
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Riccardo |
Arma:
di rosso, al cardo fogliato di quattro pezzi d’oro, lo scudo con
la bordura dentata dello stesso. |

© Napoli - Stemma Famiglia
Riccardi marchesi di Ripa |
L'antichissima Famiglia Riccardi o Riccardo ha goduto di nobiltà
in Napoli dove fu ascritta alla nobiltà
fuori Seggio, in Ortona a Mare (in Provincia di
Abruzzo ultra, non lontano da Chieti), Avellino, Aversa e
Fondi.
Le prime memorie certe risalgono a Francesco Riccardi,
valoroso guerriero, custode dell’Ospizio Regio e poi Capitano
della Città dell’Aquila; nel 1408 comprò da Jacopo Caldora il castello di Tulli e di Pinocorbario. Nel 1413 fu
nominato Collaterale del Regno di Napoli, poi Maresciallo del
Regno e infine Castellano di Castel Nuovo di Napoli. Possedeva
una galea. Fu Signore di Torchia, di Tursano e dell’Isola di
Castello Cerchiara, terre che comprò dalla Regina
Giovanna
II di Durazzo nel
1419 insieme alla Baronia di Pagliara in Abruzzo. Nel 1420 ebbe
in dono dalla stessa Regina numerose case in Napoli vicino al
Monastero di Santa Chiara. Fu oratore insieme a Carlo Malatesta
e Lodovico di Migliorati per fare lega con la predetta Regina, ad onorare la Santa Romana Chiesa. Sposò Margherita
Campo Santo e per figlio ebbe Bartolomeo. Nel 1430 fu Signore di
Spoltore, di Cappella, di Monte Silvano, d’Alendo e di Tulliano. |
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© Napoli - Cappella e stemma
della Famiglia Riccardi |
Nel 1457 Carlo Riccardi fu Signore del Castel di Rodi; la
sorella impalmò Jacopo Bulgarelli.
Nel 1481 Francesco Riccardi si ribellò a re
Ferrante I d'Aragona e fu privato dei feudi e così
anche per Bardo di Riccardo che possedeva la
Baronia di Rignano, che il Re diede a Francesco Torello.
Nel 1495 Francesco Riccardi fu dal Re integrato dei suoi beni e
feudi.
Nel 1499 Carlo fu barone d’Abruzzo, Alesandro e
Lionetto barone di Rignano.
Nel 1519 Cristofano, Lapo, Luca,
Riccardo e Giuseppe furono baroni di Cerza
(Cerce piccola) e di
Cucena.
Nel 1584 Giovan Battista
Carafa
della Stadera, conte di Montecalvo, vendette
Giovanni Andrea de Riccardo 1° (†
8.9.1601), nobile napoletano, i feudi di Corsano e
Cercepiccola in
provincia di Molise per 12.000 ducati; il figlio
Giuseppe 1° sposò Laura
della
Gatta del Sedile di Nido, sorella di Carlo principe
di Monasterace. I coniugi generarono Giovanni Andrea Riccardi
2° (†
23.12.1634) che sposò Isabella Carafa.
Raffaela Riccardi,
figlia di Giuseppe 2° e nipote di detto Giovanni Andrea 2°,
vendette nel 1727 la terra di Corsano con la portolania e con la
giurisdizione delle seconde cause per ducati 25.400 a Vittoria
de Simone, patrizia di Benevento e moglie di Francesco
Pedicini,
marchese di Luongosano. |
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Napoli - Stemmi dei Riccardi con
le armi delle
famiglie imparentate |
Fulvio de Riccardis (†
1600), stabilitosi ad Aversa, nel 1564 esercitò
l’ufficio della Regia Zecca come erede di Ascanio
che ricopriva tale incarico dal 1533.
Alessandro Riccardi fu vescovo di
Sessa Aurunca dal 6 marzo 1591 al 16 maggio 1604, data
della sua morte.
Monumento funebre di Alessandro
Riccardi, vescovo di Sessa Aurunca (†
1604), eretto dal fratello Fabio, regio
consigliere
Foto inviate dal collaboratore Matteo Fimiani da
Montoro (Av) |
Ripa o Ripalimosani, terra in Contado di Molise, nel
1417 apparteneva al conte di Campobasso Guglielmo
Gambatesa,
nel 1459 passò ai
Gambacorta,
nel 1495 fu assegnata al duca di Termoli Andrea
di Capua, nel 1517 l’acquistò Marino
Mastrogiudice,
nel 1539 passò a Giovanvincenzo
del Tufo,
poi nel 1559 a Nicola Francesco
di Costanzo,
nel 1584 a Giovannantonio di Stefano, ed infine agli
inizi del XVII secolo ai Riccardo.
Nel 1616 a Fabio Riccardo (†
1616),
marchese di Ripa,
Regio Consigliere nel 1595, fratello di Giulio Cesare
(†
1602)
arcivescovo di Bari, gli successe il figlio Francesco
Maria e a costui il fratello Girolamo.

