Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Gli Amalfitani, ai tempi della gloriosa Repubblica
Marinara, solcarono tutti i mari allora conosciuti, guidati dalla
bussola di loro invenzione come attestò nei suoi scritti il
Panormita:” Prima Nautis usum
mangetis Amalphis”; giunsero anche a Gerusalemme ove, per dare
ristoro e soccorso ai fedeli in pellegrinaggio, fondarono a loro
spese l'Ospedale di San Giovanni di
Gerusalemme.
Successivamente, si rese necessario
difendere con le armi i pellegrini in Terra Santa e, per tale
scopo, nacquero vari ordini cavallereschi, tra i quali l'Ordine
equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. |
© Napoli - ritratto del Papa
Pio IX (1792†1878) al secolo Giovanni Maria Mastai
Ferretti |
© Sede del Patriarcato
di Gerusalemme
Cavalieri della Luogotenenza Italia Meridionale
Tirrenica (Napoli) Delegazione di Catanzaro -
Crotone,
col Patriarca di Gerusalemme S.B. Fouad Twal, Gran
Priore dell'OESSG, che ha consegnato la
Conchiglia del Pellegrino, onorificenza che viene
data ai Cavalieri del Santo Sepolcro venuti in Terra
Santa.
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Privilegi nobiliari ed araldici
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L'Ordine
ha la precedenza nelle cerimonie e nei palazzi apostolici su
ogni altro ordine, compreso quello di
Malta. Bolla pontificia
In supremo militantis Ecclesiae, del 7 gennaio
1746, con il quale papa
Benedetto XIV sancì la precedenza su ogni altro ordine ad
eccezione di quello dello Speron d'oro.
La più
alta nobiltà si è sentita onorata di appartenere all’Ordine: da
Federico II di Svevia, all’ammiraglio Andrea Doria fino allo
scrittore Renè de Chateaubriand.
Le
famiglie della nobiltà papalina, toscana, lombarda e napoletana
ne hanno sempre fatto parte come i Ruspoli, gli
Orsini, i Ricasoli, i Borromeo, i
Caracciolo di San Vito, i
Capece Minutolo di San
Valentino, i
Dentice delle
Stelle e i
Maresca di Serracapriola.
Molti illustri personaggi, mossi dal desiderio di aiutare il
prossimo, sono stati Cavalieri
di Gran Croce dell'Ordine, come ad esempio
il beato
Bartolo Longo.
Le case
sovrane non sono state da meno come Sua Maestà Re Umberto II di
Savoia, il Principe Adalberto di Savoia-Genova Duca di Bergamo,
il Duca d’Arenberg, il Principe Windisch Graetz, il Duca Duarte
Pio di Braganza, il Principe Carlos di Borbone-Due Sicilie Duca
di Calabria, Re Juan Carlos I di Spagna e la Regina Sofia, e la
Famiglia Reale del Belgio al gran completo. |
Per informazioni sull'ammissione all'Ordine:
http://www.oessg-lgimt.it/OESSG/ORG/condizioniperammissione.htm
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Trattandosi di un'associazione laicale che si autofinanzia con i
contributi dei membri, l'Ordine richiede la contribuzione ai
progetti che vengono finanziati per sostenere con varie
iniziative la Terra Santa ed in particolare il Patriarcato
latino di Gerusalemme (tra le quali la costruzione e
manutenzione di asili, scuole, ospedali, chiese, seminari, borse
di studio per studenti bisognosi e particolarmente meritevoli).
Per disposizione della Sede Apostolica, l'unico preposto
all'utilizzo ed alla distribuzione dei fondi raccolti
dall'Ordine è proprio il Patriarcato. Gli appartenenti attivi
dell'Ordine, cioè di coloro che partecipano alla sua vita
nell'impegno di servizio e di carità assunti all'atto
dell'ammissione, sono distribuiti in tutti i continenti.
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© Via Crucis nella Via Dolorosa
in Gerusalemme
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L'Ordine ha una struttura gerarchica con a capo il cardinale
Gran Maestro. Questi è nominato direttamente dal
Papa, dal quale dipende
esclusivamente. Per questo l'Ordine è definito "di subcollazione
pontificia" e cioè direttamente soggetto all'autorità e al
controllo della Santa Sede.
Il Gran
Maestro si avvale della collaborazione del gran magistero, il
quale, di concerto con il Patriarcato latino di Gerusalemme,
definisce i programmi operativi e gli interventi a favore delle
strutture cristiane in Terra Santa. Il Patriarca latino di
Gerusalemme, ricopre di diritto la carica di Gran Priore.
Tutti i
Luogotenenti ed i membri del Gran Magistero godono del
trattamento di "Eccellenza" presso lo Stato Città del Vaticano
ed il territorio italiano.
È
suddiviso in 52 luogotenenze: 24 in Europa, 15 nel Nord America,
5 in Sud America e 6 in Australia ed Estremo Oriente.
La sede della Luogotenenza per l'Italia Meridionale Tirrenica ha
sede in Napoli alla via Capodimonte 13. |
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Medaglia commemorativa
con il busto del Beato Bartolo
Longo
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L'insegna consiste in una
croce potenziata
(o di Gerusalemme) smaltata di rosso, sormontata da un
trofeo militare dorato, il tutto pendente da un nastro
da collo in seta nera. Le dimensioni della croce variano
a seconda i gradi, dai 3,5 cm per la croce di cavaliere
e 5 cm per tutti gli altri gradi.
La placca, utilizzata per le classi di
grand'ufficiale, cavaliere di gran croce e cavaliere di
collare, si differenzia appunto a seconda dei gradi. La
placca di grand'ufficiale consiste in una stella
raggiante d'argento di 8,5 cm avente al proprio interno
una croce potenziata smaltata di rosso su sfondo bianco,
circondata da una fascia dorata circolare e da una più
piccola nera. La placca di cavaliere di
gran croce consiste in una stella raggiante di 8,5
cm avente al proprio interno una grande croce potenziata
a smalti rossi vitrei. La placca di cavaliere di
collare consiste in una stella raggiante d'argento
di 8,5 cm avente all'interno una placca dorata con
l'immagine di Cristo risorto attorniato da una fascia a
smalti verde.
Il collare è in metallo smaltato con alternate
piastre e medaglioni riproducenti la croce di
Gerusalemme ed il motto dell'Ordine "DEUS LO VULT". Il
trofeo militare che sostiene la decorazione contiene una
croce potenziata tra fronde di alloro.
Il copricapo è un basco in velluto nero, portato
verticalmente a destra, con impresso il fregio
dell'Ordine diversificato in base alla distinzione di
rango.
Il mantello è di colore bianco per i cavalieri e
nero per le dame, riportante sul lato sinistro la croce
di Gerusalemme grande 25 cm.
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Bibliografia:
Giacomini,G.,
Storia dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Jesi,
1971.
AA.VV., I
Cavalieri del Santo Sepolcro, Roma, 1959.
Pierredon,M.,
L'Ordre équestre du Saint Sépulcre: son histoire, son
organisation, ses insignes, et ses coutumes, Parigi,
1929.
Arnone,C.,
Ordini cavallereschi e cavalieri, Milano, 1954.
Bascapè,G.,
Gli ordini cavallereschi in Italia, Milano, 1972.
Gentili,A., La disciplina giuridica delle
onorificenze cavalleresche, Roma, 1991.
Visentin,M.,
Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme,
Verona, 1991.
Cuomo,F.,
Gli ordini cavallereschi, Roma, 1995.
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ALTRI ORDINI CAVALLERESCHI: |
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