Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Labonia

Arma: d'azzurro, alla lampada d’oro accesa e pendente dal capo, accompagnata da sette stelle (8) d'argento in orlo. Lo scudo accollato all'aquila di nero coronata d'oro (1).
Motto: UNDIQUE FULGENT LUMINIBUS

C.S.A.d.S.
© Napoli - Stemma della Famiglia Labonia

La famiglia Labonia proveniente dalla Lavovia, provincia della Russia sul Baltico, si trasferì in Italia nel 1195 con Pietro Labonia, familiare di Enrico VI di Germania, che ricoprì l’incarico di Prefetto delle miniere di ferro e argento site nelle terre Longobucco in Provincia di Calabria Citerione. Ebbe in dono Lavonia, casale di Longobucco, dove la famiglia ebbe lo jus patronato di una cappella della chiesa dedicata a S. Pietro.
Francesco Maria Labonia nacque a Temesino ma visse prevalentemente a Longobucco, dottore delle leggi, scrisse “De vera loci urbis olim Timesinae situazione ad versus pertinacissinios Neutericos discursus apologeticus” che nel 1664 dedicò a Don Pietro Valero Diaz, Presidente della Regia Camera e governatore delle armi della provincia di Calabria.


Longobucco (Cosenza)

Alessandro Labonia, figlio di detto Francesco Maria, fu il capostipite del ramo Napoletano ascritto fuori Piazza, impalmò Candida Gaetana Gaudiosi, dama Napoletana. Ottenne la baronia sui feudi Campana e Bocchigliero, entrambi in diocesi di Rossano, comprati nel 1678 per 43.000 ducati da Antonio Spinelli principe di Cariati.
Li vendette poco dopo alla famiglia Sambiase duchi di Crosia, conservando il semplice titolo di barone.


Campana (Cosenza)


Bocchigliero (Cosenza)

Il fratello Fabio Labonia, religioso agostiniano scalzo sotto il nome di Celestino, nel 1670 fu consacrato Vescovo di Montemarano da Clemente X.
Francesco Saverio, Tenente Colonnello, fu nominato Cavaliere di Diritto del Reale Ordine Militare di S. Giorgio della Riunione con Decreto del 23.4.1819.

Ch.S.A.d.S.
Napoli - busto di Fabio Labonia (Celestino come religioso), Vescovo di Montemarano († 1720)

Del Ramo di Rossano si segnalano: Giovanni ( 1838) e Pietro Labonia, figli di Gaetano e di Aurora Riccio di Montalto; il primo fu barone del Regno, Cavaliere dell’Ordine delle Due Sicilie e Colonnello della legione Calabria citra. Il secondo, anch’egli cavaliere delle Due Sicilie, fu segretario generale dell’Intendenza di Calabria ultra, all’epoca con sede in Monteleone.


Rossano, Palazzo Labonia, stemma

Il Casato fu ricevuta nel 1783 nell'Ordine Costantiniano come quarto del marchese Luigi Romano Colonna.

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.

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Note:
(1) -
- Umberto Ferrari, “Armerista Calabrese”, La Remondiniana, Bassano del Grappa 1971, p. 37.


Casato inserito nel 3° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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