Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

I CAVALIERI DI MALTA AD HONOREM

A cura del Conte Federico La Longa Mancini

A Catanzaro esiste la Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem che ha una caratteristica tutta particolare: essere da sempre considerata come filiale della Basilica di San Giovanni in Laterano.
Risale infatti al 28 aprile 1502 la costruzione su terreni dell’Arcibasilica Lateranense Romana (e di cui è pertanto filiale) del Tempio dedicato a San Giovanni.
Per la costruzione del Tempio vennero utilizzate le pietre squadrate del Castello dei Conti di Centelles, mentre le statue furono donate da fra' Alfonso Maria Ferrari, Cavaliere Gerosolimitano e Patrizio di Catanzaro.


Catanzaro, Chiesa di San Giovanni Battista

Il primo Pontefice ad occuparsi di questo sodalizio fu Alessandro VI che concesse gli stessi privilegi e le stesse indulgenze della Basilica di San Giovanni in Laterano. Il Pontefice ricordava altresì che, essendo la Chiesa sorta su suolo lateranense, la Confraternita poteva usare lo stemma dell’Arcibasilica: il Triregno con le Sacre Chiavi, dando facoltà di portare il Gonfalone Pontificio.
Pio IV poi, nel 1563, rese indipendente la Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dall’Autorità di Vescovi e Cardinali.
Gregorio XIII, il 24 maggio 1577, confermava ed ampliava le indulgenze e i privilegi, concessi fino ad allora dai suoi predecessori.
Clemente VIII riconfermò, nel 1601, l’autonomia dai Vescovi e Cardinali, già concessa dai suoi predecessori.
Paolo V attribuì alla Confraternita diritto di Asilo e Rifugio e disciplinò i diritti di Baronia, che consentivano al Priore, durante il periodo della Fiera di San Giovanni del 29 agosto di ogni anno, di amministrare la giustizia sotto la sua bandiera nel territorio (seppur limitato) della sua giurisdizione. Sempre Paolo V dava il privilegio singolarissimo di “Padre Spirituale della Chiesa e della Confraternita”
Urbano VIII manifestava un segno di particolare predilezione per i figli calabresi donando loro con bolla del 4 aprile 1633 il braccio destro di San Giovanni Battista, purtroppo scomparso.
Leone XII con Breve 22 agosto 1824 in occasione del suo Genetliaco riconfermava il diritto di Baronia.
Gregorio XVI, con Breve del 10 agosto 1845 riconfermava ed ampliava tutti i benefici sopra descritti.
Pio XII con la lettera apostolica “Iam recolendae memoriae” del 9 novembre 1939 riconoscendo l’importanza storica concesse nuove indulgenze.
L’ultimo Pontefice ad occuparsi di questa Istituzione fu Papa Paolo VI in occasione dell’Anno Santo 1975 fece pervenire ai figli calabresi una Sua particolare e privata benedizione.
Ora visti i riconoscimenti di natura Pontificia, passiamo ai privilegi concessi dai Reali; il primo ad occuparsi della Confraternita fu Carlo II d'Asburgo-Spagna, nel 1673 infatti i Re di Napoli cominciarono ad interessarsi del sodalizio concedendo molti beni che fecero diventare la Confraternita una delle più ricche istituzioni di Catanzaro.
Il 28 novembre 1735, si deve registrare un evento straordinario, Carlo di Borbone, Re di Napoli recandosi a Catanzaro in visita, ospite dei Marchesi de Riso, conferì il titolo di “Reale Arciconfraternità dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta “ e a tutti i Confratelli “presenti e futuri” il titolo personale di “Cavalieri di Malta ad Honorem”. Allo stemma della Confraternita venne aggiunta, per volontà regia, l’insegna della Croce di Malta. Con questo decreto reale, vennero confermati anche i diritti di Baronia da esercitarsi il giorno 29 agosto.


Stemma dell'Arciconfraternita con l'insegna melitense

S’impone ora una domanda: in forza a quale prerogativa anche se regia il Re di Napoli e di Sicilia ebbe a concedere un così singolare privilegio?
L’ipotesi accreditata (anche dallo SMOM) è la seguente: il 24 ottobre 1530 Carlo V nella sua veste di Re di Spagna, diede l’isola di Malta come feudo ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, ma con la riserva dei diritti feudali al Regno di Spagna. Cosi creava un vassallaggio che il giovane Re di Napoli, Carlo, secondogenito del Re di Spagna e pretendente al trono spagnolo, a distanza di oltre due secoli, rivendicava in virtù delle prerogative sancite dall’Imperatore Carlo V.
La legittimità di questa Istituzione è pure riconosciuta dal Sovrano Militare Ordine di Malta, come scrive il Balì fra Antonio Conestabile della Staffa, nella Rivista Ufficiale dell’Ordine del dicembre 1942.
Di questo parere era pure il Gran Maestro dell’Ordine fra' Angelo De Mojana di Cologna con suo scritto del 1975 dove riconoscendo il Carattere Nobiliare del privilegio ribadiva che “Comunque, è bene precisare che questo Titolo non ha nulla a che vedere con lo SMOM”.

