Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

Stemma Grimaldi

Famiglia Grimaldi

Pagina realizzata con la collaborazione del dr. Giovanni Grimaldi

Arma: fusato di argento e di rosso (Grimaldi)(1).; alias: d’oro all’albero di ulivo sradicato di verde (ramo Oliva nei Grimaldi).

P-d-G-C.d.G.
© Napoli - Stemma della famiglia Grimaldi

La nobile e antichissima famiglia Grimaldi, originaria della Francia, si trasferì a Genova nel 1070 con Inigo Grimaldo. In detta città i casati genovesi dei Ceva, dei Castro o Castello, dei Taschifeloni, degli Oliva, dei Crespini e dei Messimeri furono aggregati al grande albergo dei Grimaldi, assumendone nome e stemma.
La famiglia si ramificò in molte città,
il ramo bolognese si estinse con Sulpiria che sposò nel 1726 Lodovico Beccatelli e i beni e il nome passò nei Beccadelli.
Tra il XV e XVI sec. il ramo Messimeri Grimaldi di Genova si trasferì in Cava dei Tirreni (SA), in Nocera (SA) e Napoli, dove il ramo dei marchesi di Pietravairana furono nobili fuori Piazza; dei personaggi illustri:
Giovanni detto "Giovannello", nel 1460 si distinse come abile comandante alla battaglia di Sarno e, per i suoi meriti, nel 1484 fu riconosciuto Nobile da re Ferrante I d’Aragona , come "...originario di Genova ed abitante in Cava…".

Napoli - Sepolcro di Giovanni Battista Musca e della moglie Lucrezia Grimaldi - 1611. A Destra: Sepolcro dei
cavalieri di Malta Antonio e Rocco Grimaldi - 1562

Nel 1690 Giacomo Antonio, nobiluomo cavese,  fu Vice Duca di Nocera  per i Duchi de Moura.
Costantino (Cava, 1667 † Napoli, 1750), nobiluomo cavese, fu Consigliere Regio e famoso filosofo  anticurialista, per questo motivo fu perseguitato e imprigionato nel 1744; il suo pensiero e i suoi scritti contribuirono all’affermazione di nuove idee per i patrioti della Repubblica Napoletana del 1799

Giovan Battista (XV-XVI sec.), visse a Nocera dei Pagani, dove fu Patrizio nocerino e dove originò un nuovo ramo della famiglia, divenendo il capostipite del ramo dei Grimaldi di Nocera, di Roccapiemonte, Reggio Calabria e Napoli.
Il ramo degli Oliva Grimaldi di Genova fu feudatario in Calabria ed acquistò così, nei vari secoli, il vasto stato di Gerace (ottenendone il titolo di Principi nel 1609), Terranova, Gioia e vari feudi minori. Un'altro ramo invece ottenne il feudo di Rocca Grimaldi e raccolse poi l'eredità del ramo di Gerace. Furono inoltre Patrizi Napoletani iscritti al sedile di Montagna con il solo nome di famiglia (15/11/1693). La famiglia si estinse infine nei Serra di Gerace.
Nel 1552
Girolamo Oliva Grimaldi († 1557) fu il 1° Signore di Monte Sant' Angelo, in provincia di Capitanata.
Nel 1574 Don Giovan Battista Oliva Grimaldi († 1582), Patrizio Genovese, 2° Signore di Monte Sant' Angelo, fu insignito da re Filippo II di Spagna dei titoli di Duca di Terranova, Gerace (feudi entrambi in Calabria Ultra I) e Gioia (in Calabria Ultra); dopo le leggi di Casale del 1576 mantenne il cognome Grimaldi nel Regno di Napoli.  Sposò Maria Spinola († 1595 ?) di Pasquale e Geronima Gentile.
Don Girolamo Oliva Grimaldi (Genova, 1586 † 1657), 3° Duca di Terranova, nel 1609 fu il 1° principe di Gerace e nel 1654 1° marchese di Gioia, sposò nel 1607 Benedetta Pinelli († Napoli, parr. S. Giorgio dei Genovesi, 1654) di Cassellino e Bettina Piccamiglio.

© foto di proprietà www.nobili-napoletani.it
Napoli - particolare della Chiesa di S. Giorgio dei Genovesi

Don Girolamo Oliva Grimaldi (Genova, 1651 † 1712), 3° Principe di Gerace, 5° Duca di Terranova, 3° Marchese di Gioia e 6° Signore di Monte Sant' Angelo, Patrizio Genovese, nel 1693 fu ascritto al Patriziato napoletano del seggio di Montagna. Sposò nel 1673 Teresa De Mari.

