Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

 Pucci di Napoli

Arma: d’argento alla testa di moro, cinta da una fascia dello stesso caricata da tre martelli di ferro.

Motto: Laus et Gloria.


Firenze, Basilica della Santissima Annunziata, stemma Pucci

Le prime notizie sull’antica e nobile famiglia fiorentina Pucci risalgono a Jacopo, detto Jacopuccio, quindi Puccio, vivente verso la metà del XIII secolo. Probabilmente l’antico ed originario cognome era Saraceno o Saracino, il che spiegherebbe la presenza nello stemma di una testa di moro.


Firenze, Basilica della Santissima Annunziata,
portico costruito dalla famiglia Pucci


Firenze, Basilica della Santissima Annunziata, Chiostro
monumento funebre di Gio. Battista Pucci

Tra i vari rappresentanti del casato, notevole fu la figura del cavaliere dell’S.M.O. di Malta Emilio Pucci di Firenze che si recò alla difesa di Malta nel 1565 con la squadra del grande soccorso; morì durante la disastrosa battaglia navale del 15 luglio 1570 combattuta nelle acque tra Sicilia e Malta.


Chiostro della Santissima Annunziata, stemma Pucci con le insegne del Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, fondato da Cosimo I de' Medici nel 1561. Di seguito lo stemma di Fabrizio Colloredo con le insegne del medesimo Ordine,  ed
a seguire quelli delle famiglie Ricasoli e
De Antella

Stemma Ricasoli. A destra: stemma De Antella

La Famiglia Pucci di Napoli, di antica origine fiorentina, si trasferì in Sicilia alla fine del XVI secolo.
A Palermo verso la fine del XVII secolo nacque Tommasotto, che morì nella prima metà del ‘700. Da lui nacque nel 1707, Salvatore e da questi, Emmanuele che fu Tesoriere Generale di Guerra, sposò nel 1790 Maria Gonzales e morì a Palermo nel 1815.

I figli di Emmanuele si trasferirono definitivamente a Napoli, dove ebbero discendenza.

La genealogia della famiglia Pucci di Napoli si trova fra le Genealogie manoscritte di Livio Serra di Gerace presso l’Archivio di Stato .

La Famiglia, risulta nobile non solo e soprattutto per le sue origini patrizie fiorentine, ma anche perché gli  Ufficiali della Real Segreteria di Stato, a termini della Sovrana risoluzione del 24 luglio 1758 e 7 maggio 1895, godevano per privilegio gli onori della prima classe di nobiltà generosa, quindi ereditaria.

Molti componenti della famiglia seguirono la carriera militare, raggiungendo i più alti gradi, tra questi:
 

Emmanuele di Salvatore e Vincenza Findez, nacque a Palermo nel 1762, sposò Maria Gonzales.

Fu Uffiziale della R. Segreteria di Stato e Guerra e Razionale ad interim della Crociata. e Tesoriere Generale di Guerra presso il Commissariato. Morì a Palermo nel 1815 e fu sepolto nella Chiesa del Convento di San Francesco dei Padri Cappuccini.

 

Salvatore: di Emmanuele e Maria Gonzales, nacque a Palermo nel 1791, sposò in Napoli Marianna Konig. Nel 1819 venne ricevuto nelle  Guardie del Corpo di S.M. il Re e successivamente promosso Capitano nello Stato Maggiore del Reggimento della Guardia Reale. Morì a Napoli nel 1848.

Giuseppe di Emmanuele e Maria Gonzales, nacque a Palermo nel 1794. Fu Colonnello Comandante del 2° Reggimento di linea Principe e del I° Reggimento Granatieri della Guardia. Fu decorato della Medaglia di Bronzo di Pio IX, per la spedizione negli Stati Pontifici ed insignito della Commenda dell’Ordine di San Silvestro e del R. Ordine di San Giorgio della Riunione.  Morì 1859.

 

Filippo di Emmanuele e Maria Gonzales, nacque a Palermo nel 1795, e sposò Carolina Hipmann, che aveva avuto per madrina di battesimo la Regina Carolina.

Cavaliere della Fleur de Lys, Cavaliere dell’Ordine Militare di S.Giorgio della Riunione. Nel 1843 partecipò alla Crociera Oceanica in Brasile e l’Imperatore Pedro II gli conferì le insegne di Cavaliere dell’Ordine Imperiale do Cruzeiro. Nel 1845 fu Capitano del Porto di Napoli e nello stesso anno fu decorato dell’Ordine Imperiale di Santo Stanislao di Russia. Nel 1848, al comando del “Sannita, ” partecipò alla Campagna dell’Alto Adriatico, all’azione della Mosella per la cattura delle cannoniere siciliane e all’azione per la presa di Messina. Raggiunse il grado di Brigadiere Generale. Nel 1854 fu Giudice straordinario dell’Alta Corte Militare e Governatore Militare del Real Albergo dei Poveri.
Morì nel 1860 a Napoli.

© Immagine proprietà Casa Pucci
© Ritratto di Filippo Pucci, Brigadiere (generale) della marina borbonica

"Nel 1843 una divisione agli ordini del capitano di vascello Raffaele de Cosa, fu inviata in Brasile quale scorta d’onore della principessa Teresa Cristina di Borbone, sorella di re Ferdinando II, passata a nozze per procura il 30 Maggio di quell’anno con Don Pedro II di Bragança, imperatore del Brasile.

