
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai
Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze
delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale
Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Marulli |
Personaggi di Casa Marulli |
L'Imperatore Romano d'Oriente
Costantino X Ducas. A destra: il vessillo dell'esercito imperiale bizantino regnante
la dinastia Ducas (d'azzurro alla croce d'argento) |
Marules è considerato il progenitore del lignaggio dei nobili
Marulli. Egli, membro della Corte costantinopolitana, e, secondo
taluni autori, imparentato con la famiglia imperiale, era insignito
del titolo nobiliare di patrizio, distinzione gentilizia che,
nell'Impero romano d'Oriente, era posta al vertice della gerarchia
nobiliare.
Nel 1060 fu nominato Catapano d'Italia dall'imperatore Costantino X
Ducas: tale incarico imponeva di governare la provincia
amministrativa imperiale che comprendeva le città di Napoli e di
Amalfi, nonché la parte dell'Italia continentale al di sotto della
linea posta tra il Gargano ed
il Golfo
di Salerno.
Ovvero il Catapano d'Italia aveva giurisdizione su tutti i
possedimenti bizantini posti nella penisola italica.
Questo funzionario veniva nominato direttamente dall’imperatore e
selezionato unicamente fra la più alta aristocrazia cortigiana o
fra coloro che fossero direttamente imparentati con la dinastia
imperiale regnante.
Tale governatore ricopriva una posizione di altissimo rango a Corte,
risultando la 29° figura più importante di tutto l'Impero ed in
tale posizione collocandosi nella gerarchia delle precedenze
nell'ambito del rigido e sontuoso cerimoniale imperiale romano
orientale.
La sede di tale governatore bizantino si trovava a Bari presso il
così detto Palazzo del Catapano, imponente struttura che sorgeva
nell’area oggi occupata dalla Basilica di San Nicola, dal portico
dei pellegrini e dalla Chiesa di San Gregorio.
Il patrizio Marules, appena nominato, sbarcò in Puglia da
Bisanzio al comando di un ingentissimo corpo di spedizione: capo
miliare brillante e coraggioso riuscì a riconquistare le città di
Taranto, di Brindisi, di Oria e di Otranto, giungendo perfino ad
assediare la capitale normanna di Melfi.
È degno di nota come, secondo taluni araldisti, il blasone dei
Marulli originerebbe dal vessillo dell'esercito dell'Impero Romano
d'Oriente sotto la dinastia Ducas, a cui successivamente sarebbe
stato aggiunta la figura leonina.
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Conte Fra’
Francesco Saverio Marulli (1675
† 1751)
tratto da
http://www.archiviostorico.unibo.it |
Conte
Fra’ Francesco Saverio Marulli, conte Marulli, nobile di
Barletta, balì cavaliere di gran croce dell’Ordine di San Giovanni
di Gerusalemme, commendatore di San Giovanni di Buccino, San
Giovanni di Troia, San Giovanni di Sorrento, Nardò, San Giovanni
Battista e San Marco di Grassano, Santa Maria del Tempio di Bologna,
Grande Ammiraglio della Lingua d’Italia, Gran Priore di Venezia e
Priore di Barletta, Ciambellano e cavaliere della Chiave d’Oro delle
Loro Maestà Imperiali, Maresciallo di Campo Imperiale, Consigliere
Aulico dell’Impero, Consigliere di Guerra di Corte, Governatore
Generale di Belgrado e del Regno di Serbia etc. etc. etc., utroque
jure doctor, accademico degli Incuriosi di Rossano, combatté agli
ordini di Eugenio di Savoia e ottenne, nel 1716, che il reggimento
Marulli, di proprietà della Famiglia, fosse inquadrato nei ranghi
dell’esercito Imperiale mantenendo l’uniforme con i colori della
Casata, nato a Barletta il 4 aprile 1675 e morto a Bologna 19 agosto
1751. |
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Sebastiano
Marulli, Duca d’Ascoli (1718
† 1793). A destra:
Opera
celebrativa delle nozze di Don Sebastiano e Donna Giuseppa |
Don Sebastiano Marulli d'Ascoli, Duca d’Ascoli etc. etc. etc.
patrizio Napoletano, nato ad Ascoli il 15 dicembre 1718 e morto ivi
il 17 marzo 1793, figlio di Don Trojano, duca d’Ascoli
etc., nobile di Barletta, nato ad Ascoli il 12 ottobre 1686, e morto
ivi a Napoli 12 aprile 1749 (figlio di Don Sebastiano, nato a
Barletta il 19 giugno 1654 e morto il 16 settembre 1704, duca
d'Ascoli etc. che aveva spostato il 15 marzo 1684 Vittoria
Capano
dei conti di Celso, figlia di Vincenzo, conte di Celso, patrizio
napoletano e di Donna Angela
Orsini
dei principi di Solofra, nobile romana, dei patrizi napoletani,
figlio di Don Trojano, duca d'Ascoli etc., nobile di
Barletta, nato a Barletta il 26 settembre 1621 e morto ad Ascoli il
7 ottobre 1679, che sposa il 22 gennaio 1653 Virginia Isabella dei
Patrizi Napoletani
Capece Bozzuto,
figlia di Fabrizio, patrizio napoletano e di Teresa dei patrizi
napoletani Griffo, figlia di Severo, patrizio napoletano e di
Costanza d'Azzia dei marchesi di Laterza) che aveva sposato a
Succivo, il 27 aprile 1717, Donna Eleonora
Sanfelice
dei duchi di Bagnoli, figlia del Duca Don Cesare, patrizio
Napoletano e di Donna Giulia Sanfelice dei duchi di Bagnoli e dei
patrizi Napoletani. Don Sebastiano sposò a Napoli il 12 maggio 1756,
Donna Maria Giuseppa
Carafa
dei principi di Stigliano e dei patrizi Napoletani figlia del
principe Don Giulio, patrizio napoletano e di Donna Giulia Cutino
dei duchi di Calvello. |

Sebastiano Marulli (1793
† 1866), Marchese di Salza |

Biglietto
di Visita del Duca d'Ascoli Sebastiano Marulli |
Il Duca
d'Ascoli Sebastiano Marulli testimone nell'atto di nascita di S. A.
R. il Principe Ereditario Francesco |
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Conte, nobile Don Sebastiano Marulli,
duca d’Ascoli, marchese di Salza etc.,
patrizio napoletano, cavaliere dell'Insigne e Reale
Ordine di San Gennaro, cavaliere di gran croce
dell'Ordine Piano, cavaliere di onore e devozione del
Sovrano
Militare Ordine di Malta, cavaliere di gran croce del Reale Ordine
di Isabella la Cattolica, cavaliere dell'Ordine Imperiale
dell'Aquila Bianca, cavaliere di I classe dell'Ordine di Sant’Anna,
cavaliere di I classe dell'Ordine Imperiale di San Stanislao,
cavaliere di gran croce dell'Ordine dell’Immacolata concezione di Vila Viçosa, cavaliere di gran croce del
Reale
Ordine di Francesco I, etc. etc. etc., Somigliere di Sua
Maestà il Re Ferdinando II Re delle Due Sicilie, socio onorario
dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Palermo, gentiluomo di
Camera con esercizio di Re Ferdinando II, nato l'8 agosto 1793 e
morto il 13 agosto 1866, figlio di Don Trojano duca d'Ascoli,
patrizio napoletano, etc., nato ad Ascoli il 2 dicembre 1759 e morto
il 19 maggio 1823 e di Donna Maria Gratimola Filomarino, dei duchi
della Torre di Teverolaccio, figlia di Don Pasquale, duca della
Torre di Teverolaccio, patrizio napoletano e della principessa del
Sacro Romano Impero la N. D. Donna Maria Maddalena Rospigliosi dei
duchi di Zagarolo, nobile romana, patrizia veneta, nobile patrizia
di Pistoia, sposò Donna Carolina
Berio
Imperiale, dei marchesi di Salza, principessa di Sant’Angelo dei
Lombardi, dei patrizi genovesi, figlia di Francesco, marchese di
Salza, patrizio genovese e di Donna Maria Giulia
Imperiali,
principessa di Sant’Angelo dei Lombardi, principessa di Faggiano,
duchessa di Carosino, baronessa di Nusco, Andretta, Lioni,
Carbonara, Monticchio, Oppido, Montemarano, Volturara e Parolise.
Rimasto vedovo, sposerà in seconde nozze Donna Eliza Mary Rose
Albertini principessa di Cimitile, figlia di Edward Francis Grainger
degli esquires di Caucestown, barone in Baviera e di Rose Parry
degli esquires di Tywysog e Pistill, già vedova in secondi voti di
Don Giovanni Battista
Albertini
principe di Cimitile, patrizio napoletano e vedova in primi voti del
conte Ivan Potemkin dei prinicipi del Sacro Romano Impero e principi
di Tauride. |
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Diplomi che attestano l'elevazione al settimo grado
di iniziati americani ai sacri Misteri Eleusini graditi alla Dea
Demetra. |

