Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia d'Ippolito |
Arma:
partito di uno e spaccato di due; nel 1° d’argento, al castello
di rosso posto sopra una barca di nero, e sostenuto da due leoni
affrontati d’oro; nel 2° d’argento, all’aquila bicipite di nero,
avente sul cuore uno scudetto d’argento; nel 3° d’argento e di
rosso, al leone rivolto d’oro guardante un sole dello stesso;
nel 4° interziato in fascia di rosso, d’azzurro e d’argento; nel
5° d’argento, a tre bande d’oro. Lo scudo attraversato da una
doppia croce d’oro.
Dimore:
Nicastro (oggi Lamezia Terme), Napoli. |
Lamezia Terme, stemma famiglia
d'Ippolito
Si ringrazia la signora Anna Veraldi |
L’antica e nobile famiglia d’Ippolito, a volte chiamata
anche Ippolito, discende dagli Ippoliti di Mantova,
antico casato originario di Reggio, stabilitosi in
Mantova nel XIV secolo, dove ereditò il feudo di
Gazzoldo col titolo di conte e poi marchionale.
Sigismundo
Ippoliti di Mantova fu cavaliere del
S.M.O. di Malta dal 1580. Ottenne dai Gonzaga
onorifiche cariche e dette ambasciatori e capitani;
innalzava l’arma: di rosso, alla banda d’oro. Lo scudo
accollato dall’aquila imperiale.
Si diramò in Campania ed in Calabria con
Martino
di Hyppolitis sotto
Federico II di Svevia.
Antonino
fu milite e famigliare del re Roberto; altro
Antonino
tribuno milite sotto l’Imperatore
Carlo V.
Eduardo
fu celebre giureconsulto ed ambasciatore della
Repubblica Veneta,
il 2 maggio 1733 gli fu concesso dall'Imperatore
del Sacro Romano Impero e re di Napoli
Carlo VI
d'Asburgo-Austria
il
titolo di marchese,
al quale per l'intermedia persona del figliuolo
Francesco e del nipote
Pietro,
successe il pronipote
Francesco che il 27 novembre 1790
ottenne l'intestazione al foglio 734 del
Cedolario
(1).
Il giurista
Vincenzo
Ippolito (1674 † Napoli, 1748), marchese, fu presidente
del Sacro Regio Consiglio del Regno di Napoli; suo
figlio, il marchese
Fabrizio
d’Ippolito, giudice della
Gran Corte della Vicaria e Capo Ruota della Vicaria
Civile, fu dal 1746 confratello dell'Augustissima
Compagnia della Disciplina della Santa Croce. |
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Napoli, monumento eretto
dal marchese
Fabrizio d’Ippolito nel 1766 in ricordo
del padre Vincenzo |
Nel 1748 Leone Ippolito fu sindaco di Isola; don Felice d’Ippolito
nel 1769 fu Sindaco di Nicastro, città in Calabria
Ultra; Felice d’Ippolito fu Sindaco
dei nobili di Nicastro nel 1781.
Carlo d’Ippolito (n. Nicastro, 15 agosto 1860),
marchese, avvocato, fu deputato al Parlamento del Regno
d’Italia nelle legislature XIX (dal 10-6-1895 al
2-3-1897) e XX (dal 5-4-1897 al 17-5- 1900); ha avuto
come figlia Francesca, nel 1927 sposò il pianista
e compositore Maurizio Quintieri, di nobile famiglia di
Paterno Calabro, figlio di Demetrio e di Maria Barracco.
Frà Carlo d’Ippolito di Sant'Ippolito (Napoli, 3
maggio 1933 † Prato, 26 dicembre 2022), Cavaliere del S.M.O. di Malta dal 1997, ha ricoperto la carica di Gran
Commendatore dal 2011 al 2014. |
Lamezia Terme, Palazzo
d'Ippolito, portale, stemma nell'androne, cortile,
interno |
Si ringrazia la signora Anna Veraldi
per averci inviato le foto |
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Note:
(1) - L'Araldo
“Almanacco Nobiliare del Napoletano 1891”, Enrico Detken,
libraio editore, Napoli 1890, pag. 319.
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Fonti Bibliografiche:
- G.B. di Crollalanza, “Dizionario
storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane
estinte e fiorenti”, Pisa 1896.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Elenco dei Cavalieri del
S.M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme”, Napoli 1897.
- Carlo Padiglione, “Trenta centurie di Armi Gentilizie”,
Napoli, 1914.
- Franz von Lobstein, “Settecento Calabrese”, Napoli 1978. |
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