Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Galanti |
Arma: troncato: nel 1° di rosso ad un crescente montante
d’argento accostato da due stelle di otto raggi del medesimo;
nel 2° d'argento alla rosa di rosso stelata e fogliata al
naturale accostata da due boccioli di gigli di rosso stelati di
verde.
Altra: troncato: nel 1° di rosso ad un crescente montante
d’argento accostato da due stelle di otto raggi del medesimo;
nel 2° d'argento alla rosa di rosso stelata e fogliata al
naturale accostata da due gigli di rosso.
Titoli: conti.
Dimora: Napoli. |
© Napoli, stemma della famiglia
Galanti |
La famiglia Galanti, originaria di S. Croce di Morcone
(oggi Santa Croce del Sannio), in provincia di
Benevento, nota sin dal XVI secolo avendo Ottavio
Galanti,
cavaliere gerosolimitano dal 1568, partecipato
alla
battaglia di Lepanto del 1571; i suoi discendenti
furono autorizzati ad inserire nel proprio stemma la
mezza luna.
Il casato alla fine del XVIII secolo si stabilì in
Napoli.
Giuseppe Maria Galanti (S. Croce del Sannio,
25.11.1743
†
Napoli, 6.10.1806), economista, storico, politico,
letterato, fu esponente dell’illuminismo napoletano; si
laureò in legge a Napoli nel 1765. Per sottrarre le sue
opere dalla censura clericale, nel 1777 fondò la casa
editrice “Società letteraria e tipografica di Napoli”.
Scrisse e pubblicò “Dello spirito generale della
religione cristiana”, “Saggio sulla storia de' Sanniti”,
“Nuova descrizione storica e geografica dell'Italia” e
“La Descrizione politica delle Sicilie”; quest’ultima
opera fu commissionata dal Re
Ferdinando IV di Borbone. |
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Giuseppe Maria Galanti. A destra: una delle tante opere di Giuseppe Maria Galanti |
Fu nominato da John
Acton assessore
al Supremo Consiglio delle Finanze assieme ai
filosofi Gaetano
Filangieri (1752 † 1788),
Melchiorre Delfico (1744 † 1835)
e Domenico Grimaldi (1734 † 1805);
nel 1797 fu nominato giudice dell’Ammiragliato. Fu
fedele ai Borbone di Napoli ai quali riconobbe il merito
di aver portato nel Regno un progresso economico e
culturale di primissimo piano, e con l’avvento della Repubblica
Napoletana del 1799 dovette darsi alla fuga. Nel
1806, ai tempi di
Giuseppe Bonaparte fu
nominato bibliotecario del Consiglio di Stato.
Il citato Giuseppe Maria ed Ezechiele Galanti
risultano iscritti nell’Albo
degli Avvocati del 1780, istituito per la prima
volta al Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di
Napoli. |
Napoli, sepolcro
dell'avv. Ezechiele Galanti |
Luigi, fratello di Giuseppe Maria, abate
benedettino, fu uno dei fondatori della Scuola Militare
della Nunziatella nel XVIII secolo e nel 1820 deputato
al Parlamento Napoletano.
Il 12 gennaio 1882 la famiglia fu decorata del titolo
trasmissibile di conte.
Fu iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e
nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922 col
titolo di conte in persona di Giovan Vincenzo
Galanti (1860
†
1941), figlio del conte Giuseppe, sposato con la
nobildonna Elisabetta
Gaetani dell’Aquila d’Aragona, figlia di Onorato
principe di Piedimonte e duca di Laurenzana.
Il conte Giuseppe Galanti (Napoli, 1882
†
ivi, 1965), figlio primogenito dei predetti coniugi, fu
comandate degli Ussari di Piacenza durante la guerra del
1915-18, sposò la nobildonna Anna
Imperiali dei principi di Francavilla.
Donna Isabella dei conti Galanti,
maritata Imperiali di Francavilla, fu iscritta sin dal
2001 quale confratello dell’Augustissima
Compagnia della Disciplina della Santa Croce. |
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