Don Stefano Oliva Grimaldi (Genova,1675 † ivi, 1729), 4° Principe di Gerace,  6° Duca di Terranova, 4° Marchese di Gioia e 7° Signore di Monte Sant' Angelo, Patrizio Genovese e Patrizio Napoletano del Seggio di Montagna, sposò in prime nozze Faustina Gambacorta, figlia di Giuseppe duca di Limatola e di Vincenza Gambacorta; in seconde nozze Eleonora Piccolomini, figlia Giuseppe principe di Valle e di Anna Colonna; e, infine, in terze nozze Eleonora Pappacoda, figlia di Domenico, principe di Centola e Giovanna Pappacoda.
Nel 1687 Don Giovan Battista Oliva Grimaldi (Napoli, 1668 1737) vestì l’abito di Malta (vedi Lapidario)

Don Pasquale Oliva Grimaldi, Signore di Rocca Grimaldi nel 1570, fu il capostipite del ramo degli Oliva Grimaldi di Rocca Grimaldi; il figlio Battista (Genova, 1583) fu il 1° conte di Rocca Grimalda, nel ducato di Milano.
Don Andrea Oliva Grimaldi (Genova, 1671 † 1755), 4° Conte di Rocca Grimaldi, nel 1721 fu investito del titolo ad personam di conte palatino del S.R.I.


© Napoli - Cappella Serra di Gerace - epitaffio in memoria della principessa Maria Antonia Grimaldi

Donna Maria Antonia Oliva Grimaldi (Genova, 1758 † Napoli,1822), 7^ principessa di Gerace; 9^ duchessa di Terranova; 7^ marchesa di Gioia (titolo ceduto il 23-8-1792) e 10^ Signora di Monte Sant' Angelo, patrizia genovese, nobildonna napoletana, dama della corte delle Due Sicilie, nel 1791 acquistò il feudo di Policoro; nel 1777 sposò in prime nozze Giovan Battista Serra; e nel 1789 in seconde nozze Pasquale Serra. In questo modo la famiglia si estinse nei Serra, che ne raccolsero i titoli e l'eredità.
Nel 1893, Francesco Serra, Principe di Gerace, vendette  al Barone Luigi Berlingieri  di Crotone il feudo di Policoro compreso il castello con atto del  notaio Ruo di Napoli per lire 3.400.000.

Serra

Castello di Policoro (Matera). A destra: Castello di Policoro, stemma partito con le insegne dei Grimaldi Oliva e dei Serra

Nel 1644 il Regio Fisco, per liti dovute al non pagamento del relevio, confiscò il feudo di San Felice, pervenuto a all’U.J.D. Flaminio dè Dominicis  nel 1628 per acquisto da  Francesco Migliaccio, vendendolo al marchese di Pietravairano Francesco Grimaldi. I Grimaldi di questa linea sono di origine genovese, passati nel napoletano a seguito delle egemonie Liguri nel Regno di Napoli e Sicilia nel XVI sec. Il primo ad acquistare il feudo di Pietravairano fu Ansaldo Grimaldi nel 1596, trasferendo sul feudo di Pietravairano il titolo di marchese, già concesso sul feudo di Modugno nel 1581. (vedi famiglia Migliaccio - 2^ parte)

La figlia di Pietro Antonio d’Anna e di Mariana Damiano dei Baroni di Castronovo, Eleonora d’Anna sposata in prime nozze a Francesco Origlia, di nobile famiglia cavese, sposò quindi Giuseppe Grimaldi, di Gian Tommaso, della famiglia di origine genovese, anch’essi potenti nobili della Cava. (secolo XVII), Eleonora d’Anna, madre di Giacomo Antonio Grimaldi,  dottore in leggi e giudice, morì nel 1698 e nella Cappella del Palazzo Grimaldi fu posta una lunga iscrizione in cui si riepilogavano le glorie della sua ascendenza famigliare (vedi Famiglia d'Anna).


Gli eletti del popolo Don Carlo Grimaldi, don Pietro Macedonio,  don Scipione Dentice, don Fabrizio Caracciolo, don Marc'Antonio Muscettola, e don Orazio Sanfelice, in nome della città di Napoli, si recarono nella chiesa di San Giovanni a Carbonara, ristrutturata nel 1735, per portare ricchi doni a Maria Vergine Consolatrice degli Afflitti, la cui immagine nel giorno della SS. Trinità del 1620 comparve dopo la caduta della tonica di un muro della bottega di un falegname. Nello stesso giorno, la figlia del falegname acquistò miracolosamente la vista; seguirono altri numerosi miracoli.

© Immagine proprioetà www.nobili-napoletani.it
© Napoli - Chiesa di S. Giovanni a Carbonara

Orazio Maria Grimaldi risulta iscritto nell’Albo degli Avvocati del 1780, istituito per la prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli.