Stemma nobiliare dei baroni von Grainger
esquires di Caucestown spaccato con
le armi dei Parry esquires di Tywysog e
Pistill |
È interessante come la figura di Don Sebastiano Marulli duca
d'Ascoli risulti particolarmente nota negli Stati Uniti d'America,
dove, in certi ambienti, è ancor'oggi oggetto di vero e proprio
culto e venerazione. Tutto origina dall'incontro che Francis Marion
McDowell, un latifondista e banchiere americano, ebbe con Don
Sebastiano Marulli durante un proprio viaggio in Italia: secondo
un'antichissima tradizione, reputata vera in talune particolari
cerchie anche oltre oceano, la famiglia Marulli originerebbe da uno
degli otto lignaggi sacrali di Eleusi appartenenti a quella casta
sacerdotale scelta direttamente dalla Dea Demetra nel 1216 a. C..
Famiglia che avrebbe, attraverso i secoli, tramandato, di
generazione in generazione, l'antichissimo culto e la ritualità
misterica eleusina, nonché trasmesso lo status sacerdotale
ereditario ai propri membri.
In ogni caso, il Duca d'Ascoli era, in vita, riconosciuto
incontestabilmente e pacificamente in tutto il mondo come Ierofante
ereditario e Pritano ad vitam - ovvero sommo sacerdote e capo
supremo - dell'Ordine di Demetra: una società iniziatica segreta che
non aveva mai cessato di celebrare i Misteri Eleusini sacri alla
Dea. Così, in qualità di autorità suprema del culto di Demetra, il
Pritano Don Sebastiano Marulli, iniziò Francis McDowell ai Misteri
Eleusini nel 1857 creandolo successivamente, nel 1859, divino
sacerdote.
Tornato in patria come iniziato e sacerdote, McDowell cominciò a
lavorare alla creazione di un ente che raccogliesse e rappresentasse
gli interessi dei latifondisti americani. Ed allora, con alcuni
gentiluomini, tutti iniziati al culto della Dea Demetra dallo stesso
McDowell, ovvero i signori Oliver Hudson
Kelley, William Saunders, John Richardson Thompson, William
Ireland, Aaron Burt Grosh, e John Trimble nel gennaio 1868 a
Washington, fondò
The National Grange of the Order of Patrons of Husbandry:
ovvero la più antica, nota e prestigiosa associazione agricola
americana. Ente sui generis, ancora oggi fiorente ed attivo, che
somma aspetti tipici dell'associazione di categoria e di promozione
sociale con altri, inscindibili, di natura iniziatico - esoterica
appunto riferibili ai Misteri Eleusini: riti sacri che ancora adesso
vengono devotamente praticati dagli aderenti - iniziati, i quali si
distinguono fra di loro a seconda del grado raggiunto laddove il
settimo è quello più elevato. Sodalizio che conserva, con devota
venerazione, ritratti del Duca e della Duchessa di Ascoli, nonché il
sacrale copricapo e le vesti rituali di cui lo Ierofante ereditario
il Pritano Don Sebastiano Marulli fece dono a McDowell all'atto
della sua iniziazione come Sacerdote di Demetra e di cui il
latifondista co-fondatore del National Grange Oliver Hudson Kelley
fornisce una accurata descrizione in una lettera datata 6 aprile
1868. Innanzitutto egli descrive il berretto. Questo, di peso
complessivo di poco meno di un chilo, è realizzato utilizzando sete
variopinte, ma soprattutto filo di oro zecchino, con una
fodera interna di seta verde pistacchio molto finemente trapuntata.
I decori sono a motivi vegetali, con foglie di varie piante e spighe
di grano, nonché numerosi pittogrammi aventi per gli iniziati un
importante significato simbolico. Kelley ci dice che la
realizzazione del copricapo ha richiesto due anni di lavoro
artigianale ininterrotto da parte di una sacerdotessa - si stima più
di trecento anni fa - pur essendo, grazie soprattutto all'uso
abbondante del filo d'oro, in perfette condizioni. Descrizione
precisa e degna di fede perché Kelley afferma di aver indossato lui
stesso il berretto e di descriverlo dal vivo tenendolo davanti agli
occhi nel momento in cui redige la missiva. Successivamente Kelley
passa a descrivere le vesti sacrali sempre dono del Pritano Duca
d'Ascoli a McDowell il giorno della sua iniziazione: la casula è
estremamente pesante e realizzata in seta nera rifinita con cordoli
d'oro, sopra la stola è di velluto verde larga circa quanto una
fusciacca e splendidamente decorata con emblemi ricamati con filo
d'oro ed ornata con una treccia d'oro, le estremità decorate con una
pesante frangia e quando viene appesa al collo arriva fino alle
ginocchia. La cintura indossata intorno alla vita è un cordone d'oro
pesante, grande circa quanto un mignolo, alle cui estremità si
trovano due pesanti nappe d'oro.
Il panciotto, di raso bianco è doviziosamente decorato con ricami in
filo d'oro e con disegni che si rifanno al tema dell'agricoltura. Al
centro spicca una colomba simbolo di pace e si notano anche anche un
attrezzo agricolo usato per potare ed una falce. Questo panciotto è
portato sotto la veste e copre tutto il tronco pendendo dal collo
dove è assicurato con dei lacci da passare intorno alle spalle ed
altri intorno alla vita utili a tenerlo in posizione.
L'importanza e l'adorazione che ancora oggi viene tributata dal
National Grange alla figura del Pritano duca di Ascoli Don
Sebastiamo Marulli, si spiega, oltre che per il suo ruolo di Padre
Nobile del Sodalizio, anche perché è da lui che discende la
regolarità iniziatica di tutti coloro che si sono succeduti come
sacerdoti a McDowell - che fu il primo anello della catena
iniziatica americana - e che hanno poi consacrato successivamente
tutti quelli i quali che nei decenni hanno aderito al National
Grange e sono stati stati ammessi ad officiare i sacrali riti
eleusini graditi alla Dea Demetra. Ovvero, ogni persona che è stata
cooptata nelle fila del National Grange nella sua lunga e gloriosa
storia porta dentro su di sé ciò che fu passato dallo Ierofante
ereditario il Pritano Duca d'Ascoli al Profano McDowell il giorno
che lo iniziò ai divini Misteri Eleusini. Si noterà, che in tutti i
documenti nei quali venga citato il Pritano Don Sebastiano Marulli,
questo avvenga sempre solo riportando il suo titolo ducale sul feudo
di Ascoli, ovvero mai nominando il suo casato od il suo nome di
Battesimo. Una tale circostanza si spiega laddove, nella religione
misterica eleusina, una delle prerogative del Pritano era la
ierominia, cioè un tabù espressivo imposto agli iniziati di non
pronunciare mai il nome del Sommo Sacerdote, nome che veniva
sostituito da espressioni atte ad identificarlo, quale, appunto, in
questo caso, il suo titolo nobiliare d'uso. La circostanza, poi, che
oggetto di venerazione da parte degli iniziati americani siano anche
i ritratti della duchessa di Ascoli si spiega di nuovo facendo
riferimento alla religiosità eleusina, la quale prevede che alla
figura del Pritano si affianchi il suo omologo femminile con gli
stessi poteri ed identiche prerogative, fra le quali, evidentemente,
quella della ieronimia. La duchessa di Ascoli a cui si fa
riferimento è Donna Eliza Mary Rose, nata
von Grainger - figlia di Edward Francis, barone in Baviera ed
esquire di Caucestown e di Rose Parry degli esquires di Tywysog e
Pistill, discendente di quel Lord Marchweithian patriarca della XI
Tribù Nobile del Galles del Nord - già dotissa in secondi
voti di Don Giovanni Battista Albertini principe
di Cimitile, patrizio napoletano ed in primi voti del conte Ivan
Potemkin dei prinicipi del Sacro Romano Impero e principi di Tauride.
È curioso come, secondo alcuni storici, il nome del Grange
sarebbe stato scelto proprio per rendere un velato omaggio alla
Pritanea ed al suo casato di nascita, infatti il significato del
cognome Grainger deriva proprio dal termine Grange, cioè grande
tenuta agricola. |

Olio su tela eseguito dal
pittore di Corte del Regno delle Due Sicilie Carlo De Falco
raffigurante la marchesa di Polignano
Maria Bianca La Greca, nata Marulli dei Duchi di Ascoli figlia del
patrizio napoletano Don Sebastiano Duca di Ascoli
e della Principessa Donna Carolina Berio Imperiale di Sant’Angelo,
dei patrizi genovesi. |
La
Nobile Donna Maria Bianca Marulli dei duchi di Ascoli, Dama
di Corte della Regina delle Due Sicilie, figlia del Conte Don
Sebastiano (1793 † 1866), duca d’Ascoli, marchese di Salza etc.,
nacque a Napoli nel 1827. Sposò a Napoli Augusto La Greca, Marchese
di Polignano, Ministro Plenipotenziario del Re delle Due Sicilie e
Ministro Segretario di Stato dei Lavori Pubblici. |
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Il Principe Don Gennaro Marulli, Duca di
San Cesario e Don Paolo Marulli dei Duchi d'Ascoli
raffigurati quali testimoni di Nozze di Re Ferdinando di
Borbone in una stampa di Edoardo Matania ed in un dipinto
esposto nel Santuario di Nostra Signora dell'Acquasanta |
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Il Nobile Don Gennaro Marulli Principe Marulli, Duca di
San Cesario, Duca di Frisa, Marchese di Campomarino, Marchese di
Longano, Marchese di Ascigliano, Marchese di Torrepinta, Marchese di
Casamassima, Conte di Casale della Trinità etc., cavaliere Insigne e
Reale
Ordine di San Gennaro, cavaliere di gran croce
dell'Ordine Piano, cavaliere di onore e di devozione dell'Ordine di
San Giovanni di Gerusalemme, cavaliere di gran croce decorato del
Gran Cordone della Sacra Religione ed Ordine Militare dei Santi
Maurio e Lazzaro, cavaliere di gran croce dell'Ordine
dell’Immacolata concezione di Vila Viçosa, cavaliere di gran croce
dell'Ordine del Merito sotto il titolo di San Lodovico, cavaliere di
gran croce dell'Ordine del Merito sotto il titolo di San Giuseppe,
cavaliere dell'Ordine Imperiale dell’Aquila Bianca, cavaliere di I
classe dell'Ordine di Sant’Anna, cavaliere di I classe dell'Ordine
Imperiale di San Stanislao, etc. socio onorario dell’Accademia di
Scienze, Lettere ed Arti di Palermo, Cavallerizzo maggiore e
Gentiluomo di Camera con esercizio del Re delle Due Sicilie
Ferdinando II, nacque a San Cesario 16 gennaio 1800 e morì a Napoli
il 24 feb. 1858. Sposò Maria Francesca
Berio
Imperiale dei Marchesi di Salza, Dama di Onore della Regina Maria
Sofia delle Due Sicilie, Medaglia a Ricordo della Difesa di Gaeta in
oro, figlia di Francesco Maria, Marchese di Salza, Patrizio Genovese
e di Donna Maria Giulia
Imperiali,
Principessa di Sant’Angelo dei Lombardi e di Faggiano dei Patrizi
Genovesi. Fu figlio di Don Carlo, principe Marulli, duca di
San Cesario etc. etc. etc., cavaliere di gran croce del Reale e
Militare Ordine di San Giorgio della Riunione etc., Scudiero del Re
di Napoli Giuseppe Bonaparte e poi del Re di Napoli Gioacchino
Murat, capo della Legione provinciale di Terra d'Otranto, Preside
della Provincia di Terra d'Otranto e colonnello della Guardia Civica
di Lecce, che nacque a San Cesario il 5 maggio 1777 dove morì ivi il
18 giugno 1834 e di Laura Palmieri dei Marchesi di Martignano,
figlia del Barone Tommaso Gaetano dei Marchesi di Martignano, Nobile
di Monopoli e di Teresa Massa dei Baroni di Galugnano.
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Antonio
Canova, "Erma di una Vergine Vestale", Marmo, 1821-22, Jean Paul
Getty Museum, Los Angeles. |
L'opera d'arte, consegnata il 18 gennaio 1822, fu commissionata al
maestro dal patrizio napoletano Don Paolo Marulli dei duchi
d'Ascoli.
Passò poi in eredità al figlio di suo fratello (il duca d'Ascoli Don
Trojano) il duca d'Ascoli conte Don Sebastiano. Quest'ultimo - o
meglio sua moglie - Donna Carolina, fu altresì in possesso del
celebre gruppo marmoreo denominato Adone e Venere, fatto realizzare
ad Antonio Canova dal di lei padre, il patrizio genovese Francesco
Maria Berio marchese di Salza. Alla cui morte, sua moglie,
nata Donna Giulia dei patrizi genovesi
Imperiale,
principessa di Sant’Angelo dei Lombardi, incaricherà Canova di
realizzare l'enorme monumento funebre del marito: un’arca grandiosa
sovrapposta a un poderoso basamento a reggere il bassorilievo della
desolata e piangente famiglia dei patrizi genovesi marchesi Berio.
È interessante, in questa sede, notare come anche il Capo del Ramo
cadetto della famiglia, ovvero quello dei principi Marulli duchi di
San Cesario, avesse sposato una figlia del marchese Francesco Maria
Berio:
Don Gennaro principe Marulli aveva impalmato infatti Donna
Francesca, sorella secondogenita di Donna Carolina.
Don Paolo
Marulli dei Duchi d'Ascoli, patrizio Napoletano, commendatore di
juspatronato familiare dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme,
cavaliere di gran croce decorato del Gran Cordone della Sacra
Religione ed Ordine militare dei Santi Maurizio e Lazzaro, cavaliere
di gran croce del Reale ed Americano Ordine di Isabella la Cattolica
etc., Cavallerizzo della Regina e Gentiluomo di Camera con esercizio
del Re delle due Sicilie etc.. nacque a Napoli il 15 gennaio 1766,
dove morì ivi il 21 febbraio 1846. Sposò il 7 maggio 1823 Charlotte
Sanford degli esquires di Nynehead Court, figlia di John esquire di
Nynehead Court e di Jane Ansthruther Leslie, figlia di Alexander dei
baroni Ansthruther di Ansthruther, lord Newark e della baronessa
Jean Leslie figlia di David Leslie, lord Newark. Era figlio di Don
Sebastiano, Duca d’Ascoli etc., patrizio Napoletano,
nato ad Ascoli il 15 dicembre 1718 e morto ivi il 17 marzo 1793, che
fu aggregato al Seggio
di Portanova il 30 luglio 1788, e di Donna Maria Giuseppa Carafa
dei principi di Stigliano e dei patrizi Napoletani. Suo nonno
fu Don
Trojano, Duca d’Ascoli etc., nobile di Barletta,
nato ad Ascoli il 12 ottobre 1686 e morto a Napoli 12 aprile 1749,
che aveva sposato a Succivo, il 27 aprile 1717, Donna Eleonora Sanfelice dei
duchi di Bagnoli, figlia del Duca Don Cesare, patrizio Napoletano e
di Donna Giulia Sanfelice dei duchi di Bagnoli e dei patrizi
Napoletani, suo zio, fratello di suo padre fu Don Giuseppe, patrizio
Napoletano, morto a Napoli il 30 agosto 1816, che fu Cappellano del Real
Tesoro di San Gennaro. Don Paolo fu fratello di Don
Trojano, nato ad Ascoli il 3 dicembre 1759 e morto a
Napoli il 19 maggio 1823, Duca d’Ascoli con i suffeudi di Puzzo
Terragno, delli Pavoni, Fontana Fura, Pizzo d’Uccello e Salvetra
etc., Patrizio Napoletano, che fu, alla data delle sue istituzioni,
nominato cavaliere di gran croce del Real
Ordine di San Ferdinando e del Merito e cavaliere di gran
croce del Reale
Militare Ordine di San Giorgio della Riunione,
era cavaliere di gran croce
del Reale e Distinto Ordine
Spagnolo di Carlo III,
cavaliere di gran croce dell’Ordine Imperiale Austriaco di Leopoldo
etc., e fu Cavallerizzo Maggiore, Aiutante Maggiore e Ufficiale alla
Immediazione di Re Ferdinando, Capitano Generale del Reale Esercito,
Ispettore dei Cacciatori e Pionieri Reali, Sovrintendente generale
della Polizia e della Giustizia Criminale del Regno, Consigliere di
Stato, Consigliere del Supremo Tribunale Conservatore della Nobiltà
del Regno di Napoli, Vicario generale del Re con poteri di Alter
ego, Consigliere del Principe Ereditario, Presidente della
Commissione per la Ricostruzione del Teatro San Carlo etc.. che
sposò a Napoli, il 1 settembre 1784, Donna Maria Gratimola Filomarino dei duchi della
Torre di Teverolaccio, figlia del Duca Don Pasquale, patrizio
Napoletano e della principessa del S. R. I. N. D. Donna Maria
Maddalena Rospigliosi dei duchi di Zagarolo, nobile Romana, patrizia
Veneta, nobile patrizia di Pistoia. Don Paolo era lo zio, figlio di
suo fratello Don Trojano, duca d'Ascoli del conte, nobile Don Sebastiano duca
d’Ascoli, marchese di Salza etc., patrizio napoletano, cavaliere
dell'Insigne e Reale Ordine
di San Gennaro,
cavaliere di gran croce dell'Ordine Piano, cavaliere di onore e
devozione del Sovrano
Militare Ordine di Malta,
cavaliere di gran croce del Reale Ordine di Isabella la Cattolica,
cavaliere dell'Ordine Imperiale dell'Aquila Bianca, cavaliere di I
classe dell'Ordine di Sant’Anna, cavaliere di I classe dell'Ordine
Imperiale di San Stanislao, cavaliere di gran croce dell'Ordine
dell’Immacolata concezione di Vila Viçosa, cavaliere di gran croce
del Reale
Ordine di Francesco I,
etc. etc. etc., Somigliere di Sua Maestà il Re Ferdinando II Re
delle Due Sicilie, socio onorario dell’Accademia di Scienze Lettere
ed Arti di Palermo, gentiluomo di Camera con esercizio di Re
Ferdinando II, nato l'8 agosto 1793 e morto il 13 agosto 1866, Don
Sebastiano che sposò nel 1813 Donna Carolina Berio Imperiale,
dei marchesi di Salza, principessa di Sant’Angelo dei Lombardi, dei
patrizi genovesi, figlia di Francesco, marchese di Salza, patrizio
genovese e di Donna Maria Giulia Imperiali,
principessa di Sant’Angelo dei Lombardi, principessa di Faggiano,
duchessa di Carosino, baronessa di Nusco, Andretta, Lioni,
Carbonara, Monticchio, Oppido, Montemarano, Volturara e Parolise,
dei patrizi genovesi. Rimasto vedovo, sposerà in seconde nozze Donna
Eliza Mary Rose Albertini principessa di Cimitile, figlia di Edward
Francis Grainger degli esquires di Caucestown, barone in Baviera e
di Rose Parry degli esquires di Tywysog e Pistill, già vedova in
secondi voti di Don Giovanni Battista Albertini principe
di Cimitile, patrizio napoletano e vedova in primi voti del conte
Ivan Potemkin dei prinicipi del Sacro Romano Impero e principi di
Tauride.
L'Erma della Vergine Vestale rimarrà in possesso della famiglia per
più di un secolo. Nel 1937 sarà ceduta dal conte nobile Don Trojano
Paolo, duca d’Ascoli, principe di Sant'Angelo dei
Lombardi al signor Fabian Walter di Basilea, Svizzera.
|

