
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia della Posta |
Arma: d'azzurro, alla fascia di rosso in divisa
accompagnata nel capo da un cavallo corrente, sul quale pende
nel canton sinistro una cornetta d'argento, e nella punta da un
cane d'argento poggiato sul medio e più alto di tre monti di
verde fissante una stella d'argento di sei raggi posta nel
canton destro del capo.
Motto: POSUI ORI MEO CUSTODIAM UT NON DELINQUAM INTER
CAETERAS VIVENS.
Dimore: Napoli, Foggia, Roma, Capri.
Titoli:
nobili
napoletani fuori Seggio,
baroni di Vulga,
duchi di Grottaminarda e
di
Civitella Alfedena. |

Napoli, stemma partito della
Posta e
de Ponte |
L’antica famiglia della Posta prese il cognome dal
castello della Posta che apparteneva a Francesco
della Posta, vivente nel 1269, che era signore di
Palata, della metà di Torrebruna e di Capracotta. Nel
1381 Capracotta passò ad Andrea
Carafa.
Il feudo di Grottaminarda, in
Principato Ultra,
oggi in provincia di Avellino, apparteneva a Fulvio
della Cornea che morì senza lasciare eredi e, quindi,
pervenne alla Regia Corte che lo vendette a Giovan
Battista della Posta per ducati 101.000 con atto del
17-11-1698, con assenso di re
Carlo II di Spagna
datato Madrid 14-5-1699.
Detto Giovan Battista sposò Romana della Posta,
dalla quale ebbe Pietro (†
7-9-1735) che, alla morte del padre avvenuta a Foggia il
9-2-1703, divenne barone di Grottaminarda.
Dall’imperatore
Carlo VI,
per i servigi resi alla Corona, ottenne il titolo di
duca di Grottaminarda per sé e per i suoi successori,
con diploma sottoscritto in Vienna in data 16-1-1716.
Il predetto Pietro vendette la terra di Grottaminarda
per ducati 106.000 a Baldassarre
Coscia,
duca di Paduli, con atto del 16-4-1729. I fratelli di
Pietro, Michele, Tommaso e il Canonico
Agapito fecero ricorso al Tribunale
del Sacro Regio Consiglio per fare annullare
la vendita, ma la vendita fu convalidata.
La vendita non comprendeva il titolo di duca che rimase
a Pietro della Porta; sposò Saveria
Moccia,
dalla quale nacque Giovan Battista 2° della
Porta, il quale nel 1766 s’intitolava duca di
Grottaminarda ed era marito di Silvia del Vasto.
Con Regio assenso del 26 giugno 1920, per successione
Citarella della Posta, Vincenzo Paolo
Confalone,
nato a Salerno il 3 novembre 1849 e sposato con la
nobildonna Immacolata Gironda dei principi di Canneto,
fu autorizzato ad assumere e trasmettere il titolo di
Duca di Grottaminarda (mpr). |
Un ramo del Casato da Foggia si trasferì in Napoli dove
godette di nobiltà
fuori seggio. Fu ricevuta per
giustizia nell'Ordine Costantiniano, e nel
S.M.O. di
Malta nel 1774, come quarto del cavaliere
Spiriti; e nel
1890 come quarto della famiglia Pelliccia. |
Napoli, Palazzo famiglia
della Posta |
Il feudo di Civitella Alfedena, sito in
Abruzzo Citra,
appartenuto alla famiglia
di Sangro
dal 1154 a 1400, passò ai
Cantelmo
dal 1400 al 1579, poi ai Ciorla dal 1579 al 1697 ed
infine ai della Posta dal 1697 al 1850.
I della Posta ottennero il titolo di duca di Civitella
Alfedena nel 1715 ed erano signori di Rocca Intramonti e
di Vulgano seu Schifara. Fu riconosciuta di antica
nobiltà nelle prove di ammissione alle RR. Guardie del
Corpo nel 1858. |

Civitella Alfedena |
Nel Molise i della Posta furono
feudatari di Capracotta, Castelverrino (nel 1316
Simone della Posta era Signore di Castelluccio nei
pressi di Agnone e del casale Santa Lucia di Verrino,
oggi riuniti col nome di Castelverrino ), Duronia ,
Frosolone, Molise, Montemitro, Palata, San Felice Slavo.
In Castropignano, in provincia di Campobasso, don
Giovanni Antonio de Porta fece erigere nel 1705
l’altare maggiore della Chiesa di Santa Lucia.
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Castropignano (Campobasso) -
Chiesa di Santa Lucia - Altare eretto da Giovanni
Antonio della Posta |
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La famiglia si imparentò con importanti casati del
Regno:
donna Isabella della Posta dei duchi di Civitella
Alfedena, figlia di Domenico 1° barone di
Civitella Alfedena e di Giovanna della Posta
baronessa di Vulga (†
3-3-1793), sposò nel 1752 Michele
Pironti (n.
30-9-1689), patrizio di Ravello, figlio di Nicola (1654
†
1726), 1° duca di Campagna.
Augusto (1813 †
1890), duca di Civitella Alfedena, cavaliere dell’Ordine
Costantiniano, sposò donna Margherita
Carignani
dei duchi di Novoli (1816 †
1890), dalla quale ebbe Pietro (n. Napoli,
18-10-1850); Maria (n. a Napoli, 7-9-1852; e
Francesca (n. Napoli, 3-2-1855) che sposò a Napoli
il 21-4-1898 Nicola Cerconi;
Livia,
sposò il marchese Claudio
Ferri de Pegnalver;
Elena,
sposò il Cavaliere Giuseppe Carignani, dei duchi di
Carignani e patrizio napoletano;
Laura,
sposò Guglielmo Ferri de Pegnalver; ed il primogenito
duca
Augusto.
La famiglia risulta iscritta nell'Elenco Ufficiale
Nobile Italiano con i titoli di duca di Civitella
Alfedena (mpr.), nobile, predicato di Rocca Intramonti e
di Vulgano o Schifara (maschi e femmine), in persona di:
Giuseppe, nato a Napoli il 10 novembre 1886,
figlio del duca Augusto (16 giugno 1849
†
4 maggio 1917), di Augusto e di Maria Beatrice Arnould
Carnegie (n. Bombay, 1861), sposato a Roma il 25 gennaio
1817 con donna Olimpia dei marchesi Muti-Bussi (n. Roma,
19-4-1898).
Don Augusto (n. Napoli, 5-5-1890), fratello del
citato Giuseppe, fu tenente di vascello nella Regia
Marina; sposò il 28-6-1915 a Bari donna Bianca Gallone,
dalla quale ebbe Simonetta (n. Rapallo, 1916) e
Carlo (n. Napoli, 1902). |
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