La divisione era composta dal vascello di linea Vesuvio al comando del barone de Cosa, e dalle fregate Partenope, Amalia e Regina Isabella; su quest'ultima era imbarcato Guglielmo Acton col grado di guardiamarina. Sul Vesuvio era imbarcato come primo ufficiale il capitano di fregata don Filippo Pucci; sull’Amalia prese imbarco come tenente di vascello il principe Luigi di Borbone, fratello del sovrano. A ricevere la giovane imperatrice era venuta a Napoli una divisione brasiliana agli ordini del contrammiraglio Teodoro di Beaurepaire.


© Fregata Partenope

Le navi napoletane, issata la gran gala di bandiere e salutata con una salva di nove colpi di cannoni la Madonna di Piedigrotta, lasciarono il porto di Napoli il 1° Luglio 1843.

Nella notte tra il 17 e 18 Agosto fu finalmente oltrepassato l’equatore e il de Cosa festeggiò il primo ingresso delle navi napoletane nell’emisfero australe.

Al tramonto del 3 Settembre, dopo sessantacinque giorni di viaggio, le due divisioni dettero fondo alle ancore nella baia di Rio de Janeiro, accolte dalle salve di tutti i forti e delle navi da guerra in porto.

Le navi napoletane si trattennero a Rio de Janeiro circa un mese e mezzo per i festeggiamenti in onore della giovane sposa e i necessari rifornimenti di viveri ed acqua.

La mattina del 23 Settembre le LL.MM. imperiali visitarono i Legni della divisione napoletana. Qualche giorni prima l’imperatore aveva insignito i comandanti e pochi ufficiali della divisione napoletana delle decorazioni di ordini cavallereschi:

- Ordine del Cruzero: il conte d’Aquila (Gran Dignitario), barone Raffaele de Cosa (Dignitario), don Luigi Jauch (Commendatore), don Antonio Palumbo (Commendatore), don Gabriele de Tomasi (Commendatore), don Filippo Pucci (Cavaliere), don Lucio di Palma (Cavaliere), don Gabriele de Simone (Cavaliere).

Il 15 Ottobre ebbe inizio il viaggio di ritorno e finalmente alla sera di Domenica 24 Dicembre 1843 raggiunse Napoli dove il viaggio ebbe termine. La divisione napoletana era rimasta assente dalla patria cinque mesi e venticinque giorni dei quali centoquaranta trascorsi in navigazione.

(da Radogna :”Storia della Marina militare delle due Sicilie”


© Documento originale di concessione - proprietà Casa Pucci

Ferdinando di Emmanuele e Maria Gonzales, nacque a Palermo nel  1800, e sposò Marianna Rossi.

Venne decorato della Medaglia di Bronzo per aver seguito il Re in Sicilia e nominato Cavaliere di Merito dell’Ordine Militare di San Giorgio della Riunione. Ottenne la Croce di Cavaliere di Francesco I per i distinti servizi prestati nella spedizione delle Calabrie e nella presa di Messina. Presidente del Consiglio di Guerra di Guarnigione, nel 1859 venne promosso Brigadiere e, in occasione del varo della Fregata Borbone, nominato Commendatore dell’Ordine di Francesco I.

Dopo l’Unità entrò nella Marina Italiana raggiungendo il grado di Vice Ammiraglio e Comandante in Capo del I° Dipartimento Marittimo. Nel 1864 fu nominato Aiutante di Campo Onorario del Re e insignito della Commenda dell’Ordine di Nostro Signore Gesù Cristo, conferitagli dal Re del Portogallo.

Morì a Napoli nel 1877.

© Immagine proprietà Casa Pucci
© Ferdinando Pucci, Vice Ammiraglio e Comandante in Capo del I° Dipartimento Marittimo

Roberto di Filippo e Carolina Hipmann, nacque a Napoli nel 1823, e sposò Chiara Pollio di Giuseppe e Marianna Filo dei Conti della Torre.

Alfiere di Vascello,  nel 1849 gli fu assegnata la Medaglia d’Argento per la spedizione di Sicilia. Nel 1858 fu nominato Cavaliere dell’Ordine dell’Aquila Estense. Dopo l’Unità entrò nella Marina Italiana raggiungendo il grado di Capitano di Vascello.

Morì a Napoli nel 1893.

© Immagine proprietà Casa Pucci
© Roberto Pucci, Capitano di Vascello

© Immagine proprietà Casa Pucci
© Chiara Pollio

Guglielmo di Salvatore e Marianna Konig, nacque a Napoli nel 1824 e sposò Berenice dei Marchesi d’Afflitto. Ispettore Generale del Genio Navale, fu nominato Senatore del Regno nel 1901.

 

Adriano di Roberto e Chiara Pollio, nacque a Napoli  nel  1867 e sposò Elvira Valerio.

Colonnello di Fanteria.

© Immagine proprietà Casa Pucci

Giuseppe Pizzuti
 

© Adriano Pucci, Colonnello di Fanteria. A destra: Stemma famiglia Pucci

Da lui, Beatrice nata a Napoli il 23 ottobre 1916, sposata con don Ettore Mazzarotta dei marchesi di Caselle.

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.

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Casato inserito nel 2° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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