Giuseppe Grimaldi, figlio di Francesco barone di Galdo Maggiore, sposò a Napoli nel 1760 Isabella del Pezzo (1741 † 1822), figlia di Camillo (1700 † 1758), 4° marchese di Civitaretenga. I loro figli adottarono il doppio cognome Grimaldi del Pezzo. Il titolo di marchese di Civitaretenga passò poi in casa Torre.

V- S.B. - Ch. S.B.

V- S.B. - Ch. S.B.

Napoli, Cappella Grimaldi poi Torre. A destra: Cappella Grimaldi, stemma. Sotto: iscrizioni

GRIMALDI DI CATANZARO

Discendono dai Grimaldi signori di Messimeri, suffeudo di Stefanaconi nel contado di Soriano (oggi Soriano Calabro in provincia di Vibo Valentia), il 1° signore fu Bartolomeo Grimaldi detto Bertone (m. 1325 ca); successivamente i suoi discendenti acquistarono il feudo di Cuppari nel contado di Seminara (oggi comune omonimo in provincia di Reggio Calabria) successivamente ottennero il titolo di marchese di Seminara.

Catanzaro, Palazzo Grimaldi già Rocca, stemma.Come si può notare lo stemma ha nel capo l'impero, ovvero l'aquila imperiale di nero
nel campo d'oro.
Motto: NON PER PIU' NON POTERE NE' QUANTO POSSO. A destra: Palazzo Grimaldi, già appartenuto
alla famiglia Rocca, fu acquistato nell'Ottocento da Bernardino Grimaldi (Catanzaro1839 - Roma 1897), parlamentare e più volte
ministro del Regno d'Italia.


Catanzaro, stemma famiglia Rocca di Catanzaro


Catanzaro, Cappella Grimaldi

Baroni del feudo di Ypato

Il feudo di Ypato o San Pietro, disabitato, ricadente nel comune di Catanzaro, fu acquistato nel 1612 da Giovan Battista Grimaldi, nobile di Catanzaro, da Vitaliano Bonello; sposò Giovanna Pallone dei baroni di Valle Perrotta (feudo rustico ricadente tra i comuni d'Isola Capo Rizzuto e Crotone), ebbero per figli, tra gli altri, Gregorio, futuro barone di Gaggianella e il primogenito

Giacinto, il quale ebbe significatoria di rilevio del feudo il 5 novembre 1621 come erede di suo padre Giovan Battista, morì improle l'anno successivo.

Ignazio ( 1683), barone di Ypato, successe a suo fratello Giacinto ed ebbe significatoria di rilevio il 15 marzo del 1623; sposò Ippolita Vaianella ed ebbero per figli, tra gli altri, Francesco e il primogenito Domenico il quale prese i voti.

Francesco successe a suo padre Ignazio per rinuncia di suo fratello Domenico.

Saverio ( 1772), di Girolamo, ebbe refutato il feudo di Ypato da suo zio paterno il barone Francesco con il consenso di suo figlio Giuseppe seguì  Regio Assenso del 2 dicembre 1728; sposò Virginia Sculco, nobile di Crotone.

Gregorio, figlio del precedente gli successe nel feudo, prese l'ultima intestazione il 30 gennaio 1776; sposò Giulia Grimaldi.

Antonio ( 1833), primogenito del precedente gli successe nel titolo di barone in quanto erano sopravvenute le leggi sull'eversione (abolizione) della fuedalità nel 1806; sposò Vittoria Marincola.

Saverio, primogenito del precedente, successe nel titolo di barone di Ypato; nel 1809 sposò Teresa Vercillo di Matteo, barone di San Vincenzo (oggi comune di San Vincenzo la Costa poco distante da Cosenza), ebbero per figli: Emanuele e Gregorio.

Baroni del feudo di Gaggianella

Feudo ricadente nell'attuale comune di Scigliano in provincia di Cosenza, denominato anche Jaccianello o Galianello o, Gaggiano, costituiva una sezione del feudo denominato Roberto de Archis e de Petriis.

Gregorio Grimaldi ( 1664), nobile di Catanzaro, barone di Gaggianella, citato sopra come figlio cadetto del barone di Yapato Giovan Battista, acquistò il feudo da Giovan Battista Palmieri con Regio Assenso del 22 settembre del 1660; sposò Dianora Vaianella.

Giovanni ( 1668), figlio del precedente ereditò il feudo ed il titolo, non prese intestazione, morì improle.

