Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia de Vicariis

Arma: d'oro alla banda di azzurro caricata da tre mazze ferrate. Alias: di azzurro alla banda di argento caricata da tre scettri.

Dimora: Salerno

Salerno
© Arma Famiglia de Vicariis

Le radici della famiglia de Vicariis (in antiguo de Venusio, da non confondersi però con la famiglia Venusio, anch'essa originaria della cittadina lucana) sono in Venosa dove nel 1197 Roberto de Venusio fu imperiale giustiziere di Venosa.

Salerno, sepolcro di Giorgio de Vicariis morto nel 1296

Nel 1362 Giacomo, milite e ciambellano della regina Giovanna I d'Angiò, trasferì la sua famiglia in Salerno; ebbe da Americo Sanseverino, gran contestabile del Regno, le terre di Monteforte (feudo in Principato citra, in diocesi di Capaccio), Monticelli (uno dei casali di Massalubrense) e San Pietro.
A Salerno i de Vicariis furono ascritti al Sedile di Portanova; si divisero in due rami di cui uno si estinse nella famiglia Correale, nobile in Sanseverino.
Francesco de Vicariis nel 1456 fu nominato cavaliere dell'Ordine della Giara da re Alfonso I d'Aragona.
Il Casato passò reiteratamente all'Ordine di Malta: nel 1624 con Gennaro de Vicariis, nel 1642 come quarto della famiglia de Griso, nel 1668 con frà Fabrizio de Vicariis, nel 1774 come quarto della famiglia Pacifico, nel 1782 con Giacomo de Vicariis, nel 1786 come quarto della famiglia Valcarcel.

La terra di Santa Lucia (oggi Santa Lucia del Cilento, frazione di Sessa Cilento) situata in Principato citra pervenne col titolo di marchese ad Aniello de Vicariis, figlio ed erede della marchesa Vittoria de Rossi. 
Il citato Aniello vendette il feudo di Santa Lucia nel 1754 a Tommaso Criscuolo, avvocato fiscale della Regia Camera della Sommaria, riservandosi il titolo di marchese di Santa Lucia.

Il feudo di Quaglietta, in Principato Citra e in diocesi di Conza, acquistato nel 1597 dal nobile Marcantonio Rossi, passò per eredità a Matteo dei Vicariis, marchese di Santa Lucia.
Nicola de Vicariis nel 1782 vendette il feudo al nobile Gaetano del Plato.


© Castello di Quaglietta

Santomauro del Cilento, terra in Principato Citra in diocesi di Capaccio, era posseduta dal dottore Gian-Cola de Vicariis, il quale nel 1527 la vendette a Filippo Antonini.
Cicerale, terra in Principato Citra in diocesi di Capaccio, nel 1565 fu acquistata da Gio. Antonio Gentilcore; successivamente pervenne ad Aurelia de Vicariis, erede della madre Ciancia Comite, che possedeva la giurisdizione civile.

La famiglia de Vicariis, ascritta al Sedile di Portanova di Salerno
(1), detenne l'ufficio di doganiero di Salerno per quasi tutto il XVII secolo; ufficio fu acquistato nel 1613 da Gio. Cola de Vicariis.
Nel 1600 Isabella de Vicariis fu Abbadessa del Monastero di S. Marcellino in Napoli; il canonico Biagio, patrizio salernitano, fu vicario della Curia arcivescovile di Salerno; Ferdinando ( 1780) fu vescovo di Melfi e Rapolla dal 1766.

Salerno
© Salerno - Bassorilievo di Biagio de Vicariis - Anno 1731


Stato libero di matrimonio datato 1726 rilasciato da don Biagio De Vicariis vicario capitolare e arcidiacono
della cattedrale di Salerno, oggi di proprietà di Damiano Nicolella De Vicaris

Il Casato godette di nobiltà anche in Bari, Campagna e Oppido; ebbero cappelle gentilizie in Napoli  nella chiesa di S. Agostino e in Salerno.
I de Vicariis si imparentarono con prestigiose famiglie: d'Aquino, Brancaccio, Calenda, Chiarizia, Fellecchia, Guardati, Monforte, Pagano, Prignano, Pinto, Ruggiero, del Sacco, del Vecchio.
Ippolita, figlia di Giacomo di Vicariis e di Costanza d’Avalos,  nella metà del XIV secolo, sposò Pietro Antonio Sanseverino, Patrizio Napoletano.
La nobile Costanza de Vicariis, sorella di Giulio, Domenico, Giudice Scipione, Giacomo e Palamede,  sposò ad Agropoli nel 1461 Nicola Antonio Gagliardi (
1496), barone di Finocchito, capitano e governatore della città di Gaeta nel 1473 e Presidente della Regia Camera della Sommaria dal 1486. I coniugi non ebbero figli e la nipote Giustina de Vicariis ebbe in eredità nel 1497 la masseria de li Barbari.
Gian Nicola de Vicariis de Venusio, barone di Monteforte patrizio di Salerno, vice principe di Salerno, Vicario generale di Ferrante Sanseverino principe di Salerno, impalmò nel 1526
Orsina Carrano.
Teresa de Vicariis impalmò il barone Pasquale Correale; procrearono Matteo Correale (Salerno, 1764 † Castellammare,1836),  Capitano di Vascello e Commendatore dell'Ordine Reale delle Due Sicilie.

sALERNO
© Lastra tombale di Giustino de Vicariis, marchese di Santa Lucia, e di Giuseppe Morese, cavaliere gerosolimitano

In Salerno vi era la nobile congrega di S. Antonio il cui scopo principale era quello di aiutare spiritualmente i condannati a morte; nel 1804 erano fratelli della congrega le famiglie de Vicariis marchesi di S. Lucia, Morese, Mazzacane principi di Omignano, Ruggi d'Aragona marchesi, Pinto baroni di S. Martino, Moscati baroni di Olevano, Ruggiero baroni di Tolve, Confalone e Mezzacapo marchesi di Monterosso.

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e per Teresa de Vicaris il Registro della "Real Commissione dei Titoli di Nobiltà" - Archivio di Stato di Napoli.

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Note:
1) - Le altre famiglie nobili salernitane aggregate al Seggio di Portanova erano:
Aversano,  Capograsso, Comite, del Giudice, Longo, Marra, Morra, Pagano, Pinto, Santomango, Salernitano, Scattaretico, Serluca, Villano.


Casato inserito nel 3° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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