La Famiglia Baldacchini, originaria di Cortona (Arezzo), tra le
altre prerogative ebbe la Signoria di Castel Gherardo, si trasferì nel Napoletano agli inizi del XV secolo dove godette
la nobiltà in
Calabria Citra,
nella
Città Regia
di Amantea, la cui Famiglia godette gli onori del Sedile di San Basilio sin
dalla sua istituzione nel 1501.
Giovanni, fu milite e Regio
Familiare sotto i d'Angiò; Nicolò,
Ambasciatore della sua Città presso re
Ferdinando II d'Aragona detto Ferrantino del quale fu
Regio Familiare,
il 25 marzo 1495 gli faceva riconoscimenti per i servizi
prestati in tempo di guerra, espressi con speciale diploma,
ottenendo l'ufficio di
Secreto della Città Regia di Cosenza.
Sposato a Geronima d'Amato dei patrizi di Amantea, ha avuto come
figli: Giulia, e
Giovanni Andrea
(n. 1522), U.J.D., sposato, in prime nozze ha avuto come figli
Luigi Antonio, U.J.D., Giudice di Reggio, Auditore di
Principato Citra, sposato a Cornelia d'Amato, ha avuto come
figli Fabio, Beatrice, e Laudonia, sposata
a Fabrizio
Mirabelli; Prudenzia (n. 1552); Lavinia (n. 1555), sposata a
Carlo d'Amato, Signore di Molendino. In seconde nozze Giovanni
Andrea aveva sposato Violante Marino, dei patrizi di Amantea, ha
avuto come figli: Ottavio (n. 1578); Fabrizio (n.
1571); Costanza, sposata ad Orazio
Spina; Diana;
Scipione (n. 1561),
la sua linea verrà descritta di seguito; e Sertorio (n.
1568), U.J.D., sposato a Prudenzia Cerasia, ha avuto come figli:
Alberico, e Michele, ricevuti rispettivamente nel
1631 e nel 1638 come Cavalieri
di Giustizia nell'Ordine di Malta; Pietro;
Giovan Domenico; Mario (n. 1612), U.J.D., celebre
avvocato in Napoli dove viveva, sposato a Vittoria de Barberiis
ha avuto come figli Giulia (n. 1633), Ippolita (n.
1635), Cesare (n. 1636); e Giovan Battista
(n. 1609), Giudice di Reggio, Auditore della Calabria Ultra,
sposato in prime nozze a Giulia Carratelli, in seconde
nozze con Isabella Buongiovanni di Tropea con la quale ha avuto
come figli: Prudenzia, sposata prime nozze a Francesco
d'Amato, in seconde nozze a Francesco Carratelli;
Felice (n. 1640), sposato ad Antonia Galzerano figlia di
Giuseppe, patrizio di Tropea, non ebbe prole; ed Antonio
(n. 1637), sposato a Laudonia Baldacchini, figlia di
Luzio, ha avuto come figli: Geronima; Anna (n.
1669); Domenico (n. 1670); Isabella (n. 1673); e
Matteo (n. 1672).
Livia Baldacchini fu una delle benefattrici del
Pio Monte della Misericordia.
Linea di Scipione (n. 1561), sposato a Livia d'Amato,
ha avuto come figli: Jacovo Giovanni (n. 1599), U.J.D.,
sacerdote; Giulio (n. 1604); Giovanni Andrea (n.
1614); Orazio, Ambasciatore della Città di Amantea presso
Re
Filippo IV d'Asburgo-Spagna,
il quale ottenne la conferma dei privilegi con cedola data in
Madrid il 17 dicembre 1631, ha avuto come figlio Ottavio
(n. 1626); Dezio, sposato, ha avuto come figli Carlo
(n. 1627), chierico, e Luzio (n. 1621), sposato, ha avuto
come figlie Livia (n. 1651), e Laudonia, sposata
ad Antonio Baldacchini.
Stemma Carratelli di
Amantea |
Stemma Carratelli |
Matteo Baldacchini (n. 1672), sposato a Camilla Cordova, ha avuto
come figli: Rosa (n. 1700), monaca; Ippolita (n.
1699), monaca; Antonio (n. 1694); Giulia (n.
1693), sposata a Carlo
Cavallo; e Mario
(n. 1690), sposato ad Eleonora Cavallo ha avuto come figli:
Chiara (n. 1733), monaca; Diana (n. 1731);
Costanza (n. 1729); Maria (n. 1728); Felicia
(n. 1727); Laudonia (n. 1717); Matteo (n. 1719); e
Giuseppe (n. 1715), sposato a Felicia di
Francia di Tropea, figlia di Francesco, patrizio
delle città di Tropea e Cosenza, e di Caterina Mottola dei
marchesi d'Amato, ha avuto come figli: Giuseppe (n. 1742,
postumo); Mario (n. 1741); Eleonora (n. 1739),
sposata a Giuseppe Barone di Tropea; Giovan Battista (n.