Bernardino
Luini,
Salomè con la testa del Battista, olio su tavola, ca
1525 - 1530, Boston Museum of Fine Arts.
|
Collezionisti e committenti di opere d'arte, i nobili Marulli hanno
posseduto, fino al secondo decennio del secolo ventesimo, la tavola
detta
Salomè con la testa del Battista; intitolazione
dell'opera che potrebbe essere oggetto di revisione, se fosse
confermata la tradizione familiare più antica secondo la quale la
figura femminile protagonista del dipinto sarebbe in verità Erodiade,
ovvero la madre della giovane Salomè. D'altra parte, è
interessante notare come il quadro sia stato pacificamente per quasi
quattro secoli attribuito a Leonardo Da Vinci fino a che, alla fine
del XIX secolo, Pierre Gauthiez non ne
stabilì la paternità del pittore leonardesco Bernardino Scapi, detto
Bernardino Luini.
L'opera d'arte entrerà a far parte del tesoro della Famiglia grazie
al Patrizio Napoletano Don Paolo Marulli dei duchi di Ascoli,
collezionista appassionato e grande mecenate.
Morto Don Paolo senza figli, la tavola passò poi in eredità al
figlio di suo fratello (il duca d'Ascoli Don Trojano) il duca
d'Ascoli conte Don Sebastiano, che lo custodirà presso la sua casa
napoletana, alla via Toledo 256: palazzo
Berio, ovvero la storica dimora della famiglia della moglie Donna
Carolina nata Berio Imperiale, dei marchesi di Salza, principessa di
Sant’Angelo dei Lombardi e di Faggiano. Residenza cinquecentesca,
rifatta nella seconda metà del settecento dai Vanvitelli e
considerata il centro di irradiamento culturale di tutto il Regno
delle Due Sicilie ed uno dei salotti letterari più famosi d'Europa.
Frequentata da tutti i più famosi artisti ed intellettuali di
passaggio a Napoli fra i quali Canova, Stendahl e Rossini, conteneva
al suo interno un salone delle feste che poteva ospitare più di
mille signori ed un teatro da almeno 1600 posti. Racchiudeva altresì
una delle più importanti biblioteche del Regno ed era impreziosita
da una pregevole raccolta di opere d'arte, fra le quali il famoso
gruppo marmoreo denominato Adone e Venere, fatto realizzare ad
Antonio Canova dal suocero del duca d'Ascoli, il patrizio genovese
Francesco Maria Berio marchese di Salza: figura di grande
intellettuale e librettista d'opera che scrisse, fra gli altri, il
libretto dell'Otello dell'amico Gioacchino Rossini e di cui von
Goethe, conosciutolo quando il marchese aveva ventidue anni,
racconta nel suo Viaggio in Italia, definendolo un giovane assai
colto.
È interessante, in questa sede, notare come anche il Capo del Ramo
cadetto della famiglia, ovvero quello dei principi Marulli duchi di
San Cesario, avesse sposato una figlia del marchese Francesco
Maria Berio: Don Gennaro principe Marulli aveva impalmato, infatti,
Donna Francesca, sorella secondogenita di Donna Carolina.
La tavola rimarrà in possesso della famiglia fino a che nel 1921
sarà ceduta dal patrizio napoletano il conte nobile Don Trojano
Paolo duca d’Ascoli, principe di Sant'Angelo dei Lombardi al
mercante d'arte Elia Volpi.
|

Donna Maria Francesca principessa
Marulli (1802
† 1883), duchessa di San Cesario, nata
Berio
dei marchesi di Salza (la seconda signora da sinistra per
chi guarda). La prima signora è sua sorella, la contessa Donna
Maria Laura Statella dei principi di Cassaro, moglie del conte Don
Giuseppe
Statella
dei principi di Cassaro, capitano generale dell'esercito e primo
cerimoniere di corte (in piedi nella fotografia). |
La principessa Francesca Marulli (S.Giogio a Cremano, 17
luglio 1802
†
Napoli, 15 febbraio 1883)
fu Dama d'Onore della Regina Maria Sofia di Baviera, moglie di
Francesco II di
Borbone, e fu definita dalla Sovrana “una seconda Madre”.
La Regina le fece dono di un Suo ritratto ad opera del pittore
Augusto Riedel, opera che pervenne, a seguito di donazione da parte
di una discendente della principessa, alla Certosa e Museo di San
Martino a Napoli, dove è tutt’ora conservata.
Durante l’esilio volontario della Corte
delle Due Sicilie presso lo Stato Pontificio, il principe Carlo
Marulli di San Cesario, figlio della principessa Francesca,
sfidò a duello al primo sangue Ludovico Guglielmo di Wittelsbach
duca in Baviera, fratello della Regina Maria Sofia.
La principessa Francesca Marulli aveva diviso con la Regina il
pagliericcio a
Gaeta
e da lei non si era mai separata fin da quel giorno in cui fu
inviata a Trieste per accompagnare la novella duchessa di Calabria,
dal suo sposo, l'erede al Trono Francesco.
Caratteristici erano le scenate che avvenivano fra la principessa
Francesca e la Regina Madre Maria Teresa tutte le volte in cui la
principessa riteneva di dover intervenire a difesa della giovane
Regina. La prima esprimendosi in tedesco con un forte accento
campano e la seconda rispondendo in napoletano con un forte accento
austriaco. Le due Signore non mancarono diverse volte di giungere
quasi alle vie di fatto tanta era cordiale e sincera l'antipatia che
le contrapponeva.
Infatti la principessa Francesca desiderava con tutto il cuore che
Maria Sofia tornasse dalla Baviera a Roma dal Marito affinché
potesse nascere l'erede al Trono, cosa che invece cercava di
impedire la Regina Madre la quale avrebbe ovviamente preferito che
l'erede al Trono diventasse uno dei fratellastri del Re o un figlio
di questi ultimi.
Nell'ambito di una di queste clamorose scenate fece l'errore di
intervenire Ludovico Guglielmo di Wittelsbach duca in Baviera, il
fratello della Regina Maria Sofia, in qualche modo criticando la
foga della principessa Francesca.
Per il solo fatto di aver osato criticare sua madre il principe
Carlo lo sfidò a duello al primo sangue. |

