Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.  

Stemma Messia de Prado

Messia de Prado

Arma: inquartato, nel 1° e 4° d'oro a tre fasce d'azzurro (Messia); nel 2° e 3° di verde al leone nero (de Prado).

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© Napoli - Stemma Famiglia Messia del Prado

La famiglia Messia de Prado di origine spagnola si trasferì a Napoli durante il periodo vicereale spagnolo con Don Ferdinando Messia, familiare e continuo commensale di re Filippo II d'Asburgo- Spagna. Vestì l'abito di Malta nel 1789 e, per successione Casa Serra ottenne il titolo di principe di Carovigno con anzianità 1625 a seguito di matrimonio tra donna Maria, sorella ed erede del principe Giovan Battista Serra, deceduto senza eredi nel 1666, e Giovan Battista Messia y Prado, Regio Consigliere. Detto titolo fu rinconfermato nel 1856 nella persona di Giovan Battista de Prado che a Napoli nel 1856 sposò Francesca Marigliano (Napoli, 1830 † ivi, 1891), figlia di Aniello dei duchi del Monte e di Maria Giuseppa Cito dei marchesi di Torrecuso. Giovan Battista era figlio del Cavalier Rodrigo (6 gennaio 1768 † 23 giugno 1835), e di Anna Maria Sanchez de Luna d'Aragona.
Don Pietro, cavaliere di Alcantara, fu Paggio di re Filippo IV d'Asburgo- Spagna.
Nel 1603 don Giovanni Alfonso fu Luogotenente del Gran Camerario e Reggente della Regia Cancelleria di Napoli.

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© Napoli - Epitaffio sul sepolcro di Rodrigo Messia de Prado

Don Rodrigo fu Consigliere del Collaterale e della Camera di S. Chiara in Napoli; nel 1690 fu confratello dell' Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce, prima arciconfraternita laicale sorta a Napoli nel 1290 con il silenzioso auspicio del Pontefice Nicolò III, al secolo Giovanni Gaetano Orsini (1216 1280), ricordato anche da Dante (Inferno, XIX, 70-72). L’ istituzione che fin dalle origini ha operato per il bene della collettività, assistendo i più bisognosi, vanta tra i suoi membri i Papi Clemente XIV, Pio IX, Leone XIII, Pio X e il fior fiore della nobiltà, con innumerevoli  togati, uomini d'arme, pubblici reggitori, esponenti delle lettere e delle arti, tra i quali spiccano Jacopo Sannazaro (1455 1530),  i Cardinali Rinaldo Brancaccio (nel 1384 fece erigere la prima navata della chiesa) e Astorgio Agnese, e il duca di Maddaloni  Domenico Marzio Carafa, Priore dell’arciconfraternita nel 1724.

Chiesa degli Spagnoli
© Napoli - Monumento funebre di Rodrigo Messia de Prado

Nel giardino dell'Arciconfraternita si riunirono nel 1485 i nobili per cospirare contro re Ferrante I d'Aragona. 

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© Napoli - Stemma Famiglia Messia del Prado

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.


Casato inserito nel 4° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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