
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Ruffo di Calabria |
Arma: spaccato,
cuneato d’argento e di nero, il capo caricato di tre conchiglie
al naturale (per il ramo di Scilla le conchiglie sono rosse),
ordinate in fascia(1).
Motto: Omnia bene.
Residenza: Napoli, Roma e Firenze. |

© Napoli - Stemma famiglia Ruffo di Calabria |
L’antichissima e illustre famiglia Ruffo, deriva
molto probabilmente dalla Gen Rufa del patriziato dell’antica
Roma; si stabilì prima in Oriente per seguire l’imperatore
Costantino il Grande e, dopo aver dato due imperatrici
all’impero di Bisanzo con Berenice, moglie di dell’imperatore
Basilio II, e Jole, moglie dell’imperatore Andronico Giovanni
Comneo, e successivamente in Calabria con GIOVANNI FULCONE Ruffo, inviato dall’imperatore d’Oriente,
con la carica di governatore.
Già dal secolo X la famiglia Ruffo era potentissima in Calabria,
tanto che l’imperatore di Costantinopoli dovette chiedere aiuto
al Casato per riconquistare la Puglia e la Calabria; fu definita
“Magna Domus” e acquisì l’appellativo “di
Calabria” e nei loro atti potevano usare la formula,
solitamente utilizzata dai sovrani “Dei Gratia Comes Catanzarii”.
E'
annoverata tra le
Serenissime Sette Grandi Case del Regno
(d’Aquino, Acquaviva, del Balzo, Celano, de Moliso,
Sanseverino e Ruffo )
e godette del Patriziato napoletano nei
Seggi di Porto dal 1690
e di
Capuana dal
1703; dopo la soppressione dei sedili (1800), fu iscritta nel
Libro d'Oro napoletano.
Vari sono stati i titoli concessi a questa
famiglia, fra questi:
baroni di: Anoia, Calanna, Crispano
conti di: Catanzaro (1252),
Montalto (1327), Corigliano, Sinopoli (1334), Nicotera (1555 per
successione casa
di Gennaro)
marchesi di: Crotone
(1390), Licodia (1509), Crispano
duchi di: Guardia lombardi (1622),
Santa Cristina (1829)
principi di: Scilla (1578),
Palazzolo(1622), Ruffo di Calabria (1828). |

© Napoli - Stemma del
cardinale Fabrizio Ruffo di Calabria,
figlio di
Giustina Colonna principessa di Spinoso e marchesa di
Guardia Perticara. |
CARLO e RUGGIERO seguirono la regina
Giovanna I
d'Angiò in Provenza ove furono i capostipiti dei Ruffo (Ruox),
conti di Bonneval e
marchesi di la Fare, reintegrati al
Patriziato napoletano nel 1796. |

Scilla (Reggio Calabria)
Per gentile concessione del Dr. Giuseppe Pizzuti |

Scilla, Castello, Stemma
Ruffo di Calabria |
Caterina Ruffo (29-1-1579
†
31-1-1658) nel 1606 fece edificare in Napoli, nella
chiesa dei Girolamini il cappellone della Natività.
Detta Caterina era figlia di
Ottavio e
di Isabella
Sanchez
dei marchesi di Grottola, e
nipote di
Francesco Ruffo
(†
23-3-1587), primo
principe di Scilla,
conte di Sinopoli
e
barone di Anoia,
fratello del citato Ottavio, marito in
seconde nozze di Isabella
Acquaviva d’Aragona,
figlia di Don Giangirolamo (1521
†
1592), duca di Atri, conte di Conversano e patrizio
napoletano, marito di Margherita Pio dei conti di
Meldola; quest’ultima, tra gli altri figli, generò Ottavio
Acquavia d’Aragona (1560
†
1612), patrizio napoletano, cardinale e arcivescovo di
Napoli dal 1605 al 1612. |
Napoli, il Cappellone
della Natività eretto da Caterina Ruffo nel 1606 |
Luigi (Palermo,1840
†
Roma, 1895), patrizio napoletano, figlio di Fulco
Ruffo di Calabria ( Napoli, 1801
†
ivi, 1848) e di donna Eleonora Galletti, intraprese la
carriera ecclesiastica; fu vescovo di Chieti e Vasto dal
1877 al 1887, arcivescovo titolare di Petra dal maggio
de1887 e cardinale dal 1891 al 1895. |

Napoli, stemma del
Cardinale Luigi Ruffo di Calabria (1840
†
1895) |
Suo fratello, Fulco Salvatore (Palermo, 1837
†
Napoli, 1875), fu Patrizio Napoletano, principe di
Scilla e di Palazzolo, duca di Guardia Lombardi e di
Santa Cristina, marchese di Licodia, conte di Nicotera,
barone di Calanna e Crispano, e Grande di Spagna di
prima classe. |

Donna Imara Ruffo di
Calabria con il dr. Roberto Ruggi d'Aragona
Per gentile concessione del nobile Roberto
Bilotti Ruggi d'Aragona |
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1)
- Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli -
Sezione Diplomatica.
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Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI
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