Il Comandante Partigiano
duosiciliano Don Carlo Principe Marulli Duca di San Cesario
in tenuta paramilitare da combattimento |
Figlio della seconda carica della Corte del Re delle Due Sicilie, il
Cavallerizzo Maggiore Cavaliere di San Gennaro (creato l'11 di
gennaio del 1831) Principe Don Gennaro e della prima carica della
Corte della Regina, la Dama di Onore la Principessa Donna Francesca,
il Nobile Don Carlo Francesco Raffaele Lutgardo Donato,
nacque a Napoli il 3 novembre 1829. Fu Cavaliere dell'Insigne
e Reale Ordine di San Gennaro, Cavaliere di I classe dell'Ordine
Imperiale Austriaco della Corona di Ferro, Cavaliere di Onore e
Devozione dell'Ordine di Malta (Bolla del 4 aprile 1871), Cavaliere
di Gran Croce dell'Ordine del merito sotto il titolo di San
Lodovico, Cavaliere di Gran Croce del
Reale e Militare Ordine di San Giorgio della Riunione,
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito di San Michele, etc.
Fu Cavallerizzo Maggiore e Gentiluomo di Camera con esercizio del Re
delle Due Sicilie Francesco II, Presidente del Consiglio Provinciale
di Terra d’Otranto, Deputato del Supremo Magistrato di Salute,
Eletto del Corpo di Città di Napoli, Consigliere Intimo
dell’Imperatore.
Aveva sposato Donna Maria
Doria
d’Eboli dei
Principi di Angri, figlia del Grande di Spagna il Patrizio Genovese
Don Francesco, Principe di Angri - figlio del Grande di Spagna il
Principe Don Marcantonio e di Donna Teresa Doria Del Carretto Sforza
Visconti, figlia del Patrizio Genovese Don Francesco, Principe di
Avella e di Donna Maria Giovanna Doria Del Carretto Duchessa di
Tursi e Grande di Spagna, dei Patrizi Genovesi - e di Donna Giulia
Caracciolo dei Principi di Avellino, Principi del S.R.I. e dei
Patrizi Napoletani, figlia del Principe Don Marino e di Donna
Eugenia Doria Pamphilj Landi figlia del Patrizio Genovese il Grande
di Spagna Principe del S.R.I. Don Andrea e di Sua Altezza Reale
Donna Leopolda Maria di Savoia dei Principi di Carignano.
Sua sorella Donna Laura aveva sposato il fratello di sua moglie,
ovvero il Patrizio Genovese Grande di Spagna Don Marcantonio Doria
Principe di Angri. Sua sorella Donna Giulia aveva contratto
matrimonio con Don Michele de’ Medici di Toscana, Principe di
Ottajano, figlio del Principe Don Giuseppe, - figlio del principe
Don Michele e di Donna Maria Isabella
Albertini
dei Principi di Cimitile, figlia del Patrizio Napoletano Principe
Don Gaetano e di Maria Serafina
Carmignano
dei Marchesi di Acquaviva - e della Principessa di Venafro Donna
Anna Maria
Gaetani
dell’Aquila d’Aragona dei Principi di Piedimonte, figlia
del Patrizio Napoletano Don Onorato dei Principi di Piedimonte, e
di Donna Gaetana
Caracciolo, figlia del Patrizio Napoletano Grande di Spagna Don
Francesco, Principe di Avellino e Principe del S.R.I. e della
Principessa di Venafro Donna Marianna Caracciolo dei Patrizi
Napoletani.
Don Carlo crebbe in una famiglia caratterizzata da un attaccamento
midollare alla Dinastia Regnante. Il Capo del Ramo Primogenito della
famiglia, detto “di Ascoli”, il Cavaliere dell'Ordine di San Gennaro
(creato l'11 di gennaio del 1831) Don Sebastiano Marulli Duca
d’Ascoli ricopriva la terza carica della Corte del Re, ovvero era
Somigliere del Corpo, carica che comportava fra l’altro, l’obbligo,
in caso di morte del
Sovrano, di compilarne l'atto di morte e di spogliare, lavare,
imbalsamare e rivestire la Salma del Re per l’esposizione ai solenni
funerali. Don Sebastiano il quale oltre che, evidentemente,
discendere anch'egli da quel patrizio Marules Catapano d'Italia, era
anche zio acquisito del Principe Don Carlo. Infatti, il Duca
d'Ascoli Don Sebastiano aveva sposato Donna Carolina Berio Imperiale
dei Marchesi di Salza, Principessa di Sant’Angelo dei Lombardi e di
Faggiano, dei Patrizi Genovesi, ovverosia la sorella della madre di
Don Carlo, Principessa Donna Francesca.
Il capo, invece, della linea comitale era il capitano generale del
Reale Esercito del Regno delle Due Sicilie Gennaro Conte von Marulli
y Marulli di San Cesario - che sarà governatore della piazzaforte di
Gaeta durante l'assedio - il quale, oltreché discendente anch'egli
dal medesimo ceppo, era anche primo cugino del padre di Don Carlo,
il Principe Don Gennaro. Infatti, la madre del Conte Gennaro era la
nobile Donna Teresa Marulli di San Cesario, figlia di Don Gennaro
Duca di San Cesario - ovvero il bisnonno di Don Carlo - e di Anna
Granafei dei Marchesi di Serranova, figlia di Enrico Marchese di
Serranova e di Donna Rosalia Guarini dei duchi di Poggiardo.
Oltre ad essere cresciuto in un simile ambiente familiare, il
Principe Don Carlo sviluppò, nel corso della sua esistenza, un
verace e cordiale attaccamento personale alla Dinastia che lo
porterà, quale componente della Corte, a rimanere sempre accanto
alla Famiglia Reale, persino a Gaeta durante i bombardamenti e poi
durante l’esilio volontario a Roma presso Palazzo Farnese. Da qui il
Principe Don Carlo mantenne i contatti con la colonia formata da
quelle famiglie napoletane nobilissime che avevano raggiunto la
Francia dopo l'invasione. Come noto, infatti, una nutrita schiera di
importantissime famiglie aristocratiche rimasero fedeli a Re
Francesco e lasciarono addirittura l’ex Regno per protesta, andando
a formare una vera e propria comunità di esuli napoletani a Parigi,
città da cui finanziavano l’attività di rivolta rimanendo in
collegamento con i capi della rivoluzione e con la Corte.
Durante il periodo dell'esilio romano, il Principe Don Carlo fu
protagonista di uno fra i duelli più celebri del secolo, quello che
lo contrappose al fratello di Sua Maestà la Regina: Don Ludovico
Guglielmo di Wittelsbach duca in Baviera. La madre del Principe Don
Carlo, la Principessa Donna Francesca, aveva ormai stabilmente
assunto a Corte il ruolo di mamma della giovane Sovrana, la quale
aveva invece un rapporto decisamente meno affettuoso con la suocera,
la Regina Madre Maria Teresa, ovvero la matrigna di suo Marito, il
Re. La Regina Madre tramava alacremente affinché la giovane Sovrana
lasciasse Roma e ciò per prevenire il concepimento di un figlio da
parte della coppia reale, affinché l'Erede al Trono, in mancanza di
discendenti diretti del Re, diventasse uno dei suoi figli, i
fratellastri del Sovrano; capo del partito contrapposto, ovvero
formato da coloro che desideravano che il Successore al Trono fosse
generato dagli sposi reale, era la fedelissima Dama d'Onore della
Sovrana, la Principessa Donna Francesca. Nello svilupparsi di questi
intrighi muliebri, il maldestro intervento dei due gentiluomini fece
scaturire fra di loro l'occasione di un duello al primo sangue.
Il Principe Don Carlo tornerà, poi, nella antica Patria come
comandante partigiano per organizzare ed animare azioni di
guerriglia in vista del progetto di una rivolta generale che sarebbe
dovuta scoppiare in Abruzzo nell’inverno del 1861.
Solo diverso tempo dopo si stabilì nuovamente e definitivamente nei
confini dell’ex Regno, vivendo fra Napoli ed il Salento nel suo
palazzo di San Cesario ed a Lecce in quello di via Paladini. Qui
raccolse intorno a sé quegli aristocratici salentini che cospiravano
per la restaurazione del perduto Reame. In questo periodo utilizzò
molto del suo patrimonio personale per finanziare in tutti i modi la
guerriglia reazionaria, sostenere le vedove e gli orfani dei caduti
e mantenere gli esuli.

Uno dei giardini del palazzo dei Principi Marulli alla via
Paladini a Lecce che divenne,
dopo l'invasione, una delle centrali più attive dei
cospiratori borbonici. |
Il 16 giugno 1871 fu inviato presso Pio IX quale Deputato della
città di Napoli e poi nuovamente il 13 Aprile 1875, questa volta
come Deputato dell'Italia, allorché i rappresentanti di tutte le
nazioni si recarono in visita presso il Pontefice.
Dilapidò gran parte di quel che restava del suo favoloso patrimonio
- uno dei più ingenti del Regno - fondando ed animando il Circolo
dei Buontemponi, che aveva sede presso il Caffè d'Europa: il
prediletto dall'aristocrazia partenopea. Il sodalizio, composto
solo, fra gli aristocratici magnatizi, da quelli più brillanti e
magnifici, attirò a Napoli gli artisti e le compagnie teatrali più
celebri d'Europa, contribuendo a fare della ex capitale uno dei
centri culturali più importanti dell'epoca.
Don Carlo Principe Marulli Duca di San Cesario, aristocratico di
razza, gentiluomo come formazione e vero ed autentico eroe romantico
per elezione, pose fine alla propria esistenza a Bagnoli il 17
maggio 1877, festività di San Pasquale. Il suo ultimo pensiero fu
rivolto a due suoi fraterni camerati a cui lo legava un'amicizia
viscerale e profonda: il Principe di Bonifati Don Gennaro
Sambiase
Sanseverino Duca di San Donato e di Malvito e Don Luigi
Caracciolo Duca di San Teodoro, di Sant’Arpino, di Casal di Principe
e di Parete.

La notizia della morte del Principe Marulli riportata sul
quotidiano
“Il Goriziano” edizione del 24 maggio 1877
|

Immagine tratta dal Libro d'oro del patriziato di Firenze |
Giacomo Marulli y Thurn und Taxis
(seu Marulli - Galiberti, von Marulli) |
Giacomo conte Marulli è il capostipite del Ramo bolognese
- fiorentino della famiglia dei principi Marulli. Fu uomo di cultura
e di scienza. Dotato di vasti interessi culturali, viaggiò in tutto
il mondo. Diplomatico, conobbe e frequentò tutti i maggiori
intellettuali, artisti e personaggi di potere suoi contemporanei
incarnando, a pieno, tutte le caratteristiche tipiche del gentiluomo
brillante del diciottesimo secolo. |
Giacomo
(1) nasce a Barletta il 6 febbraio 1729.
Giunge a Bologna undicenne chiamato da suo prozio il feldmaresciallo
Fra' Francesco Saverio
(2) conte Marulli. In quella città
frequenta il Convitto gesuitico di San Francesco Saverio conseguendo
poi la laurea in utroque jure. A pochi mesi dalla morte del prozio,
che lo aveva nominato erede universale del suo immenso patrimonio -
a condizione che sposasse una ragazza di Bologna con la quale
originare il nuovo Ramo della famiglia, il Ramo bolognese - il 7
novembre 1751 è aggregato con la sua discendenza alla Nobiltà di
Bologna, città presso la quale esercita le magistrature municipali
di Anziano e di Tribuno.
Il 30 aprile 1752, avverando la condizione testamentaria del prozio,
sposa, nel Castello Boccadiferro di Serravalle, Camilla Orinzia
(3) dei conti Boccadiferro, nobile di
Bologna. Il 15 luglio 1754, già diplomatico asburgico, è creato
Ciambellano Imperiale. Nel 1757 è nominato Cameriere Segreto di
Spada e Cappa Partecipante di Sua Santità Papa Benedetto XIV. Il 14
aprile 1767 è designato Ministro Plenipotenziario nelle tre
legazioni Pontificie di Bologna, Ferrara e Ravenna dal granduca di
Toscana Pietro Leopoldo I, il fratello della regina Maria Antonietta
di Francia. Cavaliere priore dell'Ordine di Santo Stefano, nel 1775,
l'imperatore e re Giuseppe II lo nomina Protettore della Nazione
Alemanna e dei Collegi Ungarico, Illirico e Fiammingo di Bologna.
Incontra
Giacomo Casanova, che del conte scrive nelle sue memorie, ed in
ben 3 occasioni assiste ad un concerto di Mozart: il 26 marzo 1770,
suo suocero, il cavaliere del
Toson d'Oro
Gian Luca Pallavicini Centurione, organizza, presso il proprio
palazzo bolognese, alla via San Felice, un concerto del
quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, ospite, con il padre
Leopold, del feldmaresciallo. Presenziano, fra gli altri, il conte
Giuseppe von Kaunitz-Rietberg, i duchi von Holstein e von
Sachsen-Coburg und Gotha, e l'alto clero residente a Bologna:
l’arcivescovo Vincenzo Malvezzi, il cardinal legato Antonio Colonna
Branciforte e monsignor Ignazio Boncompagni Ludovisi.
Le altre due occasione in cui Giacomo
assisterà a concerti di Mozart saranno durante l’estate dello stesso
anno nella villa del suocero a Croce del Biacco e poi, in autunno,
nel palazzo di città, luogo dove vedranno la luce le antifone
Cibavit eos, Quaerite primum regnum Dei ed il minuetto in Mi Bemolle
Maggiore K 94.
Sempre a casa del suocero, Giacomo incontra i protagonisti della
musica europea: Misliveček, Vanhalle, Farinelli, il musicologo
Charles Burney e padre Giovanni Battista Martini.
Il Granduca di Toscana Ferdinando III, il successore di Pietro
Leopoldo, con proprio Diploma datato 7 dicembre 1795 lo ascrive,
assieme ai suoi discendenti, al Patriziato di Firenze. Lo stesso
Sovrano conferma Giacomo Ministro Plenipotenziario e lo invia presso
la Repubblica Cisalpina. Per adempiere al nuovo incarico Giacomo si
trasferisce a Milano. Da qui, in attesa della vittoria del
generalissimo Suvorov, passa a Venezia, dove, ammalatosi, muore il
12 settembre 1799. In questa città viene sepolto nella Chiesa di San
Luca Evangelista.
Amante dello studio della storia, la giurisprudenza, l'architettura,
l'agricoltura e l'agrimensura consegna alle stampe opere varie e
viene ascritto al senato di diverse accademie: a Bologna, per le
lettere, è accademico dei Gelati ed Inestricato e per le arti
Clementino, ed a Firenze è accademico dei Georgofili. |
|
 |
 |
Napoli, sul
pavimento di una Cappella della Chiesa dei SS. Severino e Sossio, la
lastra tombale del Conte Troiano Marulli (1774
† 1859). |