Ripalimosani,
stemma del vescovo Gilio Cesare
Riccardi
Lo stemma risulta capovolto di 180 gradi,
probabilmente per un errore di rimontaggio |
La chiesa del convento dedicato a San Celestino V di
Ripalimosani (CB) fu abbellita dai marchesi di Ripa; fu
Francesco Maria l'artefice principale dei lavori
nel convento, chiostro con pozzo del 1626, coro ligneo
dietro l'altare, due quadri ascrivibili a Scipione
Cerere. Una copia della Sacra Sindone che dopo essere
stata in possesso del Vescovo Giulio Cesare Riccardi ora
si trova esposta nella chiesa del convento.

Copia
della Sacra Sindone |

Chiesa
del convento dedicato a San Celestino V di
Ripalimosani (CB) |

Ripalimosani (CB),
stemma del marchese di Ripa Francesco
Maria Riccardo, figlio di Fabio; entrambi
contribuirono alla realizzazione di molte opere
per i frati (pozzo, chiostro e altro) e
all’abbellimento della chiesa. |
Lapidi in ricordo
di Donna Caterina Riccardi e di Fabio Riccardo,
marchese di Ripa,
Regio Consigliere.
La prima lapide così recita:"Caterina
Riccardi, III Duchessa d’Andria, Signora della
Città di Teramo, Contessa di San Flaviano, del
celebre Pierbonifacio degli Acquaviva d’Aragona
coniuge, da cui Andrea Matteo Duca d’Andria,
familiare della Regina Giovanna. Accomunata da
amorevole fede, pietà, prudenza e pudore a
modello per i posteri tramanda. Don Fabio
Riccardi marchese di Ripa, protettore di questa
sacra sede e cenobio, in eterno il suo
gentilizio monumento per lo splendore della sua
progenie pose,
salutando l’anno 1613". Traduzione dell'avv.
Rosario Migliaccio di Sanfelice
Foto inviata dal collaboratore Aniello Gatta |

Tela
commissionata dai Riccardi con i ritratti dei
marchesi |
Il marchese Fabio,
figlio di Francesco Maria, morì prematuramente nel 1645
e gli successe Guglielmo, che
nel 1647 o 1648 vendette il feudo a Francesco
Capecelatro, marchese di Lucito, con diritto di
riscatto. Ripa tornò in possesso del casato, ma passò in
casa Castrocucco dal 1669 al 1770. Caterina Castrocucco,
feudataria di Ripa, sposò Ottavio Mormile, duca di
Campobasso e di Castelpagano.
Il già citato Giulio Cesare (†
1602) fu Arcivescovo di Bari dal 30 ottobre 1592 e Nunzio
Apostolico al Duca di Savoia; fu sepolto nella cappella
di famiglia in Napoli, restaurata da Maria Barra
Caracciolo baronessa di Basciano. |

Ripalimosani (CB),
lapide
in ricordo di Giulio Vesare Riccardo o Riccardi,
Arcivescovo di Bari
Foto inviata dal collaboratore Aniello Gatta |
Napoli - Sepolcro e stemma
dell'arcivescovo Giulio Riccardi |
Nicandro e Giuseppe Riccardi risultano
iscritti nell’Albo
degli Avvocati del 1780, istituito per la
prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del
Regno di Napoli.
Giuseppe Riccardi († 19 dicembre 1854) fu vescovo
di Boiano dall’ 11 luglio 1836. |

Cattedrale di San Bartolomeo a Bojano,
lapide in ricordo del vescovo Giuseppe Riccardi |
Il Casato
si imparentò con prestigiose Famiglie: i
Carafa, i Caldora, gli
Acquaviva, i
Marramalda, i
Bonifacio, i Camponesco, i Castrocucco, e
molte altre. |
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