Teresa Grimaldi, sorella del citato Giovanni, ebbe significatoria di rilevio del feudo per la morte di suo fratello il 1° marzo 1770, lo vendette al nobile Michelangelo Cristiano di Carpanzano (comune limitrofo a Scigliano) seguì Regio Assenso del 19 agosto 1671 (2).


Catanzaro, palazzo Grimaldi Montuori, il barone Gregorio Grimaldi acquistò una parte di esso dal capitano Cristofaro Pallone,
l'altra parte era di proprietà di Bernardino Marincola, barone di Sellia; ereditato da suo figlio Giovanni rimase in possesso
dei Grimaldi fino alla metà dell'Ottocento quando l'ultima erede lo vendette al cav. Pasquale Montuori.

Si ringrazia la Signora Anna Veraldi per aver inviato le foto.

Catanzaro, Chiesa di Sant'Anna, costruita nel 1740 da Giovan Battista Grimaldi e da sua moglie Chiara Sculco

I Grimaldi a Monte Sant’Angelo
a cura di Aniello Gatta

Girolamo Oliva Grimaldi ( luglio 1557), figlio naturale di Giorgio, patrizio genovese e marito di Luchinetta Doria, nel 1552 acquistò per 30.000 ducati il feudo di Monte Sant’Angelo con tutti i diritti feudali.


Castello di Monte Sant'Angelo

Giovan Battista Oliva Grimaldi ( 1580), 2° Signore di Monte Sant' Angelo, fu decorato nel 1574 da re Filippo II di Spagna con il  titolo di duca di Terranova; ottenne le Signorie di Gerace e Gioia e sposò Maria Spinola.
Gian Francesco Oliva Grimaldi (
1594), 3° Signore di Monte Sant' Angelo e 2° Signore di Gerace, Gioia, 2° duca di Terranova, sposò nel 1585 Lelia Spinola, figlia di Filippo marchese di Venafro.
Girolamo Oliva Grimaldi (1586
1657), 4° Signore di Monte Sant' Angelo, 1° principe di Gerace, 3° duca di Terranova, 1° marchese di Gioia, sposò Benedetta Pinelli ( Napoli, 654).
Giovan Francesco Oliva Grimaldi (1610
1673), 5° Signore di Monte Sant' Angelo, 2° principe di Gerace; 4° duca di Terranova, 2° marchese di Gioia, sposò la cugina Maria Lelia Oliva Grimaldi (Genova, 1630 Napoli, 1703).
Girolamo Oliva Grimaldi (1651
1712), 6° Signore di Monte Sant' Angelo, 3° principe di Gerace, 5° duca di Terranova, 3° marchese di Gioia, patrizio genovese e patrizio napoletano del Seggio di Montagna, sposò Teresa de Mari.
Stefano Oliva Grimaldi (1675
1729), 7° Signore di Monte Sant' Angelo, 4° principe di Gerace; 6° duca di Terranova, 4° marchese di Gioia, patrizio genovese e patrizio napoletano, ebbe tre mogli: Faustina Gambacorta ( Napoli, 1673 Terranova, 1709) figlia di Giuseppe duca di Limatola; Eleonora Piccolomini, figlia di Giuseppe principe di Valle; ed Eleonora Pappacoda, figlia di di Domenico principe di Centola.
Gian Francesco Oliva Grimaldi (1685
1757), 8° Signore di Monte Sant' Angelo, 5° principe di Gerace, 7° duca di Terranova, 5° marchese di Gioia, patrizio genovese e patrizio napoletano, sposò Maria Lucrezia Brignole.
Maria Teresa Oliva Grimaldi (1733
1783), 9^ Signora di Monte Sant' Angelo, 6^ principessa di Gerace, 8^ duchessa di Terranova, 6^ marchesa di Gioia, patrizia genovese e nobildonna napoletana, sposò il marchese Giovanni Agostino Oliva Grimaldi.
Maria Antonia Oliva Grimaldi (1758 Napoli, 1822), 10° Signora di Monte Sant' Angelo, 7° principessa di Gerace,  9^ duchessa di Terranova, 7^ marchesa di Gioia, patrizia genovese e nobildonna napoletana, sposò nel 1777, in prime nozze, Giovan Battista Serra e, in seconde nozze 1789 Pasquale Serra
Titoli e beni passarono in casa Serra per maritali nomine.

Monte Sant’Angelo, Palazzo Grimaldi costruito in pietra calcarea locale nella prima metà del XVIII secolo. Nel 1802, acquistato dall’Università con tutto il feudo, divenne la prima sede del comune di Monte Sant’Angelo.

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

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Note:
1) - Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli - Sezione Diplomatica.
2)
- Mario Pellicano Castagna “La Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria”,Vol.II pagg.272/273 e pagg.354/356; Editrice C.B.C. 1996.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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