Il Castello bizantino di Montorio (sec.VI) presso
Bologna, che fu di proprietà del nobile di Bologna, cavaliere milite
di giustizia
dell'Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, Trojano conte Marulli.
La fortezza fu edificata nel 578 contro l'invasione longobarda
da Tiberio II di Bisanzio, il conte Trojano Marulli ne divenne
proprietario il 28 marzo 1806. |
Il nobile Trojano conte Marulli,
nobile di Barletta, nobile di Bologna, nacque a Barletta il 6 giugno
1774 e morì ivi il 2 ottobre 1859. Fu cavaliere di giustizia
dell'Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, fondatore del
reggimento di cavalleria dei Nobili, medaglia d’Oro al Valor
Militare, tenente generale dell’Esercito di Sua Maestà il Re del
Regno delle Due Sicilie, colonnello comandante del reggimento
Marulli, membro della Giunta degli Orfanotrofi, presidente del
Secondo Consiglio di Guerra di Napoli, generale comandante delle
armi della Capitanata,dottore
in ambe le leggi, preside della provincia di Salerno, già volontario
nobile a cavallo, accademico, vice presidente e tesoriere
dell’Accademia Pontaniana, accademico dell’Accademia Toscana di
Scienze e Lettere La Colombaria, ex alunno del Collegio Tolomei di
Siena, etc. etc. etc. Era figlio del nobile Paolo, conte
Marulli. nobile di Barletta, cavaliere di onore e devozione
dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, già ufficiale nel
reggimento Marulli, veterano della campagna dei Sette Anni in
Breslavia, Praga e Dresda, governatore della Piazza di Barletta,
nato a Barletta il 17 novembre 1733 e morto ivi il 24 agosto
1790 e di Maria Giuseppa Venusio dei
baroni di Turi, dama di gran croce dell'Ordine della Croce
Stellata, figlia del barone Ottavio e di Donna Antonia Carafa dei
principi di Sepino e dei patrizi Napoletani. Sposò a Napoli, il 5
febbraio 1800, Donna Maria Teresa Marulli dei principi
Marulli, duchi di San Cesario, nata a San Cesario il 5 agosto 1778 e
morta il 6 aprile 1826, figlia di Don Gennaro, principe Marulli,
duca di San Cesario, etc., nobile di Barletta, nato il 19 maggio
1727 e morto il 19 febbraio 1787 e di Anna Granafei dei marchesi di
Serranova, figlia di Enrico, marchese di Serranova e di Donna
Rosalia Guarini dei duchi di Poggiardo.
Il Conte Trojano, fu ascritto, con
diritto al relativo titolo nobiliare, dal Senato di Bologna,
nell’Adunanza del 28 aprile 1795, con conferma del Cardinale Legato
del 29 agosto 1795, con i suoi discendenti, alla Nobiltà di Bologna.
Si noti come lo stemma scolpito sulla
lapide risulti partito. Nel primo l'arma dei Marulli, nel secondo
quella dei Galiberti. Ciò si spiega perché l'Imperatore Carlo VI, il
21 ottobre 1730, concesse a Fra’ Francesco Saverio conte Marulli,
nobile di Barletta, nato a Barletta il 4 aprile 1675 e morto a
Bologna il 19 agosto 1751, di unire il proprio blasone con quello
della madre, Isabella Maria dei nobili di Barletta Galiberti,
discendente dal nobile Bonifacio, morto nel 1280, Giustiziere di Re
Carlo I d’Angiò e da questi, nel sesto decennio del 1200, creato
signore dei feudi di Caiazzo, Palena, Civitaquana, Ginestre,
Castiglione, Monteodorisio, Palma e Castelluccio, Famiglia
originaria di Canne e dalla quale discende San Ruggero, patrono di
Barletta. |

