I primi
componenti della famiglia Mangone o Mangoni giunsero in
Calabria dalla Germania sotto il re Goto Odoacre (in
carica dal 476 al 493) così come riporta Eugenio Arnoni,
e, possedettero il feudo di Mangone (oggi comune poco
distante da Cosenza) nel quale vi erano poche case
rurali.
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Mangone (Cosenza) |
Luigi
Palmieri riporta dagli antichi testi che giunsero in
Cosenza da Dipignano (paese poco distante da Cosenza e
contiguo a Mangone) sul finire del Quattrocento con
Giovanni Mangone, già priore del Collegio degli
Spinelli
di Padova come riporta Giovanni Fiore: “l'anno 1490
Gio. Tomaso Mangone di Cosenza, insieme con Gio.
Battista Catalano da Aversa vengono costituiti
procuratori del Collegio de' Spinelli in Padua da
Frabrizio Spinelli”; dottore in medicina esercitò la sua
professione in Cosenza, nel 1501 fu aggregato al sedile
dei nobili e sposò donna di casa
Tarsia, figlia di
Giovanni Antonio.
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Dipignano
(Cosenza) |
Luigi,
fu tenente di Cosenza nel 1597.
Valerio Mangone,
figlio di Giovanni, ricevette diverse
onorificenze dall'imperatore Carlo
V in occasione del suo passaggio da Cosenza; nel
1554 fu mastrogiurato nel mentre era sindaco Bernardino Telesio;
sposò donna di casa Stocco.
Possedeva in Cosenza il Palazzo oggi di proprietà della
famiglia
Collice,
in via Cafarone.
Giovanni Antonio Mangone,
possedeva in Cosenza un Palazzo in via Giostra Nuova,
nel 1590 lo vendette al barone Fabio Passalacqua.

Cosenza, Palazzo
Passalacqua, facciata laterale con giardino. |
Filippo Mangone,
figlio naturale del citato Valerio, sposò la figlia di
Ercolino
Tarsia,
fu
aggregato al sedile dei nobili di Cosenza con la voce
“tantum”.
Ottavio,
figlio di Filippo, sposò Ursula Garritano, la cui
famiglia apparteneva alla seconda piazza degli onorati
cittadini di Cosenza, ha avuto come figli: Scipione;
Ludovico; Filippo; Valerio juniore,
sposato a Lucrezia detta Zeza
Salerno,
i capitoli matrimoniali furono stipulati nel 1667, fece
testamento il 6 febbraio 1699 nominando sua erede
l'unica figlia Ursula († 22 settembre 1726),
sepolta in San Domenico, sposata a Nereo
Castiglione Morelli
(13 maggio 1657 † 25 dicembre 1736), figlio di Giuseppe
e Vittoria Castiglione Morelli; ed il primogenito Antonio il
quale sposò Diana Garritano, figlia di Francesco Maria,
fece testamento nell'anno 1700, lasciò eredi sua nipote
Ursula e suo figlio Girolamo, che sposando
Francesca Cherubino, nobile di Rossano, ha avuto come
figli: Barbara; Luigi, celibe; Domenico,
capitano della milizia per
il
re di Napoli
Carlo di Borbone,
dopo la rinuncia all'ufficio di capitano si sposò con
donna di casa
Ferrari;
e il primogenito Francesco († Rossano nel 1756),
sposò donna di casa Ferrari, nobile di Cosenza, ma nata
Rossano, non avendo avuto prole si risposò con Francesca
Morelli, figlia di don Fabrizio, ha avuto come figli un
maschio ed una femmina.
Muzio e Nicolò da
atto del 1583, sostennero di discendere dai signori di
Deodato.