1737); Raffaella Eleonora (n. 1736), monaca; e
Francesco Saverio (n. 1738), fece testamento il 26 dicembre
1806 per mano del notaio Filippo Bruni di Serra, possedeva due
masserie una detta la Marinella, l'altra Campora,
sposato ad Anna Maria Cavallo ha avuto come figli: Felicia
(1776 † 1864), sposata ad Orazio Carratelli; Maria Fortunata
(n. 1769), monaca; Maria Eleonora (n. 1766), monaca;
e Giuseppe (n. 30 settembre 1762), adottato il 18 dicembre
1771, con atto rogato dal notaio Antonio Rinaldi di Cerignola,
da
Fabio Gargano († 10 aprile 1781, sepolto nella chiesa dei Padri Domenicani della
città di Barletta, nella cappella gentilizia di San Tommaso d'Aquino), patrizio di
Barletta, figlio di Donato Antonio e di Candida
Naccarelli
Capece, figlia del marchese di Mirabella; Fabio, ultimo della sua casata
(Famiglia di guerrieri
normanni venuti in Sicilia, poi diramata in Puglia sul Monte Gargano, dal
luogo si denominò Gargano), fu Regio Governatore in diverse
città demaniali del reame, nel 1742 fu mandato a reggere la
città di Cosenza, nel 1743 la città di Amantea, dove, il 3
maggio 1745 sposò Felicia di Francia, vedova di Giuseppe
Baldacchini, alla fine della sua carriera si ritirò a Barletta
al cui patriziato venne aggregato il 28 giugno 1763, aveva avuto
un figlio ma gli morì in tenera età, così decise di adottare,
nel 1756, Giuseppe Baldacchini (n. 1742, postumo), figlio
del citato Giuseppe, di costituzione gracile, nel 1761 volle
entrare nell'Ordine dei Gesuiti, a seguito della loro espulsione
dal regno, fece ritorno a casa e l'anno seguente, nel 1768,
morì; presi dallo sconforto Fabio e Felicia chiamarono a
Barletta Giuseppe Baldacchini (n. 30 settembre 1762),
nipote del defunto figlio.
Giuseppe Baldacchini (n. 30 settembre 1762),
aggiunse al proprio il cognome Gargano per adozione od
arrogazione, approvata con Regio Privilegio del 31 marzo 1773,
creando la Casata Baldacchini
Gargano, trasferitosi in questa città, con tutti i suoi discendenti fu
aggregato al patriziato di Barletta, sposato in prime nozze, il 1° maggio 1779, a Margherita Ferrari
dei duchi di Parabita,
rimase vedovo dopo pochi anni senza prole, nel giugno 1796, in
seconde nozze sposò Giovanna Vecchione,
figlia di Michele, giureconsulto, ha avuto come figli: Fabio (n. 12 febbraio 1799), morto bambino; Michele (n. 11 febbraio
1803), filosofo e letterato, Accademico Cosentino, il Governo
Italiano lo nominò Cavaliere dell'Ordine Mauriziano; e Francesco Saverio Ludovico Michele Ruggiero Raffaele,
conosciuto come Saverio (29
aprile 1800 † 13 marzo 1879), patrizio di Amantea, patrizio di
Barletta, Commendatore dell'Ordine Mauriziano e della Corona
d'Italia, Socio dell'Accademia Reale di Napoli, Deputato del
Regno d'Italia, ma non prestò giuramento, poeta e letterato,
dopo la morte di suo padre si trasferì con la famiglia a Napoli;
strinse amicizia, tra gli altri, con Carlo ed Alessandro Poerio,
il 22 marzo 1848 era stato nominato membro della Commissione per
formare il progetto di riforma dell'ordinamento
dell'insegnamento pubblico e per la censura sui metodi e
l'abilità dei professori, dalla Provincia di Bari fu eletto per
due volte come Deputato al Parlamento Napolitano, nel 1840 sposò
Carolina de
Curtis († 11 novembre
1869), già sposata in prime nozze con l'avvocato Luigi Bonghi, a
lei, Ottavio Serena dedicò la monografia sulla Famiglia
Baldacchini, ha avuto come figli: Livia (Barletta, 20 aprile
1800 † Napoli, 14 marzo 1879), sposata a Napoli il 30 maggio
1870 al conte Francesco Bonazzi di Sannicandro, patrizio di
Bergamo e di Bari, Cavaliere Gerosolimitano; Olimpia,
sposata il 9 settembre 1872 al Cav. Alfonso de Clario di
Finocchito, patrizio di Salerno; Giovannina (morta
bambina ); Giuseppe (morto bambino); ed il primogenito Mario (17 agosto 1848 † Genova, 19 dicembre 1896), sposato
il 30 agosto 1871 ad Isabella de
Vito Piscicelli de La Cruz Ahedo († Napoli, 17 giugno
1906), figlia di Antonio e di Carmela di
Sangro dei principi di Fondi, ha avuto come figli:
Eva [n. in San Maurizio (Svizzera), 23 settembre 1884];
Margherita (n. Napoli, 3 giugno 1778), ivi sposata il 4
ottobre 1900 a Ferdinando Zezza, barone di
Zapponeta; Giovanna (n. Napoli, 19 dicembre 1775),
sposata a Teano il 28 novembre 1896 ad Ignazio Maria de Vito
Piscicelli de La Cruz Ahedo (n. Napoli, 1875); Carolina
(n. Napoli, 12 marzo 1774), ivi sposata il 18 luglio 1898 a
Walter von Then; Francesco Saverio (n. 22 dicembre 1872);
e Michele (n. Napoli, 15 febbraio 1883), patrizio di
Amantea, patrizio di Barletta, ascritto all'Elenco Regionale.
Sposato il 5 settembre 1904 a Vittoria Giudice
Caracciolo dei principi di Villa e Cellammare, ha
avuto come figlie: Maria Carolina (n. Napoli, 31 luglio
1905); Isabella (n. Napoli, 28 agosto 1906); Anna
(n. Napoli, 26 ottobre 1909). |