
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Stemma de Regina duchi di Pesche
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Dell’antichissima e nobile famiglia napoletana de Regina,
chiamata Regina o della Regina in alcuni testi,
si hanno notizie ai tempi di re
Guglielmo II
detto il Normanno con il capostipite Roberto de
Regina.
Fu feudataria di Baja, Carpinone, Castel di Ruvo,
Castelluccio, Ferrari, Gambatesa, Latini, Malamerenda,
Salcito.
Ricevuta nel
S.M.O. di Malta,
in Priorato, nel 1664 come quarto materno di Giacomo
d’Aquino,
e nel 1702, quarto ava materna di Gio. Battista Cioffi,
avendone fatta la prova da Orso di Regina, primo
stipite, dall’anno 1322.
Nicola Antonio fu creato cardinale dal Pontefice
Giulio II, al secolo Giuliano della Rovere (1503 -
1513).
Giovanni Antonio fu Giustiziere di Lecce nel
1577.
Francesco fu Giustiziere di Calabria nel 1596.
Landolfo fu Cappellano Regio e Canonico
napoletano.
Il feudo di Macchia (Macchia Valforte), all’epoca in
Provincia di
Capitanata
ed oggi comune in provincia di Campobasso, apparteneva
alla famiglia de Regina prima del 1482, poiché, in detto
anno, Francesco de Regina ne ebbe rinnovata
l’investitura da re
Ferdinando I
d’Aragona.
Filippo II
d’Asburgo-Spagna il 1° luglio 1559 elevò il
feudo di Macchia a contea. |
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Macchia Valforte (Campobasso),
chiesa di San Nicola, epigrafe del 1520 in ricordo dei coniugi
Gaspare de Regina e Lucrezia
Caracciolo
che contribuirono alla realizzazione della Cappella dedicata a
S. Caterina d'Alessandria; a destra: stemma partito de Regina e
Caracciolo
Si ringrazia il collaboratore Aniello Gatta per le immagini |
Il feudo di Salcito, terra in
Contado di Molise,
in diocesi di Trivento, poco distante da Campobasso, fu
concesso nel 1472 da re
Ferrante I d'Aragona
a Giovanni di Monticello insieme al Castello di
Pietravalle, Pietrafendente, Guasto, la metà del casale
di Gambatesa e la metà di Malamerenda che erano
disabitate, confiscate a Bartolomeo Pietravalle per
delitto di fellonia.
Nel 1514 Salcito passò a Gio. Antonio di Regina,
barone di Macchia; la famiglia governò Salcito sino
all'anno 1652, quindi subentrò la famiglia
Francone.
Nel 1585 i de Regina ebbero il possesso della terra di
Castel S. Vincenzo, all’epoca in
Terra di Lavoro,
dal 1799 con la
Repubblica
Napoletana fu inserita nel dipartimento del
Volturno e dal 1861 alla provincia di Isernia.
Ultimo intestatario di Castel S. Vincenzo nel 1788 fu
Muzio de Regina.
Anna Maria
de Regina dei conti di Macchia sposò Ignazio Friozzi,
patrizio di Capua, ed ebbero per figli: Lorenzo, e Maria
Aniella la quale sposerà Luigi
Ricciulli
del Fosso
(Napoli, 1730 † Parenti, 1772) barone di
Parenti, feudo in
Calabria Citra,
il loro figlio Francesco (Napoli, 14 novembre 1766), nel
1773 fu ammesso nel S.M.O. di Malta, con i quarti:
Ricciulli, Montalcino, Friozzi, e de Regina; nel
processo per l'ammissione le prove della Famiglia de
Regina partono da
Giovanni
Antonio, conte di Macchia (1552) e
procedono attraverso le successive generazioni di
Isidoro,
Ottavio,
Giovanbattista,
Ottavio,
Muzio,
ed Anna Maria, ava materna del candidato
(2).
Nel 1610 Pietro
Spinelli
vendette Pesche, terra in Contado di Molise, a Cesare
di Regina per ducati 4.500; nel 1624 Giulio
ottenne il titolo di duca di Pesche. Il feudo passò in
casa
Pisanelli
a seguito di matrimonio tra Maria Vincenza,
figlia di Giulio de Regina e Andrea Pisanelli; infine
il feudo passò alla famiglia
Ceva Grimaldi
dei marchesi di Pietracatella.
Il ramo della famiglia
Macedonio
duchi di Grottolelle, feudo in Principato Ultra, si
estinse in Eleonora Macedonio, figlia di Domenico e di
Maria Francesca
Berio dei
conti di Salza, che sposò Nicola de Regina,
conte di Macchia (si veda nota 1).
Gennaro de Regina (Napoli, 22-9-1828
†
ivi, 8-5-1876) fu Alfiere del corpo scelto di fanteria
del battaglione Tiragliatori della Guardia Reale
dell’esercito delle Due Sicilie. |

Tiragliatori della
Guardia Reale |
La famiglia de Regina risulta iscritta
nel Libro d’Oro della Nobiltà italiana, e nell’Elenco
Ufficiale Nobiliare Italiano coi titoli di conte di
Macchia, predicato di S. Vincenzo al Volturno, in
persona di Nicola (n. Napoli, 22-10-1840), figlio
del conte Bernardo (1811
† 1853) e della contessa Maria Giuseppina
Casazza. |
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Note:
(1) -
Scipione
Macedonio
3° (n. 23-5-1763), duca di Grottolelle, sposo di
Marianna
Berio,
aveva tre sorelle Marianna andata in sposa al marchese
di Arielli Costa, Mariantonia che morì nubile, ed
Eleonora che sposò il conte di Macchia e generò Nicola
de Regina; a quest’ultimo dunque ricadrebbe il titolo di
duca di Grottolelle, essendo egli nel 4° grado feudale
all’ultimo duca Francesco Macedonio 3° (n. 4-9-1783),
marito di Maddalena
Imperiale
dei principi di Sant’Angelo dei Lombardi, che morì senza
eredi.
(2) - Mario
Pellicano Castagna, “Processi ai Cavalieri
Gerosolimitani Calabresi”, Frama Sud, 1978, pag 85.
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Bibliografia:
- Berardo Candida Gonzaga, “Memorie delle
famiglie nobili delle Province Meridionali d’Italia”,
Napoli, 1875.
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare
Italiana”, Arnaldo Forni Editore.
- Erasmo
Ricca,
“La Nobiltà del Regno delle Due Sicilie”, Napoli, 1839.
- G.B. di Crollalanza, “Dizionario storico-blasonico
delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e
fiorenti”, Pisa 1896.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro,
“Famiglie nobili e titolate del Napolitano”, Arnaldo
Forni Editore, 2005.
- Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta,
“Elenco storico della Nobiltà Italiana”, Tipografia
Poliglotta Vaticana 1960.
- Giuseppe Lumaga, “Teatro della nobiltà dell'Europa
ovvero Notizie delle famiglie nobili, che in Europa
vivono di presente, e che in lei vissero prima ...”,
Napoli 1725
- Carlo
Padiglione,
“Trenta centurie di Armi Gentilizie”, Napoli, 1914.
- Roberto M. Selvaggi, “Nomi e volti di
un esercito dimenticato”, Grimaldi & C. Editori, Napoli
1990.
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