Il
Generale Nobile Gennaro Marulli, conte Marulli
(Napoli, 1808
† 1880) |

Opera a stampa di Gennaro conte
Marulli
Anno 1852 |
Nobile Gennaro
Marulli, conte Marulli, nobile di Barletta, nobile di Bologna,
cavaliere del
Sovrano Militare Ordine di Malta, cavaliere di I classe
dell'Ordine della Corona di Ferro (Austria), cavaliere di gran croce
del Reale e Militare
Ordine di San Giorgio della Riunione, Medaglia a Ricordo della
Difesa di Gaeta in oro, consigliere Intimo dell’Imperatore, etc.
etc. etc., già Paggio di torcia del Re delle Due Sicilie, capitano
generale del Reale Esercito del Regno delle Due Sicilie, già
ufficiale nel Reggimento dei Granatieri della Guardia Reale,
Governatore di Gaeta durante l’assedio, accademico dell’Accademia
Pontaniana di Napoli, della Florimontana degli Invogliati di
Monteleone, degli Zelanti di Aci Reale, degli Affaticati di Tropea e
dei Risorgenti di Osimo, nacque a Napoli 16 marzo 1808 dove morì il
giorno di Natale del 1880.
Suo padre
fu il nobile Trojano conte Marulli, nobile di Barletta, nobile di
Bologna, che nacque a Barletta il 6 giugno 1774, dove morì il 2
ottobre 1859. Egli fu cavaliere di giustizia dell'Ordine di Santo
Stefano Papa e Martire, fondatore del reggimento di cavalleria dei
Nobili, medaglia d’Oro al Valor Militare, tenente generale
dell’Esercito di Sua Maestà il Re del Regno delle Due Sicilie,
colonnello comandante del reggimento Marulli, membro della Giunta
degli Orfanotrofi, presidente del Secondo Consiglio di Guerra di
Napoli, generale comandante delle armi della Capitanata, dottore in ambe le leggi, preside della provincia di Salerno, già volontario
nobile a cavallo, accademico, vice presidente e tesoriere
dell’Accademia Pontaniana, accademico dell’Accademia Toscana di
Scienze e Lettere La Colombaria, alunno del Collegio Tolomei di
Siena, etc. etc. etc. (figlio del conte, nobile Paolo, conte
Marulli. nobile di Barletta, cavaliere dell'Ordine di San Giovanni
di Gerusalemme, già ufficiale nel reggimento Marulli, veterano della
campagna dei Sette Anni in Breslavia, Praga e Dresda, governatore
della Piazza di Barletta, nato a Barletta il 17 novembre 1733 e
morto ivi il 24 agosto 1790 e di † Maria Giuseppa Venusio dei
baroni di Turi, dama di gran croce dell'Ordine della Croce
Stellata, figlia del barone Ottavio e di Donna Antonia Carafa dei
principi di Sepino e dei patrizi Napoletani), che sposò a Napoli, il
5 febbraio 1800, Donna Maria Teresa Marulli dei principi
Marulli. duchi di San Cesario etc., nata a San Cesario il 5 agosto
1778 e morta il 6 aprile 1826, figlia di Don Gennaro, principe
Marulli, duca di San Cesario, etc., nobile di Barletta, nato il 19
maggio 1727 e morto il 19 feb. 1787 e di Anna Granafei dei marchesi
di Serranova, figlia di Enrico, marchese di Serranova e di
Donna Rosalia Guarini dei duchi di Poggiardo.
Fratello del padre del Conte Gennaro era il Balì Cavaliere di
Giustizia dell'Ordine di Malta Fra’ Carlo. Commendatore di San
Giovanni Battista di Ragusa fu Gran Priore di Napoli e Sicilia.
Servì quale ufficiale nel Reggimento Marulli di proprietà della
Casata, nel Reggimento di Cavalleria Principessa e, quale
volontario, nel Reggimento di Cavalleria dei Nobili. Fu Paggio di
Valigia del Re di Napoli.
Nacque a Barletta il 2 aprile 1779, dove morì ivi il 20 luglio 1842.
Il conte
Gennaro sposò a Napoli la nobile Concetta dei marchesi Santasilia di
Torpino, figlia del marchese Andrea e di Vittoria dei baroni
Carrascosa y Zerezeda y Azebron.
Già Paggio
di Torcia del Re di Napoli, nel 1829 è tenente dei Granatieri della
Guardia Reale. Nel maggio del 1860 partecipa alla difesa di Palermo
al comando del 9° Reggimento Fanteria di Linea "Puglia". Sarà poi
nominato Governatore della Piazzaforte di Gaeta durante l'assedio.
Scriverà un gran numero di saggi storici e militari, fra cui,
"Ragguagli storici sul Regno delle Due Sicilie dall'epoca francese
rivolta fino al 1815"; "L'insurrezione calabra del 1848";
“Avvenimenti di Napoli del 15 maggio 1848” e la “Cattiva letteratura
e le buone truppe”.
|
Il Nobile Giacomo Maria Raffaele Salvatore Francesco di Paola
Antonio Giovanni Nicola Gregorio Procolo Giovenzio Spiridione
Marulli y Marulli di San Cesario, nobile dei conti Marulli, nobile
di Barletta, nobile di Bologna, nasce a Napoli il 1 di giugno del
1822. Morirà a Napoli il giorno 11 di marzo del 1868. Dottore in
utroque jure, è il fratello del conte Marulli il
capitano generale del Reale Esercito del
Regno delle Due Sicilie Gennaro,
Governatore della Piazzaforte di Gaeta durante l'assedio. Suo padre
fu il nobile Trojano conte Marulli, nobile di Barletta, nobile di
Bologna, che nacque a Barletta il 6 giugno 1774, dove morì il 2
ottobre 1859. Egli fu cavaliere di giustizia dell'Ordine di Santo
Stefano Papa e Martire, fondatore del reggimento di cavalleria dei
Nobili, medaglia d’Oro al Valor Militare, tenente generale
dell’Esercito di Sua Maestà il Re del Regno delle Due Sicilie,
colonnello comandante del reggimento Marulli, membro della Giunta
degli Orfanotrofi, presidente del Secondo Consiglio di Guerra di
Napoli, generale comandante delle armi della Capitanata, dottore in
utroque jure, preside della provincia di Salerno, già volontario
nobile a cavallo, accademico, vice presidente e tesoriere
dell’Accademia Pontaniana, accademico dell’Accademia Toscana di
Scienze e Lettere La Colombaria, alunno del Collegio Tolomei di
Siena, etc. etc. etc. (figlio del conte, nobile Paolo, conte Marulli.
nobile di Barletta, cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme, già ufficiale nel reggimento Marulli, veterano della
campagna dei Sette Anni in Breslavia, Praga e Dresda, governatore
della Piazza di Barletta, nato a Barletta il 17 novembre 1733 e
morto ivi il 24 agosto 1790 e di Maria Giuseppa Venusio dei baroni
di Turi, dama di gran croce dell'Ordine della Croce Stellata,
figlia del barone Ottavio e di Donna Antonia Carafa dei principi di
Sepino e dei patrizi Napoletani), che sposò a Napoli, il 5 febbraio
1800, Donna Maria Teresa Marulli dei principi Marulli. duchi di San
Cesario etc., nata a San Cesario il 5 agosto 1778 e morta il 6
aprile 1826, figlia di Don Gennaro, principe Marulli, duca di San
Cesario, etc., nobile di Barletta, nato il 19 maggio 1727 e morto il
19 feb. 1787 e di Anna Granafei dei marchesi di Serranova, figlia
di Enrico, marchese di Serranova e di Donna Rosalia Guarini dei
duchi di Poggiardo.
Fratello del padre del nobile Giacomo era il Balì Cavaliere di
Giustizia dell'Ordine di Malta Fra’ Carlo che nacque a Barletta il 2
aprile 1779, dove morì ivi il 20 luglio 1842. Commendatore di San
Giovanni Battista di Ragusa fu Gran Priore di Napoli e Sicilia.
Servì quale ufficiale nel Reggimento Marulli di proprietà della
Casata, nel Reggimento di Cavalleria Principessa e, quale
volontario, nel Reggimento di Cavalleria dei Nobili. Fu Paggio di
Valigia del Re di Napoli.
Il nobile Giacomo abbandonerà ben presto la carriera forense
dedicandosi alla scrittura creativa e alla letteratura. Autore di
più di duecento commedie teatrali, scrisse anche romanzi storici e
testi cronachistici, non mancando di dedicarsi anche allo studio
della lingua napoletana. In particolare scrisse il primo romanzo
borbonico della storia della letteratura italiana, ovvero Ernesto il
disingannato, opera ispirata alla biografia di suo nipote ex fratre,
il nobile di Barletta e nobile di Bologna
Teodoro Trojano Maria Francesco di Paola Gennaro conte Marulli, già
alunno del Real Collegio Militare della Nunziatella: Partigiano
Carlista nato a Napoli il 20 febbraio del 1849 e morto alla testa
del suo battaglione in combattimento nella battaglia di Igualada il
19 maggio 1874, episodio bellico da inserirsi nell'ambito della
Terza Guerra Carlista. Opera di argomento storico fuTre rivolte
napoletane. L'inquisizione di Napoli ossia Masaniello da Sorrento e
Cesare Mormile. Il giuramento di Masaniello d'Amalfi. Macchia e
Medina Coeli, laddove il nobile Giacomo racconta tre episodi che
videro il popolo napoletano unito insorgere. Tutte e due opere
ristampate egregiamente per i tipi della D'Amico Editore a cura del
Professore Gianandrea de Antonellis. Opera invece fondamentale per
lo studio della lingua napoletana, rimane la sua
Guida
pratica del dialetto napoletano, testo ancora oggi considerato un
valido strumento scientifico e recentemente ristampato per i tipi di
Arnaldo Forni Editore. Altra grande passione del nobile Giacomo
Marulli y Marulli di San Cesario fu la politica. Fervente borbonico,
animò roventi polemiche dalle colonne, fra gli altri, de Lu
Trovatore: giornale satirico in lingua napoletana, che fece una
opposizione decisa al nuovo regime sabaudo venendo, per questo
motivo, spesso sequestrato dall'autorità diventando così una
bandiera dei legittimisti rimasti fedeli al Re Francesco. Sentimenti
di fedeltà alla Dinastia assolutamente naturali per un componente di
una famiglia caratterizzata da un attaccamento midollare alla ex
Casa Reale: il Capo del Ramo Primogenito della famiglia, detto “di
Ascoli”, il Cavaliere dell'Ordine di San Gennaro (creato l'11 di
gennaio del 1831) Don Sebastiano Marulli Duca d’Ascoli, ricopriva la
terza carica della Corte del Re, ovvero era il Somigliere del Corpo,
carica che comportava fra l’altro, l’obbligo, in caso di morte
del Sovrano, di compilarne l'atto di morte e di spogliare, lavare,
imbalsamare e rivestire la Salma del Re per l’esposizione ai solenni
funerali. Il capo, invece della linea principesca Marulli e ducale
di San Cesario, Don Gennaro principe Marulli duca di San Cesario,
Cavaliere di San Gennaro (creato l'11 di gennaio del 1831) ricopriva
la seconda carica della Corte del Re delle Due Sicilie, essendone il
Cavallerizzo Maggiore, sua moglie, la duchessa di San Cesario e
principessa Marulli Donna Francesca, ricopriva, invece, la prima
prima carica della Corte della Regina, essendo la Dama di
Onore. In particolare è interessante notare come Don Gennaro
oltre che, evidentemente, discendere
anch'egli da quel patrizio Marules Catapano d'Italia e capostipite
della famiglia, fosse anche primo cugino del nobile Giacomo.
Infatti, la madre del nobile Giacomo era la nobile Donna Teresa
Marulli di San Cesario, figlia di Don Gennaro Duca di San Cesario -
ovvero il nonno di Don Gennaro - e di Anna Granafei dei Marchesi di
Serranova, figlia di Enrico Marchese di Serranova e di Donna Rosalia
Guarini dei duchi di Poggiardo.
Il nobile Giacomo ebbe cinque figli: i nobili Trojano, Paolo Adriano
Benedetto Andrea Tommaso d'Aquino Francesco di Paola Gaetano Antonio
Abbate Antonio di Padova Luigi Gonzaga Giacomo Raffaele, Achille
Gennaro Vittorio Uberto Giuseppe, Clelia Maria Francesca di Paola
Carlotta Raffaella e Camillo. Quest'ultimo seguirà le orme paterne
dedicandosi anch'egli alla letteratura, ma cimentandosi altresì come
librettista di opere, compositore musicale e paroliere |

Opera del
Nobile Giacomo Marulli stampata
per i tipi della D'Amico Editore ed a cura del
Professore Gianandrea de Antonellis |

Francesco Saverio Marulli
(1825
† 1905),
nobile dei conti Marulli,
nobile di Barletta in divisa da ufficiale del 2° Reggimento Lancieri
Real Ferdinando. |
Il nobile Francesco Saverio Marulli,
nobile di Barletta, cavaliere di Onore e Devozione dell'Ordine di
San Giovanni di Gerusalemme, commendatore del
Reale e Militare Ordine di San Giorgio della Riunione,
commendatore dell'Ordine
di Francesco I, Regia Guardia del Corpo di Ferdinando II,
già ufficiale nel 2° Reggimento Lancieri Real Ferdinando, era nato
ad Avellino il 29 agosto 1825 e morì a Napoli il 30 aprile 1905,
sposò a Napoli, il 17 dicembre 1858, Donna Maria Giuseppa Sanfelice
dei duchi di Acquavella, vedova di Don Leopoldo Sanfelice dei duchi
di Acquavella, patrizio napoletano, figlia di Don Ippolito
Cavalcanti,
duca di Buonvicino, patrizio di Cosenza e di Donna Mariangela
Como
dei duchi di Casalnuovo.
Francesco Saverio era figlio del nobile Domenico, nobile dei
conti Marulli, nobile di Barletta, cavaliere di Onore e Devozione
dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, ufficiale superiore di
artiglieria, già volontario nel reggimento di cavalleria dei nobili,
ufficiale nel reggimento Marulli, già Primo Paggio di valigia del Re
di Napoli, dottore in ambe le leggi, magistrato, Regio Procuratore
generale, nato a Barletta il 21 marzo 1783 e morto a Napoli il 17
dicembre 1834, che sposò, a Messina il 1 aprile 1820, Teresa Spadaro
Bosch dei baroni di Passanitello, nobile di Messina, figlia
di Giovanni Spadaro dei baroni di Passanitello e di Girolama dei
marchesi Bosch, nobile di Messina. |

Sebastiano Troiano Marulli (1867
† 1917), Duca d'Ascoli |

I principi di Sant'Angelo dei Lombardi, duchi di Ascoli Don
Sebastiano
e Donna Alberta Marulli in una pubblicazione del 1904.
|
Conte, nobile Don Sebastiano Trojano Giacobello Maria
Immacolata Valentino Pietro Paolo Carlo Leopoldo Vincenzo Lara
Antonio Rosa Fabio Francesco di Paola Germano Genoveva Raimondo
Nonnato Luigi Gonzaga Gueio Giambattista Filippo Marulli,
duca d’Ascoli,
principe di Faggiano, principe di
Sant’Angelo dei Lombardi, barone di
Nusco, Andretta,
Lioni, Carbonara,
Monticchio,
Oppido, Montemarano,
Volturara e
Parolise etc., patrizio napoletano cavaliere d'Onore e
Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, Gentiluomo di
Corte di Sua Maestà la Regina d’Italia, capitano di complemento di
cavalleria nel Regio Esercito, già ufficiale nel 23° reggimento
cavalleggeri Umberto I, membro della Giuria d’Onore Permanente
dell’Accademia Nazionale di Scherma di Napoli, componente del
Consiglio Direttivo Nazionale della Croce Rossa Italiana, ex alunno
del Nobile Collegio Mondragone, n. a Napoli 14 feb. 1867 e morto ivi
il 17 set. 1917. |

Il principe Sebastiano Marulli, duca d'Ascoli
(indicato con la freccia rossa), alle nozze di
re Vittorio Emanuele III di Savoia (n. Napoli, 1869
† Alessandria d'Egitto, 1947) ed Elena
di Montenegro. |
Era figlio del conte, nobile Don Paolo Maria Geltrude
Lutgardo Francesco di Paola Francesco d'Assisi Alfonso Angelo Andrea
Avellino Vincenzo Ferreri, duca d’Ascoli, principe di Faggiano,
principe di Sant’Angelo dei Lombardi, patrizio napoletano, barone di
Nusco, Andretta, Lioni, Carbonara, Monticchio, Oppido, Montemarano,
Volturara e Parolise, nato a Napoli il 27 giugno 1843 e morto ivi il
22 gennaio 1870, (figlio del conte, nobile Don Trojano Aniello
Francesco Andrea Giuseppe, duca d’Ascoli, nato a Napoli il 18
febbraio 1817 e morto ivi l'11 nov. 1857 e di Donna Maria Antonia
de’ Sangro
dei principi di Fondi, nata il 13 set. 1821 e morta il 9 agosto
1893, figlia di Don Giuseppe, principe di Fondi, patrizio napoletano
e di Donna Costanza de Marini principessa di Striano dei patrizi
genovesi) e di Donna Carlotta Leopoldina
Ruffo di Bagnara
dei principi di Sant’Antimo, dama nata a Napoli il 10 nov.
1844 e morta ivi il 30 mag. 1938, figlia di Don Vincenzo, principe
di Sant’Antimo, patrizio napoletano e di Sarah Louisa Strachan dei
Baronetti di Thornton.
Sposò a Milano il 30 giugno 1894, Donna Alberta Falcò de Belaochaga
y Trivulzio dei principi Pio di Savoia, duchi di Nocera, dei
marchesi di Castel Rodrigo e dei conti di Lumiares, Dama di Corte di
Sua Maestà la Regina d’Italia, nata a Milano il 24 lug. 1869 e morta
a Napoli il 22 dic. 1948, figlia di Don Antonio Falcò de Belaochaga
y d’Adda principe Pio di Savoia dei duchi di Nocera, marchese di
Castel Rodrigo, conte di Lumiares, Grande di Spagna di I cl. e di †
Donna Evelina Trivulzio dei principi di Musocco e dei nobili patrizi
di Milano. |

