculo
(XII sec.), primo feudatario di Mons Calvus (attuale Montecalvo)
che insieme a Gugliemo Potofranco per primo amministrò Mons
Calvus come riportato nel Catalogo dei Baroni Normanni compilato
ai tempi di
Guglielmo il Buono e conservato presso l’archivio di Stato
di Napoli, il proprio capostipide. |
Petri Franculi et Guillelini Potifranci - tenent Montem calvum,
quod est feudum quatuor militum et Genestram feudum unius
militis -
et cum augumento obtullt milites decem |
A seguito della probabile cessione del feudo la famiglia,
stanziatasi stabilmente sul territorio montecalvese scelse,
probabilmente per motivi di carattere patrimoniale, di non
abbandonare la cittadina perpetuando il suo ruolo di riferimento
politico per il popolo nei successivi secoli. L’archivio storico
della città documenta la presenza stabile della famiglia sul
territorio nel corso dei secoli concedendo una traccia ben
delineata nella sua linea genealogica principale degli ultimi
trecentocinquanta anni. Tra la fine del 1600 e gli inizi del
1700 la famiglia risulta risiedere nel grande palazzo della
piazza Purgatorio, la principale piazza della città attualmente
detta “della Vittoria” e solo in seguito, a causa della
scissione della famiglia in due ceppi primordiali ossia quello
di Domenico e quello secondogenito di Nicola, che
alla fine del 1700 Nicola edifica “dirimpetto” al palazzo della
famiglia acquistando alcune case di borgata il secondo palazzo
Franco ed il giardino riportato negli annali locali come il più
bello del paese. |
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Da li in poi nel corso del successivo
secolo i due ceppi familiari partecipano attivamente alla vita
locale sia politica che ecclesiastica e militare nei rami
cadetti; ottimi proprietari terrieri dedicano, in collaborazione
tra loro, grosse energie al miglioramento tecnologico fondiario
portando la vasta proprietà negli anni ad essere tra le più
ricche e produttive della provincia. Agli albori del 1900 il
ceppo di Domenico rappresentato dal discendente Silvio si
trasferisce stabilmente a Napoli dove acquista un bel palazzo
mono-familiare nella zona del cavone. Silvio Franco pur
trasferitosi oramai stabilmente nella Capitale, anche a seguito
del matrimonio con la nobile Maria Teresa Mansi di origini
Gragnanesi ma propensa alla vita cittadina non abbandonerà mai
la proprietà Irpina seguendo assiduamente i grandi appezzamenti
di terreno, abitando il bel palazzo, e manutenendo la cappella
gentilizia del cimitero e quella della chiesa. L’anno 1962
cruciale per l’Irpinia distrugge con un terremoto quasi
devastante gran parte del paese e con esso grossa parte della
proprietà immobiliare di Montecalvo della famiglia compreso il
grande palazzo e la Chiesa del Purgatorio attigua al palazzo;
oramai ridotto dal sisma ad una struttura collabente sarà onere
di Attilio Franco, al tempo vice-pretore a Napoli,
venderne la proprietà interrompendo di fatto il filo conduttore
diretto con la cittadina Irpina. |
© Partecipazione
nozze del 1877 di Antonio Franco con la nobildonna Mariantonia
Capozzi. |
Molti i personaggi illustri della famiglia che si avvicendarono
nel corso dei secoli: tra questi Nicola ottimo giurista
che nel 1687 sposa la nobile Soprana Pirrotti (famiglia che darà
in quegli stessi anni i natali a San Pompilio Maria Pirrotti),
Michele sacerdote e poi alto prelato a Roma, deceduto nel
1871 e sepolto nella cappella della famiglia nella Chiesa del
Rosario, Nicola Tenente della Guardia Nazionale,
Giuseppe anch’egli alta dignità della Chiesa Romana tornato
a Montecalvo in tarda età, sepolto nella medesima cappella,
Domenico medico chirurgo vissuto nella seconda metà del 1800
esimio professore di chirurgia presso l’Università degli studi
di Napoli, Attilio alunno dell’istituto dei Padri
Barnabiti di Napoli, vincitore di concorso pubblico presso la
Polizia di Stato dopo essersi laureato giovanissimo in
giurisprudenza, dapprima Commissario Capo di Napoli, poi
Questore ed infine Prefetto della Repubblica a Napoli, medaglia
al merito per la liberazione del Generale NATO James Lee Dozier
rapito a Verona dalle Brigate Rosse capitanate dal terrorista
Antonio Savasta. |
Disegno
gentilmente concesso
dai Nobili Gentiluomini Prof.
Domenico Fulvio Falcone Franco e Dott. Gennaro De Franco. |
Famiglia dall’antichissima presenza sul territorio Irpino ha
fondato per secoli la propria progressione sullo sviluppo
culturale, sulla vita militare e sulle corrette alleanze
familiari: si menzionano tra gli altri i rapporti familiari con
i Pirrotti, i
de Cillis,
i Caccese, i Capozzi, i Cavalletti, i
Molfese
ed i Bozzuti e nel napoletano con i Mansi di Gragnano e per i
figli cadetti sulla scelta dell’aggregazione al Clero. Molto
conosciuti nella zona gli sfarzosi palazzi della Famiglia a
Montecalvo che cosi descrive lo storico Mario Aucelli: “alle
spalle del monumento la signorile casa, con un bellissimo
portale, un artistico grosso atrio, e colonne in pietra che
immetteva in un raffinato giardino, di Domenico Franco.
Di fronte quello dei fratelli Silvio ed Ercolino
Franco, con un portale maestoso che portava in un atrio da cui
partiva una sontuosa scala a Tenaglia sostenuta da due grosse
colonne a stucco, in stie tuscanico, con volta dipinta da un
magnifico affresco con al centro lo stemma di famiglia. Sotto lo
scalene l’ingresso al parco con viali in bosso molto curati
(arte topiaria). |
Continua sul sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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