Nicolò Mangone
da Dipignano, fu U.I.D., con i figli Lupo e Giacinto,
nel 1640 vennero riconosciuti discendenti della famiglia
Mangone di Deodato dal
Sacro Regio
Consiglio
e “sopra le loro armi usino la corona”; Giovanni Fiore
riporta che: “nella Camera Sommaria si conserva un
antico processo principiato ne' 1203 e proseguito ne'
1250, 1290, 1340, 1382, 1430, 1481, 1528, 1540, 1583,
nel quale processo li discendenti del già conte di
Deodato, terra disabitata, quali si asseriscono della
famiglia Mangone, fanno istanza che i cittadini della
suddetta terra e per quei tempi abitanti in Dipignano,
Tessano, Aurignano, Albi, Donnici e Cosenza, si
restituiscano alla lor patria Deodato”, (oggi una
località nel comune di Cosenza è denominata Diodato).
Francesco,
nato nel 1668, sposò Maria Mazzacane dei principi di
Omignano.
Antonio Mangone
fu sindaco dei nobili nel 1680 e ricevette da re Carlo
II la cedola che dichiarava in Cosenza il sedile
chiuso.
La famiglia nel Seicento si diramò nel Cilento, a
Torchiara, nell'entroterra d'Agropoli, Napoli e
successivamente ad Isola del Liri.
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Copersito di
Torchiara (Salerno), Palazzo Mangoni. |
Arduino,
nato nel 1759, discendente del citato Francesco, fu vice
presidente della Suprema Corte di Giustizia.
Rosario Mangoni, archeologo e letterato, prese parte al
congresso degli scienziati tenutosi a Napoli nel 1845.
Con Decreto
Ministeriale del 27 gennaio 1887, la famiglia fu
riconosciuta nel titolo di patrizio di Cosenza.
Decorata
dal titolo di conte da papa Leone XIII, ottenne, con
Regio Decreto, l'autorizzazione ad usare detto titolo
trasmissibile; con Regio Decreto del 26 giugno 1926 la
rinnovazione del predicato di Santo Stefano per i
discendenti di Arduino; con D. P. del 10 agosto dello
stesso anno, ottenne il riconoscimento del cimiero e
motto sempre per i discendenti di Arduino.
Torchiara
(Salerno), Torre Mangoni. A destra: Stemma famiglia
Mangoni,
tratto dall'opera di Fabrizio
Castiglione Morelli. |
Agropoli
(Salerno), Palazzo Mangoni, poi
Albergo Carola. A destra: Isola del Liri,
Cine Teatro Mangoni fondato dal
Conte Alfonso ed inaugurato nel 1957 |
La famiglia
è iscritta nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana e
nell'Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana col titolo
di conte (mpr.), patrizio di Cosenza (m.), predicato di
Santo Stefano (mf.) in persona di Antonio Mangoni, nato
nel 1867, figlio di Arduino e Maria Romano; (il quale
ebbe per fratelli: Carlo, nato nel 1669, patrizio di
Cosenza, cavaliere d'Onore e Devozione del
S. M. Ordine
di Malta,
sposato con donna Emanuela
Imperiali dei principi di
Francavilla; e Gustavo, nato nel 1875, patrizio di
Cosenza, cavaliere d'Onore e Devozione del S.M.O.M.
sposato con Litterina Piria
Gaetani) sposato con
Cecilia, nobile
de Vito Piscicelli de La Cruz Ahedo,
cavaliere d'Onore e Devozione del S.M.O.M., componente
della Commissione Araldica Napoletana; ebbero per figli:
Maria e il primogenito conte Arduino, nato a Napoli nel
1894, patrizio di Cosenza, cavaliere d'Onore e Devozione
del S.M.O.M., sposato con donna Nina Ramondetto dei
principi di Pardo con la quale generarono: Antonia,
Maria, Giovanna, Francesca Paola,
Giuseppina, Cecilia e
il primogenito conte Alfonso (1920
†
1997), patrizio
di Cosenza, sposato con donna Giulia de Gregorio dei
principi di San Teodoro con la quale ha avuto per figli:
Giovanna, Antonia e il primogenito conte
Camillo, nato a
Isola del Liri nel 1953, patrizio di Cosenza, sposato
con Isa Graell ed hanno avuto per figli: Giulia ed
Antonio, patrizio di Cosenza. |