Contessa Alberta Marulli (1869
† 1948),
nata Falcò de Belaochaga y Trivulzio |

La duchessa di Ascoli Donna Alberta Marulli in una
pubblicazione del 1941. |
Contessa nobile Donna Alberta Marulli d'Ascoli, duchessa
d'Ascoli, principessa di Sant'Angelo dei Lombardi etc. etc. etc.,
Dama di Corte di Sua Maestà la Regina d’Italia, nata Falcò de
Belaochaga y Trivulzio dei principi Pio di Savoia, duchi di
Nocera, dei marchesi di Castel Rodrigo e dei conti di Lumiares, a
Milano il 24 lug. 1869, figlia di Don Antonio Falcò de Belaochaga y
d’Adda principe Pio di Savoia dei duchi di Nocera, marchese di
Castel Rodrigo, conte di Lumiares, Grande di Spagna di I cl. e di †
Donna Evelina Trivulzio dei principi di Musocco e dei nobili patrizi
di Milano, morta a Napoli il 22 dicembre 1948. |

La notizia
del matrimonio dei Principi Sebastiano ed Alberta pubblicata
sull'edizione del 1894 del
Giornale Araldico - Genealogico - Diplomatico edito a
cura della Regia Accademia Araldica Italiana |

Notizia della nascita del figlioccio della Regina
Elena d'Italia, il Patrizio Napoletano Don Vittorio Emanuele Marulli
d'Ascoli
pubblicata sul Calendario d'oro,
edito a cura dell'Istituto
araldico italiano di Roma |
Figlio dei Principi Sebastiano ed Alberta Marulli D'Ascoli, il
Patrizio Napoletano Nobile Don Vittorio Emanuele nacque a
Napoli il 15 di novembre del 1904 dove morì il 10 di ottobre del
1918.
|
Alla sinistra di chi guarda:
il fratello
del precedente Don Sebastiano, il Patrizio napoletano Don Fabio Marulli
d'Ascoli convittore del Nobile Collegio Mondragone;
a destra:
il
Principe di Sant'Angelo dei Lombardi e di Faggiano Don Sebastiano
Marulli Duca d'Ascoli convittore del Nobile Collegio Mondragone. |
Don Fabio servì come ufficiale nel 13° reggimento Cavalleria
Monferrato e fu alunno convittore del Nobile Collegio Mondragone.
Nacque a Napoli il 4 febbraio 1869 dove morì il 23 marzo 1905. Era
figlio del Principe di Sant'Angelo dei Lombardi e di Faggiano il
Duca d'Ascoli Don Paolo - figlio del Principe Don Trojano e di Donna
Maria Antonia de’
Sangro dei principi di Fondi, figlia di Don Giuseppe,
principe di Fondi, patrizio napoletano e di Donna Costanza de Marini
principessa di Striano dei patrizi genovesi - e di Donna Carlotta
Leopoldina Ruffo di Bagnara dei principi di Sant’Antimo, figlia di
Don Vincenzo, principe di Sant’Antimo, patrizio napoletano e di
Sarah Louisa Strachan dei Baronetti di Thornton, figlia di Richard,
Baronetto di Thornton e di Louise Dillon, figlia di Arthur dei
Visconti Dillon e di Marie Françoise dei Nobili Girardin de
Montgérald e sorellastra di Alexandre dei Visconti de Beauharnais,
fratello unilaterale dei figli di Joséphine de Beauharnais e
fligliastri di Napoleone, fra cui: Eugène - viceré del Regno
d'Italia
e padre
di Joséphine Regina Consorte di Svezia e di Norvegia, di Eugénie
Principessa di Hohenzollern-Hechingen, di Augusto, Principe Consorte
del Portogallo, di Amelia, Imperatrice del Brasile, di Teodolinda duchessa di
Urach e contessa di Württemberg e di Massimiliano che sposò la
granduchessa Marija Nikolaevna, figlia maggiore dello zar Nicola I e
della principessa Carlotta di Prussia - e Hortense,
che sposando Luigi Bonaparte Re d'Olanda, diventerà Regina Consorte
d'Olanda e madre del Re d'Olanda Luigi e dell'Imperatore Napoleone
III.
|
 |
 |
Notizia della
morte del Patrizio napoletano Don Fabio Marulli d'Ascoli pubblicata
sul Calendario d'oro,
pubblicato a cura dell'Istituto araldico italiano di Roma |
 |
 |
Il conte nobile Don Trojano
Paolo, duca d’Ascoli, principe di Faggiano, principe
di Sant’Angelo dei Lombardi, barone di Nusco, Andretta, Lioni, Carbonara,
Monticchio, Oppido, Montemarano, Volturara e Parolise etc.,
patrizio napoletano, cavaliere di onore e devozione del Sovrano
Militare Ordine di Malta, Gentiluomo di Palazzo della Regina
Imperatrice, consigliere comunale di Napoli, nacque a Napoli 21
febbraio 1899 e morì ivi il 23 agosto 1952. Fu figli del Conte,
nobile Don Sebastiano
Trojano Giacobello Maria Immacolata Valentino Pietro
Paolo Carlo Leopoldo Vincenzo Lara Antonio Rosa Fabio Francesco di
Paola Germano Genoveva Raimondo Nonnato Luigi Gonzaga Gueio
Giambattista Filippo Marulli, duca
d’Ascoli, principe di Faggiano, etc., patrizio napoletano cavaliere
d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta,
Gentiluomo di Corte di Sua Maestà la Regina d’Italia, capitano di
complemento di cavalleria nel Regio Esercito, già ufficiale nel 23°
reggimento cavalleggeri Umberto I, membro della Giuria d’Onore
Permanente dell’Accademia Nazionale di Scherma di Napoli, componente
del Consiglio Direttivo Nazionale della Croce Rossa Italiana, ex
alunno del Nobile Collegio Mondragone, che nacque n. a Napoli 14
feb. 1867 e morì ivi il 17 set. 1917 e di Donna Alberta Falcò de
Belaochaga y Trivulzio dei principi Pio di Savoia, duchi di Nocera,
dei marchesi di Castel Rodrigo e dei conti di Lumiares, Dama di
Corte di Sua Maestà la Regina d’Italia, nata a Milano il 24 luglio
1869 e morta a Napoli il 22 dicembre 1948, figlia di Don Antonio
Falcò de Belaochaga y d’Adda principe Pio di Savoia dei duchi di
Nocera, marchese di Castel Rodrigo, conte di Lumiares, Grande di
Spagna di I classe e di Donna Evelina Trivulzio dei principi di
Musocco e dei nobili patrizi di Milano. |

Il
Deputato della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro il Patrizio
Napoletano Don Fabio Marulli d'Ascoli
durante la cerimonia della liquefazione del Sangue. |
Nipote del sopraddetto Principe Don
Trojano Paolo Duca d'Ascoli, il Nobile Don Fabio era figlio
del Principe di Sant'Angelo dei Lombardi e di Faggiano il Patrizio
Napoletano Conte Don Sebastiano Gaetano Giovanni, Duca d’Ascoli etc.
e di Donna Luisa dei Duchi Valiante d'Avena, figlia del Duca e
Marchese Don Michele - figlio del Duca e Marchese Don Giovanni
Battista e di Donna Maria Mastrilli dei Duchi di Marigliano - e di
Elisa dei Conti
Petriccione
di Vadi, figlia del Conte Luigi e di Donna Beatrice
Sambiase
Sanseverino dei Principi di Bonifati e Duchi di San Donato.
Il Patrizio Napoletano Don Fabio fu
Deputato della Reale
Cappella del Tesoro di San Gennaro ed Associato e già
Governatore del Pio Monte della Misericordia di Napoli. |

Principe Carlo Marulli (1886
† 1960), Duca di San Cesario (il secondo a sinistra per chi guarda) |

Principe Carlo Marulli (1886 † 1960),
Duca di San Cesario |

Don Carlo Principe Marulli Duca di San Cesario
indicato quale Membro della Sede Centrale - Direzione Generale
in Genova e Segretario della Sezione Partenopea del Regio Yacht Club
Italiano nell'edizione del 1926
dell'Annuario Navale compilato per cura della Presidenza Generale
della Lega Navale Italiana |

Il
patrizio napoletano Don Trojano Paolo principe di Sant'Angelo dei
Lombardi annoverato quale Gentiluomo di Palazzo della Regina
Imperatrice in una pubblicazione del 1941. |

Il
nobile di Barletta Fra' Don Carlo principe Marulli, duca di San
Cesario,
cavaliere di Giustizia S.M.O.M. annoverato quale Gentiluomo di
Palazzo
della Regina Imperatrice in una pubblicazione del 1941.
|
Fra’ nobile Don Carlo Alsaceso Maria Gennaro Francesco
Basilio Marulli, principe Marulli,
duca di San Cesario,
marchese di Longano,
Cesano e
Ascigliano etc. etc. etc., nobile di Barletta, cavaliere di
giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta, Gentiluomo di
Palazzo di Sua Maestà la Regina d’Italia, nato a Napoli il 14 giugno
1886 e morto ivi il 6 gennaio 1960, figli del nobile Don Ettore
Gennaro Francesco Maria Luigi Gonzaga Lutgardo Venanzio,
principe Marulli, duca di San Cesario, marchese di Longano, Cesano e
Ascigliano, etc. etc. etc., nobile di Barletta, cavaliere di
onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta (Bolla del 4
aprile 1871), consigliere e assessore municipale al Comune di
Napoli, nato a Napoli il 1 novembre 1851 e morto ivi il 15 febbraio
1924.
Sposò a Napoli, il 4 luglio 1885 Amalia dei baroni
Barracco,
figlia del barone Alfonso, patrizio di Cosenza, senatore del Regno,
e di Donna Emilia
Carafa
dei principi di Colubrano e dei patrizi napoletani. |