Giova precisare che il 29 febbraio 1776 Ferdinando IV, confermando la deliberazione di re Carlo, concedeva diritti di Baronia più vasti approvando altresì l’aggiunta della Croce Melitense al Triregno.
Con Regio Decreto, il 2 aprile 1857, Re Ferdinando II sanzionava il diritto di precedenza, imponendo, pena la revoca del privilegio di intervenire portando le insegne dei Cavalieri di Malta ad Honorem nelle pubbliche funzioni del Corpus Domini e del Patrono della città San Vitaliano.


Cavalieri di Malta ad Honorem

Nello svolgimento storico dell’Arciconfraternita, famosa e particolarmente interessante appare una sua antica caratteristica. Si tratta del titolo di Barone o più precisamente (come citato sui testi in bibliografia) di Baroni della Real Cattedra Lateranense in Catanzaro, che i membri del Sodalizio possono usare. Inoltre, la Baronia dell’Arciconfraternita non appartiene ad un solo membro rappresentativo della Comunità Religiosa, ma all’intero consesso e quindi ad ogni singolo Confratello. Il quale ha diritto di essere chiamato Barone e di portare la corona nobiliare baronale, che non è quella personale ma quella a ricordo dell’effettiva, se pur limitata, giurisdizione anticamente goduta. Pertanto, gli appartenenti alla Reale Arciconfraternita, fregiandosi del titolo di Cavaliere di Malta ad Honorem e di Nobile dei Baroni esercitano una prerogativa che spetta loro e che ha un fondamento storico inoppugnabile.
Nel 1972 la rivista del Collegio Araldico, organo del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana ha dedicato 7 pagine alla storia dell'Arciconfraternita terminanti con il seguente commento " ...si tratta dunque di un privilegio curioso, non certo dato con il consenso dell'Ordine Melitense, ma con un fondamento storico innegabile, che consente a un gruppo di distinti confrati di un antico sodalizio religioso Catanzarese di portare le insegne e il prestigioso titolo cavalleresco dell'ordine di Malta, si tratta di concessione perpetua di un diritto esercitato con discrezione fino a oggi ".
Famiglie aristocratiche presenti nel Nobile Sodalizio: de Riso, Sanseverino, Cattaneo, Marincola di San Floro, Marincola Pistoja, Marincola Tizzano, Zinzi, Perrone di Sellia, Mancini, Pinto, de Nobili, Imperato di Montecorvino, Susanna, Mottola di Amato, Le Piane, Ferrari, de Cumis, Grimaldi, Paparo, Romano, Triente Castaldo, Zeininger de Borja (già cavaliere S.M.O. di Malta).

Abito del Cavaliere Pinto; insegne


Il nobile dottor Vincenzo Triente Castaldo riceve la benedizione dall’Arcivescovo Monsignor Vincenzo Bertolone nel giorno dell’ammissione nella venerabile Arciconfraternita dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista dei cavalieri di Malta ad Honorem

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Bibliografia:
- Mario Visentin, «La Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem di Catanzaro» Stilgraf 1995 Cologna Veneta (Verona).
- Valentina e Vittorio Santise, «Pietre Vive», su la Chiesa di San Giovanni in Catanzaro e la Reale Arciconfraternità dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem.
- Vito Zappalà Nicolosi, «Contributo alla Storia del Sovrano Militare Ordine di Malta», Società Tipografica di Siracusa edito nel 1940.
- Carmelo Arnone, «I Titoli Nobiliari calabresi», Rivista Araldica edito nel 1949.
- Conte Enrico Carlo Zeininger de Borja, «Un privilège peu connu» , Rivista del Sovrano Militare Ordine di Malta Edito nel 1942.
- Franco Macchi, «Una decorazione poco nota : la Croce di Malta ad Honorem della Reale, Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Ev. in Catanzaro», Rivista Araldica Edito nel 1972 -"L’Arciconfraternita di Catanzaro», Istituto Culturale Rotariano Edito 1990.
- Luciano Levesi, «Prerogative Cavalleresche e Nobiliari», Rivista Orizzonte d’Italia.
- Giuseppe Parodi Domenichi, «Una plurisecolare e benemerita arciconfraternita calabrese ora attivamente presente anche nell’Italia settentrionale»,  Rivista il Progresso Novembre Dicembre 1993.
- Ernesto Rossi, «Il Sovrano Militare Ordine di Malta».
- Sito: www.cavalieridimaltaadhonorem.org .

Si ringrazia il Nobile Christian del Pinto per aver fornito le immagini.


Altre Arciconfraternite e Compagnie:
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Compagnia della Disciplina della Santa Croce

 

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Ordini dell'Argata e della Leonza
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Cavalieri di Malta ad Honorem
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