Donna Maria Giulia Marulli (1852
† 1943) (la seconda a sinistra per chi guarda) |
Nobile Donna Maria Giulia Francesca Giuseppa Anna Lutgarda
Elisabetta Pignatelli della Leonessa dei principi di Monteroduni,
nata Marulli, nobile dei principi Marulli, nobile dei duchi di
San Cesario, etc. etc. etc., dei nobili di Barletta, a Napoli il 18
novembre 1852 e morta ivi l'8 maggio 1943, sposò a Napoli il 30
settembre 1872, Don Alfonso
Pignatelli della Leonessa dei principi di Monteroduni,
patrizio napoletano, figlio di Don Giovanni, principe di
Monteroduni, patrizio napoletano e di Donna Maria Carolina Ruffo
della
Leonessa, principessa di Sepino, dei patrizi napoletani. |
 |
Donna
Maria Antonia Marulli era figlia del conte, nobile Don
Sebastiano Trojano Giacobello Maria Immacolata Valentino Pietro
Paolo Carlo Leopoldo Vincenzo Lara Antonio Rosa Fabio Francesco di
Paola Germano Genoveva Raimondo Nonnato Luigi Gonzaga Gueio
Giambattista Filippo, duca d’Ascoli, principe di Faggiano, principe
di Sant’Angelo dei Lombardi, barone di Nusco, Andretta, Lioni,
Carbonara, Monticchio, Oppido, Montemarano, Volturara e Parolise
etc., patrizio napoletano, cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano
Militare Ordine di Malta, Gentiluomo di Corte di Sua Maestà la
Regina d’Italia, capitano di complemento di cavalleria nel Regio
Esercito, già ufficiale nel 23° reggimento cavalleggeri Umberto I,
membro della Giuria d’Onore Permanente dell’Accademia Nazionale di
Scherma di Napoli, componente del Consiglio Direttivo Nazionale
della Croce Rossa Italiana, ex alunno del Nobile Collegio
Mondragone, n. a Napoli 14 feb. 1867 e morto ivi il 17 set. 1917,
figlio del conte, nobile Don Paolo Maria Geltrude Lutgardo Francesco
di Paola Francesco d'Assisi Alfonso Angelo Andrea Avellino Vincenzo
Ferreri, duca d’Ascoli, principe di Faggiano, principe di
Sant’Angelo dei Lombardi, patrizio napoletano, barone di Nusco,
Andretta, Lioni, Carbonara, Monticchio, Oppido, Montemarano,
Volturara e Parolise, nato a Napoli il 27 giugno 1843 e morto ivi il
22 gennaio 1870, (figlio del conte, nobile Don Trojano Aniello
Francesco Andrea Giuseppe, duca d’Ascoli, nato a Napoli il 18
febbraio 1817 e morto ivi l'11 nov. 1857 e di Donna Maria Antonia
de’ Sangro dei principi di Fondi, nata il 13 set. 1821 e morta il 9
agosto 1893, figlia di Don Giuseppe, principe di Fondi, patrizio
napoletano e di Donna Costanza de Marini principessa di Striano dei
patrizi genovesi) e di Donna Carlotta Leopoldina Ruffo di
Bagnara dei principi di Sant’Antimo, dama nata a Napoli il 10
nov. 1844 e morta ivi il 30 mag. 1938, figlia di Don Vincenzo,
principe di Sant’Antimo, patrizio napoletano e di Sarah Louisa
Strachan dei Baronetti di Thornton, che sposò a Milano il 30 giugno
1894, Donna Alberta Falcò de Belaochaga y Trivulzio dei principi Pio
di Savoia, duchi di Nocera, dei marchesi di Castel Rodrigo e dei
conti di Lumiares, Dama di Corte di Sua Maestà la Regina d’Italia,
nata a Milano il 24 lug. 1869 e morta a Napoli il 22 dic. 1948,
figlia di Don Antonio Falcò de Belaochaga y d’Adda principe Pio di
Savoia dei duchi di Nocera, marchese di Castel Rodrigo, conte di
Lumiares, Grande di Spagna di I cl. e di † Donna Evelina Trivulzio
dei principi di Musocco e dei nobili patrizi di Milano. |

Targa monumentale in bronzo esposta nella Cappella
Votiva ai Caduti della Grande Guerra del Monastero e
Basilica di Santa Chiara in Napoli
che ricorda il sacrificio di Donna Maria Antonia Marulli
d'Ascoli. |
Sorella
Donna Maria Antonia Marulli d'Ascoli era Infermiera
Volontaria nel Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa
Italiana nella Prima Guerra Mondiale. Fu decorata di Medaglia
d’Argento al Valor Militare alla Memoria e di Medaglia d'Argento al
Merito della Sanità Pubblica. Nacque a Napoli il 4 agosto 1897 ed
ivi morì presso l'Ospedale Territoriale Regina Elena, dove era di
stanza, il 5 ottobre 1918 per polmonite bilaterale e nefrite
contratta in servizio e per ragioni di servizio. Alla Sua Memoria fu
intitolata una Scuola Elementare, sita in Napoli alla Via Vecchia
Capodimonte n. 13. |

Nobile Vittorio Marulli (1922†2000),
nobile dei conti Marulli, nobile di Barletta. |
Vittorio Marulli era cavaliere di gran croce dell'Ordine al
Merito della Repubblica Italiana, decorato di due croci al Merito di
Guerra etc. etc. Con Real Decreto numero 2076/1984, Sua Maestà il Re
di Spagna gli concedeva la Gran Croce con distintivo bianco
dell'Ordine del Merito Navale.
Egli
fu ammiraglio di squadra e capo di Stato Maggiore della Marina
Militare italiana, presidente dell’Associazione Nazionale Marinai
d’Italia, ex alunno dell'Accademia Navale di Livorno. Autorizzò, in
veste di Capo di Stato Maggiore, il capitano di fregata Cossiga
Francesco ad accettare l'incarico di Capo dello Stato Repubblica
Italiana.
Nacque a Roma il 16 settembre 1922 e morì ivi il 19 marzo
2000. |
___________________
Note:
(1) - Giacomo Marulli
y Thurn und Taxis (seu Marulli - Galiberti seu von
Marulli), conte Marulli, nobile di Barletta, nobile di
Bologna, nobile patrizio di Firenze, nacque a Barletta
il 6 febbraio 1729 e morì Venezia il 12 settembre 1799.
Fu cavaliere milite di giustizia e Priore dell’Insigne
Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire,
Cameriere Segreto di Spada e Cappa Partecipante di Sua
Santità, Ciambellano di Sua Maestà Imperiale, Ministro
Plenipotenziario di Sua Maestà Imperiale e di Sua
Altezza Granducale, Ciambellano di Sua Maestà Imperiale,
Gentiluomo di Camera di Sua Altezza Granducale,
Protettore della Nazione Alemanna etc. Egli fu ascritto,
con i suoi discendenti, nell'Adunanza del 7 novembre
1751, dal Senato di Bologna, con conferma del Cardinale
Legato, alla Nobiltà di Bologna e, con Diploma del 7
dicembre 1795 del Granduca Ferdinando III, al Patriziato
di Firenze. Il 14 agosto 1748 ottenne l’iscrizione della
Famiglia, quale nobile fuori Piazza, al Real Monte Manso
di Scala di Napoli.
Fu figlio di Trojano Giovanni Saverio
Domenico Nicolò conte Marulli, nobile di Barletta, che
nacque a Barletta il 24 ottobre 1689 dove morì il 3
marzo 1755 - figlio a sua volta di Giacomo, nobile di
Barletta e di Beatrice Marulli del Ramo di San Cesario,
figlia di Paolo, nobile di Barletta e di Cornelia
Marulli dei marchesi di Campomarino e nobili di
Barletta, del Ramo di San Cesario - e di Morosina
contessa von Thurn und Taxis, figlia del conte Ferdinand
e della N. D. Anna Maria Felicia Gritti dei conti di
Zumelle, patrizia veneta, che suo padre Trojano aveva
sposato a Venezia, il 5 febbraio 1727.
Con Diploma datato 7 novembre 1730 l’imperatore Carlo VI
d'Asburgo Austria concesse a suo padre Trojano di
succedere al titolo di conte Marulli dello zio il
feldmaresciallo Fra' Francesco Saverio (*1675 †1751).
Giacomo ha due fratelli: Paolo e
Francesco.
Paolo, nobile di Barletta, nato a
Barletta il 17 novembre 1733 e morto ivi il 24 agosto
1790, commendatore dell'Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme, utroque jure doctor, accademico Speculatore
di Lecce, già ufficiale nel Reggimento Marulli,
Governatore della Piazza di Barletta, vice ispettore
delle marine e porti dell'Adriatico, commissario di
guerra dei reggimenti svizzeri, veterano della campagna
dei Sette Anni in Breslavia, Praga e Dresda, etc. che
sposa Maria Giuseppa Venusio dei baroni di Turi, dama di
gran croce dell'Ordine della Croce Stellata, figlia del
barone Ottavio e di Donna Antonia Carafa dei principi di
Sepino e patrizi napoletani.
Fra' Francesco, nobile di Barletta, nato
a Barletta il 30 gennaio 1737 † ivi 13 febbraio 1799,
cavaliere dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme,
commendatore di Foggia, San Giovanni Battista e San
Marco di Grassano, Santa Maria Carolina in Sant’Eufemia,
Regia Guardia del Corpo, fu brigadiere di cavalleria nel
Reale Esercito, preside della Provincia e della Regia
Udienza di Lecce, ispettore generale delle Marine e
Porti dell’Adriatico, Presidente della Delegazione per
la Pubblica Sicurezza con poteri di Alter Ego etc..
(2) - Fra’ Francesco
Saverio, nobile di Barletta, nacque a Barletta il 4
aprile 1675 e morì a Bologna il 19 agosto 1751. Fu balì
cavaliere di gran croce dell’Ordine di San Giovanni di
Gerusalemme, commendatore di San Giovanni di Buccino,
San Giovanni di Troia, San Giovanni di Sorrento, Nardò,
San Giovanni Battista e San Marco di Grassano, Santa
Maria del Tempio di Bologna, Grande Ammiraglio della
Lingua d’Italia, Gran Priore di Venezia e Priore di
Barletta. Ciambellano e cavaliere della Chiave d’Oro
delle Loro Maestà Imperiali, Maresciallo di Campo
Imperiale, Consigliere Aulico dell’Impero, Consigliere
di Guerra di Corte, Governatore Generale di Belgrado e
del Regno di Serbia etc. Utroque jure doctor, accademico
degli Incuriosi di Rossano, combatté agli ordini di
Eugenio di Savoia e ottenne, nel 1716, che il reggimento
Marulli, di proprietà della Famiglia, fosse inquadrato
nei ranghi dell’esercito Imperiale mantenendo l’uniforme
con i colori della Casata. Fu creato conte sul cognome
l’8 giugno 1726 dall’Imperatore Carlo VI, che,
successivamente il 21 ottobre 1730, gli concesse di
unire le proprie armi con quelle della madre, Isabella
Maria dei nobili di Barletta Galiberti, discendente dal
nobile Bonifacio, morto nel 1280, Giustiziere di Re
Carlo I d’Angiò e da questi, nel sesto decennio del
1200, creato signore dei feudi di Caiazzo, Palena,
Civitaquana, Ginestre, Castiglione, Monteodorisio, Palma
e Castelluccio, Famiglia originaria di Canne e dalla
quale discende San Ruggero, patrono di Barletta.
Francesco Saverio fu fratello di Antonio Domenico Nicolò
Leonardo, nobile di Barletta, nato a Barletta il 12
agosto 1677 e morto ivi nel novembre 1751, che il 21
giugno 1745 fu creato da Benedetto XIV Arcivescovo di
Nazareth, con i titoli di Vescovo di Canne e Monteverde
ed il privilegio del Pallio, ed, il 28 giugno 1745,
Vescovo Assistente al Soglio Pontificio.
Il nipote di Francesco Saverio, Filippo (1711 – 7
novembre 1755) - fratello di Trojano e zio di Giacomo -
nobile di Barletta, cavaliere della Chiave d’Oro delle
Loro Maestà Imperiali, Governatore dei Paesi Bassi,
ufficiale comandante alle dipendenze di Eugenio di
Savoia, ebbe l'onore di comandare il Reggimento Marulli
alla battaglia di Velletri del 1744 agli ordini del
Feldmaresciallo von Lobkowicz e nel 1752 fu nominato
Feldmaresciallo dall'Imperatrice.
(3)
- Camilla Orinzia dei conti Boccadiferro, nobile di
Bologna, dama di gran croce dell’Ordine della Croce
Stellata, Dama Intima della granduchessa Maria Luisa di
Toscana, nacque a Bologna il 27 dicembre 1734, dove morì
il 9 marzo 1808. Era figlia del conte e senatore di
Bologna Camillo, nobile di Bologna e di Maria Caterina
dei conti e senatori di Bologna Fava Ghisilieri, nobile
di Bologna, la quale rimasta vedova del conte Camillo,
sposerà il marchese patrizio genovese cavaliere
dell'Ordine Austriaco del Toson d'Oro feldmaresciallo
Gian Luca Pallavicini Centurione, Governatore della
Lombardia.
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